Author's note
Non so da dove sia spuntata questa cosa. So solo che... boh. Era nata perché volevo scrivere una storia sulla mia NOTP e invece eccomi qui. Ogni errore è imputabile a me, infatti non è stata betata ed e non è stata nemmeno riletta. Enjoy :D




Rose secche, rose fresche, rose dai mille colori.


Gli occhi azzurro cielo di Supergirl registrano ogni singolo fiore presente nel suo loft, ciascuna di esse presentava un bigliettino caratterizzato da una calligrafia infantile.


Sospira Supergirl, quei tentativi di Mon-El di farsi perdonare per l’ennesima volta sono alla lunga estenuanti e ormai insignificanti per lei. È la parte più repressa di lei a gridarlo a squarciagola, quella parte che solo della Kryptonite Rossa è in grado di far emergere.


Perché Kara – o Supergirl, a volte la linea di confine tra le due è indistinguibile- ha paura, ha paura di mostrare quel lato di lei, ha paura che cambino drasticamente idea su di lei. Il suo sguardo si posa su un’infiorescenza che spicca fra le tante per la sua accesa tonalità.

Rosa gialla, fiore dell’invidia. Rosa gialla, fiore della gelosia. Rosa gialla, fiore dell’odio.

Sentimenti legati a Mon-El, legati a quella che considera un’infezione di cui non riesce a liberarsi e che si ripresenta imperterrita.


Infezione che, presto o tardi, porta all’amputazione. Proprio come un chirurgo, Kara taglierà via la parte malata e si occuperà della guarigione del resto del corpo. E, con un semplice telefono, è proprio ciò che mette in atto.

 

Pronto, Luce’s Flower Crown? Vorrei mandare circa cinquanta plumerie nell’ufficio della CEO della L-Corp. Un biglietto? Certo. Scriva pure “A Lena. Sei tu la mia kryptonite, Tua Kara Danvers.” Passerò più tardi a saldare il tutto, grazie.