Questa flashfic partecipa alla VI edizione de "una challenge per amica" indetta dal gruppo facebook Writer's Wing. I temi per questa edizione erano "Cucina" e "ancora" (usato in qualsiasi eccezione). A scelta si potevano usare entrambi o uno dei due. Limite massimo 500 parole.
Sono stata fortunata perché nel brano sono presenti entrambi.
Spin-off/missing moment da Legacy, che si colloca qualche anno dopo l'epilogo. Anche se all'interno del brano ho preferito non citare il nome del protagonista maschile, ho preferito pubblicare la flashfic qui nella sezione Saint Seiya in quanto la long è pubblicata come fanfiction. Sto valutando se spostare qui anche la raccolta di drabble a essa collegata.Voi cosa ne dite?
Avrei voluto pubblicare una versione più estesa, ma non sarebbe stato corretto, poiché questa ha partecipato alla challenge.
Per il momento è tutto. Vi auguro buona lettura.





(parole 499)
Caroline fece un lungo sospiro. Gli ultimi scatoloni erano stati caricati sul furgone ormai pronto a partire, e a lei non rimaneva che dare un lungo e malinconico sguardo a ciò che si lasciava alle spalle.
La casa era piena di silenzio.
La sua casa, che aveva modellato secondo i suoi sogni e nella quale aveva cresciuto suo figlio, era vuota, ma tirata a lucido; come pronta per essere messa in vendita. Eppure, non le era mai sembrata più desolata. Nemmeno quando l'aveva visitata la prima volta, accompagnata da Aiolos: piena di calcinacci e vecchi macchinari in rovina. In quell'occasione le era stato facile andare al di là delle apparenze di un grosso stanzone abbandonato e di immaginare l'enorme open-space che sarebbe diventato, con pavimenti in parquet, nuove finestre a tutta altezza, una parte soppalcata dove collocare le camere da letto e uno spazio per un magnifico giardino d'inverno. Ora invece, dove prima trovavano posto le piante aromatiche, il limone sempre carico di frutti e tante piante da fiori, c'era solo un grande spazio inondato di sole.
Appoggiò la borsa sul piano di marmo grigio chiaro dell'isola della cucina e si sedette un momento sullo sgabello. Chiuse gli occhi e inspirò a fondo, per ritrovare gli odori delle pietanze preferite del suo bambino: la torta al limone, lo stufato di pollo – che era anche il suo preferito – e il risotto con gli spinaci.
Benché non fosse mai stata una cuoca provetta, si era regalata degli elettrodomestici professionali, incassati in piani di lavoro eleganti, appoggiati su mobiletti dal design tradizionale, ma moderni nei materiali e nei colori. Era una cucina su misura, studiata per diventare il cuore della casa. Alcuni mobiletti erano stati realizzati su suoi progetti, disegnati seguendo i consigli preziosi di sua madre.
Accarezzò la scansia sul lato corto dell'isola, dove fino al giorno prima vi erano riposti i libri e i quaderni di ricette. C'era quello di sua madre, c'era quello che raccoglieva le ricette della sua nonna italiana e c'era quello con le sue, che aveva provato negli anni.
Aveva passato tante belle giornate in quell'ambiente così aperto; a organizzare cene con gli amici, a preparare le torte di compleanno per suo figlio Anthony, e poi... i pranzi per il Ringraziamento e quelli di Natale, con sua madre, lo zio Phil e Mickey, che ogni anno si portava dietro una fidanzata diversa.
Si era creata tanti ricordi in quel loft troppo grande da abitare solo in due, nel quale però non si era mai sentita sola. Ora, alla soglia dei quarant'anni, con un figlio adolescente, ancora una volta era a una svolta nella sua vita. Ma più che un andare avanti, le sembrava di fare un passo indietro. O forse...
Fece uno respiro profondo e si alzò. Non c'era spazio per la malinconia, ma solo per un saluto.
Giù, ad attenderla in auto, c'erano suo figlio e l'uomo che amava, pronto a condividere quella vita che il destino le aveva negato per tanti anni.