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Autore: Rosette_Carillon    29/05/2018    1 recensioni
[ Wanda x Visione ]
In Infinity War vediamo Wanda e Visione a Edimburgo, felici ed innamorati. Cosa è successo prima? Come è cominciata la loro vita in Scozia?
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Visione, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                        Edimburgo








 
 
 
 
 
 
 
I primi tempi a Edimburgo non era stato facile.
Il ricordo di quanto successo, di quanto aveva perso, della paura provata… era ancora tutto troppo vivido e vicino nel tempo perché cambiare città, un’altra volta, potesse aiutarla a rincominciare da capo.
Si svegliava spesso nel cuore della notte, il cuore che batteva forte, la fronte sudata, le coperte aggrovigliate attorno al suo corpo.
Si sedeva sul letto, nel buio della stanza, le gambe strette al petto, e restava ad ascoltare il suo respiro affannato, cecando di scacciare dalla sua mente le immagini dell’incubo.
E pensava.
Per tenere la sua mente occupata pensava, ritornava indietro nel tempo, a quando era ancora una bambina e Pietro era vivo.
La vita a Sokovia non era facile, la sua famiglia non era perfetta, ma era sua. Ora non le era rimasto più nulla, ora era sola, prigioniera della sua stessa mente.
E poi Visione era tornato nella sua vita.
Quando se l’era visto comparire davanti per la prima volta, per poco non si era versata addosso il caffè bollente. Era successo un freddo pomeriggio di fine luglio. Tutto il giorno si era sentita inquieta, stanca per la notte insonne, agitata, allora aveva deciso di uscire, fare una passeggiata e schiarirsi le idee.
Il cielo sopra la città era grigio, probabilmente avrebbe piovuto anche quel giorno, ma per strada c’era un’aria frizzante carica d’attesa: ancora pochi giorni e sarebbero cominciati i due festival che ogni anno attiravano numerosi turisti nella capitale scozzese.
In Princess Street, vicino alla Scottish National Gallery, era stato montato un palco, per strada si trovavano volanti che annunciavano spettacoli, musica, teatro, concerti, mostre… lungo High Street dei manifesti annunciavano orgogliosi l’imminente Military Tattoo.
Si era presa una caffè da Café Nero, poi aveva proseguito verso i Giardini, e si era seduta lì, su una panchina vuota, a guardare il verde brillante degli alberi, i palazzi in pietra grigia, ad osservare le vite altrui scorrere davanti ai suoi occhi.
Una bambina aveva steso un telo sull’erba, e ora si stava esercitando a fare la ruota, due donne sedute su una panchina chiacchieravano fra loro, due ragazzi si erano seduti sull’erba, sopra le loro giacche, e uno dei due stava disegnando.
E poi aveva visto lui. ‘Vedere’ non era il verbo giusto, l’aveva percepito, aveva percepito la sua mente. Visione aveva cambiato il suo aspetto per passare inosservato, ma lei l’aveva sentito. Le si era avvicinato, lei era scattata in piedi << che cosa ci fai qui? >> aveva chiesto sulla difensiva, il caffè stretto in mano.
Lui aveva abbassato lo sguardo, colpevole << volevo sapere come stai. >>
Wanda era rimasta interdetta. Lui era sembrato sincero, però << come sapevi dove trovarmi? >>
<< Il Capitano, >> aveva risposto.
Visione le era sembrato solo un bambino spaurito, allora, dopo essersi annotata mentalmente di fare una lunga chiacchierata con mamma Steve, Wanda si era calmata. Si era seduta nuovamente sulla panchina, ma da un lato, per fare spazio a lui.
<< Sto bene, >> aveva mentito, bevendo un sorso di caffè. Con la coda dell’occhio aveva visto Visione corrugare la fronte, pensieroso.
<< Non è vero. Hai le occhiaie, sei pallida e- >>
<< Visione! >>
<< E irritabile. Insonnia? >>
Aveva scosso la testa, per nulla desiderosa di affrontare l’argomento, e si era portata il caffè alle labbra, ma la mano di Visione l’aveva fermata.
<< La caffeina non è una sostanza che dovresti assumere, >> aveva iniziato, interrotto da un forte tuono che aveva squarciato il cielo.
Aveva cominciato a piovere prima che se ne fossero resi conto.
<< No, >> Wanda si era coperta la testa con le mani. Non aveva l’ombrello con sé, dopo che il forte vento scozzese le aveva rotto il primo, aveva capito perché a Edimburgo la gente amava tanto gli impermeabili, e non ne aveva comprato uno nuovo.
Una mano sopra la sua testa, il corpo caldo di Visione che la riparava dalla pioggia avvolgendola con le sue braccia.
Colta di sorpresa, ci aveva messo alcuni secondi a realizzare cosa fosse accaduto. Si era scostata e, senza riflettere, l’aveva preso per mano << andiamo, non possiamo stare qui. >>
Avrebbe piovuto per ancora chissà quanto, tanto valeva tornare a casa.
Quella notte Visione era rimasto con lei.
 
                                                                                                                                  §
 
La sua vecchia camera era intatta, come quando era bambina, come se gli ultimi anni non fossero mai trascorsi. Pietro era lì, vicino al suo letto, e stava preparando una valigia.
<< Pietro? >>
<< Ehy, sei tornata giusto in tempo. >>
<< In tempo per cosa? >>
<< Salutarmi, >> sorrise.
<< Salutarti? Perché? >>
<< Parto. >>
<< C-come? No! >>
<< Wanda… >>
<< No!!! >>
<< Wanda! >>
Si mise a sedere scostandosi le coperte di dosso.
La stanza era illuminata dall’abatjour sul comodino, fuori infuriava un violento temporale di cui non si era accorta fino a quel momento.
Visione era chino su di lei, una mano tesa verso il suo volto.
<< Posso? >>
La mano di lui era fresca contro la sua fronte calda; la sua mente era calma e serena in confronto alla sua agitata e caotica.
Sentì la sua mente svuotarsi da tutti i pensieri, fino a tacere del tutto. Nessuno era mai riuscito a calmarla fino a quel punto, fino a farla smettere di pensare.
Si abbandonò fra le braccia di Visione, contro il suo corpo, chiudendo gli occhi e lasciandosi avvolgere dal torpore. Istintivamente, cercò di sentire il suo cuore, per poi realizzare che ciò non era possibile, allora si concentrò sulla sua mente, che tante volte aveva sfiorato con la sua.
<< Cerca di dormire. >>
<< N-no, >> cercò di allontanarsi << non- >> era stanca di quei sogni.
Visione la trattenne << fidati di me. >>
Wanda chiuse gli occhi rilassandosi nuovamente.
 
                                                                                                                         §
 
<< Visione? >>
Vide la sua figura muoversi nella fioca luce di quella grigia mattina.
<< Mi dispiace, non volevo svegliarti, >> le si avvicinò mentre lei si metteva seduta << volevo solo controllare che andasse tutto bene. Ti ho preparato la colazione, è- >>
<< Stai…andando via? >> lo interruppe sfregandosi una mano sugli occhi.
<< Ehm, sì. Ho il treno fra mezz’ora. >>
<< Oh. E, non potresti perderlo? >>
Lui le rivolse uno sguardo interdetto, poi sorrise << certo. >>
 
 




 
  
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