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Autore: Cioccolasha    13/05/2018    0 recensioni
Raccolta di one shot sulla vita dei protagonisti:
1# Zen & Izana
2# Raji & Sakaki
3# Obi
4# Zen & Shirayuki
5# Kiki, Mitsuhide & Obi
6# Shirazen children & Mitsukiki children
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Più complicato del previsto

Non era mai stato così nervoso in vita sua.
Le ginocchia gli tremavano e la fronte era imperlata di sudore.
Deglutì rumorosamente e si allentò il colletto che sembrava volerlo soffoccare.
Ogni centimetro del suo corpo era un fascio di nervi, a causa della figura che davanti a lui lo guardava con occhi interrogativi e carichi di aspettativa. Ma nonostante ciò si sforzò di continuare.
"Kiki ..." sussurrò, ma si rese conto di come la sua voce non fosse più di un bisbiglio roco; tossì un paio di volte e s'impose di continuare.
"Tu sei la donna che amo" pronunciò diventando rosso come un pomodoro maturo. "Siamo sempre stati insieme noi due ... in tutti questi anni ho imparato a conoscere sia la tua forza che il tuo coraggio, come quelli di un uomo."
Aspetta, cosa?
"No! Non che tu sia un uomo! Ma ... oh accidenti!"
Stava facendo la figura del perfetto imbecille, tutta colpa del cuore che gli pulsava furioso nel petto facendo un gran fracasso ed impedendogli di pensare.
Aveva perso il filo. Il bel discorso che si era preparato stava svanendo come nebbia al sole. Si domandò se non avesse fatto meglio a scriverselo sulla mano, ma dubitava che sarebbe stata ancora leggibile, visto quanto gli stavano sudando.
"Ehm ... quello che sto cercando di dire ..." cercò di deglutire di nuovo, ma gli si fermò tutto in gola.
"Mivuoisposare?" pronunciò tutto d'un fiato, con una voce che assomigliava di più ad un rantolo strozzato, mostrando una scatolina di velluto ed aprendola, rivelando al suo interno un anello sobrio, elegante ma raffinato; proprio come la sua Kiki.
La figura dinnanzi a lui lo osservò silenziosa per lunghi istanti, prima di prendere un bel respiro.
"No."
Se un macigno gli fosse caduto in testa avrebbe fatto meno male. Mitsuhide sentì il sangue defluire dal petto per andarsene chissà dove e gli arti farsi pesanti.
Si accasciò a terra, meditando di nascondersi da qualche parte a piagnucolare per il resto dei suoi giorni.
La figura sorrise divertita, prima di inginocchiarsi di fronte a lui e picchiettargli un dito sulla nuca.
"Sai che non ti sposerà mai se le farai un discorso come questo."
"Lo so Obi" rispose la guardia nascondendi il viso fra le mani. "E' solo che quando sono con lei non ci capisco più niente... E TU non sei certo di aiuto!" esclamò puntando con fare accusatorio l'indice verso la testa dell'altro, dove una parrucca bionda faceva bella mostra di sè.
Obi se la lisciò con aria compiaciuta. "Che? Ma mi dona, non trovi?"
Mitsuhide sbuffò, non voleva neanche sapere dove se l'era procurata.
"Riproviamo" sospirò rimettendosi in ginocchio.
L'altro gli agitò le mani davanti al viso. "No, no, no. Siamo qui da due ore ed è arrivato il momento del mio pisolino. Senza contare che il capo mi starà cercando per staccarmi la testa a morsi."
"Non ci provare, eravamo d'accordo che mi avresti aiutato finchè non ci sarei riuscito."
"Ehi! Io ho accettato solo perchè mi hai promesso una scorpacciata alla miglior taverna del paese."
"Bell'amico che sei." Il ragazzo dai capelli verdi lo guardò torvo prima scrollare il capo sconsolato. "Ma hai ragione, non ci riuscirò mai."
"Sciocchezze, hai solo bisogno della giusta ispirazione. Vediamo..."
Obi si guardò intorno per qualche istante, come se l'ispirazione potesse piovere dal cielo da un momento all'altro.
"Trovato!" gridò ad un tratto, facendo arrestare il cuore dell'altro per lo spavento.
Afferrò un rastrello poggiato alla parete, si sfilò la parrucca e la poggiò sul manico.
"Ta daaaan!" esclamò orgoglioso come un papà che vede il figlio muovere i primi passi.
Mitsuhide non seppe mai dove trovò l'autocontrollo di non prenderlo a calci seduta stante.
"Assolutamente no."
Obi, non scomponendosi di una virgola, rimirò la sua creazione grattandosi il mento con fare pensieroso. "Hai ragione, non ha nè il mio fascino nè la mia personalità" constatò, risistemandosi la parrucca sul capo.
Mitsuhide aveva tanta voglia di scappare in un paese straniero e darsi all'allevamento di pappagalli, tanto peggio di così.
"Ci sono!" esclamò Obi battendosi il pugno sul palmo, con l'aria di uno che ha appena avuto l'idea del secolo.
Si diresse verso la porta a passo spedito, prima che l'altro potesse strillargli poco virilmente di lasciar perdere, che ne aveva abbastanza e che se avesse avuto una pala si sarebbe sotterrato seduta stante.
"Vado a chiamare Ojou-san, essendo una ragazza ne capirà molto di più di noi di tutta questa roba della prorposta."
Questa roba?
"Inoltre se il capo vedrà che sono con lei ed il pargolo gli passerà la voglia di appendermi ad un albero per gli alluci."
A giudicare da come gli illustrava il suo piano, doveva esserne molto compiaciuto.
"Cosa? No!" Mitsuhide lo afferrò per un polso. "E' una pessima idea. Mi imbarazzerei ancora di più di fronte a lei."
Obi lo guardò offeso, come aveva osato giudicare il suo piano 'una pessima idea'?
"A questo punto perchè non aspetti che sia Kiki a chiederti di sposarla? Sono sicuro che a lei riuscirebbe benissimo."
"Aiutami!" lo supplicò Mitsuhide mostrandogli le mani incrociate in segno di preghiera.
Obi sospirò rassegnato. "Ok, io non volevo farlo, ma tu non mi lasci scelta."
Mitsuhide non ebbe tempo di chiedergli esattamente cosa, che si ritrovò con la schiena premuta contro la parete, con le braccia di Obi ai lati del viso.
"Ma che ..."
"Shhhh" gli intimò Obi, in punta di piedi per far sì che i loro visi fossero uno di fronte all'altro.
"Kiki" gli soffiò in viso, facendolo divenare rosso fino alla punta dei capelli.
"Ti farò un'offerta che non potrai rifiutare" ammiccò prendendogli il mento fra le dita.
La guardia lo guardava con gli occhi talmente sbarrati che avrebbero potuto benissimo uscirgli dalle orbite in qualsiasi momento.
"Obi" gracchiò "Che stai ..."
Non fece in tempo a finire la frase che la porta del magazzino si spalancò. "Mitsuhide sei qui? Zen ti sta cercand ..."
Kiki pensava di averle viste tutte in vita sua, ma di fronte alla scena di Mitsuhide, talmente rosso che avrebbe potuto accendere un falò se solo avesse immerso la faccia in una catasta di legna, fra le braccia di Obi che indossava una parrucca bionda; dovete ricredersi.
Li fissò impassibile per lunghi istanti. "Scusate, non sapevo foste occupati. Ripasso dopo." E detto questo se ne andò.
I due uomini rimasero a fissare la luce del sole che filtrava dalla porta lasciata aperta, prima che il cervello di Mitsuhide ricollegasse i neuroni e si rendesse conto di quel che era appena successo.
Senza pensarci due volte, spintonò Obi di lato e si precipitò fuori. "Kiki aspetta, non è come credi! Posso spiegarti!"
Obi lo osservò allontanarsi, arrotolandosi una ciocca d'orata attorno ad un dito.
"Forse dovrei farmi biondo."

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Angolo autrici:
Eccoci qua. Mostruosamente in ritardo come al solito (mea culpa), ma penso ormai ci abbiate fatto l'abitudine.
Per la penultima storia della raccolta, avevamo voglia di scrivere qualcosa di divertente. E cosa c'è di più esilerante di Obi con indosso una parrucca bionda che aiuta il povero ed impacciato Mitsuhide?
Speriamo di essere riuscite a strapparvi una risata e vi diamo appuntamento alla settimana prossima per l'ultimo ( e grazie a Dio già pronto) capitolo.
Un bacio,
Cioccolasha & Hope.
   
 
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