Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: lenina blu    18/05/2018    0 recensioni
Oltre a San Valentino, in Giappone si festeggia il White Day: esattamente un mese dopo il 14 febbraio, i ragazzi si dichiarano alle loro amate regalando qualcosa, rigorosamente bianco. Ricevere un regalo da parte di un ragazzo è qualcosa di impensabile dentro il Collegio femminile Furinkan, nel centro di Tokyo, soprattutto per Hikari Tanaka, che i maschi nemmeno sa come sono fatti. Lei ha un solo sogno, diventare una rockstar. Eppure prima di tornare a casa, trova nascosto nel suo armadietto una lettera. Completamente Bianca.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



25 Marzo. Tokyo, quartiere di Ikebukuro. Veil of Shadows.

Minami portò il ghiacciolo alle labbra. Lo sapeva anche lei che marzo era il mese sbagliato, che c'era ancora freddo, però le serviva qualcosa per giustificare la sua presenza in quel locale. Conosceva le abitudini di Ren molto bene. Anche se tra loro era finita da poco, aveva deciso che lo avrebbe riconquistato. Si era resa conto che nessuno la aveva fatta divertire e la aveva fatta sentire così amata. Minami era sempre stata troppo impegnata a essere brava a scuola, brava negli sport, brava in qualsiasi cosa, tranne che ad esprimere i suoi sentimenti. Si era sentita vuota in quegli anni. Tutte le sue amiche si fidanzavano e sembravano felici, lei invece non poteva sopportare nemmeno uno dei loro ragazzi. Bambini con cui si annoiava dopo poco, ragazzini che non sapevano nemmeno loro cosa volevano dalla vita. Quando aveva incontrato Ren era stato un maestro per lei. Gli aveva fatto vedere le cose da un altro punto di vista, le aveva trasmesso la passione per i libri, per la cultura, e non per quello che doveva imparare per scuola. Le aveva fatto vedere che c'era un mondo fuori dal Collegio, che c'era una vita ricchissima di possibilità, che ognuno di loro aveva la possibilità di potercela fare. Questo era quello che gli aveva trasmesso. Era stata una guida ma anche un amico vero tra quelle mura. Mura bellissime, per carità, ma terribilmente fredde. Come suo padre. Aveva cacciato Ren.

Ma Minami voleva solo lui. Considerando che Ren faceva solo il professore, mentre per lei c'erano altissime aspettative, il padre non lo avrebbe mai permesso. Ecco perché quando il padre aveva scoperto tutto, non aveva provato a negare più di tanto. Non negando, aveva dichiarato guerra aperta a suo padre. Lui aveva vinto prendendosela con Ren.

Ecco, un difetto di Ren, era che non combatteva per se stesso. Aveva deciso che Minami sarebbe stata meglio senza di lui e aveva troncato la relazione con lei. Minami non lo aveva accettato, ma era rimasta zitta. Aspettava l'occasione, per ribaltare la situazione. Aspettava il momento giusto.

Ecco perché Minami se ne stava il cappuccio della felpa tirato sul viso, parrucca nera con ciocche azzurre, frangetta scompigliata sugli occhi, jeans strappati e borchiati, calze a rete sotto le ginocchia, anfibi. Nessuna sua compagna di scuola l'avrebbe riconosciuta conciata in quel modo. Le gambe erano incrociate, ghiacciolo azzurro tra le labbra, occhi fissi sulla scalinata del Veil of Shadows. Quante volte era andata lì a vederlo suonare, insieme a Miyuki la ragazza di Shou. Poi improvvisamente tutto era cambiato. Miyuki se ne era andata, lei aveva rotto con Ren.

C'era stata una new entry però: Hikari Tanaka. Minami non aveva problemi a socializzare con le ragazze, il suo intuito le aveva detto che Hikari non poteva essere un pericolo per lei e Ren. Aveva usato la scusa della lettera per conoscerla. Sapeva che quello doveva essere l'invito per il Tanabata, e sapeva anche, da come gli aveva confermato Heiji, che Ren avrebbe suonato. Ma prima di suonare, Ren avrebbe dovuto comporre. Alle 17 di solito usciva dal locale, dopo aver fatto le prove per la serata: d'altronde lui era il pezzo grosso per le serate di gala. Era un ottimo pianista, era bello e giovane. Nella sala rosa, quando venivano organizzate delle cene di lavoro, in cui venivano invitati i dipendenti e i dirigenti delle società di tutta Tokyo, Ren era quello che apriva le danze.

Lo aveva ignorato per 20 giorni. Ora non ne poteva più. Lo vide sbucare dalla scalinata, una sigaretta ancora spenta tra le labbra. I capelli neri, la pelle chiara, gli occhi stanchi. Aveva la camicia bianca allentata e i pantaloni grigi, che lasciavano intravedere la caviglia. Aveva quell'aria da musicista, stanca, stressata. Una volta avrebbe detto anche felice. Minami sospirò. Adesso se ne sarebbe uscito, si sarebbe fumato una sigaretta. Avrebbe camminato in giro a caso per la città, sarebbe arrivato a casa e sarebbe rimasto sveglio fino a notte fonda a comporre. In quei momenti lui preferiva stare da solo. Ma da quando Minami lo aveva conosciuto, non c'era stata una volta in cui lei non lo avesse seguito. Non sapeva se lui se ne rendesse conto oppure no. Non le importava. Non poteva rinunciare a quel momento in cui pur essendo lui da solo, lei le era vicino. Era il momento in cui lui si scollegava dalla realtà e a Minami piaceva pensare di essere in qualche modo l'unico essere umano collegato con lui in quel momento.

Come previsto Ren fece qualche passo in direzione dell'uscita del centro commerciale. Minami lo seguì con gli occhi, immobile, trattenendo il respiro, quasi lui potesse vederla. Poi estrasse l'accendino e uscì.

Minami scattò in piedi. Ghiacciolo in bocca e cercando di sembrare indiscreta, si avvicinò dietro a una colonna. Prese il telefono e finse di giocherellarci. Vide che Ren si stava spostando. Strano. Non aveva nemmeno acceso la sigaretta che se ne stava andando. Qualcosa non le tornava. Eppure era stata super indiscreta, non poteva averla scoperta. Seguì con gli occhi la sua figura allontanarsi nel grande viale. Temendo di perderlo tra la folla, uscì e venne investita dal venticello ancora troppo freddo. Le venne la pelle d'oca. Rabbrividì.

Lo aveva perso di vista. Minami non capiva. Fino a un momento prima lo aveva perfettamente sotto occhio. Si arrabbiò. Perchè Ren doveva fare così. L'aveva scoperta. Minami però era cocciuta, non si sarebbe arresa per così poco. A costo di diventare una stalker ossessiva. Lei voleva parlare e voleva che tutto tornasse come prima, anzi, meglio di prima. Voleva essere libera di dire a tutto il mondo quanto fosse innamorata di lui. Cominciò a incamminarsi nella direzione in cui l'aveva visto sparire. Doveva aver attraversato la strada. Si mise a camminare velocemente, gli occhi che lo cercavano disperatamente tra le macchine, la folla di persone che tornava a casa. Ad un tratto si sentì strattonare in un vicolo. Fece per urlare ma riconobbe subito la stretta. Era Ren.

La trascinò per il braccio lungo quella via e svoltò ulteriormente. Si trovavano in un vicolo cieco, sul retro di un ristorante e di alcuni negozi. Non c'era nessuno, se non i bidoni della spazzatura e le voci dei cuochi che lavoravano. Ren stava davanti a lei e la guardava arrabbiato.

-Smettila di seguirmi- disse lui.

-Ah ma quindi te ne eri accorto?- chiese Minami sorpresa.

-Da sempre. Minami per favore non rendere le cose più complicate di quello che già sono- disse lui corrucciando la fronte.

-Le cose sono semplicissime invece. Chissene frega di mio padre. Io voglio solo te- disse limpida e diretta Minami.

-Lo sai vero che probabilmente tuo padre ti fa seguire da un investigatore?- disse lui assottigliando gli occhi.

-Si esatto. Per questo sono vestita così e per questo mio padre mi crede a casa di Hikari. Non so se noti che ho anche una parrucca in testa- disse Minami togliendosi il cappuccio e toccandosi i capelli. Aveva indossato una parrucca proprio per quello. Era andata da Hikari, si era cambiata ed era uscita conciata in quel modo. Aveva lasciato da lei il suo cellulare nel caso la rintracciassero anche con quello. Ora erano in quel vicolo da soli.

Per un attimo Minami vide Ren vacillare.

-Minami...io, noi non possiamo, veramente. Non complicare le cose. Io non troverò mai più lavoro e tu ti meriti di sicuro qualcuno che possa garantirti un futuro più ricco- disse lui. Ma Ren aveva detto quella frase senza crederci molto. D'altronde era il mantra che si ripeteva ogni giorno per convincersi della sua scelta.

-tu non vuoi fare il professore. Tu vuoi solo suonare e io sono già ricca di mio. Mi aspetta già un futuro ricco- disse Minami avvicinandosi. I suoi occhi verdi fissavano Ren.

Ren da parte sua poteva sentire il suo profumo, poteva finalmente rivedere il suo viso, sentire la sua voce. Era stufo di convincersi di qualcosa in cui non credeva. Il suo muro, quello che aveva costruito faticosamente in quei giorni, crollò su se stesso.

Si chinò su Minami e la baciò. Subito Minami rispose al bacio, schiuse le labbra. Quando le loro lingue si toccarono, Minami rabbrividì. Ren l'avvicinò a se, Minami gli appoggiò le braccia al collo e lo attirò sempre di più. Si staccarono solo per riprendere fiato. A Ren erano mancate quelle labbra, quel profumo, la sua presenza. Rimasero vicini, i loro respiri, occhi chiusi. L'uno gustandosi quel momento, quella vicinanza dopo tanto tempo lontani.

Minami aprì gli occhi, lo stesso fece Ren. Le accarezzò il viso. La schiena di Minami era finita per appoggiarsi al muro , Ren poggiò il palmo sulla parete a fianco al suo viso. Si guardarono qualche altro secondo in silenzio. Poi lui ricadde sulle sue labbra di nuovo. Ancora. Più vicino. Di più. Non era abbastanza.

-Che razza di idiota- disse Ren staccandosi ad un tratto. I suoi occhi neri guardavano Minami, nell'unico modo che la faceva sentire la cosa più preziosa al mondo. Ren era terribilmente attirato da quella scena. Minami aveva gli occhi lucidi, le labbra rosse. Lo guardava sorpresa, ma in attesa.

-Puoi ben dirlo- disse lei scompigliandogli i capelli. Ren sorrise ancora una volta, si chinò su di lei. Di nuovo.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: lenina blu