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Autore: Nadim    30/04/2018    1 recensioni
Amianto amava Leone, ma Leone non avrebbe mai amato Amianto.
Entrambi lo sapevano. Eppure, ciò non era bastato a tener lontano la preda dal suo predatore.
Blaise Pascal diceva: “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce."
Ed era vero, Amianto lo aveva capito e questo aveva dato sicurezza a Leone nella sua caccia verso Amianto.
"Cuor di Leone, la notte è nel cuore. [...] Ha un ghigno saporito, mangia tutto il suo dito. Non pensa, dice e fa, costruisce la sua trappola: la preda cadrà."
"Cuor di Amianto, il veleno è nel pianto. [...] Ha un vuoto mai riempito, sa che deve ritirare il suo dito.
Pensa, non dice e fa, cade nella trappola: è preda dell’umanità."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amianto
                        e Leone.
Cuor di Leone, la notte è nel cuore.
In un sussurro, in un lamento, ecco il suo tormento.
Cupo e folle è il suo viso.
Durante il giorno si accende un lungo sorriso.
Beffardo e ingenuo il suo sguardo, raggiunge ogni traguardo.

Cuor di Amianto, il veleno è nel pianto.
In un grido, soffoca il suo riso.
Leggera e leggiadra è la sua mano.
Ogni mattina sfiora l’Essere un po' strano.
Stralunato il suo Io, si ferma sul suo oblio.

Cuor di Leone, la notte è nel cuore.
Non vede, eppur sente, la lacrima innocente.
Del pericolo inconsapevole, accoglie il dito deplorevole.

Cuor di Amianto, il veleno è nel pianto.
Guarda e osserva, ma non ascolta la parola che lo tenta.
Conscio dell’umanità, aspetta la bocca che lo prenderà.
Cuor di Leone, la notte è nel cuore.
Ha iniziato la danza, il suo dolore è chiuso in una stanza.
Ha un ghigno saporito, mangia tutto il suo dito.
Non pensa, dice e fa, costruisce la sua trappola:
la preda cadrà.

Cuor di Amianto, il veleno è nel pianto.
Ha iniziato a ballare, il suo corpo vuole giocare.
Ha un vuoto mai riempito, sa che deve ritirare il suo dito.
Pensa, non dice e fa, cade nella trappola:
è preda dell’umanità.

Cuor di Leone, la notte è nel cuore.
Si spinge sempre più dentro, ormai è nella rete del suo tormento.
E’ un pescatore, ha catturato all’amo il suo cuore.
Non capisce, perché tutto sa.
E alla fine nulla di male farà.

Cuor di Amianto, il veleno è nel pianto.
Ha abbandonato il suo oblio, una luce si accende nel suo Io.
E’ solo un bambino, vuole giocare a nascondino.
Capisce, ma niente sa.
E alla fine del male si farà.

Cuor di Leone, la notte è nel cuore.
Ha dimenticato cos’è l’amore.
Si guarda allo specchio, l’ego è il suo riflesso.
Vuole solo provocare, il suo corpo vuole comandare.
Non c’è nulla che lo fermerà, sa che lui più non soffrirà.
Cuor di Amianto, il veleno è nel pianto.
Hai negli occhi un sol colore, quello rosso dell’amore.
Ascolta la ragione, gli dice “tutto questo è un errore”.
Vuole solo aggrapparsi a quel filo, quello della speranza, è tutto il tiro.
Non c’è nulla che lo fermerà, sa che soffrirà.

Cuor di Leone, la notte è nel cuore.
Non sente più, non vede ancora, c’è solo quel corpo che lo ristora.
Insensibile provocatore, ha preso la gemma del suo onore.

Cuor di Amianto, il veleno è nel pianto.
Vede ancora, adesso sente; ma dentro c’è un urlo più potente.
Succube ingannatore, ha perso la lotta contro il cuore.

Cuor di Leone, il veleno ora è nel tuo cuore, nella notte osservi il pianto del tuo Cuor di Amianto.

Cuor di Amianto, è della notte il tuo pianto e nell’ombra ascolti il rumore del veleno del tuo Cuor di Leone.
  
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