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Autore: TheTimeTrav    13/05/2018    1 recensioni
Prima parte del Ciclo delle Terre Chiuse. Cosa accadde quasi 4000 anni fa?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nelle Terre Chiuse sempre regnò la pace sotto la dinastia dei Re del Centro: i popoli delle tre isole vivevano in armonia e nelle accademie venivano formati i grandi maestri nel controllo delle forze della natura: gli Sciamani. Nelle torride terre di Esendar studiavano, temprati dal calore del vulcano, i pirocineti, maestri nel controllo delle fiamme ardenti: quando costoro si muovevano circondati da nubi roventi, i loro corpi dipingevano figure aggraziate come di danzatori; nelle gelide terre di Hadran, le cui vette sfiorano le nubi, uomini e donne svilupparono una tecnica per generare ghiaccio, congelare le acque e manovrare i freddi venti che soffiavano dalle montagne verso il mare. Nelle terre più orientali, quelle di Aterax, alcuni abitanti impararono a controllare i potenti fulmini che si sprigionavano sulle pianure del loro paese; costoro vennero chiamati cheraunocineti, perché senza pari era la loro capacità di dominare le scariche elettriche. L’unico territorio non abitato rimase una penisola nel Nord, le cui terre erano sfregiate da profondi crateri. Dopo anni di prosperità, salì però al trono un re folle e violento: Ygrant. Egli non sarebbe dovuto divenire re, in quanto secondogenito, ma poco prima che il padre morisse, suo fratello ed erede morì in circostanze misteriose; una volta incoronato, in breve tempo distrusse ciò che in secoli i suoi predecessori avevano costruito: come un tiranno, non chiese consiglio ai rappresentanti dei vari popoli, prendendo decisioni che spesso si ripercuotevano sui sudditi e sulle casse del regno. Ma gli atti più folli li compì solo dopo aver scoperto di essere sterile: ossessionato dalla paura di non poter proseguire la propria stirpe, si interessò di magia oscura e compì diversi viaggi nella Penisola del Nord, per apprendere tecniche proibite, bandite dal regno a causa della loro pericolosità, ed infine riuscì nel suo intento: evocare Merugath, Sultano dei Demoni; questi gli promise l’immortalità, ma ad una condizione: Ygrant avrebbe dovuto bandire gli Sciamani e dichiarare illecite le loro attività. Il sovrano accettò, e subito un esercito di terribili demoni, i Nulli, invase le Terre Chiuse, uccidendo ogni uomo dotato di poteri e costringendo i sopravvissuti a nascondersi. Fu in quel periodo che l’antica capitale delle terre di Hadran, luogo di ricerca dei criocineti, cadde in rovina e venne abbandonata. Per un secolo Ygrant governò nel terrore, con Merugath come suo malvagio consigliere. Ma gli abitanti delle terre non accettarono questa sorte: eludendo la sorveglianza dei Nulli, si accordarono per nominare tre campioni, i migliori nel controllo dei fulmini, del ghiaccio e del fuoco: così furono eletti i primi Grandi Sciamani. Echira, dalle terre di Esendar, era una donna forte e determinata: per lei i fabbri del Villaggio Falda Maggiore forgiarono una spada in grado di sprigionare fiamme; dalle terre di Hadran fu scelta Chiona, giovane e saggia, alla quale fu donato un ventaglio dotato di affilatissime lame e nella cui trama erano stati tessuti i freddi venti di Borgo della Valle, che la fanciulla poteva utilizzare per congelare i nemici; dalle terre di Aterax giunse infine Tedar, un uomo di buon cuore ed un coraggio senza pari, per il quale gli armaioli di Città della Saetta avevano fabbricato una poderosa forca nelle cui punte era stato imbrigliato tutto il potere dei fulmini del Pianoro dei Lampi. Una volta completato il loro addestramento, i tre Grandi Sciamani scelsero un luogo in cui recarsi per meditare in solitudine, non visti dai mostri di Merugath: Tedar si recò sulla Vetta Tonante, l’alto monte che sovrasta il Pianoro: da lì vide le sue terre, e giurò che vi sarebbe ritornata la libertà; Echira trovò, sulle pendici del vulcano, una piccola grotta in cui le acque termali avevano formato delle vasche naturali: decise allora di combattere per difendere luoghi come quello, simbolo della bontà della gente di Esendar. Chiona approdò su un’isoletta ad ovest delle terre di Hadran, sulle cui sponde si intrecciavano i venti di mare e quelli di terra: ammaliata dalla forza della natura, unica sovrana di quel luogo, la giovane criocineta promise a se stessa di sconfiggere Merugath. Tramite una tecnica particolare che i tre avevano ideato comunicando tra di loro telepaticamente, la Proiezione, essi viaggiarono sopra il Mare Interno, giungendo sulle sponde dell’Isola-Centro, dove si trovava il castello di Ygrant. La fortezza era circondata da guardie, ma i tre non si persero d’animo: forti delle armi per loro fabbricate, si fecero strada tra gli orridi Nulli che si paravano loro davanti, fino a raggiungere la sala del trono. Lì trovarono il sovrano con Merugath al suo fianco; spaventato dalle loro abilità, il Sultano dei Demoni fuggì a nord, lasciando il re da solo. Egli tuttavia non poteva essere ucciso, dal momento che ancora non era stato rotto il sortilegio che lo rendeva immortale; i tre Sciamani gettarono Ygrant nelle segrete del suo stesso castello, quindi si lanciarono all’inseguimento del demone, dirigendosi verso la penisola disabitata. La terra del nord apparve loro come una landa desolata: il terreno roccioso e sterile non portava traccia del passaggio dell’uomo, che non vi aveva mai costruito porti né villaggi; all’improvviso, da uno dei crateri che rompevano la superficie del suolo, apparve loro Merugath: esso aveva assunto le sembianze di un enorme e spaventoso mostro, con lunghe zanne ed ali talmente ampie da oscurare il sole. I Grandi Sciamani lo incalzavano con potenti attacchi, ma riuscivano solo a ferirlo; in risposta la bestia ruggiva e spalancava le enormi fauci, tentando di divorarli. Combattendo per quattro giorni e quattro notti, lo spinsero sempre più verso nord, fino a lambire il primo dei Grandi Banchi di Nebbia che avvolgevano quelle terre; combinate le loro forze, all’alba del quinto lo fecero precipitare in un cratere talmente grande che nemmeno esso riuscì ad uscirne, sfiancato a causa del lungo scontro. Formate delle catene di energia, gli Sciamani lo costrinsero sul fondo, quindi costruirono grazie ai loro poteri un cuneo speciale, che confissero nel capo del mostro. Troppo debole per opporre resistenza, Merugath fu esiliato in quel luogo, i suoi poteri vennero annichiliti e tutti i Nulli che ancora imperversavano nelle Terre Chiuse svanirono alla luce del nuovo giorno. I Grandi Sciamani tornarono sull’Isola-Centro, dove trovarono una moltitudine di uomini e donne di ogni provenienza, che aveva deciso di riunirsi lì per accogliere i loro liberatori: davanti a loro fu condotto in ceppi re Ygrant il quale fu condannato a morte. Venne allestito un patibolo, e la lama calò sul collo dell’ultimo dei Re del Centro; i tre vincitori chiesero agli uomini che erano giunti lì quel giorno di restare sull’isola, e così fu fondato l’ordine dei Monaci del Patibolo. Fu siglato un patto di alleanza tra le terre, perché tornasse la prosperità, e si riprese a studiare l’arte del controllo delle forze naturali, in ogni regione secondo la tradizione. Ma nella Penisola della Reclusione giaceva in un sonno simile alla morte Merugath, Sultano dei Demoni, pieno d’odio nei confronti degli esseri umani.
   
 
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