Capitolo 4.
Carmilla non vedeva davvero l’ora di vedere Laura, al di là del fatto che non aveva contatto umano con nessuno da ben due settimane, oltretutto poteva dire senza nessun remore che si era presa una grande, colossale cotta per Laura Hollis.
Senza pensarci due volte prese il telefono e compose il numero di Laura, rispose dopo due squilli «Ehi.» la voce allegra la rincuorò, il pensiero di averla fatta piangere le gravava sul cuore, un peso insopportabile che non vedeva l’ora di far alleggerire.
«Cupcake, sei libera stasera?» chiese con un sorriso.
«Sì, perché?»
Carmilla rise «Ho finito il libro, dammi il tempo di consegnarlo al mio editore e sono tutta per te» disse «se mi vuoi ancora.» aggiunse poi titubante.
«Sarei matta se non ti volessi. Dove andiamo?» rispose Laura ridendo.
«Cosa ho fatto per meritarti?!» la voce di Carmilla era leggera come una piuma.
«Sei entrata nello studio di tua madre mentre ero di turno, suppongo. Allora dove andiamo?»
«Dove vuoi andare?» rispose Carmilla sorridendo.
«Ehi, Cupcake!» disse Carmilla entrando nello studio legale di sua madre, Laura sobbalzò sentendo la sua voce poi un largo sorriso si formò nel suo viso «Carm!» disse andandogli incontro «Ho appena finito il turno, come lo sapevi?» chiese poi.
«Non lo sapevo, volevo solo rapirti per qualche minuto ma a quanto pare non ce n’è stato bisogno.» rispose Carmilla con un occhiolino.
«Menomale! Sennò avrei dovuto reclinare l’invito per non incappare nelle ire di tua madre.» disse Laura ridendo.
«Allora dove vuoi andare?» chiese ancora Carmilla.
«Da Danny’s ?» disse con un lieve sorriso Laura.
«Non se ne parla.» rispose Carmilla risoluta «Non ho intenzione di farti spogliare con lo sguardo da Miss Carota.» aggiunse poi.
Laura la guardò confusa «Mi hai chiesto di scegliere.»
«Sì, ma …»
«Carmilla, sei gelosa?» chiese poi all’improvviso Laura.
Carmilla arrossì prima di bofonchiare qualcosa d’incomprensibile.
«Questo sembra proprio un appuntamento romantico.» disse poi Laura, il solo suono delle onde del mare a fare da sottofondo.
«Ti dispiace?» chiese Carmilla, il suo sguardo fermo in quello di Laura.
Laura abbassò lo sguardo arrossendo fin sopra la radice dei capelli «No, no. Per niente.» disse poi.
«Bene allora.» rispose Carmilla inclinando con un dito il mento di Laura per incontrarla in un dolce bacio.
«Di cosa parlava quel libro?» chiese Laura, e Carmilla capì che per il momento era meglio evitare di reclamare ancora le sue labbra anche se già ne era diventata dipendente .
«La Principessa e il Pirata.» rispose Carmilla addentando un panino e passandone uno a Laura.
Laura diede un lieve morso al panino prima di dire: «E di cosa parlava?»
«Una principessa viene rapita da un pirata e col passare dei giorni finisce col abbattere tutti i muri di lui e innamorarsene.»
«Davvero? Questa principessa deve soffrire della Sindrome di Stoccolma allora.» disse Laura.
«Forse. O forse lui non è così cattivo come tutti pensano ma solo molto solo.» rispose Carmilla sorridendo.
Laura sorrise di rimando prima di baciare lievemente le labbra di Carmilla «Hai empatia con i tuoi personaggi? Mi piace, è una cosa carina.»
«Quale scrittore non ha empatia con i propri personaggi?» fu la risposta di Carmilla.
«Ehi, Cupcake!» disse aprendo la porta con un sorriso.
«Carm!» gli occhi di Laura si illuminarono da dietro il bancone.
«Ti ho portato una cosa.» disse tirando fuori dalla borsa una copia di La Principessa e il Pirata e adagiandola sul bancone.
«La Principessa e il Pirata.» disse Laura sfogliando il libro per bambini.
«Così magari consideri anche altre ipotesi a parte la Sindrome di Stoccolma.» rispose Carmilla con un sorriso.
«Lo amo. Le hai fatte tu le illustrazioni?»
«Ovviamente. Pensi che delegherei qualcun altro per le mie illustrazioni?!» disse Carmilla con un sorriso sarcastico.
«Sono bellissime, grazie.» rispose Laura allontanandosi dal bancone e incontrando Carmilla in un tenero bacio.
Il rumore dei tacchi ruppe quel momento «Esattamente da quando tempo va a letto con mia figlia Miss Hollis?» chiese con voce aspra l’avvocato Karnstein.
«Io …» rispose Laura ma fu fermata nuovamente dalla madre di Carmilla.
«Non provare a usare le solite scuse come “non è quello che sembra” perché ho appena visto con questi vecchi occhi le labbra di una delle mie migliori segretarie attaccate a quelle di mia figlia, ma spiegati pure.» disse con voce ferma l’avvocato Karnstein.
Note: Ebbene questo è il penultimo capitolo, spero vi piaccia!
Un bacio,
Niny :)