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Autore: _ Arya _    20/05/2018    2 recensioni
Killian Jones, 18 anni, è l'unico mago al mondo ad essere stato posseduto da un Obscurus per oltre 14 anni ed essere riuscito a liberarsene. Dopo aver trascorso l'infanzia nell'oscurità, la sua vita è lentamente tornata alla normalità.
È sull'Espresso diretto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, insieme ad Emma Swan, la giovane e bellissima Salvatrice. Riusciranno, nonostante le loro differenze e divergenze ad unirsi come lo Yin e lo Yang per prepararsi ai tempi bui e la guerra che attende il mondo magico?
La trama segue in parte le vicende di Harry Potter e ci sono dettagli di Animali Fantastici e Dove Trovarli. Non serve necessariamente conoscere nei dettagli la saga per riuscire a seguire perché molte cose cercherò di spiegarle io.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Regina Mills
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Sharing feelings



EMMA POV

La O in Pozioni era stata la ciliegina sulla torta: mi aveva tirata su così tanto che avevo deciso di non tornarmene in camera subito dopo la lezione. Ormai non aveva senso, avevo dormito piuttosto bene, che bisogno c'era di riposare? Avvertivo qualche fitta al braccio sinistro una volta ogni tanto, ma sarebbe passato tutto nell'arco della giornata; per quanto riguarda la testa, 4 ore di lezione al mattino e una di Erbologia nel pomeriggio erano più che sopportabili.
-Emma, se il dottor Whale si è raccomandato...
-Basta Neal! Vuoi finirla? Non me l'ha imposto.
-Ditele qualcosa voi, per favore!
-Neal ha ragione Emma. Per qualche ragione ti sei svegliata tutta pimpante, ma non è il caso di spingere troppo... c'è Difesa, non hai problemi con quello.
-Ragazzi ma se se la sente, che male c'è?
-Oh. Grazie, David. Sul serio, dovete smetterla di preoccuparvi... ho detto che sto bene!
-E se ti sforzassi troppo e arrivassi a sera col mal di testa? Hai preso una gran bella botta ieri, non hai idea di quanto ci siamo spaventati...- tentò ancora Neal, ma in risposta mi limitai ad alzare gli occhi al cielo. Loro avevano visto, ma io la botta l'avevo sentita chiaramente: sapevo fosse stata brutta. Tuttavia non era la prima volta che il dottor Whale curava velocemente un leggero trauma cranico: c'erano stati incidenti ben peggiori col Quidditch, non era uno sport tranquillo! Avrei davvero apprezzato se i miei amici si fossero decisi a lasciarmi stare, non avevo voglia di discutere. In più, a Difesa avrei avuto modo di fare due chiacchiere con Killian, cosa che era risultata impossibile durante Pozioni. La prof era stata infelicemente sorpresa di trovarmi in classe, e mi aveva tenuta d'occhio tutto il tempo... se non mi avesse messa a disagio, magari sarei riuscita a strappare anche una E una volta tanto. Ma andava bene così.
Ovviamente non avevo avuto né il tempo né il modo di raccontare agli altri cosa fosse accaduto prima che tornassero dalla cena, ma per il momento era meglio così. A chi potevo dirlo? Non certo a Neal. Ma sarei stata un'amica di merda anche lo avessi raccontato a tutti gli altri, tranne che a lui.
E poi, cosa c'era da raccontare?
Era stata magia, era stata passione... istinto incontrollabile. Ma adesso veniva la parte difficile: solo in quel momento mi resi conto di quanto fossi nervosa. Dovevamo... parlarne. Né io né lui ci eravamo scambiati qualcosa che andasse oltre qualche sguardo, quindi era chiaro che nessuno dei due avesse la minima idea di come comportarsi.
Sapevo solo di voler approfondire ciò che avevamo. Era qualcosa di troppo intenso da dimenticare.
-D'accordo, ma vuoi almeno dirci come mai sei così... strana? Sembri troppo... allegra!
-Per caso siete tornati insieme, piccioncini? E avete festeggiato in modo... speciale?
-No!
Quel “no” ci uscì all'unisono e, se ero diventata rossa quanto lui, era probabile che mi fossi fusa col colore della cravatta. Perfino Mary Margaret sembrava scandalizzata, mentre David rideva a crepapelle.
E oltre ad essere imbarazzata, mi sentivo tremendamente in colpa: non solo non ero tornata con lui, ma la ragione del mio buon umore era un altro ragazzo! Sarei mai riuscita a dirglielo? Il fatto era che prima o poi avrei dovuto... Killian o non Killian. Dovevo trovare il modo di chiudere definitivamente la relazione, cercando di non spezzargli il cuore.
-Ora basta. È solo che sapevo di potermela cavare in Pozioni... per una volta.- decisi di mentire, occupando un tavolo in terza fila non appena entrata in classe. Killian era proprio sul banco alla mia destra, c'era solo il corridoio a separarci... peccato che fu proprio Neal a sedersi accanto a me.
-Ti dispiace se stavolta lasciamo Regina a quel poveraccio? Lo odiano pure i suoi amichetti...
-Certo...- borbottai, cercando di accennare un sorriso, nella speranza non risultasse troppo forzato. Che potevo dirgli? “No, vattene, in realtà volevo cambiare posto con lei”? Non era il caso.
Comunque aveva ragione. Notai che i miei compagni di casa ancora lo guardavano con sospetto, mentre i suoi... non lo degnavano di uno sguardo. Dopotutto aveva rinunciato ad una vittoria praticamente garantita, e i Serpeverde sapevano portare molto rancore oltre ad essere estremamente acidi.
-Buongiorno ragazzi!- salutò la prof, entrando in aula subito dopo gli ultimi ritardatari -Preparatevi ad una lezione divertente: ogni tanto ci vuole, no? Oh, Emma! Non pensavo di trovarti qui, come stai?
-Tutto bene prof, grazie...- borbottai, evitando accuratamente tutti gli sguardi che si volsero nella mia direzione. Neanche fossi stata in coma per tre mesi!
-Dicevo. Ci divideremo in coppie e lavoreremo alle passaporte. Alzatevi, così posso mostrarvi la disposizione!
Ebbi appena il tempo di tirarmi su che con un colpo di bacchetta la prof fece sparire tavoli e sedie, dividendo l'aula in due con una lunga linea rossa. Da entrambe le parti comparvero dei cerchi, quelli a destra con un oggetto in ognuno di essi. C'erano libri, vecchie scarpe, tazze e roba del genere.
-Adesso, due a due vorrei che prendeste posto nei cerchi di destra. Non vi costringerò a scegliere un compagno della Casa opposta, ma vi invito caldamente a farlo se pensate di poter lavorare bene.
Non sapendo cosa fare rimasi ferma, mentre la maggior parte dei miei compagni iniziò a dirigersi verso i cerchi. Intravidi solo un paio di Serpeverde scegliere di lavorare con un Grifondoro, fino a che non fummo pochissimi a rimanere soli. Killian compreso.
-Vado io con lui. Tu vai con Regina.- fece Neal. Neanche mi ero accorta che fosse ancora accanto a me. E... cosa? Lui con Killian? Era per caso impazzito?
-Swan? Ti andrebbe di lavorare insieme?
Il moro mi raggiunse con un sorriso, a cui feci fatica a non rispondere come un'ebete. Per tutta la mattinata avevo aspettato quel momento, era così anche per lui?
-Veramente, Jones, pensavo potessimo lavorare io e te.
Quello sembrò sorpreso, forse ancor più di me. Io e Regina, che si era avvicinata, ci scambiammo un'occhiata preoccupata: quanto ci avrebbero messo quei due ad ammazzarsi se avessero passato del tempo insieme?
-Non dobbiamo per forza scegliere uno della casa opposta, no?- intervenne la mia amica, cercando di calmare le acque -Quindi se voi due volete...
-No- dissi, prima che la prof intervenisse a chiudere la questione, già diretta verso di noi -Vado io con lui.
-Così puoi dargli una seconda possibilità per ammazzarti?
-Silenzio!
La professoressa Lucas ci raggiunse velocemente, e per fortuna! Ancora pochi istanti e avrei colpito quello stronzo di Arthur con una fattura, così come gli altri lì attorno che sembravano dargli corda e guardare Killian con sospetto. Ero stufa di questa storia, e di quel coglione che metteva il naso dove non erano affari suoi!
-Sapete che non mi piace alzare i toni, ma il bullismo nella mia classe non è tollerato! Il prossimo si ritroverà in presidenza! Jones, puoi lavorare con Regina e...
-Scusi prof- la fermai, pur leggermente spaventata da quel tono fermo e serio che raramente utilizzava -Veramente... non c'è nessun problema. È Pendragon che si è intromesso... lavorerò io con Jones, ci eravamo appena messi d'accordo.
La giovane donna sembrò abbastanza sorpresa, ma con un cenno del capo ci indicò il cerchio con lo stivale rimasto vuoto accanto alla finestra; Regina e Neal invece occuparono l'altro. Sarebbe decisamente stato complicato gestire le cose col mio ex e il mio... quello che era. Forse a qualcuno dovevo parlarne, almeno a Regina!
-Mi spiace tesoro.
-Non è colpa tua.
-Ora tutti i tuoi compagni ti credono pazza per colpa mia. Ti avvicini a quello che ha rischiato di ammazzarti per fare l'eroe...
-Se non te ne sei accorto non è una novità...
Sorrisi. Cos'era cambiato in fondo? Mi venne in mente un'immagine piuttosto comica, e per poco non scoppiai a ridere davanti a tutti! Preferivo di gran lunga essere guardata male perché non fuggivo a gambe levate dal terribile ex Obscurus, piuttosto che per altro! E comunque l'idea che potesse avermi scagliato contro un bolide assassino per passare da eroe era così stupida!
-Allora ragazzi!- intervenne la prof, prima che il mio compagno potesse chiedermi che razza di problema avessi -Abbiamo studiato le passaporte, adesso è tempo che ne creiate una! La sala è incantata in modo che ognuno di questi oggetti possa soltanto materializzarsi nel cerchio vuoto parallelo. Così non rischieremo incidenti. La formula è “Portus”, ma sapete bene che non basta pronunciarla. Adesso iniziate, chiunque abbia domande non esiti a chiamarmi... io passerò tra voi a vedere come ve la state cavando!
 

Lavorare con Killian fu molto meno imbarazzante di quanto avrei immaginato, tanto che poco mi importò del fatto che avessimo fallito come tutti gli altri – tranne Mary Margaret e il prefetto di Serpeverde. La prof era stata più sorpresa della loro riuscita che del nostro fallimento, tanto che non aveva messo voti: aveva però assegnato 50 punti ad entrambe le case.
Io e il mio partner eravamo riusciti a far vibrare lo stivale, solo che a un certo punto avevamo perso il controllo; sì, era arrivato nel cerchio opposto... ma volando e rischiando di colpire un bel po' di gente lungo il percorso. Avevo riso così tanto che mi era quasi venuto il mal di pancia, e solo dopo che ci eravamo battuti il 5 mi ero ricordata del mio braccio ancora dolorante. Era stato molto dolce a scusarsi subito e chiedermi se fosse tutto a posto, solo che io ero stata incapace di rispondergli perché troppo occupata a ridere.
Alla fine sapevamo entrambi che la lezione non era il momento adatto per parlare seriamente e non avevamo dovuto neanche impegnarci troppo per non renderla imbarazzante. Come facevo a non essere allegra? Dovevo solo diventare più brava a trattenermi, prima che il motivo diventasse troppo ovvio.
-Devo dire che tu e Jones formate una bella squadra...- ammise David, una volta che i tavoli e le nostre borse tornarono al loro posto.
-Già. Spero si siano accorti anche gli altri che non è... una cattiva persona.
-Per questo hai voluto fare coppia con lui?- intervenne Neal -Per dimostrare che non è... cattivo?
-Anche.- ammisi, perché non era una bugia -Però siamo anche amici. Più o meno. Quindi lo dirò per l'ultima volta, gradirei la smettessi di fare il bambino ogni volta che mi parla.
-Io non... è che... ha un debole per te.
Per fortuna fu proprio il diretto interessato a passare al momento giusto per evitarmi di rispondere, perché odiavo davvero mentire ai miei amici. Solo che, al momento, non potevo fare altro.
-Ci vediamo, Swan.
-Sì. Certo! Ciao Jones...
-Buon pranzo dolcezza. E scusami ancora per la mano!
Nel dirlo me la afferrò di slancio, ed io fui già pronta a dire che non importava... ma recepii il messaggio. Letteralmente. Mi trovai infatti tra le dita un bigliettino, che strinsi non appena il ragazzo si allontanò scoccandomi un ultimo sorriso. Certo, però, mi rendeva difficile anche solo provare ad affermare che non avesse una cotta per me!
-Dai andiamo a pranzo. Ho fame!- feci quindi, sperando di lasciar cadere il discorso. Per fortuna anche Regina e Mary ci avevano raggiunti, così seguii il gruppo da dietro per avere modo di leggere subito quel bigliettino.
“Vediamoci alle 20 nella stanza delle necessità, Swan. Basta con gli incontri fortuiti, che dici?
P.s. Fossi nel tuo ex sarei geloso anch'io, se un tipo così affascinante come me ti facesse la corte! Non arrabbiarti, è solo umano! ;)”.
Il solito cretino! Eppure risi... quando ero stupida?

 

***

Allo stesso tempo...

-Guerra, sangue, morte, segneranno l'avvenire,
fino a che l'uno vorrà veder l'altro perire.
Luce contro Tenebre porteranno la devastazione,
dolore, fino a che non nascerà una coalizione.
Il destino è ormai segnato
ed un giorno l'oscurità sarà solo passato.
Un'arma è impotente quando l'avversario è l'amore
contro di esso può poco anche il dolore.
Luce e Buio le loro forze uniranno,
e quel giorno le lotte al potere cesseranno.
A dividerli è una linea sottile,
è sufficiente un bacio per poterla scalfire.
Un cuore grigio ed un pugnale nero,
il fato non fu mai così vero.
L'uno dovrà morire per mano dell'altro,
l'Oscurò non vivrà se forte è l'incanto.

-Una filastrocca a rime. Non ci posso credere. Ho perso tempo per... per ascoltare la stupida filastrocca di una mocciosa.
-Mio Signore, le mie parole non sono che la voce dell'anima dell'Oracolo.- esordì la splendida bambina dai capelli ramati e gli occhi color ambra. Non doveva avere più di dieci anni, eppure emanava un'aura così potente che l'Oscuro stesso aveva avuto bisogno di coprirsi con un incantesimo protettivo per riuscire a starle accanto senza provare dolore.
Ma tutto questo, per cosa? Rumplestiltskin era furente... non si era aspettato una sciocca poesia quando, dopo anni, aveva finalmente avuto modo di ascoltare la profezia sulla sua fine. Una profezia insensata! Luce e Buio avrebbero dovuto unire le forze per... distruggere l'oscurità? In poche parole, si sarebbe unito di sua spontanea volontà a quella sciocca ragazzina nemmeno maggiorenne per sconfiggere sé stesso? Non aveva alcun senso. A meno che il Buio non fosse qualcun altro, ma non era possibile per più di un motivo.
Non c'era persona al mondo con più oscurità di lui.
La profezia lo riguardava. Era la sua. Quindi era ovvio che si trattasse di lui.
-Sii più chiara, se vuoi vivere! Cos'è questa dannata storia dell'unione! Perché se così fosse, non avrei di che preoccuparmi... se l'unico modo per distruggermi è unirmi a quella mocciosa, puoi star certa che non accadrà mai.
-Mi rincresce, Signore. Io so ciò che l'Oracolo mi suggerisce, non ho una risposta al Vostro quesito.
-E chi sarebbe questo oracolo se non sei tu?
-L'Oracolo non possiede forma fisica. Egli comunica attraverso coloro che possiedono l'occhio interiore.
-Quindi non sai dirmi altro.
-Temo di no, Signore. Vi prego, liberatemi. Non temo la morte, tuttavia la mia missione in questo mondo non è ancora terminata.
-Peggio per te. E buon per te se non temi la morte.
Detto questo, senza pensarci due volte sventolò la bacchetta. Un raggio di luce verde, ed un istante dopo la dolce Voce dell'Oracolo fu a terra, prima di vita.
Alla fine, era stato tutto inutile. Tutta quella storia dell'amore tra luce e buio... che idiozia era? Sicuramente ci avrebbe rimuginato ancora a lungo, nell'estremamente remota eventualità che avesse interpretato male le parole. Forse avrebbe dovuto tentare di cogliere il significato di ogni frase separatamente. Cercare di cogliere il senso di ogni parola presa singolarmente.
E lo avrebbe fatto.
Scoccò un'ultima occhiata al giovanissimo corpo esanime a terra, poi scomparve in una nube nera.

 

***


EMMA POV

Feci appena in tempo a mettere piede nella Stanza delle Necessità che due braccia forti mi presero in vita, e quelle labbra che mi avevano stregata ed avevo sognato anche la notte furono sulle mie.
Nemmeno cercai di oppormi, ricambiare mi venne d'istinto: era ciò che desideravo anch'io, ciò che avevo bramato tutto il giorno. Il suo calore, la morbidezza delle sue labbra, quella forte passione appena scoperta che mi aveva acceso il fuoco dentro... fu questa a prevalere, stavolta. Non la dolcezza, non l'intensità delle emozioni... ma la brama, l'eccitazione, l'impeto. Tanto che fui io a incastrarlo contro la parete, io a mordergli il labbro... fino a che il sapore metallico del sangue non mi fece tornare in me.
-Oddio... scusa...
-Ti stai davvero scusando, Swan?
-No. Sì... cioé. Non volevo... ti ho... io...
Io non mi riconosco più, avrei voluto dire. Il problema era che non riuscivo a rimpiangere di aver ceduto alla tentazione, pur avendo intuito fin dal principio che quel ragazzo mi avrebbe fatta finire nei guai. Nei guai con me stessa, principalmente.
-Pensi davvero che me ne importi qualcosa? Anzi, a dire la verità è stato piacevole...- sussurrò con un sorriso, leccandosi lentamente le labbra. Deglutii. Dovevo rimanere lucida, dovevo farcela... avevo bisogno di parlare con lui, non potevamo passare tutto il tempo a baciarci, per quanto piacevole potesse essere. Avevamo bisogno di discutere alcune questioni, mettere in chiaro certi punti. Alcuni più imbarazzanti di altri.
Mi costrinsi quindi a distogliere lo sguardo e mi guardai intorno, curiosa di vedere che aspetto avesse assunto la stanza. E ne fui piacevolmente sorpresa, era davvero deliziosa. L'ambiente era abbastanza piccolo ma accogliente, col pavimento coperto da un grande tappeto ed un morbido divano di fronte al caminetto acceso. Allora anche lui voleva una serata tranquilla e un po' di chiacchiere... non sembrava aspettarsi altro.
-Vuoi accomodarti? Mi sono preso la libertà di portare qualcosa da bere.
-Rum, birra, whisky e roba del genere suppongo...
-Oh avanti, per chi mi hai preso! E poi non mi sognerei mai di far ubriacare una bella ragazza contro la sua volontà! E neanche so se bevi, piccoletta.
Alzai gli occhi al cielo: anche se avesse voluto, difficilmente mi avrebbe convinta a fare qualcosa che non volevo! Tuttavia apprezzai il pensiero, perché al momento preferivo non sfidare la sorte. La mia testa sembrava a posto e volevo che rimanesse così.
-Chiamami ancora piccoletta e scoprirai quanto posso diventare violenta. Comunque un bicchiere ogni tanto non mi dispiace. Solo non ora magari...
-Scusa tesoro, non volevo scatenare la tua ira! Ad ogni modo una tazza di tè credo sia decisamente meglio per la tua bella testolina...
Interrompendo lì il discorso raggiungemmo il divano ed io scelsi una bustina di tè all'arancia e cannella; lui mi imitò e con uno sventolio di bacchetta mise l'acqua a bollire sul fuoco. Certo che quando non eravamo occupati a sbaciucchiarci, le cose diventavano ben più imbarazzanti... almeno per me. Avevo tante cose da dire, ma non avevo la minima idea di come iniziare.
Così restammo in silenzio fino a che il tè non fu pronto, ed il mio nuovo premuroso “ragazzo” me lo versò e me lo porse con un sorriso. E che sorriso... per non dire qualche sciocchezza portai subito le labbra alla tazza. Per fortuna non era bollente o avrei fatto un'ennesima figura di merda.
-Allora, Swan... possiamo passare tutta la serata a bere tè in silenzio, oppure possiamo parlare.
Grazie al cielo! Avevo sperato che fosse lui a sollevare la questione, mi aiutò a farmi coraggio. Posai quindi la tazza e mi voltai verso di lui, il quale era poggiato comodamente contro lo schienale.
-Hai ragione. In realtà è proprio ciò che volevo, è solo che...
-Solo che ti hanno incantata le mie labbra, posso capirlo.
-Guarda che nulla mi impedisce di darti un pugno. Sii serio per una volta!- era già abbastanza complicato senza che se ne uscisse con certe stupidaggini! D'accordo, in realtà non aveva esattamente torto, ma non lo avrei ammesso nemmeno sotto tortura. E poi non era il momento!
-Scusa, scusa! Hai ragione Emma.
Bastarono quelle cinque parole a calmarmi. Come diavolo era possibile.
Emma...
Certo, mi piaceva il modo in cui mi chiamava “Swan”, era come una cosa... nostra. Ma quando pronunciava il mio nome, era come se questo suonasse in qualche modo più bello. Fu proprio ciò a darmi una spinta, insieme al suo tono che mi fece capire volesse parlare seriamente.
-Il fatto è che tu mi piaci. Sei un rompipalle, ti dai troppe arie, però per qualche ragione mi piaci. Sai essere piacevole quando ti ci metti. È solo che... è successo tutto così in fretta.
Ora mi riconoscevo. Diretta com'ero solita essere, senza tanti giri di parole che, tra l'altro, odiavo. Era lui che mi mandava in pappa il cervello, ma fortunatamente ero riuscita a ricompormi. Forse un po' troppo, però... non era stata mia intenzione essere così rude, soprattutto perché mi piaceva davvero – e poi nemmeno io ero perfetta. Grazie al cielo non parve offeso.
-Wow, quanti complimenti tutti insieme...- rise piano -però hai ragione, è successo tutto in fretta. Anche se è dal primo momento che ti ho vista che ho capito avessi qualcosa di speciale.
Speciale. Ancora quella parola: davvero pensava fossi speciale? Dio, era più dolce di quanto avrei potuto immaginare e, anche se se ne vantava un po' troppo, un gentleman lo era davvero. Lo avevo davvero giudicato male e sottovalutato, durante quelle prime settimane. Al 90% era colpa sua, aveva scelto di mostrarsi così, ma avrei dovuto ricordarmi quanto le apparenze potessero ingannare.
-Voglio essere sincera, Killian. Qualunque cosa stia succedendo tra di noi, mi piace. È... strana, ma piacevolmente strana. Però neanche ho rotto seriamente con Neal... siamo... eravamo in pausa. E voglio rompere, lo farò già domani, però è anche un mio carissimo amico e odierei fargli del male. Se mi vedesse già con un altro, soprattutto te... beh...
-Lo capisco- disse tranquillo, prendendomi inaspettatamente una mano -E se non fosse chiaro, anche tu mi piaci. Tanto, a dire il vero. Non ho intenzione di forzarti a fare qualcosa che non vuoi, penso solo sarebbe un peccato se non cercassimo di scoprire cos'è questo legame che abbiamo.
-Aspetta, non sto dicendo che preferisco lasciar perdere! Vorrei solo... sai, per un po... se per te non è un problema... essere discreti per un po'... finché... finché è il caso.
Ecco, lo avevo detto. Volevo una relazione segreta. Ero una persona orribile?
Non ebbi neanche il coraggio di guardarlo negli occhi, la sua reazione mi preoccupava davvero. Non sarei stata sorpresa se avesse deciso di mandarmi a quel paese, un po' me lo meritavo.


KILLIAN POV

-Una relazione clandestina quindi. Perché no? Mi piace il brivido...
Dalla sua reazione capii non si aspettasse una risposta positiva da parte mia, cosa che non riuscii a non trovare dolce. Aveva davvero paura che potessi respingerla, ma come avrei potuto! Mi piaceva più di quanto fossi pronto ad ammettere. In pubblico, in privato... poco mi importava, l'importante era stare insieme. Stare insieme, conoscerci e scoprire quanto reale fosse quel sentimento che ci univa e ci attraeva come due calamite.
In più, i miei compagni mi odiavano già abbastanza per il mio “stupido gesto cavalleresco”, come lo avevano definito, ed essere il ragazzo di Emma Swan non avrebbe che peggiorato le cose. Non che mi vergognassi di lei, non avrei mai potuto... solo, prima di farmi escludere completamente, volevo essere certo che ne valesse la pena. Ed in fondo lei voleva la stessa cosa, non c'era bisogno di parlarne: era chiaro ad entrambi come stessero le cose.
-Quindi sei d'accordo. Non è che dobbiamo far finta di odiarci, solo...
-Ma certo, Swan. Come desideri. È stato divertente lavorare insieme fingendo di non volerci saltare addosso, no?
-Pensi seriamente che io voglia saltarti addosso?
-Non è ciò che hai fatto poco fa?- le ricordai con un'alzata di sopracciglio, e con un dito le indicai il taglio sul labbro: arrossì all'istante, ed io non mi trattenni dallo scoppiare a ridere. Poteva fingere quanto voleva, ma aveva un gran bel fuoco dentro quella ragazza! E quando lasciava l'istinto prevalere, ardeva senza barriere. Mi faceva impazzire.
Dal primo momento in cui avevo incontrato i suoi occhi, avevo capito che se avessi ceduto sarei sicuramente finito nei guai... ma adesso che era successo, non lo rimpiangevo neanche un po'. Come avrei potuto? Era da tanto che non mi sentivo completamente libero di essere me stesso, forse era addirittura la prima volta: con Emma non avevo bisogno di fingere. E speravo lei si sentisse allo stesso modo, desideravo si sentisse libera di aprirsi con me, di parlare di qualsiasi cosa.
In più, eravamo così simili che mentirci a vicenda non avrebbe mai funzionato e proprio adesso avrei giurato che qualcosa la turbasse. Me lo dicevano le sue labbra strette, le dita che tormentavano le maniche del leggero maglioncino bianco che aveva indosso.
-Allora. Mi dici che c'è o vuoi farti pregare?
Non rispose, ma sollevò lo sguardo per rifletterlo nel mio. C'era preoccupazione, incertezza... mi ero perso qualcosa? Avevo detto qualcosa di sbagliato senza essermene reso conto?
-Swan?
-Ilfattoèchesochetuforsetiaspettiqualcosadipiùmaiononvadoalettocolprimochecapita. Edèdavveroilcasodimetterlosubitoinchiarosevogliamostareinsieme.
-Mmh... eh? Scusa tesoro ma se non scandisci un minimo le parole...
-Ho... ho detto che... che... forse tu ti aspetti qualcosa di più. Perònonpuòsuccedereoraperché...
-Frena, frena, frena.
Che diavolo stava succedendo? Perché all'improvviso era diventata così impacciata? Era più rossa della sua divisa di Quidditch! Ma... un momento. “Qualcosa di più”? Che intendesse...?
-Emma! Pensi che voglia solo portarti a letto?
In risposta le uscì qualcosa simile ad uno squittio trattenuto, e dovetti davvero dar sfogo a tutta la mia forza di volontà per non scoppiare a ridere ancora. Solo che ad un certo punto fu impossibile, e non riuscii a smettere nonostante il calcio – meritatissimo – che mi tirò sulla gamba!
-Smettila o me ne vado! Sono seria, ok? Non vado a letto con uno appena conosciuto.
-Ti ho mai dato l'impressione di volere questo da te? Vedi letti qui?
-No. Però so che... insomma. Tu sei abituato a... ad altro.
-Stai parlando di Zelena?
La ragazza annuì, abbassando lo sguardo imbarazzata. Credeva davvero che potessi paragonarla a una come Zelena? C'era un abisso così profondo tra loro due! E proprio per questo, tra me e Zelena non ci sarebbe mai potuto essere altro che attrazione fisica. Con lei, invece... era molto di più.
-Emma, era solo sesso. Non ho mai provato nulla per lei, ancor meno ora...
-Quindi non è anche per lei che ti sta bene tenere nascosta la cosa per un po'.
-Credimi. Non ho alcun interesse a mantenere i rapporti con la stronza che ha fatto del male alla mia ragazza.
Troppo tardi realizzai che forse mi ero spinto un po' troppo oltre, infatti Emma rimase zitta. Neanch'io sapevo come mai l'avessi chiamata così, non avevo mai considerato “la mia ragazza” una ragazza che frequentavo da meno di 24 ore. Eppure mi era uscito d'impulso... istinto. L'avevo spaventata?
-Va bene- concluse infine senza replicare, sorprendendomi -Ma voglio solo che tu sappia che per me il sesso non è “solo sesso”, non è una cosa che prendo tanto alla leggera. Sarò una bambina, sarò stupida e all'antica, tutto quello che vuoi... ma è così e basta. Non sto dicendo che voglio aspettare di sposarmi o cose del genere, solo... è importante il momento giusto. Che potrebbe essere domani, tra un mese, tra un anno. Non lo so.
-Non penso che tu sia nessuna di quelle cose che hai detto e rispetto assolutamente il tuo modo di pensare. E prometto che non ti metterei mai pressione, tesoro. Allora, direi che con i convenevoli abbiamo finito... no?
Con quel discorso, mi sembrava fossimo finalmente riusciti a mettere tutto in chiaro: poco mi importava di sapere se fosse vergine o meno. Probabilmente no, non ero certo il suo primo ragazzo, ma non mi interessava.
Ero interessato a conoscerla più a fondo... ero perfino curioso di sapere quale fosse il suo colore preferito! Con un'unica ragazza mi ero sentito così, solo che mi ci era voluto più tempo per capirlo, probabilmente anche per colpa di ciò che allora avevo dentro. Ad ogni modo eravamo troppo diversi e non avrebbe mai potuto funzionare. Milah era il mio passato: nel mio presente c'era la bellissima Salvatrice, seduta con me davanti al fuoco. Quando avevo saputo della possibilità di frequentare Hogwarts, non avrei mai immaginato che quella famosa “Salvatrice” avrebbe finito per rivelarsi una ragazza tanto testarda quanto dolce, divertente e... meravigliosa.
-Domani qui alla stessa stessa ora?
-Facciamo dopodomani. Domani avrei da fare con Regina. Dopodomani dopo l'incontro magari... possiamo anche studiare insieme se ti va. Tipo pozioni... così mi dai una mano.
-Sì, mi sembra un'ottima idea. A quanti anni hai capito di essere una strega?
-Che cosa?- fece guardandomi spaesata, al che risposi con un gran sorriso. Non avrei subito cominciato con un interrogatorio, ma almeno qualcosa di lei volevo saperla.
-Il punto di questa “relazione segreta” non è conoscerci per capire se ha senso stare insieme?
-Oh. Oh sì, sì certo. Giusto. Ehm...
-Fammi riformulare- continuai, prendendole una mano -Quando è successa la prima cosa strana di cui pensavi effettivamente di essere la responsabile?
Il gioco sembrò piacerle, perché alla fine ricambiò il sorriso. Aveva la minima idea di quanto fosse bella? Di quale effetto avesse su di me?
-Credo a 7 anni. Un bambino mi ha rubato la matita, io ero arrabbiatissima! Mentre gli urlavo dietro ho desiderato che la pagasse e... ha fatto due passi ed è caduto per terra, ha quasi perso i pantaloni! I lacci delle sue scarpe erano legati insieme, inspiegabilmente. Allora ho pensato “cavolo, forse sono una strega”! Sai no, quando i bambini guardano i cartoni, sperano di essere magici anche loro... l'ho pensato semplicemente così, con ingenuità. E poi...
-E poi ti sei rivelata una vera streghetta!
-Già. È stato uno shock, ma questo te lo racconterò un'altra volta. Tu piuttosto? Voglio dire... se... se lo hai mai... insomma. Domanda, stupida, mi dispiace.
Così come il suo volto si era acceso, in un istante si rabbuiò. Sì, aveva ragione a voler deviare la domanda... non perché mi desse fastidio, ma perché effettivamente le cose erano state un po' diverse per me. Dopo la prima manifestazione ovvia dei miei poteri, mia madre mi aveva parlato subito dopo avermi riportato a casa dall'ospedale.
Eppure... era la prima volta che non mi sentivo a disagio a parlare apertamente.
-Avevo cinque anni. Non volevo mangiare la minestra di broccoli e continuavo a farla sparire. In realtà mi sono spaventato un casino, non riuscivo a capire come riuscissi a farlo... ma in fondo sapevo di essere io. Semplicemente perché non c'era altra spiegazione.
Decisi di fermare lì la storia, perché era tardi e soprattutto perché non avevo la minima voglia di appesantire l'atmosfera... non adesso. E comunque non era una bugia, era andata proprio così all'inizio.
Fortunatamente sembrò sciogliersi un pochino, così la cinsi con un braccio e la attirai a me per poterla baciare. Non saremmo potuti rimanere lì dentro ancora a lungo ed avevo tutta l'intenzione di godermi appieno quegli ultimi minuti.
E anche lei, dato che non tardò a ricambiare.
Era stata una serata strana, per la prima volta nella mia vita mi ero sentito quasi impacciato... ma anche me stesso. Dopo tanto tempo, non avevo sentito il bisogno di alzare barriere.
In fin dei conti, era stata la serata più bella dal mio arrivo ad Hogwarts. E la compagnia, la migliore che potessi desiderare.


 

Angolo dell'autrice;
Ciao! Come promesso riuscirò ad aggiornare entrambe le storie prime di ripartire xD oggi questa, martedì l'altra...
Emma si è svegliata molto allegra ed i suoi amici quasi fanno fatica a riconoscerla... ma ovviamente non è pronta a dire quale sia il motivo di questa gioia. Nonostante le raccomandazioni si sente bene e non ha intenzione di tornarsene a letto, aspetta invece con impazienza di rivedere Killian... e a lezione si sono divertiti. Lo ha difeso quando l'hanno attaccato e sono riusciti a passare delle piacevoli ore a lavorare insieme, pur senza poter parlare come si deve. Neal continua ovviamente a essere geloso e urge una chiacchierata con lui, ma prima hanno voluto trovare il momento per chiarire loro due. Entrambi sono d'accordo sul voler procedere con cautela, ma a parte questo non hanno intenzione di tirarsi indietro e vogliono scoprire insieme dove li porterà questo sentimento. Emma, con tanta fatica, ha anche chiarito che non è pronta ad andarci a letto, e lui ovviamente ne è stato divertito visto che non aveva queste intenzioni! Alla fine, comunque, si sono lasciati andare in piacevoli effusioni... che per un po' terranno private.
Rumple intanto ha sentito l'Oracolo che lo riguarda, e ha tante domande e nessuna risposta a riguardo... chissà.
Il prossimo capitolo di questa arriverà dopo il 3 giugno, visto che sarò via.. ma dell'altra ce l'ho pronto quindi aggiornerò sicuramente!
Ma passiamo alle cose serie: la fine di OUAT. Non ci posso credere, è finita un'era ç___ç A parte questo mi è piaciuto molto, tutti hanno avuto il proprio lieto fine, nessuno escluso! Per una serie tv sulla speranza, basata sulle fiabe Disney, era giusto e sono contentissima! In più mi sciolgo ancora all'immagine di Emma con Killian e baby Hope... quanto sono belli??? ç___ç Era arrivata l'ora di chiudere, ma non so ugualmente come farò ad accettare il fatto che non aspetterò più Ottobre perché ricominci. Sarà dura! L'estate mi aspetta un mega rewatch!
Un abbraccio e ci sentiamo presto! (Quel che posterete entro mercoledì potrò anche recensirlo, oltretutto)
   
 
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