Oggi come domani

.

Appoggiata alla ringhiera della terrazza guardai con insistenza il cielo che mi sovrastava. Era l’unica cosa più alta di me, le luci della città erano sotto il mio dominio, riuscivo a vedere tutto dalla posizione in cui mi trovavo e questa consapevolezza mi dava un senso di potere e di compiacimento che difficilmente riuscivo a provare, insieme però anche a un leggero fastidio, un senso troppo assoluto per essere vero, per questo ero lì, per questo mi concentravo su quella distesa di stelle…
L’unico rumore che percepivo era un cane che abbaiava in lontananza, da qualche parte di quella città che mi sembrava quasi deserta, e non riuscii a non provare un leggero fastidio alla sensazione che una delle luci che mi offuscavano la vista, era una di quelle dove abitava quel cane…

Sospirai leggermente posando un gomito alla ringhiera:
"..che pace..." pensai.
Improvvisamente mi irrigidii, una presenza dietro di me, un fruscio forse, qualcosa che prima non c’era, adesso mi faceva compagnia:
-Cosa guardi?- e la sua voce bassa ruppe il silenzio in cui mi trovavo.
-Le stelle…- risposi.
Una conversazione intensa non c’è che dire!
-Ma se quasi non si vedono!-
Cadde sulla ringhiera con tutto il suo peso, facendola vibrare, e, con una mano sotto il mento, anche lui si mise a guardare il cielo stellato:
-E perché?-
-Perché cosa?-
-Perché le guardi?-
Sorrisi:
-Perché non posso contarle! Mi accontento!-
Sbuffò scocciato, mormorando qualcosa di terribilmente simile a un "..Che sciocchezza...", e mi sentii osservata. Con quella faccia da bambino che adoravo, immaginavo già chissà quale battuta stava elaborando la sua testolina, vedevo quasi gli ingranaggi muoversi in cerca di una risposta adeguata...stavo pensando a cosa avrebbe potuto dirmi quando la sua voce mi riscosse:
-Prova!-
-Co…come?-
-Sì, prova!-
Lo fissai interdetta in volto e il sorrisetto ironico che vidi mi sorprese, era impazzito, ne ero certa, dovevo aspettarmelo dopo tutti questi anni di lavoro…magari una pallottola lo aveva danneggiato irrimediabilmente…
-Allora?-
Sobbalzai e guardai nuovamente le luci della città accorgendomi solo ora che senza l’abbaiare del cane tutto intorno a noi era silenzioso, e un'idea sciocca mi colpì improvvisamente: ero sola, sola con lui.
Sospirai imbarazzata, ma, quando mi accorsi che le stelle aspettavano il mio sguardo alzai il volto, felice che non potessero muoversi, felice di poterle accontentare.
Sorrisi e, scuotendo la testa, alzai una mano:
-…1..- mormorai e lo sentii spostarsi per stringermi i fianchi possessivo, mentre seguiva il mio sguardo -…2..- continuai.
-3.- disse lui più deciso, indicandomi una stella o forse un’altra, lì vicino.
-Mi sa che è un po’ difficile…- sorrisi.
-Abbiamo tempo…- sussurrò facendomi sobbalzare.
-D-davvero?-
-Beh, posso garantirti questa sicurezza almeno per stanotte, non eri tu quella che si accontentava?-
Sbuffai, -Mmm, sì, ma solo se prometti che cercheremo di averne altre!-
Guardai nuovamente il cielo permettendo al silenzio di circondarci, lo sentivo sorridere ma sapevo che questa volta non mi avrebbe risposto, non avrebbe potuto farlo...
Sospirai un po’, rassegnata, e continuai a contare, quando, improvvisamente, non mi sentì stringere e allontanare dalla ringhiera:
-Forse è meglio se andiamo dentro…- e aggiunse -non vorrai sprecare questa notte prendendo un raffreddore...-

Trattenedo il respiro mi voltai verso di lui, era più facile non essere timide in quei momenti, quando avevo la certezza che ogni suo pensiero fosse rivolto a me.
Espirai e, fissandolo, vidi il lui un barlume di speranza, misto a qualcosa di diverso che mi fece rabbrividire:
-D-dentro, per non prendere freddo…- mormorai.
-Già, a riscaldarci…- e sussurrando le ultime parole sulle mie labbra le sfiorò leggermente, finché un attimo dopo non fui io ad allontanarmi, più allegra, riprendendomi!
-Bene, avevo giusto voglia di una cioccolata calda!-
Ridacchiai del suo sguardo perplesso e deluso e mi resi conto di essere quasi riuscita a rompere quel momento così strano...
Con un sorrisetto sulle labbra mi diressi verso le scale, voltandomi all’ultimo momento con una giravolta veloce:
-Ne vuoi un po’???-

Lo lasciai lì nella terrazza, incerto sicuramente sul mio stato mentale, a volte era più sciocco del previsto, notai, ma non avrebbe tardato a seguirmi…
Sorrisi e sospirai fintamente rassegnata, quando sentii la porta della terrazza sbattere e i suoi passi raggiungermi all’ingresso del nostro appartamento. Lo guardai e le sue braccia mi strinsero rapide per attirarmi a sé, mi piaceva sentirlo così vicino...non lo era mai stato. E mentre le sue labbra sfioravano ancora le mie quel pensiero insieme a un’emozione terribilmente simile alla sicurezza mi avvolsero per poi scomparire.
Per farmi dimenticare tutto tranne quell’abbraccio, e le sensazioni che mi si preannunciavano per quella notte e le altre a venire.

fine

.

**Ciao!!! Complimenti a chiunque sia arrivato fin qua!^^ Beh, che dire, è solo un momento loro, un qualcosa in un futuro indefinito, non so se avete mai provato quella sensazione di relax e sicurezza che un posto o una situazione può darvi, come se vi sciogliesse e vi rendesse diversi…beh ho provato a rendere questa idea così!;)
E' giusto una shottina che scrissi tempo fa, ritrovata di recente nei meadri del mio pc (!!!), so che è talmente romantica da cadere quasi nell'OOC per quanto abbia tentato di correggerla, ma ho voluto comunque pubblicarla, un po' perché mancavo da molto, un po' come pausa dagli esami, e un po' anche perché siamo vicini al mio compleanno, mi faccio un regalo!!!^^
E poi mi dispiaceva lasciarla lì, sola soletta...ad aspettare di essere letta da qualcuno..
Beh, spero che vi sia piaciuta, se volete ditemi pure come vi è parsa! Grazie a tutti!!!