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Autore: Dalhia_Gwen    05/05/2018    0 recensioni
Tutte le ragazze hanno un'ambizione, lei compresa.
Ma la sua è qualcosa di particolare.
Inconsueta.
Singolare.
Lei voleva diventare un marinaio.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duncan, Geoff, Gwen, Scott | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Chapter 23











L’aria fresca e salmastra di quell’isola diede una boccata di vigore ai marinai che, distrutti dal caldo afoso di quei mesi estivi, sentirono i loro polmoni riempirsi e i loro sensi risvegliarsi. Gwen, invece, parve l’unica a non godere di quelle sensazioni: continuò imperterrita a cercare calore sfregando le mani sulle braccia, mentre i denti battevano tra loro. Si posizionò su una scialuppa in cui erano presenti Geoff, Brick e Dj e, malgrado la stazza muscolosa ed imponente dei suoi amici, non riuscì a ricavare calore neanche se fu in mezzo a loro.
-  Maledizione a me per non essermi portata una coperta… - farfugliò tra sé, mentre guardò esterrefatta come i suoi compagni non mostrarono nessun brivido. Ma il brivido più forte lo provò quando intravide lo sguardo del capitano, avanti a loro di un paio di imbarcazioni, che la fissava senza mai distoglierle l’attenzione. Aprì poco la bocca avvertendo la mancanza di aria, e da essa fuoriuscì una piccola nuvola di brina che evaporò immediatamente.
Il gesto fu immediato: il capitano si spogliò del suo cappotto e, ordinando il passamano, questi arrivò a Gwen che lo prese del tutto confusa.
- Te l’ha passato il capitano. Ha detto che non vuole un altro uomo indisposto. Soprattutto se è la sua leggerezza a farlo ammalare di febbre. - spiegò Dj con una nota di rimprovero riguardo al suo abbigliamento, intercettando lo sguardo della ragazza. Immediatamente Gwen divenne rossa in viso, non riuscendo a dire nulla. Subito cercò gli occhi cristallini del capitano, e li trovò senza indugi: furono più luccicanti del solito, e sotto la luce della Luna assunsero un colore grigiastro. Le sorrise come mai fece, mostrando i suoi denti bianchi in contrasto con il buio che li circondava, e lei sentì il suo cuore perdere un battito. Rispose al sorriso con uno timido, abbassando lo sguardo imbarazzato per qualche secondo, che gli fece perdere il lume della ragione. Indossò il cappotto poggiandolo sulle spalle, e si rese conto che l’avvolgeva tutta come se fosse una coperta. Se la strinse addosso strofinando il viso vicino al tessuto, e venne inondata del suo odore mascolino mischiato alla salsedine.
Quel connubio la fece impazzire, e il calore che le trasmise fece vagare la sua mente immaginandosi Duncan accanto, mentre la stringeva a sé.
 
⚓⚓⚓
 

Navigarono per una mezz’oretta fino ad arrivare alla banchina.
Gwen vide Duncan parlare con un gruppo di uomini dall’aria per nulla affidabile, ma decise di non indagare.
Era troppo spaventata: insomma, era appena approdata in uno dei territori più temuti del pianeta, controllati in tutto per tutto dai pirati, uomini senza scrupoli di cui si raccontava l’inverosimile.
In più era una fanciulla giovane e indifesa, preda molto prelibata per cannibali di sesso come loro.
Quel pensiero la fece rabbrividire, mentre cautamente si mosse dietro la sua ciurma diretta ad una locanda che il capitano conosceva molto bene. Disse che lì avrebbero passato la notte, il tempo necessario per far sì che lui incontrasse il misterioso sconosciuto della lettera e lasciare la città raggiungendo così Tortuga.
Certo, per gli uomini del gruppo sarebbe stata una specie di vacanza, ma per lei fu una tortura: non sapeva cosa aspettarsi, né sapeva come comportarsi. Quegli uomini parevano i padroni persino dell’aria che stavano respirando, e questo le incuteva timore.
Guardarono i nuovi arrivati con sospetto e indignazione, tanto che qualcuno digrignò anche i denti.

Di nuovo un brivido la percorse tutta.

Senza accorgersene, si strinse di più a Geoff che, poveretto, si reggeva a malapena in piedi, sorretto da lei e da Brick.
Egli infatti notò lo strano comportamento della ragazza, e subito si rese conto della paura che la stava divorando: aveva lo sguardo perso mentre osservava il territorio circostante, e le mani le tremarono nonostante avesse il cappotto del suo capitano addosso.
Posò la sua mano su quella tremante di lei che si resse al suo petto.
- Scricciolo, cos’hai? Stai tremando. - le sussurrò lui, premuroso. Lei alzò lo sguardo per incontrare quello di Geoff e subito lo abbassò turbata.
- Non mi piacciono queste persone, Geoff. Perché ci guardano così? - chiese lei volgendo di nuovo lo sguardo verso di loro. Ma l’amico non glielo permise.
- Innanzitutto non guardarli. Provocheresti la loro ira e loro non aspettano altro che metterti le mani addosso per litigare. - disse lui calmo, ma preoccupato delle sensazioni che anche lui provò incontrando i loro sguardi. Lei deglutì, ma necessitò di altre risposte.
- Accolgono sempre così i loro ospiti? - chiese lei storcendo il naso. Lui sospirò, avvertendo la fronte madida di sudore. La garza doveva essere pulita, altrimenti avrebbe passato una nottata tra dolori e bruciori.
- In realtà no. Diciamo che noi siamo poco graditi, per via del loro passato con Duncan. - spiegò, mordendosi il labbro inferiore per il dolore. A lei dispiacque, per cui provò ad accelerare il passo, cosa che fece anche Brick di rimando.
- Cosa ha fatto? - chiese ancora lei, dando una rapida occhiata preoccupata alla figura del suo capitano innanzi a sé.
Ebbe un’espressione di pietra che le congelò il cuore.
- Niente che tu possa mai sentire dalle bocche di questi cani. Lui è la sola vittima, credimi. - le disse, e lei si sentì in un certo senso risollevata.
- Come vedi, arriviamo qui e ce ne andiamo sani e salvi solo grazie a lui. Può sembrare paradossale ma non possono fargli nulla. Ti spiegherò tutto quando sarà il momento, non temere. - e con quella frase concluse il loro discorso, rendendosi conto di essere arrivati a destinazione.

 
⚓⚓⚓
 

La locanda era davvero enorme: era formata da due piani, su uno dei quali erano presenti gli alloggi, tutti forniti di tre letti massimo e i rispettivi accessori.
A quell’ora il locale era molto tranquillo. Erano presenti pochi clienti, e questi sembravano volersi fare i fatti propri.
Al bancone vi era una ragazza dai capelli rossi legati in due codine, magrolina e dall’aspetto cordiale, e non le fu difficile capire che fosse la figlia del proprietario.
- Zoey! Mia cara! - esclamò Duncan non appena mise piede nel salone, allargando le braccia e seguito da tutto il resto della ciurma. La ragazza, che fu intenta ad asciugare alcuni boccali appena lavati, elevò lo sguardo verso colui che la chiamò e quando lo riconobbe posò tutto quello che ebbe in mano e andò ad abbracciarlo contenta.
- Duncan! Che il Cielo ti benedica! È un piacere rivederti! - disse lei sprizzante di gioia, saltandogli addosso e ridendo.
Gwen, che assistette a tutta la scena, divenne bordeaux dall’ira, vedendo tutta quella smanceria.

Ma chi diavolo era quella?

Come osava strusciarsi in quel modo sul suo capitano?

E poi… mia cara?!

Strinse i denti e i pugni per contenersi, ma non le sfuggirono i sorrisi dolci che il capitano rivolse alla ragazza che, in tutta risposta, arrossì.
- Dov’è tuo padre, Zoey? - chiese poi lui, arrivando al dunque. Lei gli prese una mano e lo condusse verso una porta.
- È di qua, al suo solito posto. - affermò lei, poi scomparve di nuovo dietro il bancone allegra più che mai, e Gwen sperò di non rivederla, altrimenti le avrebbe rovinato quel bel faccino innocente che aveva.
Il capitano quindi bussò alla porta, e alla soglia comparve un uomo tutto d’un pezzo, alto e anche lui con capelli rossi e ricci. Aveva la barba lunga e folta, e sembrò parecchio stanco.
Ma non appena vide il giovane corsaro sorridente, gli si illuminarono gli occhi.
- Per tutti i tesori del mondo, Duncan! Vieni qui, farabutto! - l’uomo abbracciò affettuosamente il ragazzo che ricambiò con la stessa intensità, mentre sui volti della ciurma si delinearono sorrisi compiaciuti. Anche Geoff fu contento, ma Gwen non riuscì proprio a capirne il motivo.
Non sapeva che quell’uomo fu l’unico ad aver avuto pietà di quel ragazzino che perse la madre in età troppo precoce e in maniera così brutale. Clark e Zoey furono le uniche persone che gli rimasero in quella città, e il suo unico appoggio quando dovette per forza tornare.
- Clark, ho bisogno di affittare una decina di stanze. La mia ciurma alloggerà a terra per questa sera. - spiegò Duncan all’uomo, che annuì con vigore.
- Nessun problema, figliolo. Ho la maggior parte delle camere vuote, non sarà un problema sistemare i tuoi uomini. Dove colloco la tua? - chiese, ma il capitano fece subito cenno negativo.
- Io non alloggerò. Ho una faccenda da sbrigare. Il tempo di concludere e probabilmente già l’indomani stesso ce ne andremo. - spiegò sbrigativo.
L’uomo lo guardò con una nota di preoccupazione, ma non chiese nulla.

In fondo non era più un ragazzino da difendere, ora era un uomo maturo che aveva costruito la sua fama fronteggiando uomini di un certo calibro e di indiscussa notorietà.

E Clark, malgrado gli volesse bene come se fosse suo figlio, non aveva il diritto di immischiarsi.
- D’accordo, allora farò preparare le stanze per i tuoi uomini, cosicché possano riposare. - affermò quindi deciso. Stava per ritornare dentro la propria stanza per dare indicazioni alle sue cameriere, quando il ragazzo gli afferrò una mano e vi depositò un sacchetto pieno di monete.
- Tienile tutte, non mi interessa il prezzo. - disse velocemente, imbarazzato lui stesso dal suo gesto. L’uomo non poté fare a meno di commuoversi di fronte all’umiltà che lo caratterizzò da tutti coloro che, come lui, fecero i corsari.
- Non cambierai mai, eh? Che il mare ti protegga, Duncan. Tua madre sarebbe fiera dell’uomo che sei diventato. - disse sottovoce, per paura di arrecargli qualche imbarazzo di fronte alla sua ciurma. Ma loro erano troppo indaffarati ad ordinare da bere, che non si accorsero di quei scambi di parole.
Gwen fu l’unica che rimase lì impalata ad osservare la scena, e ad ascoltare tutto con una strana sensazione. Ebbe il cuore che non smise di battere veloce, rischiando di rompere la cassa toracica.

Sapeva che il suo capitano fosse un ragazzo speciale, diverso da tutti gli altri.

E sentirlo dire da terzi le dava ancor più conferma di quello che provava per lui.

Tuttavia allo stesso tempo non si spiegò l’irrequietudine che provò quando seppe che Duncan si sarebbe presentato all’appuntamento da solo e in piena notte.
Diede una rapida occhiata a Geoff, che si era seduto esausto ad un tavolo, e lo notò conversare animatamente con gli altri ragazzi, mentre sorseggiava un bicchiere di rum.
Non sembrò preoccupato della situazione.
Certo, si fidava di lui, sapeva che non era uno sprovveduto e che aveva sicuramente preso precauzioni, come spade e pistole, qualora si fosse presentato il pericolo.
Eppure fu certa che non sarebbe riuscita a dormire tranquilla sapendo che lui fosse lì fuori, da solo e in una città che non lo gradiva nemmeno.
Cominciò a camminare avanti e indietro, mentre venne assalita dalla paura.

Cosa doveva fare?

Ad un tratto alzò un indice, colta da un’improvvisa e semplice idea: l’avrebbe seguito.
Qualcuno l’avrebbe dovuto farlo, e lei ne aveva tutta l’intenzione.
Sorrise, e anche il suo cuore parve calmarsi. Dovette solo attendere che i suoi compagni di stanza si fossero addormentati, e lei sarebbe sgattaiolata fuori pedinandolo.

Non le importò della possibilità di incorrere a qualche pericolo: il suo chiodo fisso era la sua incolumità.

Solo così avrebbe oppresso quella sensazione di pericolo che l’attanagliò il cuore e le tormentò l’anima.










Angolo Autrice:
Salve popolo di EFP!
Sono tornata dalle vacanze toscane, e sono pronta a sfornare una serie di nuovi capitoli interessantissimi!
Vi avevo avvertiti: dal capitolo 22 accadranno avvenimenti molto importanti e particolari,entreremo nel cuore della storia!
Inoltre, abbiamo un nuovo personaggio: Zoey! La ragazza è barista presso questa locanda, e sembrerebbe che abbia un legame molto forte con Duncan.
Perdipiù il capitano sembra oramai in procinto di incontrare il famoso autore di quell'invito, e Gwen vuole seguirlo.

Cosa accadrà? 
Chi incontrerà Duncan?
Continuate a seguirmi, non ve ne pentirete ;)


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