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Autore: KikiLurex    13/05/2018    0 recensioni
La musica può suscitare incredibili emozioni. Può far vibrare l'anima. Può far male. Può far ridere o piangere. Può fare innamorare.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Angolo della Follia: Ed eccomi tornata anche qui.
Le pause lunghe le odio, ma troppi impegni portano a mollare anche le cose che si ama di più fare.
Comunque... basta parlare... vi lascio al capitolo. Buona lettura, alla prossima.

~ Viola ~

•••

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06 ~ Una Notte con Vitaly

Erano seduti ad un tavolino di un piccolo ristorante. Melanie osservava Jared, tenendo il viso poggiato al palmo della mano. Lui aveva notato lo sguardo della ragazza su di sé, ma per un po’ non disse niente.
Quando si decise a parlare, lei lo anticipò. «Com’è fare l’attore, Jay?»
Jay. Era la prima volta che lo chiamava così. Si sorprese a sorridere. Quel diminutivo, detto da lei, era assurdamente sexy. «Mmm, vediamo...» iniziò, mettendosi più comodo sulla sedia. «È un’esperienza interessante. Beh, niente a che vedere con la musica, certo, ma a volte è affascinante calarsi nei panni di qualcun altro. Vivere la vita di qualcun altro. Fare cose che, come Jared Leto, probabilmente non farei mai»
La ragazza annuì. «Sai... ho visto qualche tuo film. Beh, se vogliamo escludere Fight Club, dove non è che sei costantemente presente, ho visto Alexander e Lord of War»
Lui ridacchiò. «Gran belle parti, eh? Ci resto sempre secco!»
Anche lei rise. «Già» mormorò, tornando seria quasi immediatamente. «Lo sai che molte ragazze vorrebbero poter conoscere Efestione, vero?»
Jared la scrutò, tentando di capire la sua espressione. «Anche tu?» chiese poi, incuriosito da quell’argomento. Si domandava dove volesse arrivare.
Melanie scosse la testa. «In realtà, io preferirei incontrare Vitaly»
Il cantante la guardò, sorpreso dalla risposta. «Vitaly? Un trafficante d’armi. Un tossico. Davvero?» Lei annuì, convinta. «Perché?» chiese ancora lui.
La ragazza fece spallucce. «Lui... mi piace, tutto qui» Non c’era un perché. Sapeva soltanto che, quando aveva guardato quel film per la prima volta e aveva visto Vitaly restare ucciso, una lacrima solitaria le aveva rigato una guancia.
Jared era ancora lì, immobile, ad osservarla perdersi nei suoi pensieri. Le piaceva Vitaly. Ciò stava a significare che era lui quello che le piaceva, perché Vitaly lo aveva impersonato lui. “Un momento, Jared. Tu eri l’involucro di Vitaly, ma non eri lui” si disse, cercando di calmare quella strana sensazione di benessere che gli era montata dentro al pensiero di piacerle.
«Lui era... dolce» riprese lei, improvvisamente, distogliendolo dai suoi pensieri. «Sicuramente debole, ecco perché si è lasciato conquistare dalla droga. Aveva bisogno di aiuto. Di qualcuno che gli restasse costantemente accanto, dimostrandogli affetto»
«Ma a fare questo c’era già suo fratello» disse lui, intrufolandosi nel suo discorso.
Melanie scosse la testa. «Non era abbastanza. Yuri era troppo preso dai suoi affari per dare a Vitaly quello di cui aveva bisogno davvero. Lui... a lui serviva qualcuno che gli regalasse tutto l’affetto possibile. Che diventasse la sua nuova dipendenza, tanto da allontanarlo dalla droga»
«E tu l’avresti fatto?» le chiese lui, senza pensarci.
La ragazza lo scrutò per un attimo. I suoi occhi azzurri la osservavano attenti. «Sì» rispose infine, con decisione.

♪♪♪

«Buonanotte, Mel» le mormorò, davanti alla porta della sua stanza.
«’notte» rispose lei.
Erano così vicini che poteva, chiaramente, sentire il suo respiro sulla pelle. I suoi occhi magnetici che la fissavano erano una tortura. Perché era ancora lì? Che cosa stava aspettando?
Il tocco leggero delle sue dita, che le sfioravano il viso, la fecero sussultare. Non si era resa conto del suo movimento e quel tocco delicato l’aveva sorpresa.
Jared sorrise. «Non fare come al solito. Vedi di dormire, okay?» Senza riflettere, le sfiorò la punta del naso con le labbra prima di allontanarsi. «Domani sarà una giornata impegnativa. Dormi bene, Mel»

Shannon aprì la porta controvoglia. Stava per addormentarsi, ma sapeva di doverlo fare. «Che c’è?» chiese, con poco garbo.
Jared lo guardò con aria di superiorità. «Volevo solo informarti che sono rientrato e che Melanie è ancora casta e pura. Niente paura, Shannon, non l’ho toccata nemmeno con un dito» Il batterista ridacchiò. «E adesso che ti prende?» gli chiese il fratello.
Shannon lo fece entrare. «Lo sai che Mel è venuta da me prima di uscire con te?» Jared scosse la testa, confuso. «Oh sì» riprese il batterista. «Mi ha fatto una bella ramanzina. Mi ha detto di non intromettermi mai più tra voi due. Che non ho nessun diritto di dirti quello che devi o non devi fare e che non posso sapere quello che lei vuole»
«Sul serio??» Jared era stupefatto. Melanie non gli aveva minimamente accennato allo scontro con suo fratello.
Shannon annuì. «Sul serio. Ha un gran bel caratterino»
«Così pare» mormorò il cantante. «Beh... ‘notte Shan»

«Jay!» Era la seconda volta che se lo trovava davanti senza preavviso.
«Posso entrare?» le chiese lui. Melanie annuì e lo lasciò passare. «Hai discusso con mio fratello?» buttò lì, a bruciapelo.
La ragazza si irrigidì. Era ovvio che lui già sapeva tutto, quindi mentire sarebbe stato del tutto inutile. «Sì» confessò.
Jared sospirò. «Mel... lui...» doveva essere sincero con lei. Era necessario, se volevano continuare col progetto dello spettacolo della scuola. «Lui ha ragione. Io sono uno stronzo con le donne. Mi è impossibile resistere ad una bella donna che dimostra di trovarmi attraente. Ma dopo aver sfogato le mie voglie, sparisco. Non sono ancora pronto per una relazione duratura»
«E chi te l’ha chiesta?» lo interruppe lei, spiazzandolo. «Jay, io non ti ho chiesto niente di tutto questo. Non capisco nemmeno perché tu sia venuto qui. Io...» si sentiva in dovere di ricambiare quel suo attacco di sincerità. «Okay, mi piaci. Mi piaci moltissimo. Sei bello. Sei dannatamente sexy. La tua voce mi manda in confusione e i tuoi occhi mi danno le vertigini. Ma mi sono imposta di non lasciare che la mia attrazione per te, e la tua conseguente voglia di possedermi, mi schiacci»
Era del tutto incredibile. Si era autoimposta di fingere indifferenza nei suoi confronti, per non cadere nell’inevitabile ed evitare poi di soffrirne a cose ultimate. Lui non sarebbe mai arrivato a tanto. Non ce l’avrebbe mai fatta.
«Ma...» Ecco, c’era un ma. «Potresti recitare... con me» gli disse in un sussurro.
«Cosa?» Forse non aveva capito bene. Recitare? Lo aveva detto sul serio?
Melanie gli si avvicinò, tanto da lasciare che i loro corpi si sfiorassero. «Io ti piaccio, almeno un po’?» gli chiese, guardandolo fisso negli occhi.
Lui scosse la testa lentamente, non credendo alle sue orecchie. Si allontanò dal suo corpo solo di qualche passo. «Dire “un po’” è riduttivo, Mel. Tu sei... Ma no. Non possiamo. Io non posso farlo. Non devo. Hai solo ventidue anni e io...»
«Sii Vitaly per me» lo interruppe lei. «Jared, diventa Vitaly per me»
Lui rimase immobile per un attimo, assimilando la richiesta. Diventare Vitaly. Fingere. Recitare una parte per lei. Dimenticare Jared Leto ed immergersi nuovamente nei panni di Vitaly Orlov. Vitaly, che l’avrebbe avuta senza conseguenze. Dopo tutto, era finzione, no?
«Jay?» mormorò Melanie, notando l’immobilità del cantante. Lo vide scuotere la testa, ma il suo sguardo non era quello di qualcuno che rifiutava una proposta. «Vitaly?» tentò.
Lui la raggiunse in un secondo. «Diventa la mia cocaina questa notte» sussurrò sulla sua bocca prima di impossessarsene.
Sentire quelle labbra morbide accarezzare le sue, le fece scorrere un lunghissimo brivido lungo la schiena. Si era ripromessa di non lasciarsi travolgere da lui, ma alla fine non era riuscita a resistere. Ma lui non era Jared Leto. No, lui era Vitaly Orlov, un trafficante d’armi, cocainomane, che per una notte sarebbe stato suo.
Il giorno seguente, lui sarebbe tornato ad essere Jared Leto e lei semplicemente Melanie Taylor, una normalissima studentessa. Una volta passato il giorno dello spettacolo, lui se ne sarebbe andato e tutto sarebbe tornato come prima.

♪♪♪

Tomo aprì piano la porta della sua stanza. Era sveglio da un paio d’ore, ma si sentiva ancora intorpidito dalla nottata di sonno. Però trovare Jared al di là della porta, con aria stralunata, lo fece riprendere all’istante. «Jay... ma che diavolo ti è successo???»
Il cantante entrò nella camera. Con la schiena contro la parete, si lasciò andare sedendosi a terra, prendendosi la testa tra le mani.
Il chitarrista lo raggiunse, mettendosi seduto davanti a lui, con le gambe incrociate. «Ehi... che c’è?» ritentò.
«Ho fatto un casino colossale, Tomo» mormorò l’altro. «Mi sono lasciato convincere a...»
Tomo sospirò. «Non me lo dire. Ti sei fatto Mel»
Lo aveva detto come se non fosse stata una bomba. Come se avesse sempre saputo che, prima o poi, sarebbe successo. Jared poggiò la testa al muro. «Sono un cazzone» sbottò. «E la vuoi sapere la più bella?? Ho recitato una parte! Come se fossi stato in un fottutissimo film! Ho finto di essere qualcun altro per non... bah, non so nemmeno io per cosa»
Il chitarrista scosse la testa. «Scommetto che è stata lei a chiedertelo, vero?» Jared lo guardò con stupore. Tomo fece spallucce. «Che colpa ne ho io se tutti, qui, mi considerano il confidente perfetto?»
Il cantante spalancò gli occhi per la sorpresa. «Che cosa ti ha detto? Cosa... che cosa... Quando?»
«Un paio di giorni fa, dopo le prove» cominciò il chitarrista. «Mi sembrava triste, così le ho chiesto se andava tutto bene e lei... ha detto no. Tu e Shan stavate parlando di non so che, così lei ha cominciato a sfogarsi con me. Mi ha raccontato di questa specie di promessa che aveva fatto a sé stessa, alla quale però non riusciva più a resistere. Io ho tentato di farle capire che se ne avesse parlato con te forse... ma lei ha detto che non avrebbe potuto dirtelo. Non voleva rovinare il vostro rapporto, qualunque esso fosse. Poi si è fatta seria e mi ha rivelato che, l’unico modo che aveva per riuscire a mantenere la promessa, era quello di farti diventare un altro. Di farti recitare una parte e di immaginarsi in un film, dove tutto sarebbe stato “finto”. Io non ho saputo dirle niente, Jay, mi aveva spiazzato, mi spiace»
«Ma perché non me l’hai detto??» chiese il cantante, ancora sconvolto da quella rivelazione.
Tomo abbassò lo sguardo, con fare colpevole. «Scusa, Jay, ma mi ha fatto giurare di non dirti niente. Sai che io mantengo sempre le promesse»
Il cantante annuì. «Sì, lo so. Ma... cazzo. E adesso come faccio con lei?»
Il chitarrista lo osservò per un attimo. Okay, aveva fatto una stronzata. Ma perché se la prendeva in quel modo? Non era la prima volta che gli capitava di fare certe cose. «Ehi Jared, non ti ho mai visto così. Mi spieghi com’è andata?»
«Ma devi promettermi che non andrai a raccontarlo a Shan. Mi ammazzerebbe se sapesse che...» Tomo annuì. Jared fece un respiro profondo. «Siamo usciti a cena. Abbiamo parlato della mia carriera di attore. Di Alexander e Lord of War. A quel punto, lei se n’è uscita dicendo che, al contrario di molte mie fan, che avrebbero voluto avere a che fare con Efestione, avrebbe preferito incontrare Vitaly. Fin qui tutto okay. La sua scelta mi aveva un po’ spiazzato, ma niente di che» prese fiato e continuò. «Siamo tornati qui. L’ho salutata e sono andato da Shan per fargli presente che non l’avevo toccata nemmeno con un dito e lui scoppia a ridere e mi dice che lei gli aveva fatto una cazziata pazzesca per una cosa successa tra noi e che lui non poteva sapere quello che lei voleva, immagino da me. Morale della favola, io sono corso da lei, le ho chiesto il motivo della sfuriata con Shan e poi le ho detto la verità su di me, Tomo. Le ho detto come mi comporto con le donne. Speravo che questo bastasse per spegnere quella piccola fiamma accesa» Lo stava guardando con una stranissima luce negli occhi. Sembrava disperazione.
«Invece?» chiese il chitarrista.
Jared sospirò. «Invece lei mi ha spiazzato un’altra volta. Mi ha detto che non aveva nessuna intenzione di chiedermi di amarla. Mi ha detto all’incirca quello che ha detto a te. Poi, quando pensavo che fosse arrivato il momento di uscire da quella stanza, mi ha chiesto di essere Vitaly. Di diventare quel personaggio che, per qualche assurdo motivo, le piace tanto. Di fingere. E io... io l’ho fatto»
«E com’è stato?» chiese ancora Tomo, incuriosito dalla mente perversa di quella ragazzina che, fino a qualche giorno prima, lo aveva illuso, facendogli credere di essere tutta casa e chiesa.
Jared si passò una mano tra i capelli. «Com’è stato? Dio, è stato... da pazzi!»
Il chitarrista ridacchiò. «Senti Jared, io non posso dirti cosa fare, ma capisco che sei sconvolto per questa cosa. L’unico consiglio che posso darti è di dormirci su. Ormai è andata, l’hai fatto, indietro non si torna. Lei era consapevole di quello che stava facendo, non fartene una colpa. Più tardi, quando vi rivedrete, capirai quello che devi fare. Ora vai a letto e riposati»
Il cantante annuì. Aveva ragione. Ormai era andata. «Grazie amico»
   
 
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