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Autore: Stecullen94    15/05/2018    2 recensioni
Nessuno conosce Jared così come lo conosce Jensen, e lo stesso viceversa, due parti della stessa anima, l'uno la cura dell'altro; Dove Jensen è timido, Jared è più aperto, dove Jared soffre Jensen è lì a proteggerlo, dove c'è un ostacolo, o uno scherzo, sono lì insieme.
Semplicemente loro e la loro amicizia che non potrà mai finire!!
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                  I’ll Be There for You



Era ormai ora di pranzo e Jared stava tornando al suo trailer per avere una momentanea, e meritata, pausa dalle riprese che più si avvicinavano verso la fine della stagione più diventavano difficili e piene di suspense.
Appena entrò la prima cosa che fece fu quella di prendere una bottiglietta d’acqua e di sedersi, sapeva che doveva pure mangiare qualcosa ma, già da una settimana, il suo stomaco si rifiutava di mangiare era come avere un peso di cui non riusciva a liberarsi e che lo faceva sempre sentire pieno;
Non è che non mangiava anzi si ritrovava costretto a mangiare la maggior parte delle volte onde evitare di far preoccupare Jensen inutilmente, anzi ora che ci pensava era il primo momento che si ritrovava senza di lui, il fatto è che, Jensen,  si era dovuto allontanare per parlare con il regista del prossimo cambio personaggio che avrebbe dovuto fare….
Ma era certo che da un momento all’altro sarebbe spuntato a rimproverarlo di non aver ancora mangiato.
Eppure Jared si sentiva uno stupido, sapeva di avere una famiglia che lo amava e che ama più di se stesso, sapeva di avere degli amici che avrebbero fatto di tutto per lui anche senza che lui dicesse niente, sapeva che aveva una carriera che, pure se ancora non proprio famosa, gli stava dando tanti guadagni e soprattutto sapeva che tutto quello che stava facendo con AKF stava dando i suoi frutti, e stava già aiutando un sacco di persone 

Ma poi per sbaglio, o anche per curiosità, si ritrovava a leggere quei messaggi, in internet,cattivi e pieni di odio verso di lui, e, per quanto potesse essere grato ai fan che lo difendevano accanitamente, la sua mente ricominciava a chiedersi: “Perché sono sbagliato?”

Si sentiva sbagliato la maggior parte del tempo, sempre attento a tutto quello che faceva per non deludere nessuno, sempre a calibrare ogni parola, ogni azione, ogni cosa sia se privata sia se pubblica;   
Aveva paura di non essere un buon padre, un marito, un amico, di non riuscire a ricambiare quell’aiuto, e quell’affetto, che gli davano tutti, si sentiva inutile, e pure se molte volte riusciva a non pensarci, grazie alle persone a cui voleva bene, molte altre volte quei pensieri gli ritornavano in mente in maniera catastrofica…

“Jared Padalecki se non apri subito questa porta la butto giù a calci seduta stante”

E all’improvviso un urlo lo fece spaventare così tanto che, nell’alzarsi velocemente, versò per sbaglio tutto il contenuto della bottiglietta sul tavolino di fianco, mentre iniziò a prendere coscienza dei forti colpi che si abbattevano sulla sua porta, e della voce dell’amico che iniziava a innervosirsi a ogni colpo

“Jared, vuoi aprire!” continuò a sbraitare ma Jared, mentre andava ad aprirgli, le sentiva le varie sfumature della sua voce, non era arrabbiato … era preoccupato!!

“Arrivo, arrivo” si affrettò ad aprire, e appena si ritrovarono a faccia a faccia, l’altro lo guardò torvo

“Non lo fare più” gli ringhiò contro, proprio uguale a Dean quando si incazzava, ed’entro guardandosi intorno circospetto per fissare all’ultimo tutta l’acqua sparsa sul tavolo, ma l’altro non capiva esattamente a cosa si riferisse

“Non fare cosa? E cosa c’è li dentro?” chiese innocentemente mentre si apprestava a prendere un panno per asciugare ma non perdendo di vista l’amico che nel mentre aveva posato due grosse buste sul divano che non aprì, anzi si girò e continuò a guardarlo serio

“Dov’è il telefono?” gli chiese subito e Jared sempre più confuso cercò l’oggetto che aveva messo in carica vicino al frigo

“E lì, perché?” gli richiese, davvero non riusciva a capire che gli era preso, si l’amico si preoccupava costantemente per lui, ma era la prima volta che si comportava davvero in quel modo: quando era entrato sembrava in totale allarme, come se non sapesse quale cosa orrenda gli si sarebbe parata davanti, come se stesse per perdere qualcosa a lui molto cara…

“Guardalo” gli disse soltanto per poi portarsi una mano in faccia e, con il medio e l’indice, iniziò a massaggiarsi il naso gesto che faceva solo quando era agitato, o quando poteva rilassarsi dopo aver affrontato qualcosa di difficile

Così Jared gli diede ascolto e prendendo il telefono capì finalmente l’agitazione dell’amico: c’erano dieci chiamate senza risposta da Jensen e cinque messaggi sempre da parte sua, e poi si accorse di un’altra cosa che lo stupì ancor di più dopo aver visto l’orario sul telefonino … era rimasto venti minuti interi a fissare il vuoto senza manco accorgersi del telefono che vibrava!
Invece che girarsi subito verso l’amico, che nel mentre sentiva aprire le buste, decise di andare a leggere velocemente i messaggi che gli aveva mandato:

“Ehi Jay sto arrivando sei al tuo trailer o al mio?”
“Ok passa che non mi hai risposto al primo messaggio, so dove sei, è inutile che mi chiedi come faccio a saperlo, io so tutto ;-) comunque ho preso il pranzo. Arrivo”
“Ma sei in bagno? Perché non mi apri?”
“Scemo che fine hai fatto? Se è uno scherzo non è divertente dopo quindici minuti che busso, ti sei addormentato in bagno?”
“Jared?! Diamine rispondi!!” …


Ok ora capiva l’agitazione dell’amico, era rimasto fuori a bussargli e chiamarlo per tutto quel tempo, era ovvio che alla fine si fosse preoccupato e allarmato, cavolo sarebbe successa esattamente la stessa cosa se le cose fossero state invertite

“Jen mi dispiace” disse davvero rammaricato girandosi di nuovo verso Jensen che nel mentre aveva apparecchiato il bancone della cucina e sistemato il tutto

“Non fa niente, non capisco perché ti piaccia tanto dormire a occhi aperti ma accetto ogni tuo difetto” gli disse guardandolo male ma poi un leggero sorriso gli comparì sulle labbra, lo stava prendendo in giro e Jared non riuscì a non ricambiare quel sorriso pure se subito spostò gli occhi su tutti i piatti che il più grande aveva depositato, erano almeno una decina di cose diverse

“Spiegami, che dobbiamo farci con tutte quelle cose?” gli chiese avvicinandosi, intanto Jensen, che nel mentre aveva aperto due bottiglie di birra, con una mano aveva spinto Jared sulla sedia e poi andò a sedersi dall’altro lato, di fronte a lui

“Ovviamente mangiarle, sai non è che abbia voglia di fissarle al momento, e poi devi mangiare gigante, non penserai mica che non mi sia accorto che non stai mangiando tanto?!” gli disse con nonchalance per poi guardarlo con leggero disappunto e Jar si sentì arrossire prima di spostare lo sguardo sul cibo, era ovvio che se ne fosse accorto, si accorgeva sempre di tutto quello che lo riguardava

“Hai praticamente svaligiato la mensa” disse scherzando per cercare di cambiare discorso mentre l’altro iniziò a mettersi un po’ di pasta nel piatto

“Non si sono lamentati, e ora mangia sennò niente dolce” gli ordinò mentre metteva pure a lui la pasta nel piatto, Jared lo guardò mentre l’altro faceva finta di niente e continuava a servire tutt’e due, vedeva ancora quei segni preoccupati sul viso, soprattutto gli occhi Jensen l’aveva sempre capito, con un solo sguardo si dicevano tutto senza proferire parola, anche a distanza sapevano, pure se casomai ancora non si erano sentiti, se l’altro stava bene o male, se era triste o felice, si erano sempre accorti dei minimi segni di ogni gesto, ogni parola ma Jensen era sempre stato più bravo di lui a leggerlo: appena gli spuntava una sola goccia di sudore, si ritrovava subito con una pezza in testa, appena la gola iniziava ad irritarsi dopo aver parlato tanto, gli spuntava all’improvviso un bicchiere d’acqua davanti, appena iniziava a sentirsi fuori posto, o a disagio, compariva una mano che andava ad accarezzarlo sui capelli o che si posava solamente sulla spalla, o sulla schiena, e rimaneva li finchè l’altro non fosse stato meglio

“A cosa pensi?” lo riscosse la voce dell’amico e Jared si ritrovò a fissarlo completamente negli occhi, si ritrovò di nuovo a farsi leggere dentro senza sentirsi a disagio, anzi come sempre provò tranquillità da quel contatto

“Sei un dittatore” rispose ghignando, e l’altro fece mezza risata per poi scuotere la testa, sapeva esattamente cosa c’era che non andava, sapeva cos’aveva il suo migliore amico ma, per quanto fosse incazzato con tutte le persone la fuori che trasmettevano il loro odio verso una persona innocente e pura com’era Jared, allo stesso tempo sapeva che doveva rimanere calmo e stare con il suo amico pronto a continuare a tenerlo su quando si sentiva sprofondare

“Se lo fossi a quest’ora ti starei imboccando nello stesso modo in cui imbocco i piccoli” gli rispose guardandolo male per essere più convincente e fu il turno dell’altro di ridere

“Va bene mammina” gli rispose e prendendo la forchetta iniziò a mangiare lentamente, continuando a scambiare qualche battuta nel mentre
Jared quella volta mangiò, forse non tutto, ma più di quanto aveva mangiato i giorni precedenti, si stava sentendo bene a stare solo con Jensen, sentiva quell’affetto avvolgerlo di nuovo, sentiva di nuovo quell’energia entrargli dentro

Quando finirono sapevano tutt’e due che era ora di accennare almeno un po’ alla faccenda, non potevano tralasciare come avevano fatto, ma mentre Jensen aspettava che Jared si sentisse pronto a parlarne, l’altro si sentiva a disagio a parlare di qualcosa di cui in teoria non avrebbe dovuto interessargli, alla fine quelli erano pareri di sconosciuti e non di persone a lui vicine

“Jared” si sentì chiamare e alzando lo sguardo, che aveva abbassato di nuovo, trovò l’altro ragazzo che lo guardava serio, preoccupato, con un piccolo cenno di sorriso per incoraggiarlo a parlare

“Sono uno stupido” sospirò solamente e Jensen si alzò per poi andarsi a sedere sulla sedia vicino a lui

“Effettivamente lo sei” gli rispose scherzando e mettendogli una mano sulla spalla per farlo voltare verso di lui

“Molto gentile” gli rispose sarcastico non accennando a girarsi però

“Non vuoi sapere il perché, secondo me, sei uno stupido?” gli chiese serio e a quella voce Jared si girò subito verso l’amico pensando di vederlo sorridere scherzosamente … ma invece no era tornato di nuovo completamente serio

“Perché?” chiese senza pensarci e Jensen chiuse un attimo gli occhi prima di riaprirli e di fissarlo di nuovo

“Perché non sei venuto subito a parlarne con me. Sai che se c’è qualcosa che ti da fastidio, che ti fa male, devi dirmelo, o almeno lo devi dire a qualcuno non puoi tenerti tutto dentro, e invece sei rimasto fermo e muto, ad’aiutare e far sorridere me e gli altri. All’inizio pensavo fosse una cosa momentanea, oppure qualcosa che saresti venuto a dirmi prima o poi, ma è passata una settimana e non posso vederti in questo modo; Purtroppo non posso andare a prendere a pugni tutti quei figli di puttana che ti fanno soffrire solo perché non ti conoscono e parlano senza pensare. Quindi si Jared sei uno stupido perché ti tieni tutto dentro senza venire subito da me a parlarne, sapendo che non ti giudicherei mai e poi mai e che darei la vita per te” così Jensen buttò fuori tutto e l’unica cosa che Jared riusciva a fare era quella di fissarlo, mentre sentiva gli occhi inumidirsi

“Sono uno stupido” balbettò ancora, pensava che non dicendo niente non si sarebbe preoccupato e invece aveva avuto proprio la reazione opposta non dicendogli niente l’aveva fatto preoccupare ancora di più

“L’avevamo già appurato, non c’è bisogno che continui a complimentarti da solo” scherzò leggermente e poi l’abbraccio di slancio mentre con una mano andava ad accarezzargli i capelli

“Giuro che non dimenticherò più la copia delle chiavi del tuo trailer in macchina di Cliff” continuò a parlare prendendosi in giro da solo, di solito aveva sempre le chiavi in tasca insieme alle sue ma per sbaglio stamattina gli erano scivolate dalla tasca nella macchina e nessuno dei J2 se n’era accorto, solo verso l’ora di pranzo quando si era trovato di fronte alla porta chiusa di Jared se n’era accorto e mentre bussava aveva chiamato Cliff per assicurarsi che almeno gli fossero cadute in macchina e non da altre parti

“Scusa” gli disse solamente mentre nascondeva la faccia tra la sua spalla e il collo

“E guai a te se la prossima volta non mi rispondi subito” continuò a stringerlo, si era davvero allarmato quando l’amico non accennava a rispondergli, aveva davvero paura che gli fosse capitato qualcosa di grave, non che Jared fosse autolesionista, ma aveva paura lo stesso, poteva pure essere svenuto per chissà quale malore … diciamo che stava proprio andando in escandescenza dalla preoccupazione

“Scusa” gli ripetè ma nel mentre non riuscì più a trattenersi e iniziò a singhiozzare

“Shh, va bene, lasciati andare Jay, lasciati andare. Ci sono qui io per te, ogni volta che avrai bisogno di me, in qualsiasi momento felice o triste che sia, sarò sempre lì al tuo fianco ” gli sussurrò mentre sentiva il ragazzo lasciarsi andare completamente, e liberarsi del groppo che gli si era formato nello stomaco, tutta quella preoccupazione, quella tristezza, quel dolore che aveva sentito, e che quasi ogni paio di mesi ritornava prepotentemente sembrava sciogliersi e liberarlo in quel momento

“Sempre?” sentì sussurrarsi e Jensen sorrise

“Si sempre!! Sarò la tua luce quando sarai al buio, e so che sarà lo stesso se dovessi stare male io” gli disse trasmettendogli tutta quella fiducia e quell’affetto che provava per lui e che lo facevano stare meglio, e infatti Jared sorrise finalmente, con quel suo vero sorriso luminoso

Jensen stava guarendo Jared, trasmettendogli tutto quello che provava, ma nel mentre, anche solo se sorridendogli, Jared stava aiutando Jensen a stemperare quella preoccupazione che gli aveva riempito mente e cuore: si stavano guarendo a vicenda!!
Sapevano tutt’e due che quei momenti negativi sarebbero tornati ancora a farli soffrire insieme perché se soffriva uno, soffriva anche l’altro, perché erano due parti della stessa anima … Ma sapevano anche che sarebbero riusciti ad affrontare tutto insieme come al solito, e finchè erano insieme potevano pure trovarsi davanti milioni di ostacoli ma sarebbero riusciti a superarli piano piano e aiutandosi a vicenda

“Ti voglio bene Jay”

“Stranamente ti voglio molto bene anch’io piccolo Jay”

Più tardi,quel giorno, i J2 fecero un altro scherzo al povero Misha e a qualche altro membro del cast, perché diciamocelo: un giorno senza uno scherzo dei J2 era un giorno perso!!

 
No one could ever know me
No one could ever see me
Seems you're the only one who knows
What it's like to be me
Someone to face the day with
Make it through all the rest with
Someone I'll always laugh with
Even at my worst, I'm best with you,
yeah It's like you're always stuck in second gear
When it hasn't been your day, your week, your month
Or even your year
I'll be there for you
(When the rain starts to pour)
I'll be there for you
(Like I've been there before)
I'll be there for you
('Cause you're there for me too)

 
Ciaaoooo
Non posso farci niente le convention fanno male, appena le vedo impazzisco e devo subito scrivere su di loro ( chi è riuscito a seguire la JIB 9 ) ne capirà il motivo.
Spero mi farete sapere cosa ne pensate, e comunque vi ringrazio anche solo per aver letto
Alla prossima 
  
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