Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: clairemonchelepausini    26/05/2018    0 recensioni
|Klaroline| KlausCentred | CarolineCentred |
[Klaus/Caroline]
“Non è un segreto, Klaus e Caroline non facevano mai le cose come due persone normali, andavano controcorrente e dovevano far passare anni prima di convincersi che si appartenevano, che l’uno non poteva esistere senza l’altro ma, dopotutto è proprio per questo che noi ci siamo innamorati di loro.”
Raccolta di drabble, flashfic e one shot che narrano il mio amore per loro, fatto di piccoli momenti resi unici, di parole che sanno di promesse e di amore che durerà per sempre, senza ma e senza se.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




 
 
NOTE
La storia è stata scritta per  "Il gioco di Aven"
 Organizzato da
Alessia Lo Curto e Audrey Laguardiaindetto in  Il Raynor’s Hall.
Il tema era…  sopravvivenza
 
 








 
 
Le corde stringevano le sue braccia, il dolore che sentiva era inspiegabile ma lui resistette. Doveva farlo. Klaus ancora una volta chiuse gli occhi e, mentre la puzza della verbena e dello strozza lupo inondavano le sue narici i ricordi lo riportarono in un posto in cui si sentiva al sicuro.
 
«Perché non scegli qualcuno della tua portata?» lo provocò Caroline mentre la sua mano stringeva il suo collo e le labbra di lui s’incurvavano in un sorriso.
«Hello, Love» affermò mentre non smettevano di ridere e i suoi occhi s’illuminavano come un cielo stellato in una notte buia.
Era tutto perfetto. Magari lei non era lì per lui, non che glielo avesse detto, ma sapeva che quel momento era solo loro. Un ricordo che avrebbe custodito gelosamente.
 
Una voce profonda lo riportò alla realtà, destabilizzando il suo momento di quiete ma sapeva che il suo aguzzino avrebbe avuto vita breve, doveva solo stringere ancora i denti finchè Marcel non sarebbe andato a liberarlo. L’uomo dal viso sfigurato si avvicinò a lui, sogghignava sapendo che l’invincibile Klaus Mikaelson non poteva fare nulla contro di lui. Non era solo per le catene che gli impedivano di muovere le braccia, ma anche dell’incantesimo che lo legava in quel posto.
«Sappi che quando uscirò di qui ti strapperò il cuore dal petto e… io mantengo sempre le mie promesse» disse grugnendo e stringendo i denti mentre lo sguardo lo fulminò scurendo ancora di più i suoi occhi.
«Non mi fai paura» gli rispose scrollando le spalle, ma Klaus sorrise per essere stato sottovalutato ancora una volta e lo sfidò tenendo fisso lo sguardo sul suo.
Purtroppo era quell’uomo a mantenere il controllo, prese una siringa, somministrò uno strano e scuro liquido da una boccetta e accorciò le distanze iniettandoglielo direttamente nel collo. L’ibrido non sentì nulla, ma bastò un secondo perché una parte del suo corpo sentisse freddo e l’altra avesse la sensazione di andare a fuoco. Si dimenava, o almeno ci stava provando ma ogni tentativo era vano, tuttavia non smetteva di lottare, non poteva. Si disse che poteva farcela, un attimo dopo svenne ma non prima di capire che quell’intruglio era fatto con della magia. Ricadde nuovamente in quel suo subconscio che allevava tutto il suo dolore e, nell’attimo in cui le palpebre si chiusero lui la rivide.
 
«Non so in che anno credi di vivere, Klaus, ma sono la madre di due gemelle, mi sono sposata e rimasta vedova lo stesso giorno e sono la responsabile di un collegio pieno di ragazzini. Inclusa la tua. Te la ricordi? Quella di cui non chiedi mai. Perchè la stai evitando? E' bellissima e intelligente. Tanto intelligente, forse anche troppo per il suo bene... e» Caroline lo aggredì, ma stavolta aveva anche un sorriso divertito e orgoglioso. Stranamente quell’unione tra li due era più forte, si capivano, erano genitori e sapevano che quello sarebbe venuto sempre a primo posto. Le aveva affidato sua figlia e questo valeva più di mille parole, ma persino Caroline poteva vedere quanto quella lontananza lo stava uccidendo.
«Tale padre… tale figlia »all’unisono conclusero dopo un po’, mettendosi a ridere con quella scintilla negli occhi che solo loro conoscevano, che avevano condiviso e mai dimenticato nonostante i numerosi anni che erano passati.
Era tutto quello di cui aveva bisogno. Caroline si guardò attorno, cercava di non mostrarlo ma il suo cuore palpitava di amore, gioia e speranza, anche se forse non tutte le erano ancora chiare.
 
Due mani fredde si scontrarono con la sua guancia e di colpo lo riportano indietro, non lasciandogli nemmeno il tempo di cullarsi in quel ricordo. Grugnì quando fu strattonato, ora non vi era più solo quel brutto uomo, ma si erano aggiunte altre tre persone che lo accerchiarono e iniziarono a picchiarlo. Non erano semplici gesti, perché quello non gli avrebbe causato nulla, adesso stringevano dei tirapugni di ferro che con un incantesimo erano tinti di verbena e strozza lupo, facendo sì che ogni colpo assestato sarebbe riuscito a ferirlo. Doveva sopravvivere, ne andava della vita di sua figlia, della sua famiglia e di quella della donna bionda che aveva riconquistato il suo cuore dopo anni di lunga assenza. Mentre quei vampiri e lupi mannari continuavano a colpirlo lui si estraniò dal dolore, dal contesto e da tutto ciò che stava succedendo attorno a lui fino a quando non rimasero solo due persone illuminate da una profonda luce in mezzo l’oscurità.
 
«Non sono niente senza Elijah. Voglio dire, siamo stati ... separati prima, ma non così. Questo è peggio che se fosse morto. Lui illuminava il mio cammino» affermò in un momento di vulnerabilità, mentre i suoi occhi si scurivano e le sue labbra si accentuarono a un sorriso per non dimostrare del tutto la sua debolezza.
«Io penso che valga la pena conoscerti per come sei veramente» confessò Caroline con convinzione, mentre lui rimaneva sconvolto di tale ammissione.
Rimasero a fissarsi, un momento durato pochi secondi ma che li segnò, più di quanto avrebbero mai ammesso.
 
E fu proprio quel pensiero che lo mantenne in vita, che gli diede la forza di lottare anche quando la tortura lo spezzava e lo mandava a terra. I quattro uomini lo colpivano ripetutamente con più velocità e brutalità, aprì e chiuse gli occhi più volte e quando gli sembrava di abbandonarsi a quel tunnel buio ecco che la vide di nuovo. Non lo avrebbe mai detto, ma grazie a quei brevi momenti di fugace pace lui sarebbe riuscito a sopravvivere. Poco dopo quelle ammissione gli si parò davanti a sé una luce, qualcosa che gli fece sbattere più volte le palpebre; qualcuno erano andato a salvarlo e, così quando una chioma bionda gli si palesò davanti lui sorrise.
Era sopravvissuto e lei era andato a salvarlo, questo era tutto quello che contava.
 














 
 
Spazio d’autrice:
Questa storia è stata buttata di getto, mi scuso per eventuali errori, ma volevo davvero postarla e dato che non so se in questi giorni sono a casa… beeh, non potevo non decidere di pubblicarla.
Non appena ho letto il tema “sopravvivenza”, la mia mente se ne è andata a loro, a Caroline e Klaus e a quello che entrambi significano per l’altro. Klaus ha amato tante donne, ma sono alcune gli sono rimaste nel cuore e ora… tutto il suo mondo gira intorno a sua figlia, ma… ammettiamolo non gli dispiace proprio che una certa biondina è tornata libera(single) e che ogni tanto si trova nella sua strada.
ho amato scriverla perché… beh, stiamo parlando dei Klaroline e quando mai io non ho voglia? XDXDXD
Presto arriveranno altre storie… ne ho già alcune pronte che devo sistemare.
#workinprogress
 
Alla prossima,
Claire
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: clairemonchelepausini