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Autore: Freez shad    07/05/2018    4 recensioni
Ogni cosa nella propria realtà ha un suo orologio. Un ciclo d'esistenza perfetto e collaudato da migliardi di anni d'esistenza.
Troppi per un qualcuno che, per arroganza o pura pazzia, ha intenzione di modificare e rinnovare...tutto, partendo da zero.
Ciò porterà a terribili conseguenze e toccherà ai nostri famosi eroi impedire che questo accada, ma le difficoltà saranno molte e non solo esterne.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaze the Cat, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre Soleanna era divenuta il palcoscenico di un cruciale e cruento scontro fra le forze robotiche del malvagio dottore e il sonico riccio blu con i suoi alleati, tutt'altra atmosfera stava invece godendo in quel momento la mistica regione del  Chu-nan. 
Qui infatti, come ogni mattino al sorgere dell'astro solare, l'umida e sottile nebbia della sera stava lentamente diradandosi per lasciare scoperte le verdeggianti radure e gli ondulati altopiani che fino a quel momento aveva tenuto nascosti. In special modo nelle zone situate sulle alture e poste ai piedi delle millenarie montagne, di cui quella terra era famosa, o proprio sulle sue cime. 
L'antica popolazione che vi si era insediata, non presente in grande numero e posta al di fuori dalle più comode e sfrenate realtà moderne, erano principalmente formata da saggi maestri, da anziani e da semplici contadini con le loro famiglie; questi, stanziati in piccoli villaggi sparsi un po' ovunque, vivevano accontentandosi della loro umile semplicità quotidiana dove persino il tempo, apparentemente inesistente in quei luoghi, veniva scandito dalle solite mutazioni stagionali. 
Questo paradiso terrestre, però, nascondeva una realtà ben diversa dall'apparenza mostrata. 
Infatti all'improvviso dei tremendi e frastornanti rimbombi, rimbalzando sulle dure pareti rocciose di quelle sacre montagne, incominciarono ad echeggiare su tutta la regione. Ritmici e scanditi tremolii, accompagnati da calde sferzate di vento, iniziarono di seguito a diramarsi su tutta la sua superfice creando delle sottili crepe d'assestamento che, per l'incredibile energia sprigionata, riuscirono persino a raggiungere quei villaggi situati nelle zone assai più limitrofe dal loro epicentro. 
Nonostante ciò, i mobiani del luogo si mostrarono principalmente attenti nel proseguire nella loro routine quotidiana, in un perpetuo affaccendarsi, privi di una qualunque preoccupazione per quanto stesse accadendo. 
La loro scarsa reazione comunque non era ovviamente da ricercarsi ad una semplice noncuranza e sottovalutazione del pericolo, ma all'abitudine dei fenomeni che stavano accadendo e, oltre alla consapevolezza di cosa li scatenasse, alla sicurezza della propria incolumità. 
 
 
 
Ciò era dovuto ad un racconto che, benché fosse ormai passato diverso tempo, tali eventi contribuivano a mantenere vivo nelle loro menti. 
Esso narrava del passaggio in quelle terre di un cupo individuo che, in solitaria compagnia, aveva agilmente percorso l'impervio sentiero del "Picco Celeste", dando prova di incredibile velocità e forza fisica, per raggiungere la valle posizionata alla sua cima dove, come gli abitanti di quei luoghi scoprirono in seguito, decise arrogantemente di stanziarsi. 
Questa, che sin dai tempi passati era conosciuta col nome di "Perla di giada sull'infinito", non era altro che un verdeggiante manto erboso, esposto completamente al sole e nascosto fra le catene montuose di "Gliphic Canyon", del tutto spoglio da un qualsiasi tipo vegetazione ma sottilmente irrigato da venature naturali d'acqua sgorganti dalle calcaree pareti circostanti. 
Data la straordinaria capacità fisica dello straniero inizialmente nessuno, probabilmente suggestionato da antiche storie raffiguranti entità simil-divine aventi le stesse medesime capacità, ebbe volontà e coraggio di cacciarlo; fino al giorno in cui tali tremendi avvenimenti iniziarono ad avere luogo, provocando non poco sconcerto e paure in chiunque si trovasse nelle più distanti vicinanze. 
A seguito di questo, dopo che i vari anziani e capi-villaggio si furono radunati per un consulto generale, un gruppo di giovani mobiani scelti si diressero al luogo dove lo straniero si era ritirato e dal quale quelle calamità pervenivano.  
Una volta raggiunta la cima, scorgendosi lentamente e silenziosamente oltre il costone di roccia che faceva da perimetro alla valle, si meravigliarono nello scoprire la mancanza della sua nera presenza su quel manto verde; come, del resto, fu altrettanto grande lo stupore e la fobia che li pervasero quando, al che si voltarono per ripercorrere i propri passi, si videro sbarrarsi la strada dall'oscuro individuo che, osservandoli minaccioso con le sue infernali iridi infuocate, li minacciò con una sfera d'energia creata e sospesa nel palmo della propria mano. 
Fortunatamente, dopo svariati inchini e suppliche di perdono che non sembravano comunque minimamente scalfire l'austero volto dello straniero, vennero infine lasciati liberi di fare ritorno per portare assieme a loro, come garanzia, la propria parola di non causare alcun danno alla popolazione locale. Giurando sul suo nome. Quello di Shadow the Hedgehog. 
Fu però solo in un secondo momento, quando alcuni ragazzini si avventurarono per osservare quel fantomatico riccio che tanta curiosità aveva instillato, che vennero a conoscenza della causa di quegli strani fenomeni. 
Essi non erano altro che la conseguente reazione agli allenamenti a cui il riccio striato si sottoponeva; questo costituiva in una serie di massi di roccia, che portava con sé ogni qualvolta si materializzava all'esterno, messi in un ordine di grandezza sempre crescente e posizionati in vari punti, accuratamente studiati, che gli permettessero una maggiore libertà e scelta di combo. A seconda di come venivano colpiti, venivano a crearsi piccoli terremoti o brevi sferzate di vento caldo che si ripercuotevano nei vari villaggi. Cosa a cui, alfine, quei mobiani si abituarono.  
 
 
 
Anche in quell'occasione il potente riccio, come da quotidiana routine, era intento ad ottimizzare le proprie tecniche, migliorandone di precisione e rapidità, quando il suono del suo recettore da polso iniziò ad emettere un insistente ed intervallato squillo, 
<< Dovrò decidermi a distruggerlo questo affare prima o poi >> commentò irritato, premendo il pulsante che avrebbe dato voce al povero malcapitato che aveva osato disturbarlo, 
<< Pronto, Shadow, mi ricevi? >> domandò la voce, che il riccio riconobbe come quella del giallo volpino, 
<< Affermativo! >> rispose col solito tono severo << Che succede? >>, 
<< Eggman ha invaso Soleanna con un gigantesco esercito di Egg-robot e non riusciamo a contenerlo! >> fece allarmato Tails, 
<< Che fine ha fatto Faker? Di solito non è lui ad occuparsi di queste sciocchezze? >>, 
<< Il dottore ha portato con sé un nuovo droide che gli impedisce d'intervenire! Io ed Amy stiamo aiutando i soldati della principessa, ma sono troppi per noi. Abbiamo bisogno d'aiu.... >>. 
Improvvisamente la comunicazione s'interruppe, lasciando nuovamente che il silenzio si ripristinasse nella valle. 
Shadow, sbuffando seccamente, estrasse da una chioma degli aculei il proprio smeraldo, 
<< La pace è un tesoro davvero molto grande, ma nessuno pare riesca ad apprezzarla >> esclamò con severità, prima di volgere lo sguardo e la pietra al cielo, tuonando << Chaos Control! >>.      
     
 
   
 





La battaglia si era ulteriormente infervorita ma, sfortunatamente, non stava avendo risvolti favorevoli per il team capeggiato da Sonic. 
Le armate di Soleanna, dopo aver resistito all'impetuoso assalto del nemico ed essere persino riuscita in un primo momento a riconquistare parte del territorio caduto nelle mani dello scienziato, dovettero lentamente arretrare sotto la schiacciante superiorità numerica del meccanico esercito che, nonostante le ampie perdite, sembrava non avere fine. Ciò, oltre a scoraggiare i loro attacchi, avevano cominciato a provocare una graduale ed inesorabile stanchezza fisica. 
Come in una giornata di scrosciante tempesta, similmente molti soldati caddero stremati a terra macchiando il terreno con le loro lacrime. Rese amare dalla consapevolezza di non essere riusciti a portare a termine lo scontro.  
Fu solo per eroico e sentito senso del dovere che i loro compagni, dando esempio del legame collettivo fra loro, riuscirono prontamente ad intervenire per recuperarli e portarli nelle più serrate retrovie. Un cameratismo puro, che stava però costando molto in termine di tempo ed energie. 
<< Comandante Laahron! >> fece un giovane e stremato soldato avvicinandosi, zoppicante e retto dalla spada, alle spalle del più anziano comandante << Signore, la prima fanteria di difesa è caduta e quelle di contenimento sono al limite, cosa dobbiamo fare? >>. Il comandante si voltò per mirare il campo da "gioco" e inspirare, come aveva dovuto sicuramente fare troppe volte, l'odore della battaglia, crucciando il volto in un modo tale da far arricciare i folti e bianchi baffi tirati all'insù, 
<< Signore? >> domandò nuovamente il soldato, caduto ormai in ginocchio, 
<< Dobbiamo resistere, giovane soldato. Resistere a tutti i costi >>, 
<< Ma, comandante... >>, 
<< Lo so, figliolo, è una situazione disperata e le scelte che siamo tenuti a prendere sono gravose non poco! Tuttavia non possiamo permettere ad Eggman di mettere le sue luride mani sullo smeraldo del Chaos. Se questo dovesse accadere, la sconfitta peserebbe sul nostro onore più della morte >> fece con augusta disinvoltura, posandosi il decorato elmo sul capo e brandendo infine la propria spada che portò energicamente sopra di sé << Ma prendo quella meravigliosa stella che ogni giorno brilla su Soleanna come mia testimone eterna, ti prometto che sopravvivremo. Noi insieme alla nostra città! >> concluse il vecchio combattente, aiutando il giovane soldato a rialzarsi, portandosi in direzione del campo di battaglia assieme all'ultima misera squadra di fanteria << E adesso suonate la carica! >>   
Come eroi dei tempi antichi, quei pochi soldati si fiondarono in mezzo all'assalto nemico, trafiggendolo come una punta di freccia. Quel pugno di uomini stavano mostrando una caparbietà e ostinatezza ineguagliabili, mossi solo dalla grinta del comandante che, avanti a loro, dava mostra di estrema grazia e precisione di scherma. Un piccolo segno che rinforzò l'animo degli altri soldati quel tanto per convincerli a proseguire.    
 


Amy e Tails, nonostante il vantaggio apportato alla città, non erano in una situazione migliore. 
Il volpino aveva ormai da tempo esaurito gli speciali proiettili magnetici, trovandosi ora costretto ad esibirsi in poderosi volteggi e serpentine per evitare gli attacchi dei volanti Buzz-bot e delle Flying-mine. Queste, in particolare, risultavano ben più pericolose delle api robotiche d'assalto in quanto, oltre ad essere sferiche e di una grandezza estremamente ridotta, esplodevano al semplice contatto con un agente esterno di cui seguivano la scia di calore. 
Inizialmente aveva sfruttato tale tecnologia facendosi seguire in rischiose picchiate ad una spanna dal terreno per poi, con l'ausilio di cablate parabole ascendenti, farle esplodere contro l'esercito avversario in una sorta di bombardamento a tappeto. Cosa che funzionò fino a quando Egg-man, innervosito da tale sfrontatezza, ne fece intervenire altre in supporto rendendo in questo modo impossibile ritentare le stesse manovre. 
Amy, d'altra parte, non sembrava risentire di particolari difficoltà, ancora infiammata dall'ira per aver dovuto ritardare il romantico appuntamento col blu sonico; le sue abilità e la maestria nell'uso del martello Piko, l'avevano resa una formidabile e micidiale arma di distruzione. 
Il suo stile non si limitava al semplice colpire i nemici con poderose mazzate sventolate ai lati, sebbene risultassero molto efficaci, ma anche a superbe schiacciate al terreno che contribuivano, per l'onda d'urto provocata, a far saltare in aria ogni avversario che osava avvicinarsi troppo al suo campo d'azione e che poi respingeva facendolo letteralmente volare grazie a delle piccole trombe d'aria che riusciva a creare, con precisi movimenti rotatori, sempre grazie all'ausilio dell'arma. 
Ogniqualvolta potevano, sia Sonic che Tails distoglievano l'attenzione dal proprio opponente per lanciare fugaci e preoccupati sguardi alla riccia rosa, certi che prima o poi avrebbe collassato sotto il peso di un corpo eccessivamente teso e stressato. Entrambi infatti sapevano come questa non fosse abituata ad un combattimento tanto duraturo e non aveva mai dovuto sfruttare al meglio le proprie forze che, a causa del suo impetuoso temperamento, stava malamente sperperando senza sosta.         
 
 
 
 
Preoccupazioni che purtroppo trovarono giustificate quando, all'ennesima schiacciata al suolo che accartocciò lo sfortunato Egg-bot e distrusse quelli a lui vicini, il suo martello si conficcò nel terreno; la riccia rosa provò più volte ad estrarlo con la stessa energia delle volte precedenti ma, improvvisamente, si accorse solo allora di come questo le stesse risultando impossibile. 
Le braccia avevano incominciato a pulsarle provocando, oltre che un'insostenibile pesantezza agli arti, un bruciore tale da renderla incapace di continuare ad insistere. 
In quell'istante un temerario robot le si accostò alle spalle ghermendola per i rosei aculei, 
<< Missione supplementare compiuta. Soggetto Amy Rose catturato >>, 
<< Ahi, come ti permetti? Non lo sai che non è così che si trattano le gentili signorine, brutto villano arrugginito? >> sentenziò a sua volta la riccia, staccando di netto il bionico braccio del robot con un calcio che poi utilizzò per piegarlo miseramente a terra << Cafone, la prossima volta pensaci due volte prima di aver a che fare con una ragazza sensibile come me >> concluse prima di incedere in un tremendo grido. 
Amy infatti, disarmata e impotente, era stata messa alle strette da altri Bot che l'avevano accerchiata e chiusa alla parete di uno degli edifici affacciati sulla piazza, 
<< SONIC, AIUTO! >> urlò impaurita, 
<< Accidenti, Amy! >> fece preoccupato il riccio blu, parando un maglio del Blu-bot dalle echidna sembianze e respingendolo con una capriola all'indietro che gli permise di colpirgli il mento con un calcio << Tails, va a prenderla! >> fece al volpino, tornando poi allo scontro, 
<< Subito! >> rispose prontamente il volpino, planando a gran velocità sulla zona in cui si trovava la compagna << Amy, sto arrivando! Tieniti pronta! >> . 
La rosa non se lo fece ripetere e, al momento giusto, riuscì a balzare abbastanza in alto da riuscire ad aggrapparsi ad una delle ali del Tornado, 
<< Grazie Tails >> sospirò << Caspita, questa volta è proprio dura! >>, 
<< Già, Eggman ha fatto davvero le cose in grande questa volta. Si deve essere dato veramente da fare in questi mesi se è riuscito a costruire un esercito così numeroso, non sarà facile sconfiggerlo! >>, 
<< Sonic ci riuscirà, lo ha sempre fatto >> esclamò la rosa, osservando il proprio eroe destreggiandosi in numerose combinazioni d'attacco ad alta velocità << Vedrai, lui.... >> ma un tremendo boato non le permise di continuare. 
<< Cosa è stato? >>, 
<< Questa non ci voleva! Una di quelle maledette mine deve aver colpito la coda del Tornado >> spiegò la volpe, tirando a sé con quanta forza in corpo il timone nel tentativo di mantenere in asse il piccolo biplano e farlo atterrare << E pensare che lo avevo da poco finito di riparare >>, 
<< Ehm...Tails, non credo che questo sia un problema adesso! >>, 
<< Cosa c'è? Un'altra mina in avvicinamento? >>,                                                     
<< No, un muro! >>. 
Aiutato dall'amica, il giallo volpino riuscì a virare in tempo per evitare il micidiale incidente; questo comunque, non impedì all'aereo di rovinare al suolo, provocando un largo solco del terreno che divise la piazza. 
Entrambi, grazie alla volante abilità di Tails, riuscirono ad abbandonare il velivolo poco prima ed a raggiungere, dopo vari slalom per evitare i numerosi assalti del nemico, forzatamente terra incolumi. 
Qui, sfiniti dalla disavventura e dallo sforzo sostenuto, persero i sensi venendo immediatamente catturati dagli Egg-bot vicini a loro. 
 
 
 
 
Nel frattempo Sonic aveva continuato a tenere testa al bionico muta-forma e alle sue estreme metamorfosi, 
<< Allora, "Testa d'uovo", a quanto pare siamo ancora qui! Mi pare di rivivere un dejà-vu ma, mi pare piuttosto fallimentare la tua invenzione, non credi? >> fece spavaldo il blu, schivando a gran velocità e facilità le simil-martellate Piko del Blu-bot, 
<< Oh, al contrario mio caro Sonic! In verità ha pienamente svolto il suo scopo >> gongolò il dottore, 
<< Cioè? Quello di mettere in luce il tuo evidente problema di adipe o che la vecchiaia ti sta friggendo il cervello? Perché, nel caso fosse, sono pienamente d'accordo con te >>, 
<< Molto divertente, ma sai cosa lo è ancora di più? Questo! >> fece, indicando alle sue spalle. 
Appena il riccio sonico si volse nella direzione indicata, vide un agghiacciante spettacolo; la piazza era ormai semidistrutta e quasi completamente ricoperta di un arancio colorito per il numero dei robot presenti in essa. In quel momento Sonic capì come quella sua lotta non aveva altro scopo che quella di fungere da diversivo per distrarlo il più possibile dalla vera battaglia. 
<< Ma devo ammettere che anche quel fumo non è niente male! >> continuò il dottore, ammirando la cinerea nube che si levava dal biplano, provocando nel riccio ulteriore angoscia, 
<< Tu, maledetto panzone! Come hai osato... >> esclamò adirato il riccio, scagliandosi contro l'egg-velivolo del dello scienziato, venendo però intercettato da un tremendo calcio dal Blu-bot che, dopo aver assunto le sembianze di Big, lo schiacciò a terra, 
<< Suvvia Sonic, non te la prendere! Non c'è niente di male a perdere ogni tanto >> lo canzonò Eggman, fingendo compassione, 
<< È vero! Guardi il dottor Eggman per esempio! >> intervenne Orbot, accompagnato dal suo collega cubico, 
<< Lui ha persino perso il conto delle volte che ha perso, eppure continua volerle prendere dopo tutti questi anni >>, 
<< State zitti, inutili ammassi di metallo vecchio! >> s'infuriò lo scienziato, accarezzandoli con sonori colpi sulla testa, 
<< Lasciali stare, uovo marcio >> s'intromise il riccio, afferrando la caviglia del suo opponente e piegandogli con il piede il ginocchio facendolo rovinare a terra, liberandosi << In fondo non hanno tutti i torti! Uova pazze come te non potranno mai vincere >> concluse, strofinandosi arrogantemente il naso << E adesso, se vuoi scusarmi devo aiutare i miei amici! Ho perso fin troppo tempo col tuo gioc... >>, 
<< Oh, ma perché tanta fretta! Te li porto io! >> lo interruppe il dottore, schiccando le dita, facendo portare i due compagni svenuti del blu stretti nella morsa delle tenaglie bioniche di due robot, 
<< Tails! Amy! >> urlò << Lasciali andare >>, 
<< Oh-oh-oh! E perché dovrei farlo? Vedi, sporco ammasso di aculei, se proprio non riesco ad eliminarti direttamente, almeno potrò ferirti eliminando i tuoi cari amichetti >> fece malignamente divertito, rivolgendosi poi ai suoi due sottoposti robotici che, nel frattempo, avevano attivato e concentrato una potente scarica elettrica nella tenaglia libera << Fulminateli! >>, 
<< NO! >>. 
 
 
Un accecante bagliore giallo illuminò la scena, rendendo impossibile un qualsiasi contatto visivo con quanto stesse succedendo.
Appena fu possibile riaprire gli occhi, dei due robot non vi era altro che qualche detrito accartocciato o ammaccato sparso un pò ovunque.
Al loro posto un riccio dal manto scuro si ergeva in tutta la sua potenza, tenendo sulle spalle i due mobiani, con il suo furioso sguardo indirizzato verso un sorpreso Eggman che salutò con mirata intimidazione,
<< Salve, dottore! >>.   
 
 
 
 
 
 
Dalla scrivania dell'autore: 
Salve gente di EFP! Scusate il ritardo col quale mi ripresento con questo aggiornamento, ma ho avuto diverse difficoltà nel continuare la storia. 
Spero che non riaccada con troppa frequenza perché, personalmente, mi sta appassionando scrivere questa avventura. 
Letteralmente, mentre scrivo, a volte mi lascio trasportare dagli eventi che accadono e che mi compaiono dirette in testa. 
Spero che il capitolo possa esservi piaciuto quanto è piaciuto scriverlo a me. 
Ringrazio chiunque si fermerà a leggere e mi farà il piacere di una recensione. 
Un saluto da Freez Shad e arrisentirci al prossimo capitolo.
   
 
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