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Autore: _Atlas_    31/05/2018    3 recensioni
Tony, Pepper e l'evoluzione della loro storia.
Una semplice raccolta di scene quotidiane che hanno segnato la loro relazione in un mix di fluff, commedia e angst; insomma, tutto quello che non vedremo mai al cinema!
[Da Iron Man 2 ad Avengers:Endgame]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sogni rivelatori






Un debole raggio di luce illuminò le vetrate della camera da letto posandosi con leggerezza sul volto di Tony Stark e, pochi istanti dopo, gli occhi del miliardario si aprirono assonnati.
Come al solito gli ci volle una generosa dose di minuti per attivare il cervello, ma non appena fu del tutto sveglio realizzò quanto si sentisse rilassato e di buon umore.
Diede per scontato che il suo stato d'animo fosse dovuto alla piacevole serata che aveva appena passato con Pepper e stava giusto per voltarsi verso la compagna e compiacersene insieme a lei, quando realizzò che il suo lato di letto era vuoto.
Non era una novità, di solito Pepper era quella che si svegliava prima e finchè lui metteva in moto i neuroni e tutti muscoli del corpo, in genere passavano quei dieci o venti minuti che alla donna bastavano per darsi una sistemata e fare colazione.
Quella mattina, tuttavia, l'assenza della donna ebbe un impatto sconcertante su di lui.
La sua mente decise di mandargli in replica il sogno che aveva fatto poche ore prima e a quel punto Tony non solo realizzò che quella scena l'aveva già vissuta, ma che il modo in cui essa continuava – e cioè con lui che vagava per la villa alla ricerca della compagna - era anche il reale motivo del suo buon umore mattutino.

A quel punto Tony si interrogò sul da farsi, il che equivaleva a chiedersi se, andando in cerca di Pepper, l'avrebbe davvero trovata a cullare un bambino di due anni di nome Morgan, con i capelli chiari, gli occhi nocciola e una spruzzata di lentiggini sul viso, come appunto accadeva nel suo sogno...oppure seduta in sala da pranzo a sorseggiare una tazza di caffè.
In entrambi i casi, realizzò, sarebbe stato meglio passare dal bagno e lavarsi la faccia con acqua gelida.

Il tragitto dal letto al bagno si rivelò più arduo del previsto e dall'andamento strisciante dei piedi, era chiaro che le energie di Tony fossero tutte concentrate a pensare che, se lui e Pepper avessero davvero avuto un bambino due anni prima, certamente se ne sarebbe ricordato.
Eppure era così reale, pensò.
Senza nemmeno rendersene conto arrivò davanti alla porta del bagno che, più o meno nello stesso istante, venne aperta proprio da Pepper.
Pepper. Proprio lei. La mia Pepper, che tra le mani tiene un flacone di bagnoschiuma vuoto e non un bambino di due anni di nome Morgan con i capelli chiari e...

"Che ci fai qui?" le chiese senza pensarci.
La donna sollevò un sopracciglio, perplessa.
"Dove dovrei essere?"
Tony parve realizzare in quel momento di averle appena fatto una domanda alquanto strana.
"Uh, non so...cioè..." concluse con uno sbadiglio che confermò a Pepper quanto l'uomo non fosse del tutto sveglio. Gli sorrise divertita e gli stampò un bacio sulla guancia.
"Sto andando a fare jogging, vieni con me?"
Tony rimase imbambolato sulla soglia e annuì, ancora sovrappensiero.

 
*


Le due ore successive erano bastate per confermare che il sogno che aveva avuto era stato, appunto, un sogno; un bel sogno, che lo aveva lasciato piacevolmente sorpreso e di buon umore e che, tuttavia, aveva anche scatenato una tempesta di pensieri mentre era impegnato a correre per Central Park.
Partendo dalla sua infanzia, passando per Howard e arrivando a Peter Parker, valutò ogni possibile significato nascosto di quelle immagini oniriche, senza per altro trovare alcuna spiegazione.
Si chiese quindi se per caso si trattasse di uno sogno premonitore, ipotesi che ben presto divenne il suo chiodo fisso, soprattutto quando ripensò a certe notti recenti in cui lui e Pepper non erano stati del tutto...attenti.
E poi pensò al proprio atteggiamento, che stranamente non era allarmato dalla situazione e anzi, era anche piuttosto deluso dalla vera realtà dei fatti.
Tony iniziava ad avere il fiato corto ed era sicuro che non avesse niente a che fare con la corsa.
Aveva bisogno di sapere.
"Pep..." disse quando si fermarono a fare un po' di stretching "...ti capita mai di vivere una situazione immaginaria che invece non la è per niente?" buttò lì.
La donna non era certa di aver capito e la sua espressione bastò per far riformulare a Tony la domanda.
"Cioè, mi spiego meglio.... tu stai immaginando o sognando un momento della tua vita e poi accade qualcosa che, come dire...ti fa capire che quella è davvero la tua vita. E non un sogno. Capisci?"
Pepper deglutì e si sforzò di comprendere un discorso che alle sue orecchie aveva davvero poco senso.
"Che vuoi dire? Uno vive una situazione immaginaria e poi questa diventa realtà?"
"Sì, più o meno. E' come..." Tony si guardò intorno, alla ricerca di parole che non era del tutto sicuro di voler trovare. "E' come il discorso della pipì" esclamò poi, entusiasta di aver trovato un paragone esemplare.
La donna strabuzzò gli occhi. "Della pipì? Tony, che cosa..."
"Calma, calma....te lo spiego sub-"
"Stai farneticando..." disse Pepper troncando a metà la frase e riprendendo a camminare.
"Affatto."
"...non ti seguo."
"Hai presente quando stai sognando e nel sogno devi fare pipì?"
"Sì" rispose quindi la donna.
"Bene, e poi dici 'Oh mio Dio, non c'è un bagno e adesso che faccio...?"
"Esatto..."
"...Oh, qualcuno mi guarda, ora me la faccio dentro ai pantaloni' "
"...e poi ti svegli e scopri di dover veramente fare pipì."
"Sì!" esclamò Tony, contento che la sua similitudine stesse servendo a qualcosa.
"Sì, succede a tutti...!" ribadì la donna, chiedendosi sinceramente dove volesse andare a parare il compagno. E dire che era abituata ai suoi discorsi del tutto sconclusionati, questo stava decisamente battendo tutti gli altri.
"Giusto, è proprio questo il punto" asserì Tony, iniziando a sentire di nuovo la spiacevole sensazione di avere il fiato corto. La ignorò, preferendo vuotare il sacco.
"Io ieri sera ho sognato che avevamo un...bambino. Era molto reale" spiegò serio "Aveva il nome di quel tuo zio eccentrico...com'era il nome?" chiese cercando di guadagnare tempo e soprattutto di darne un po' a Pepper per realizzare cosa effettivamente voleva dirle.
"Certo..." mormorò infatti lei poco dopo.
"Morgan...? Morgan!"
"Così ti sei svegliato e hai pensato che noi..."
"Aspettavamo..."
"Già..."
"E' così?"
"No" negò Pepper, iniziando a divertirsi per l'imbarazzo del compagno. Fu sul punto di credere che ci fosse quasi rimasto male, ma non avevano mai affrontato l'argomento e quella situazione aveva messo in difficoltà anche lei.
"L'ho sognato, ma era molto reale!" borbottò quindi Tony, che fino a un momento prima era quasi certo di dover aggiungere un'altra stanza alla villa.
Ci volle qualche minuto per fare capire al "genio" che no, non era affatto incinta e che probabilmente non la sarebbe stata ancora per qualche tempo. Quanto tempo, Pepper preferì non chiederselo, anche perchè Tony le stava giusto promettendo una cena romantica sfoggiando lo sguardo più convincente del suo vasto repertorio. Non si accorse nemmeno di sorridere e di stare sigillando una promessa con un bacio.
"Grazie" mormorò Tony, ripensando al sogno di quella notte e ritrovando il buon umore.



Fu in quell'istante che lui comparve.

"Tony Stark, sono il dottor Stephen Strange. Devi venire con me."








NdA
Sssssalve gente :D
Perdonate l'assenza di questi giorni ma l'ispirazione va e viene e per scrivere questo capitolo mi sono dovuta appellare a tutti gli dei di tutti e nove Regni, ottenendo comunque un risultato che non mi convince.
Pur amando l'idea che Tony voglia crearsi una famiglia con Pepper, non riesco ancora a realizzare che tutto questo sia canon e scriverlo è stato parecchio strano.
Coooomunque, pur rimanendo fedele al mio headcanon (e cioè con Maria come unica erede Stark), sto cercando di abituarmi all'idea che probabilmente vedremo uno scricciolo azzurro sul grande schermo. Cosa che in realtà non mi dispiace, a patto che gli cambino nome perchè Morgan mi fa pensare a brutte persone (vero Light? :'D).
Nella seconda parte del capitolo ho cercato di riportare le battute esatte del film, ma accorciando sul finale che altrimenti sarebbe risultato pesante, visto che lo conosciamo già.

Come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero a presto :D

_Atlas_

 

   
 
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