Film > The Avengers
Ricorda la storia  |      
Autore: Biohazard    28/05/2018    4 recensioni
Peter Parker farà una scoperta inaspettata.
“Signor Stark quello che ha sul collo è un succhiotto?”
[Presenti alcuni spoiler di Infinity War]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Peter Parker/Spider-Man, Sorpresa, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NdA// L’angst regna sovrano nel fandom e io devo andare contro corrente, perché ne ho bisogno, perché sono un’inguaribile ottimista e so che tutto si sistemerà! La fic è ambientata dopo Infinity War dove tutti sono tornati e sono felici. Allora, premetto che Loki nella mia fic è un po’ più umano perché ho voluto considerare il fatto che dopo essere morti e aver avuto una seconda possibilità, la percezione delle persone e del valore delle cose cambi. Quindi diciamo che troverete un Loki un pochino più ammorbidito, anche se già in Thor Ragnarok è in atto questo cambiamento. Comunque, vi lascio alla fic, sperando che possa strapparvi un sorriso.
Avviso di servizio: non ho abbandonato la long Prelude To Fall, ho traslocato e sono in piena fase lavori di ristrutturazione. Al momento sto per terminare la long sul fandom di ZNation, mi mancano giusto due o tre capitoli, poi mi dedicherò completamente a Loki e Tony, perché ne ho bisogno!

 
 
                                                                                                                   
Ospite Inatteso
The Avengers © MCU
I personaggi di The Avengers non mi appartengono e il racconto non ha scopo di lucro.
 
 
 
 
 
Peter si stava arrampicando sulla superficie della Stark Tower: non vedeva l’ora di mostrare al Signor Stark il suo progetto, che era stato scelto per partecipare alla Gara di Scienze e voleva rivedere alcuni calcoli insieme a F.R.I.D.A.Y. per essere sicuro che fosse tutto perfetto. Aveva provato a contattare il Signor Stark per avvisarlo del suo arrivo, ma il suo telefono era staccato. La signorina Potts gli aveva detto che oggi aveva disdetto tutti gli appuntamenti per lavorare ad un nuovo prototipo e non voleva essere disturbato. Peter era più che sicuro che l’avrebbe trovato davanti al tavolo da lavoro nel suo laboratorio. Fece per aprire la finestra, ma con sua somma sorpresa la trovò sbarrata. Sapeva che F.R.I.D.A.Y. aveva l’ordine di farlo passare.
“Mi dispiace Signor Parker, ma ho l’ordine di non fare entrare nessuno.”
“Cos’è questa novità?”
La cosa puzzava, puzzava tremendamente e Peter non voleva disubbidire al Signor Stark, sul serio, ma se fosse capitato qualche imprevisto o incidente durante l’esperimento e il Signor Stark avesse bisogno di aiuto?
Sì, non era una scusa molto credibile, ma la curiosità sul nuovo progetto e tutta quella segretezza lo stavano facendo impazzire. E poi la curiosità non era una delle doti che il Signor Stark apprezzava di lui?
Doveva assolutamente trovare un modo per entrare.
 
 
 
Tony era nella più completa e totale pace dei sensi e non gli capitava da molto tempo e dirla tutta. Era in cucina, mentre si stava preparando un ottimo caffè – miscela italiana -  e il suo semi dio preferito si stava facendo una doccia dopo una lunga ed appagante nottata di sesso. Aveva ancora i segni ai polsi delle corde magiche con cui Loki si era divertito a legarlo, oltre a un insieme di altri marchi più o meno evidenti che aveva lasciato su di lui. Loki lo aveva legato e praticato su di lui le più dolci delle torture e, per una volta, Tony era stato al suo gioco. Nel loro rapporto – se così lo si poteva definire – cercavano di prevalere sempre l’uno sull’altro e, anche tra le lenzuola, accadeva lo stesso: erano due dive e entrambi desideravano esercitare il controllo, perché lasciarsi andare significava dimostrare il proprio lato fragile e vulnerabile. Dopo la guerra con Thanos, però, Tony era cambiato, o per lo meno era cambiata la sua percezione delle cose e delle persone. Ricordava con fin troppo orrore il momento in cui Peter si era dissolto tra le sue braccia con lo sguardo terrorizzato di fronte alla consapevolezza della morte. Era rimasto da solo su Titano e quando era riuscito a tornare sulla Terra aveva scoperto che molti dei suoi compagni si erano dissolti in una nube di cenere trasportata via dal vento. Poi aveva visto Thor, che credeva morto, e aveva cercato Loki con lo sguardo, ma se n’era andato anche lui, nel modo più crudele, strangolato dalle mani di Thanos stesso, dopo aver cercato di fermarlo. Ancora non capiva come Loki avesse potuto commettere un errore simile, ma ormai non aveva importanza. Tony si era sentito annientato, impotente. Non era riuscito a proteggere le persone che amava, aveva fallito.
Di nuovo, Pepper lo aveva aiutato a rialzarsi insieme a Bruce e a chi era rimasto e lui aveva fatto lo stesso a sua volta, perché li avrebbero riportati indietro, tutti. Ed era quello che avevano fatto, grazie al potere della Gemma dell’Anima.
Quindi se Loki voleva divertirsi un po’ con lui nella parte del predatore, Tony si sarebbe trasformato in preda, perché se il semidio si eccitava nel vederlo così, lui lo avrebbe fatto e fanculo l’orgoglio – una volta ogni tanto. E la cosa, tutto sommato, non gli era neanche dispiaciuta. Dopo la guerra, Tony aveva cominciato ad avanzare cautamente, l’idea di rendere pubblica la loro frequentazione. Non gli importava più nulla di cosa pensassero gli altri – fratelli iperprotettivi a parte – o delle sincopi di Fury. Voleva che il mondo sapesse che Loki era cambiato e che era suo. Il semidio non aveva proferito verbo a tal proposito, ma non aveva risposto neanche negativamente. Era un buon segno, significava che stava valutando l’idea. Era un passo che richiedeva ancora molta calma.
“Signor Stark, stanno cercando di bypassare il protocollo di sicurezza,”
Si rovesciò addosso la tazza di caffè bollente con un’imprecazione. E tanti cari saluti alla pace dei sensi.
“Nemici?”
“Si tratta del signor Parker,”
“Come?” domandò tra il sorpreso e l’irritato. Possibile che quel ragazzino cercasse di fargli saltare le coronarie ogni volta?
“Devo attaccare signor Stark?” per un attimo fu tentativo di dare una risposta affermativa. Peter si meritava una bella sculacciata, ma farlo saltare in aria non avrebbe giovato alla sua immagine sulle copertine dei giornali.
“F.R.I.D.A.Y., dov’è Loki?”
“Il signor Odinson è ancora sotto la doccia,”
Ricordava ancora quando Loki aveva ordinato a F.R.I.D.A.Y. di appellarlo in quel modo d’ora in poi. Tony aveva dovuto raccogliere la propria mascella dal pavimento e, nonostante i suoi logorroici tentativi di carpire un così profondo cambiamento, Loki era ancora reticente nel dargli spiegazioni. Non ne era sorpreso, il dio degli inganni stava tentando di rimettere insieme i propri pezzi, di tornare a fidarsi delle persone, di accettare se stesso. Loki era sempre stato un puzzle molto complicato, ma Tony era sicuro che sarebbe riuscito a far combaciare tutti i pezzi.
“Fallo entrare F.R.I.D.A.Y., mandalo da me,”
Dieci minuti dopo, sentì scendere il ragazzo per le scale.
“Signor Stark mi lasci spiegare…”
Senza degnarlo di uno sguardo, interruppe sul nascere le scuse del ragazzo, mentre ripristinava la centralina che Peter aveva tentato di manomettere.
“Abbi almeno la decenza di tacere. Non male il tuo piccolo tentativo, ma ti servirà ben altro per entrare nella mia torre,”
“Signor Stark io-io” quand’era agitato Peter cominciava a farfugliare “volevo vedere il nuovo progetto su cui sta lavorando,”
Il criceto nel cervello di Tony inciampò e cadde dalla ruota con un tonfo. Ci mise qualche secondo di troppo a ricordare che era la scusa che aveva dato a Pepper e che Peter lo stava fissando con aria interrogativa e curiosa.
“Signor Stark quello che ha sul collo è un succhiotto?”
Merda. Si era fatto trovare impreparato ben due volte da quel ragazzino nel giro pochi minuti.
“Direi che è ora che tu esca dalla finestra insieme alle tue ragnatele,”
“Poteva dirlo che si trattava di una visita galante, non c’è mica niente di male,”
“F.R.I.D.A.Y. buttalo fuori,”
“Suvvia Signor Stark non è il caso di essere così reticenti,”
L’A.I. aveva attivato un’armatura della Iron Legion, ma Peter pareva intenzionato a fare tutto fuorché andarsene.
“È carina?”
“Non sono affari tuoi!”
Era riuscito ad afferrare il ragazzo che non smetteva di blaterare un attimo e si accingeva a buttarlo fuori dalla finestra, quando la voce melliflua di Loki arrivò alle sue orecchie come una carezza tentatrice.
“Stark, cosa sta succedendo?”
Merda. Di nuovo.
Loki era sulla soglia del laboratorio, i capelli umidi ricadevano scomposti sulle spalle, era scalzo e indossava un paio di pantaloni neri maledettamente attillati e una vestaglia verde smeraldo aperta sul petto che metteva in risalto il fisico snello e asciutto e la pelle chiara.
A Tony si seccò la gola, mentre il suo uccello aveva tirato su la testa, con fare speranzoso.
“Salve!”
Solo in quel momento si ricordò di Peter che teneva sollevato da terra per la collottola e fissava Loki con espressione mista tra imbarazzo e curiosità. Forse quello era il momento più adatto per ucciderlo, non avrebbe lasciato prove.
Purtroppo il suo lato da super eroe lo costrinse a mettere Parker a terra: e adesso?
“Ma lei è Loki!”
Il semidio sorrise compiaciuto. Maledetto narcisista, pensò Tony senza smettere di fissare il fisico scultoreo di Loki con pensieri veramente poco casti. Doveva sbarazzarsi di Peter e fare in modo che non parlasse.
“Signor Stark, come mai lui si trova qui, pensavo che fosse in dolce compagnia e…” Tony vide la consapevolezza farsi strada sui lineamenti di Peter, che era sì incredibilmente ingenuo, ma anche molto sveglio. Un sorriso divertito apparve sul volto di Loki e Tony imprecò mentalmente, perché lo stronzetto si stava divertendo alle sue spalle.
“Quindi “lei” è lui!” la voce di Peter si era alzata di un ottava per lo stupore. Tony lo invitò a sedersi.
“Direi che sei abbastanza grande per queste cose, no?”
“Sì, è che sono stupito,”
“Non credo ci sia bisogno di dirti che questa cosa deve rimanere riservata.”
“Oh sì, certo, non lo dirò a nessuno!”
“Sarà meglio per te, comunque,”
Loki si stava avvicinando, muovendosi con grazia felina. Peter deglutì, cercando di farsi più piccolo possibile e questa volta fu il turno di Tony di ridacchiare. Loki si chinò alla stessa altezza di Peter, in modo da poterlo guardare dritto negli occhi. La magia aveva iniziato a fluire dal corpo del semidio, avvolgendolo con una splendida ed ipnotica luminescenza verde.
“Sai chi sono midgardiano e sai anche di che cosa sono capace, sono più che certo che non dirai nulla sul nostro incontro,”
Peter non rispose, guardando le scariche di magia con fascino e non paura, come invece avrebbe dovuto.
“Come funziona?”
Una volta Tony avrebbe temuto per la vita di Peter, ignorare la minaccia di Loki gli avrebbe valso una morte lenta e dolorosa.
“Se il Signo Stark la ama non deve essere una cattiva persona, nonostante quello che è accaduto a New York anni fa,”
Tony rischiò il collasso: lo avrebbe ucciso, sminuzzato in mille pezzi e avrebbe dato i suoi resti in pasto a qualche creatura aliena. Poi guardò Loki con un misto di terrore, ma il dio degli inganni continuava a fissare Peter con espressione indecifrabile, poi parlò.
“Se manterrai il segreto e ti dimostrerai degno, ti mostrerò qualcosa sulle arti magiche,”
“Davvero?” esclamò Peter alzandosi in piedi “Grazie mille signor Odinson, manterrò sicuramente il segreto, ma l’avrei fatto lo stesso!” Raccolse il suo zaino e poi si arrampicò sulla finestra.
“Signor Stark, quando posso tornare?”
“Non voglio vederti per almeno una settimana e adesso sparisci!”
“La chiamo domani!”
Il braccio meccanico della sua armatura lo spinse giù dal cornicione e chiuse la finestra di botto.
“Capisco perché lo hai scelto come pupillo,”
“Sì, ha del potenziale, piace anche a te, comunque,” si azzardò a constatare con nonchalance.
“Ti assomiglia,” e a Tony quell’affermazione bastava e avanzava, mentre i suoi pensieri stavano già correndo verso altri lidi, molto periferici e molto in mezzo alle sue gambe.
“Comunque sei proprio perfido, sai quanto ho faticato per nascondere la mia eccitazione?” Si avvicinò a Loki, facendo scivolare la vestaglia lungo le spalle e le braccia, facendola cadere a terra con un fruscio. Cercò le labbra del semidio, mentre le mani scivolavano lentamente sulle spalle, seguendo la linea sinuosa della colonna vertebrale, fino alle rotondità dei glutei.  E mentre si beava di quelle calde sensazioni, la finestra si aprì di scatto una seconda volta e Tony imprecò.
“Ma se mi fermassi per una pizza, vede signor Stark io…” Peter si arrestò di colpo, rosso in viso per l’imbarazzo. Tony e Loki lo fissavano con sguardo omicida.
“Mi-mi dispiace io non…”
Peter svanì in una nube smeraldo.  Tony sgranò gli occhi, fissando Loki con orrore.
“Non l’avrai mica disintegrato, vero?”
“Ti assomiglia proprio: impudente, irritante e non sa tenere a freno la lingua. L’ho teletrasportato in un posto dove avrà una bella lezione, per questa volta.”
 
 
 
 
 
“Spidey bello! Torna qui! Dove credi di andare!”
E sapeva che se l’era meritato, lui e la sua stramaledetta curiosità.
“Wade, maledizione, stammi lontano!”
“Ti acchiappo primo o poi!”
 
 
 
 
 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Biohazard