Apatia.

Questo è l'unico sentimento che sta sentendo adesso. Con una pistola puntata al petto da parte di un assassino che lo ha preso nel sacco, senza nessun aiuto da parte di nessuno, con la consapevolezza di star per fare il suo ultimo respiro, l'unica cosa che riesce a pensare è che per la prima volta non è riuscito a risolvere un caso. A Sherlock non interessa più la vita. Gli è stata utile. Adesso si sente apatico di fronte alla possibilità -alla certezza- di perderla.È diventata estremamente noiosa.

Forse non vede l'ora di morire per scoprire cosa ci sia dopo. Ci era andato vicino più una volta, con una pallottola vicino al cuore, una dose troppo alta di cocaina, (nel vedere John sposarsi). Adesso nulla gli interessa più. È rimasto completamente solo. John è con Rosie. Starà male, ma poi si riprenderà per sua figlia. Incontrerà una donna, si innamorerà di nuovo, si sposerà di nuovo.

Non c'è posto per Sherlock Holmes nella vita di un uomo comune. L'ultima volta che ci ha provato è finito tutto in tragedia.

Ma Sherlock Holmes non sa di aver scelto un uomo per niente normale, che ha la capacità di percepire il pericolo. Ed eccolo al suo fianco, con la mano sinistra che impugna la pistola e trema per la voglia di uccidere quell'assassino. Ma non lo fa, lo ferisce. Una pallottola studiata verso il braccio, altre due verso le gambe. L'assassino è a terra.

Si sente stordito, Sherlock, nel vedere John accanto a lui che parla, continua a parlare, urla frasi che fanno male come dieci coltelli al cuore. L'apatia di qualche attimo prima lo abbandona completamente, e si accascia per terra, contro una parete. John lo segue, gli cura la ferita alla gamba che non sapeva di avere, gli accarezza i capelli.

Adesso le sue frasi sono dolci, tranquille. Si scusa per essere stato troppo impulsivo -lo fa sempre dopo quel giorno all'obitorio- e lo abbraccia.

Sherlock vorrebbe un bacio. Ha paura di chiederlo. Non sono mai stati più di un abbraccio. Forse sarà sempre così. Ma ancora John lo sorprende, gli bacia la fronte. Indugia, respira pesantemente sulla pelle, rimane lì per troppo tempo, continua ad accarezzargli i capelli, poi bagna la fronte con le sue lacrime.

Di solito John non piange.

"Ho avuto paura di perderti di nuovo" gli dice.

Lui sa cosa stava provando Sherlock con la pistola puntata contro. Sherlock trema nel sospirare. Si scusa con i gesti, gli stringe le braccia forse con troppa forza. Forse gli sta facendo male. Forse neanche gli interessa.

John gli bacia la guancia. La polizia arriva, arresta l'assassino. Greg posa una mano sulla spalla di Sherlock e poi su quella di John. Parla. Nessuno dei due se ne accorge.

Poi John lo bacia sulle labbra. In realtà non è un vero bacio, nessuno dei due muove le labbra, non sembra che ce ne sia bisogno. Sono troppi stanchi per andare oltre. Si scambiano il respiro, i gesti, la loro stessa vita. In un altro momento e in un altro luogo si sarebbero anche esplorati. Ma non in quel momento. Quel bacio basta ad entrambi. John gli chiede se ha capito e Sherlock annuisce.

Capirà sempre. 

         
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Scusatemi per questa cosa. Avevo solo bisogno di scrivere qualcosa di getto. Se c'è qualsiasi errore di battitura fatemelo sapere, grazie mille, e magari lasciate anche una piccola recensione, che non fa mai male a nessuno ^^
-A