Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Ricorda la storia  |      
Autore: PrincesMonica    04/07/2009    5 recensioni
La mia personalissima rivisitazione di una delle più belle canzoni dei Mars.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
AUTICE: Princes_of_the_Univers
TITOLO: Buddha For Mary
RATING: Per tutti
DISCLAIMER: L’idea mi è venuta ascoltando una canzone dei 30 seconds to mars che io adoro. Non voglio prendermi meriti o altro. Non è niente di che, ma sentivo che andava scritta.
COMMENTI: yes Please. monicucciad@hotmail.com

Mary was a different girl
Had a thing for astronauts
Mary was the type of girl
She always liked to play a lot
Mary was a holy girl
Father wet her appetite
Mary was the type of girl
She always liked to fall apart

Buddha for Mary- 30 Seconds to Mars



Il vento le scompigliava i capelli. Faceva freddo, ma lei non lo sentiva…da troppo tempo il freddo lo portava dentro. E quelle onde sotto di lei, così lontane, eppure così vicine, la stavano ipnotizzando. La scogliera era scoscesa ed irta di pietre sporgenti: un piccolo salto e la sua vita sarebbe finita in pochi istanti.

Mary sorrise.

Non rideva da molto, da quando era bambina. In fondo lei era sempre stata diversa: aveva una fissa per gli astronauti, adorava giocava, specie con suo padre che la voleva considerare una santa.

Mary amava cadere a pezzi. Adorava sentirsi spingere verso un baratro di disperazione dove nessuno riusciva a raggiungerla, perché nessuno si spingeva così avanti come lei.

La figura nera di Mary si stagliava contro il blu cobalto del mare. Era completamente fatta dalla notte di baldoria del rave e la pallida luce del primo sole le dava fastidio agli occhi. Stava cercando di ricordare i volti di chi le era passato davanti, ma niente, deboli fantasmi che le fluttuavano davanti al viso. Pure i vari sapori le si erano mescolati in bocca: baci, petting, sesso, tutto si era mescolato quella notte. Erano queste le feste che lei amava, quelle serate in cui poteva denigrarsi e sporcarsi l’anima. In fondo a nessuno importava molto di lei.

La gonna nera danzava al ritmo delle folate gelide con il corpetto traforato che non la proteggeva dal freddo. Mary non lo sentiva, lo scialle era abbastanza per coprirla, mentre i suoi capelli rossi turbinavano come un uragano. Gli occhi verdi, grandi, erano fissi verso l’orizzonte.

Ebbe un leggero brivido: voleva buttarsi di sotto, voleva sentire il vento schiaffeggiarle il viso ed ulularle nelle orecchie. Voleva veramente sapere se mentre si muore, si poteva vedere tutta la propria vita. Non che lei ci tenesse sul serio, la sua vita faceva schifo. I genitori, la scuola, la religione. Così lei doveva essere: casa, famiglia, chiesa.

Cazzate!

Nessuno poteva decidere per Mary, solo lei. Non importava che le sue decisioni la portassero davanti ad un baratro da cui non voleva fuggire. In realtà non aveva per nulla paura della morte. Sperava succedesse presto…magari proprio lì, sotto quel dirupo.

“Mi senti? Stai dormendo.” Una voce che non doveva esserci…profonda, tranquilla, quasi dolce. E dolce, per Mary, era un aggettivo che si usava molto poco.

“Mi violenterai adesso?” che poteva volere un uomo da lei, se non del sesso... ovvio, solo sesso. Quasi quasi se lo lasciava fare.

“Lascia la politica ai pazzi.” Fu quella strana frase a colpirla. Si girò lentamente e davanti a lei c’era un uomo quasi completamente nudo, seduto a gambe incrociate, con pesanti lobi carnosi, una pelata da guinnes e il sorriso più rassicurante che Mary avesse mai visto. Buddha…lo sapeva eppure le pareva così…impossibile. Di sicuro una visione data dall’LSD che si era sparata al Rave.

“Credo alle tue bugie” perché lei lo sapeva che tutto quello che si sarebbero detti erano balle: lei era strafatta, che poteva nascere da uno sballo così? Lui la osservava come si guarda una cosa bella e lei non era bella.

Cioè, lei sapeva di essere bella, c’erano un sacco di ragazzi che le facevano il filo, ma…Mary non si sentiva bella, Mary sapeva che dentro era morta e la morte non ti fa bella.

“C’è un paradiso sotto di me.” E lei non poteva che credergli: in fondo quel posto era già di per sé un paradiso terrestre: l’erbetta fresca era di uno splendente verde smeraldo che staccava nettamente il blu scuro del mare e il leggero grigio del cielo all’alba con l’est tinto di arancio. Il posto perfetto per morire.

“Dovrei sanguinare?” Sangue per Mary equivaleva a dolore, ne aveva paura. Non voleva provare dolore, voleva morire e basta.

“Faresti meglio a pregare Gesù.”

“Non credo in Dio.” Ed era la cosa più sensata che si erano detti durante quel buffo scambio di opinioni. Lei non credeva più in Dio, l’aveva abbandonata una calda mattina di maggio, mentre era a scuola. Si ricorda ancora quella mattina che sempre vuole scordare: era vestita molto bene, con i jeans e una camicetta da educanda che tutti prendevano in giro. I bottoni erano chiusi fino all’ultimo, i capelli pettinati ordinatamente e i libri aperti per seguire algebra. Arrivò la preside fissandola con occhi grandi, lucidi. Un leggero confabulare con l’insegnante e la notizia che le devastò la vita.

Dov’era Dio quando sua madre la lasciava per sempre? Dov’era Dio quando la pallottola sbagliata le attraversava il cranio. Dio le aveva abbandonate e Mary decise di abbandonare Dio.

E poi Buddha le era decisamente più simpatico.

Mary sorrise di nuovo: un record, due sorrisi nella stessa mattina.

Non rideva da molto, da quando era bambina. In fondo lei era sempre stata diversa: aveva una fissa per gli astronauti, adorava giocava, specie con suo padre che la voleva considerare una santa.

Mary amava cadere a pezzi. Adorava sentirsi spingere verso un baratro di disperazione dove nessuno riusciva a raggiungerla, perché nessuno si spingeva così avanti come lei.

Nessuno aveva la sua stessa voglia di buttarsi.

Basta una semplice paura per spazzarti via

FINE
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: PrincesMonica