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Autore: PabloX    30/04/2018    1 recensioni
Faith- L'inizio è un racconto unico, diviso per comodità di lettura in capitoli, in cui ho ricostruito la storia di Faith prima di diventare una cacciatrice di vampiri. Più precisamente racconta il momento in cu Faith scopre quale sarà il suo destino e lascia la sua vecchia vita per intraprendere quel percorso che poi la porterà a Sunnydale e a tutti gli avvenimenti che conosciamo attraverso la serie. Questo racconto l'ho scritto in realtà dopo aver realizzato due lunghe FF con Faith protagonista. Credo però sia giusto partire dall'inizio, prima di passare a tempi successivi. Note. Il nome della Osservatrice di Faith non viene mai detto nella serie ed è quindi mia invenzione. Il nome l'avevo già usato proprio in una delle precedenti Fan Fiction. Nel racconto l'Osservatrice dice che la cacciatrice in carica è Buffy, in relatà sarebbe Kendra ma lei non lo sa. Spero vi piaccia e spero di riuscire a pubblicare tutto l'arco narrativo da me ideato. Mi piacerebbe avere feedback. Buona lettura
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Faith Lehane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Take the body to the graveyard, over him they prey
Lord, won’t you tell us, what does it mean?
At the end of every hard-earned day, people find some reason to believe

(Bruce Springsteen, Reason to believe)

-Faith! Vieni dentro, ti devo parlare.-
Il tono perentorio di sua madre era di quelli che non ammettevano repliche, e soprattutto di quelli che non promettevano niente di buono. Faith non si era ancora del tutto ripresa dall’esperienza della notte scorsa. Non sapeva ancora cosa fosse successo: aveva ammazzato un vampiro? Era una cacciatrice? O era stato un sogno o forse un incubo causato dalla stanchezza?
Entrò nella roulotte dove sua madre l’attendeva con aria severa.
-Siediti, Faith-
Faith si sedette
-Dove sei stata in questi giorni?-
-Sono stata a scuola-
-Non mentirmi.-
Faith scosse la testa
-Non ti sto mentendo.
- Ho parlato con uno dei tuoi professori, Mr Wilkins. MI ha detto che non sei stata a scuola da due settimane. Non solo, ma mi ha detto che sei stata sospesa. Mi ha raccontato tutta la storia. E ha detto che, viste le tue prolungate assenze, e il fatto che hai disobbedito a quello che ti avevano detto di fare, il tuo caso verrà portato davanti al Consiglio scolastico.-
Faith abbassò lo sguardo. La verità era venuta a galla. La verità, soprattutto quella spiacevole, veniva sempre a galla. Ma a lei non importava. Non più. Quello che era successo la sera prima era stato troppo sconvolgente ed importante perché a lei interessasse ancora qualcosa di qualunque cosa. Ma non poteva di certo dire nulla a sua madre. Altrimenti sarebbe finita come con Luc.
-Faith non rispondi?- La ragazza alzò le spalle
-Ti cacceranno via Faith, e io non muoverò un dito. Nessuno muoverà un dito. Sei sola Faith.-
-Io non sono sola!-
-Ah no? Qualche tuo amico teppista? Quel ragazzino che ti gira attorno, come si chiama?-
-Luc non c’entra Mamma, e non è un teppista, Lascialo stare-
- Sei permalosa eh? Bene io ho esaurito la pazienza con te. So che la scuola non ti piace e va bene, ma perché mentirmi, perché raccontarmi tutte queste balle. Che andavi bene a scuola, il corso del governo…perché?-
-Io…volevo solo che tu fossi felice, Ma’-
- E per questo mi inganni, eh Faith?- La voce della madre, fino a quel momento insolitamente calma, incominciava ad alzarsi –Per questo inganni la tua povera madre? E chi sono io, una povera scema da prendere in giro eh? Che mi racconti quello che vuoi, mi pigli in giro, eh Faith? Cosa credi di fare con me, di vivere a sbafo raccontandomi storie, mentre tu ti diverti in giro alle mie spalle?-
-Io non mi diverto Mamma, come puoi pensare questo? Credi che sia divertente per me vivere qui in questa schifosa roulotte, mentre tutti hanno delle belle case, e dei genitori che gli vogliono bene, e tutti sono felici, mentre io niente, io non ho niente, niente!
-Ma hai me, Faith, Hai me!-
-No, a te non importa niente, non hai lavoro, non hai niente, non hai nemmeno più un uomo che ti mantenga..-
L’espressione della madre cambiò definitivamente
-Vai via, Faith vai via- sussurrò con un tono gonfio di ira.
Faith la guardò
-Mamma-
-Viaaa! Viaa! fuori di qui Viaa! Non ti voglio più rivedere,  sgualdrina, mai più!!-
-Ma cosa?…mamma… ti prego…-
Ma ormai sua madre non l’ascoltava più. Incominciò a prendere le cose di Faith e a tirargliele dietro, buttandole fuori  dalla roulotte. Magliette jeans mutande reggiseni, e infine uno zainetto e persino il suo spelacchiatissimo orsacchiotto.
-Ecco, tieni anche lui!-
-Mamma!- le gridò piangente Faith-Perché fai questo, perché?-
-Perché non ne posso più di te, delle tue prese in giro, delle tue insolenze. Vuoi essere libera? Vuoi fregartene di tutto e di tutti?. Bene, quella è la strada. Puoi andare.-
La porta della roulotte si chiuse in faccia a Faith.
La ragazza raccolse le sue cose, le buttò dentro la sacca, e piangendo di rabbia si incamminò per la sua strada.

Il campanello suonava furiosamente, Sally corse ad aprire. Faith entrò con la sua sacca a tracolla, gli occhi lucidi e lo sguardo perso. Non degnò Sally nemmeno di uno sguardo e buttò sul divanetto che c’era nell’atrio della palestra la sua roba.
-Che c’è?- le chiese Sally sinceramente preoccupata- mi sembri sconvolta-
-Mia madre mi ha cacciato via.-
Sally si avvicinò e le toccò con dolcezza la spalla
-Mi spiace. Ti va di parlarne?-
La ragazza scosse la testa, poi i suoi occhi incontrarono quelli di Sally e una lacrima le scese giù dalla guancia furtivamente. Sally la abbracciò teneramente.
 – Piccola, piccola mia, mi spiace. Posso fare qualcosa?-
-No.E'  andata-
- Non è per caso colpa mia, per questi allenamenti che facciamo?- chiese Sally sinceramente preoccupata
-No, anzi, sono l’unica cosa che mi resta.-
Faith si scostò da Sally e la guardò. Questa volta non c’era più paura, né dolore nel suo sguardo.
-Voglio essere una cacciatrice di vampiri. Sally-
-Va bene, ma puoi anche fare la pace con tua madre. Non credi?-
-No, è inutile. E’ meglio che me ne vada da quella casa, se così si può chiamare. E da questa città.-
Sally la guardò preoccupata.
-Non puoi. Faith. Sei una ragazzina, dovresti vivere con tua madre-
-Lei non mi vuole, Signora Sally, non mi vuole, mi ha cacciato via. –
La donna le prese la mano.
-Non può adottarmi lei, Sally? E portarmi via di qui?-
-No, per il momento no. Forse verrà il giorno in cui potremo andarcene via e tu potrai vivere la tua vita. Ma non è ancora quel momento-
- Posso rimanere qui stanotte?. Non ho un posto dove andare.-
-Va bene, se ti accontenti di quel divano-

Faith si allenò quel giorno, ma soprattutto voleva sapere da Sally di più sull’esperienza di quella notte. Era anche un modo di non pensare più a sua madre, né a Luc, né alla scuola o al preside e a tutti quegli stupidi che le avevano messo sempre i bastoni fra le ruote e l’avevano umiliata in tutti i modi possibili.
-Vedi Faith, quello che hai visto stanotte, quello che hai vissuto, è solo una parte di quel mondo oscuro di cui ti ho parlato. Quello che hai sperimentato è solo una parte del tuo potere. Ora non sei ancora una cacciatrice, ma quando sarai chiamata sarai investita di tutto il potere che deriva dal tuo ruolo.-
-E quando sarò chiamata?-
-Quando morirà la cacciatrice in carica-
- E’ terribile!-
-Queste sono le regole-
-Sono crudeli.- disse Faith turbata da questa rivelazione
-E come si chiama la ragazza, la cacciatrice in carica?-
Sally fu sorpresa dalla domanda, cercò una risposta nella sua mente-
-Buffy, mi pare-
- Che nome buffo…Buffy!- rise Faith
Sally sorrise con un po’ di mestizia.
E ora Faith sapeva che  il compimento del suo destino dipendeva dalla morte di una ragazza come lei. Chissà come era questa Buffy, se era simpatica o antipatica, ricca o povera, bionda o bruna, alta o bassa. Le spiaceva il fatto che, molto probabilmente,non avrebbe mai potuto conoscere questa Buffy. Ammesso che poi esistesse sul serio.
 
Più tardi nella notte una mano la scosse
-Svegliati Faith-
-Che? che c’è?
-Sono Sally, dobbiamo andare-
-Dove?-
-Non fare domande. Vestiti-
Le due uscirono dalla palestra
-Dove andiamo?- tornò a chiedere Faith
-A casa tua-
-Cosa?-
-Hai sentito bene, a casa tua- le rispose Sally con durezza-
-E’ impazzita?-
-Senti Faith,- le rispose con inusitata durezza l’Osservatrice- tua madre è in pericolo, lo sento. Quel vampiro che è scappato l’altra notte vuole vendicarsi. Quindi prendi il tuo paletto e andiamo a casa tua.
Faith non se lo fece ripetere due volte. Si mise quasi a correre, mentre la mente le si riempiva di pensieri e sentimenti contrastanti.
Giunta davanti alla roulotte si fermarono, tutte e due col fiatone
-Mi aspetti qui, e spero che sia uno scherzo-
-Spero di essermi sbagliata, ma non credo-
Faith si avvicinò furtiva alla roulotte aperse molto lentamente la porta. Sentì un rumore dentro. Istintivamente chiese- Mamma?- ed entrò dentro.
Un tizio stava sopra a sua madre. Il tizio si girò con un’espressione maligna dipinta sul volto, Un rivolo di sangue gli colò dal mento.
Faith fece per urlare ma non le uscì niente dalla bocca. Sua madre era attaccata da un vampiro e lei era una cacciatrice, e doveva fare qualcosa, ammazzare quell’essere mostruoso, fare qualcosa accidenti! Ma non riusciva a muovere un muscolo.
Il vampiro si alzò dal pasto, sempre guardando verso la ragazza ed esclamò
- E’ proprio te che cercavo, ora non sembri sicura di te, eh?-
-Faith! scuotiti, attaccalo! Ricordati!La migliore difesa è l’attacco!-
La voce di Sally suonò nella sua testa come un colpo di cannone e come il vampiro fece per scagliarsi su di lei fu investito da una serie di colpi. Tutta la rabbia di quell’ultimo periodo e tutta la frustrazione stavano urlando dentro a Faith, e le dicevano che doveva colpire colpire e ancora colpire chi le stava portando via sua madre, chi le stava portando via la sua vita, che per quanto squallida era sempre la sua vita.
Il vampiro indietreggiò poi si rilanciò su Faith e le fu sopra, coi canini a poca distanza dal suo collo.
-Le gambe Faith, usa le gambe!- le urlò Sally. Faith obbedì e riuscì buttare di lato il vampiro. Ora la situazione era rovesciata. Faith salì sull’essere e lo colpi con un pugno poi due.
-Il paletto!- le gridò ancora l’osservatrice.
Faith afferrò il paletto e lo puntò verso il cuore del vampiro, poi alzò il braccio e colpì con tutta la forza. Il vampiro lanciò un urlo e poi si sbriciolò sotto di lei.
Ma Faith non ci fece caso, corse da sua madre riversa sul letto. Il sangue era dappertutto. Le prese la testa fra le mani e le mormorò mentre il volto le si inondava di lacrime- Mamma ti prego, è tutto finito adesso, tornerò a casa, sarò una brava figlia, ti prego non morire, non morire adesso, ti prego, mamma-
Sally l’abbracciò con dolcezza
-Vieni via, Faith, non c’è più niente che tu possa fare. Vieni via.-
 
   
 
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