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Autore: Kiton    02/05/2018    1 recensioni
[OMEGAVERSE]
Dick ha imparato a sue spese che vi sono argomenti su cui bisogna tacere e altri su cui bisogna parlare. Ovviamente, fa sempre quello che vuole.
AlphaJason/BetaDick
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Dick Grayson, Jason Todd
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gotham è ancora avvolta dalle tenebre quando Dick si sveglia. E' un rumore forte, probabilmente la macchina di qualche pirata della strada, a disturbare il suo sonno. Non ricorda nemmeno di essersi addormentato, a dire la verità, ma realizza che la stanchezza deve aver prevalso. Del resto, erano tre giorni che non chiudeva occhio.
Ora si trova nudo, nel letto di Jason, abbandonato contro al suo petto. Ha una coperta spessa, a proteggerlo, che lo avvolge fino ad oltre metà schiena. Red Hood sta fumando una sigaretta, cosa che lo infastidisce a morte ma che non commenta. Sono pochi i momenti che hanno da stare insieme, non vuole passargli a litigare.
Dick ha la testa sui pettorali scolpiti dell'altro e può sentire il suo cuore battere. Con un braccio  gli ha circondato la vita, ancorandosi a quel corpo ferito da centinaia di cicatrici. Jason non ama particolarmente quei gesti d'affetto, così non fa nulla di simile.
Si limita a tenere una mano sulla sua schiena, appoggiandola. Dick sa che potrebbe apparire freddo, agli occhi degli altri. Che potrebbero avere compassione per lui, innamorato di una persona che non è nemmeno in grado di fargli una carezza, dopo che si sono persi l'uno nel corpo dell'altro.
"I beta non hanno molta scelta" erano state le parole, maligne, di un cuore che Dick aveva rotto "Faresti bene a non puntare troppo in alto, Grayson"
Nightwing sa che, in quelle parole colme d'astio, vi è una verità. Dick è un beta di basso livello, simile agli omega, ma diverso da essi. Non sono adatti al concepimento, non vanno in calore e il loro odore è appena percettibile.
Jason è un alpha di alta classe. Qualcosa di più unico che raro, aspirazione di molti omega. Dick l'ha visto crescere, mentre erano entrambi a Villa Wayne. Ricorda un ragazzino dal passato difficile, abituato alla violenza di strada e alla vita infame che essa regala. Poteva leggere quella pesante cicatrice nei suoi atteggiamenti, sempre pronto ad attaccare, anche nei momenti quotidiani. C'era voluto molto tempo, prima che accettasse una carezza per quello che era.
Dick ricorda ancora la sua voglia di farsi vedere, di farsi accettare, mentre cammina al fianco di quello che per loro è al pari di un padre. Ricorda la sua rabbia, le sue lacrime, quando le sue azioni venivano riprese da Bruce, perché considerate troppo violente.
Ma di quel giovane alpha, ormai, non vi è quasi più nulla. Jason è un cambiato, nel profondo, da una ferita troppo grande per poter essere rimarginata.
"Sono morto, per causa sua"
-Che hai?- gli arriva, diretta, la domanda di Jason, strappandolo dai suoi cupi pensieri. Dick alza appena lo sguardo, stanco. E' ancora dolorante per il rapporto appena concluso, dato che l'alpha sembrava voler recuperare il mese d'astinenza l'uno dall'altro tutto in una sera. Si chiede se riuscirà a camminare dritto, il mattino seguente.
-Perché gli hai detto quelle cose?- sa che non sono affari suoi. O meglio, lo sono, ma sa dovrebbe astenersi da parlarne. L'argomento Bruce è qualcosa di così delicato, di così lacerato, che affrontarlo pare essere una fatica troppo grande per l'alpha di alta classe.
-Dick...- lo ammonisce Jason. La sigaretta è quasi giunta al termine, tra le sue mani che ormai hanno il perenne odore di nicotina. Dick si chiede quante ne fumi, in un giorno solo. I suoi polmoni sono allenati e questo sembra non incidere sulle sue prestazioni fisiche, ma non sarà così per sempre.
Di nuovo Dick lascia stare l'argomento fumo e cerca gli occhi dell'alpha con i suoi. Jason non si sottrae ad essi, affrontandoli con tranquillità, dimostrando la grande sicurezza che ha di sé stesso. Si osservano, per poco, prima che Red Hood decida di parlare -Non volevo dargli della cagna.- ammette. Dick sa che non si sta giustificando, non lo farebbe mai, ma Jason ha commesso così tanti errori che ammetterne uno in più non fa differenza -Ma abbiamo avuto da ridire, su alcune cose.- conclude, senza dare i dettagli dell'argomento.
Bruce, a discapito delle apparenze, è un omega di alta classe.
Come Jason, qualcosa di unico, nel suo genere. Dio solo sa cosa farebbe la maggiorparte degli alpha, per possederlo. Non esclude che molti, nel guardarlo, lo sognino sottomesso e alla loro completa mercé.
Sa che questa condizione naturale causa molti problemi, a Bruce. E' sempre in allerta, nei confronti degli alpha e Jason non fa eccezzione
Dick è un beta.
Non prova attrazione a prescindere in un omega, come non la prova negli alpha. Sa di non poter capire, cosa provano gli altri. Il terrore di poter andare in calore, per i primi e l'ansia di non sapersi controllare per i secondi.
E se a volte invidia gli alpha e gli omega, a volte è contento di essere un beta. Perché un beta non è vincolato da comportamenti naturali istintivi e fuori controllo.
-Teme che io voglia sottometterlo, così come teme che lo faccia ogni alpha di questo mondo.- parla ancora Jason, ammettendo la causa dei suoi attriti con Bruce. Non vi è accusa nelle sue parole, ma mera constatazione. Bruce aveva sempre odiato la sua condizione di omega, rifuggiandola come i pesci rifuggono l'acqua limpida. Dick era rimasto senza parole quando aveva annunciato che Clark era divenuto il suo compagno, dato che si era convito che mai ne avrebbe voluto uno. A volte si ritrovava a chiedersi come facesse Superman a farsi andare certe aspetti dell'omega.
-E tu lo faresti?-
-Cosa?-
-Sottometterlo. Se ne avessi l'occasione, lo faresti?-
Jason lo fissa per pochi, lunghi attimi. Vi è qualcosa di diverso nel suo sguardo, così sottile che solo un occhio accorto potrebbe notarlo. Ma Nightwing è in grado di vederle, certe cose. E può notare tutto il suo disappunto per quella domanda, come se gli avesse chiesto il cuore di Roy per colazione -No.- risponde, seccamente, l'alpha.
E sebbene Dick non ne abbia mai dubitato, sentire quelle due sillabe lo rassicura. Inspira forte l'odore dell'altro, prima di tornare ad accoccolarsi su di lui. E' stanco, non ha dormito praticamente niente in quei giorni. Hanno un grosso caso, un caso a cui tutti gli ex Robin (e quello attuale) sono chiamati a collaborare.
-Gli manchi, Jason.-
L'alpha non risponde. Forse, dentro di sé, sa che è così. Sa che Bruce ha un senso di colpa logorante nei suoi confronti, che non smetterà mai di punirsi per quello che gli è successo. Dick ha modo di sospettare che anche Jason vorrebbe, per quanto possibile, ristabilire un contatto con l'omega. Qualcosa che non sia dovuto da circostanze estreme, accompagnato dai continui ringhi di uno e dell'altro.
Eppure pare impossibile trovare un punto d'incontro, che gli veda ancora uniti in quella guerra così spietata, che siano di supporto uno con l'altro. Perché Jason ha avanzato un'unica condizione, a Bruce. L'unica alla quale l'omega non potrà mai sottostare.
Uccidere il Joker.
-Dormi, Dick, è ancora presto.- gli dice Jason, infine, limitandosi a spegnere la sigaretta ormai consumata e chiudendo ogni spirarglio di conversazione.
 E forse è vero, non passarà la notte ad accarezzarlo, a sussurrare parole dolci al suo orecchio. Non lo bacerà mai di fronti agli altri, non lo porterà a mangiare in un ristorante tenendolo per mano, dimostrandosi fiero del suo compagno. 
Ma Dick sa che farà altro. Che Jason starà sveglio per tutta la notte, a vegliare su di lui, mentre dorme. Che attenderà il suo prossimo risveglio per scostarsi da quella posizione, in modo da non accellerare quel processo. Sa che terrà sempre acceso il trasmettitore che Timothy ha costruito per loro, in modo da poter essere avvertito se avesse bisogno d'aiuto. Sa  che si prenderà altre cento pallottole, piuttosto di permettere che una soltato lo sfiori.
Dick sa anche che Jason andrà a trovare Bruce, ora che gliela ha chiesto.
Così, in quella notte così scura, si concede di chiudere gli occhi, cullato dai rumori della città e dal battito del cuore dell'alpha che ama più di qualsiasi cosa al mondo.
  
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