Michiru.

Lo chiamava sempre Michiru.

E non ne comprendeva il motivo.

Perchè doveva chiamarlo Michiru quando il suo nome era un altro?
Stiles.

Il suo nome.

Soprannome ad essere precisi, ma di certo non Michiru.

Mieczyslaw.

Se proprio doveva essere chiamato col suo nome di battesimo.

Eppure quel Nogitsune continuava a chiamarlo Michiru.

E Stiles, per quanto sveglio ed intelligente, non riusciva a comprendere.

-Tocca a te Michiru. Muovi la tua pietra, avanti-

Di nuovo quella voce sibilante lo chiamava in quel modo.

Stiles alzò lo sguardo, ignorando la luce proveniente dal soffitto bianco come tutto quel posto in cui si trovavano.

Davanti a lui una esatta copia di se stesso.

Proprio esatta non l'avrebbe detto. Aveva leggere differenze.

Quel ghigno insopportabile sul viso, tanto per iniziare. Non credeva possibile che le proprie labbra si potessero incurvare in un modo tanto sinistro e malevolo.

Proseguendo, Stiles notava delle profonde occhiaie nere che sfumavano leggermente sul rosso verso il basso.

Doveva averne avute di simili a causa delle nottate insonni.

Eppure, nonostante fosse così simile a lui, Stiles non riusciva a non trovarlo attraente.
Così simile ma al contempo così diverso.

Miharu, aveva scoperto essere quello il nome del Nogitsune, lo attraeva come una falena alla fiamma.

- Non farmi aspettare. Muovi la tua pietra, Michiru-

Ancora quel nome.

Perchè lo chiamava in quel modo?
Quell'appellativo iniziava a non sopportarlo più.

Pur di non sentirsi più chiamare in quella maniera mosse la prima dell sue pietre che gli capitò sotto le dita.

Miharu inarcò un sopracciglio guardandolo con aria scettica.

Una mossa piuttosto stupida quella di Stiles. Non era dal ragazzo fare una mossa del genere.

-Davvero Michiru? Una mossa del genere?-

Gli domandò facendo emettere un verso frustrato al ragazzo umano.

Non gli importava di alcuna mossa in quel momento.

Voleva solo che Miharu la finisse di chiamarlo Michiru.

In qualche modo quei due nomi si assomigliavano, come si assomigliavano loro due.
 

-Non mi importa di nessuna mossa. Voglio sapere perchè. Perchè continui a chiamarmi Michiru? Non è il mio nome! Mi chiamo Stiles!-

Sbottò a quel punto, piegandosi leggermente in avanti e sbattendo i palmi sul legno del ceppo del Nemeton su cui si trovava comodamente seduto.

Lui a gambe incrociate, Miharu in ginocchio, da perfetto giapponese.

Un leggero sorriso increspò le labbra della volpe oscura e Stiles si sentì preso in contropiede.

Quello era un sorriso vero, per quanto piccolo e leggero. Non uno dei ghigni malefici del Nogitsune.

Quindi quando voleva anche Miharu poteva sorridere come le persone normali.

Stiles se lo appuntò mentalmente.

-Perchè ti si addice Michiru-

Una risposta che diceva tutto e nulla.

Di certo non quello che chiedeva il ragazzo di Beacon Hills.

Non lo soddisfaceva affatto, quella risposta.

-Che vuol dire che mi si addice? Perchè mi si addice? Dammi una spiegazione!-

Pretese ancora, alzando un poco la voce e pentendosene subito dopo quando vide l'occhiata che gli lanciò il Nogitsune.

Quello pose le sue mani una sull'altra, poste sulle sue cosce, ed inclinò appena la testa con aria leggermente pensierosa.

Doveva star pensando a cosa dire a Stiles.

-Michiru è un nome che può essere usato sia per i ragazzi che per le ragazze. Si può scrivere in vari modi e trovo che ti si addica. Uno dei significati è “vero”. Tu sei vero con i tuoi amici, non hai doppi fini con loro. Mi sbaglio forse?-

Iniziò a spiegare Miharu prima di tornare a guardare le varie pietre, studiandole un poco, così da poter muovere la sua.

Con un gesto rapido posizionò la sua pedina e ne rimosse un paio di Stiles.

Il Nogitsune sapeva giocare molto bene al Go ma anche il suo ospite non se la cavava affatto male, doveva ammettere.

-Tocca a te ora Michiru. Un altro modo per scriverlo è con tre kanji, il primo significa “bellezza”. Sei un ragazzo molto attraente, sai? Mi chiedo come mai tu non abbia una fila di ragazze e ragazzi ai tuoi piedi. Alcune volte non riesco proprio a capire gli esseri umani... Il secondo sta per “intelletto”. Devo davvero dilungarmi su questo punto, Stiles? Sappiamo entrambi quanto tu sia brillante. L'ultimo è “migliaia”. Mi piacerebbe farti vivere per migliaia di anni Stiles, sei molto interessante-

Aveva parlato a lungo Miharu e Stiles ne rimase sorpreso.

Soprattutto per quella spiegazione e per quel complimento sulla propria bellezza. Non si reputava un gran bel ragazzo, e sentirsi dire il contrario lo fece arrossire un poco. Un lieve velo di rossore sulle proprie guance.

Poteva essere imbarazzato ma finalmente sapeva cosa significasse Michiru.

Non suonava poi così male, come soprannome.

-Non suona così male ora che so cosa significa. Non pensavo che così poche sillabe potessero racchiudere un significato del genere-

Concesse a Miharu tornando guardare le pedine del loro gioco.

Quella dannata volpe lo stava mettendo alle strette ma non si sarebbe fatto battere così facilmente.

Sfregò appena le mani tra di loro e cercò alla svelta una mossa da fare. Una volta individuata riuscì a rimuovere diverse pietre dell'altro, provocandogli una leggera risata divertita.

Sapeva essere una buona compagnia quando voleva, quella volpe disgraziata.

Andava preso per il verso giusto, Miharu. Certo, era sempre un portatore di chaos e tutto il resto, ma poteva anche essere un buon compagno di gioco ed un buon interlocutore, quando voleva.

Stiles voleva fargli capire che poteva essere di più di un semplice distruttore ed assassino.

A volta sembrava che Miharu potesse capirlo, esserlo, altre volte sembrava totalmente il contrario.

Sarebbe stato un lavoro lungo ma Stiles non avrebbe gettato la spugna.

Avrebbe provato ogni singola mossa a sua disposizione.

-Non sono il tipo che dà nomi brutti, Michiru, dovresti averlo capito ormai. Inoltre Michiru suona un po' come il tuo nome di battesimo, non trovi?-

Miharu fece notare prima di togliere altre pietre di Stiles dopo aver mosso la propria.

Quella volpe lo stava battendo. Doveva inventarsi qualcosa. Non gli avrebbe di certo concesso la vittoria.

Se Miharu voleva vincere, doveva sudarsela la vittoria.

-Sul suono non ci avevo fatto caso, però la parte finale è diversa-

Osservò Stiles, distraendosi per poco dal gioco per poter osservare quella che sembrava la sua copia davanti a sé.

Più pensava a quel nomignolo che Miharu gli aveva dato e più iniziava a piacergli.

Stiles gli era stato dato perchè non riusciva a pronunciare il suo nome da piccolo.

Il Nogitsune invece aveva scelto quel soprannome in base alle sue qualità, a come era fatto.

Un nome fatto su misura per lui.

Visto sotto quella luce, l'appellativo di Michiru non gli suonava più così brutto.

Gli stava piacendo ed ogni secondo che passava lo faceva sempre di più.

-Michiru ha anche un altro significato. Se lo scrivi in un'altra maniera ancora significa “riempire” oppure “essere pieno”...-

Spiegò un'ultima volta Miharu.

Prima di lanciargli un'occhiata decisamente lasciva.