Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: pokepony10    02/06/2018    2 recensioni
Dal capitoll 5
《 - è mai successo che un furry facesse da dominatore?-
- sarebbe impossibile,  ogni furry è destinato dalla nascita a diventare sottomesso,  se diventasse un dominatore sarebbe ricercato e poi condannato-
-e se fosse un furry che non ha ne coda ne orecchie ma che può trasformarsi nel suo animale senza problemi e lo facesse solo quando nessuno lo vede? -
- sarebbe un furry perfetto e non esisterebbero più i furry come lui,  verrebbero eliminati perché sono imperfetti.  I furry infatti sono esperimenti mal riusciti venduti come giocattoli sessuali per malati pervertiti o animali da compagnia-.》
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
POV Sara
-che perdita di tempo è stato sto viaggio- pensai salendo sul pullman dopo l'ennesimo colloquio di lavoro andato male.  Era il quinto che fallivo quindi mi ero abituata a quel sapore amaro.  Per tutto il viaggio il mio sguardo rimase inchiodato al finestrino per vedere la grigia città scorrere in tutta la sua tristezza. Arrivati al capolinea l'autista mi chiamò per attirare la mia attenzione - sara...  SARA! -  - Si? -  risposi un po intontita - di nuovo andato male? -  mi chiese - già- risposi con un sospiro - davvero?  Cos'hai scordato di dire stavolta?-  -ho detto tutto... Penso,  ma comunque mi hanno dato giusto un'occhiata e mi hanno mandata via-  dissi cercando di ricordare - allora non ti meritano,  tieni consolati con questo- disse dandomi un pacchetto di carta argentata - era la mia merenda,  ma fare un po di digiuno non penso mi farà male- mi disse toccandosi la pancia rotonda.  
Io accettai di buon grado e me ne andai ringraziandolo - grazie mille Remo e buona giornata-.  Le porte del pullman si chiesero alle mie spalle e io mordendo il panino con prosciutto e formaggio mi avviai verso casa. Mentre camminavo sentì cadermi sulla testa una goccia di pioggia e velocemente le nuvole nere si scaricarono in un temporale - che fortuna... -  borbottai cercando un riparo mentre invano cercavo il mio ombrello nello zaino.  Vidi una fermata del bus e mi ci precipitai prima di chiunque altro.  Mi sedetti sulla panchina umida e con rammarico guardai la copia del mio curriculum oramai bagnata fradicia - che schifo di giornata!- dissi lanciando i fogli per strada e mordendo il mio panino.  
Rimasi a fissare la pioggia aspettando che smetta di piovere quando sentì qualcosa di umido toccarmi la caviglia.  Abassai lo sguardo e incrocia due grandi occhi color nocciolina fissarmi.  Erano di un pastore tedesco,  aveva il pelo tutto sporco e bagnato e quasi senza forza si sdraio al mio fianco Poggiardo il muso sul mio piede. Io guardai il panino e poi il cane - hey piccolo ne vuoi un po'? -  dissi per poi avvicinare il cibo al suo muso.  Lui annuso e con una gentilezza mista ad una vaga eleganza morse il panino e poi mi leccò la mano.  Guardai il celo,  pioveva di meno e potevo accontentarmi di usare l'ombrello - tieni piccolo,  ne hai più bisogno di me- dissi lasciando il panino per poi prendere l'ombrello.  Lo cercai di aprire ma era inceppato,  poi un TAC, si apri di scatto e una ventata di vento me lo strappò di mano.  - dannazione! -  pensai correndo dietro all'ombrello.  Di colpo sentì un clacson e una luce accecante mi bloccò in mezzo alla strada.
 Pensavo che sarei finita sotto le ruote di una macchina ma qualcosa mi spinse e l'unica cosa che vidi fu una macchina che si scontro con un qualcosa che venne scaraventato per terra.  Il guidatore scese dal veicolo e allarmato mi chiese se stavo bene,  io non risposi e mi avvicinai al corpo,  era il cane di prima e vicino la sua testa vidi una lieve striscia di sangue.
-Eccoti qui sacco di pulci- urlò un'altra voce mentre il guidatore assicuratosi che stavo bene sfrecciò via.  - pensavi davvero di scappare inutile doggy? - continuò la voce.  Da dietro un vicolo uscì un uomo grassoccio e vestito con una camicia awayana sporca e sgualcita che era infilata in un paio di pantaloni marroni pieni di macchie. Con prepotenza prese il cane dietro al collo e lo strattonò - lascialo stare! - urlai - levati di mezzo ragazzina- disse lui spingendomi a terra.  Il cucciolo vide la scena e con uno scatto morse la mano dell'uomo che lo lasciò a terra e con un calcio lo fece guaire -stupida bestiaccia,  come ti permetti di trattare così il tuo padrone?!- io mi tolsi la cartella di dosso e iniziai a colpire l'uomo in testa con tutta la mia forza.  Dopo due colpi svenne.  
Mi avvicinai al corpo immobile del cane e me lo caricai in braccio - ti porto a casa mia piccolo,  non permetterò a quel uomo di farti altro male -, bisbigliai imboccando il viale di casa.  Salì le scale e portai il cucciolo in bagno.  La vasca si macchiò di piccole gocce di sangue,  aprì l'acqua e con dolcezza accarezzavo il pelo per pulirlo da ogni sporcizia.  L'acqua della vasca divenne nera con alcune sfumature di rosso mentre il pelo iniziò a rivelarsi marrone chiaro con qualche sfumatura rossiccio e alcuni peli bianchi.
Vidi lentamente il corpo del cane illuminarsi e cambiare.  Dopo poco mi ritrovai dinnanzi un giovane uomo nudo e tutto rosso in volto che si copriva con le mani le parti intime.  Mi guardò con i suoi occhi marroni e con un sorriso sussurrò - grazie mommy-.

POV Alexander
Non sono mai stato un doggy come tutti...  Diciamo che ero troppo docile e nessuno mi prese mai. Un giorno,  1 anno fa,  fui comprato da un uomo orribile che per me aveva ben altro che in progetto di rendermi compagnia per babygirl e babyboy,  e per mia fortuna non gli piacevo neanche fisicamente,  troppo alto, troppo grande di età e troppo docile.  Aveva in serbo per me un posto nell'indescrivibile macello delle lotte clandestine.  Io mi ribellavo ogni giorno a tale tortura,  ma oramai lui aveva comprato la mia vita. Che cosa orribile,  mettere un prezzo alla vita di qualcuno, perciò provai a scappare,  per ribellarmi a tale ingiustizia.
Era una giornata grigia e iniziò anche a piovere. Mi riparai sotto una fermata del bus quando notai una ragazza che aspettava furiosa che smettesse di piovere - deve essere stata una brutta giornata per lei...  - mi avvicinai a annusai la sua pelle,  profumo delicato di bagnoschiuma al lime,  lei mi notò e mi diede un po del suo panino.  Era buonissimo,  mi mancava il sapore del prosciutto.  Quando smise di piovere,  o quasi,  lei mi lasciò il panino fece cenno di andarsene.  
Sentì l'improvviso suono di clacson e senza pensare mi buttai contro la ragazza che stava per finire sotto l'auto mentre io fui buttato per terra ferendomi la testa sull'asfalto.  Non finirono lì le mie disgrazie Pascal mi trovò e con le sue grassocce mani mi prese per portarmi con se.  Ogni mia speranza si stava spegnendo se non fu per quella ragazza che dopo un piccolo scontro mise KO Pascal e mi portò a casa con se.
Il palazzo era in un vicoletto stretto,  aveva il colore tendente al rosso mentre l'interno era pulito.  La sua casa era piccola ma con tutto il necessario.  L'ingresso si affacciava sul soggiorno munito di tavolo e sedie per mangiare,  divano e una televisione.  Nella stanza vicino intravidi un piano cottura mentre la ragazza mi portò nel bagno.  I sanitari bianchi adorati di rubinetteria di ottone davano l'eleganza regale ad una stanza usata per qualche cosa ben altro che elegante.  Mi mise nella vasca che conservava il dettaglio dei piedi a zampa di leone e con delicatezza mi pulì il pelo.  Senza accorgermene mi lasciai andare e lentamente il mio corpo torno a essere umano anche se non del tutto.  La schiuma sulla testa mi copriva le orecchi ferite e l'acqua nascondeva la mia coda che lentamente si muoveva felice.  Con le mani mi coprì il sesso e con timida espressione guardai il volto sorpreso della giovane - grazie mommy- bisbigliai timido mentre lei a bocca aperta continuava a fissarmi.  - tutto bene? - le chiesi sporgendomi dalla vasca mentre la mia coda uscì dall'acqua e iniziò a muoversi rapida - c...  Cosa sei tu? -  mi chiese spaventata - sono un doggy e tu sei la mia mommy- le dissi con un sorriso.  - cos? -  chiese Lei - se vuoi potrei spiegarti tutto uscito da qui,  ma potresti passarmi un asciugamano?  Sono piuttosto timido al primo incontro- le dissi abbassando il volto rosso - tieni- disse lei girandosi dall'altra parte mentre io mi sistemai l'asciugamano in vita.
Senza fiatare mi fece strada fino al soggiorno e mi fece accomodare vicino al tavolo - io mi preparo del caffè,  tu...- - Alexander- le dissi -... Alexander,  vuoi qualcosa? - mi chiese - no sto bene,  grazie mommy- lei se ne andò in cucina e dopo qualche minuto ne uscì con una tazzina in mano che emanava il forte odore di caffè.  Si sedette e mi fissò in silenzio e poi all'improvviso iniziò a parlare - quindi tu esattamente cosa sei? -  chiese fissando le mie orecchie - un furry,  esattamente un doggy- le dissi sorridendo - quindi sei un incrocio tra un cane e un umano? - chiese con una freddezza che mi fece venire i brividi - bhe se la vuoi mettere così si- dissi ma lei dopo aver fatto un altro sorso smise di parlare. - dai dici qualcosa Sara- l'incoraggiai io - come sai il mio nome?- chiese con sguardo severo -ho letto sui fogli che hai lanciato in strada,  perché eri arrabbiata? -  le chiesi - ennesimo colloquio lavorativo finito male... -  disse facendo un altro sorso - bhe se vuoi puoi fare la mommy- dissi scodinzolando - cioè? - chiese avvicinando la tazzina alla bocca - il dominatore donna- dissi sorpreso che lei non conoscesse il termine.  
Lei spalancò gli occhi e tossendo provò a parlare - dominatrice in che senso? -  chiese rossa in volto - bhe...  In quel senso...- dissi imbarazzato anche io - e a chi mai dovrei dominare poi? -  chiese cercando di nascondere l'imbarazzo - bhe a chi ti chiama,  faresti da babysitter ai babygirl e babyboy dei dominatori che vanno a lavorare- le dissi speranzoso di aiutarla - e cosa dovrei mai fare?  Io non ho mai fatto la mommy- disse rossa - bhe per quello ci sono io se vuoi.... -  bisbigliai rosso come un pomodoro.  Ci fu un breve silenzio e poi il suono di un campanello interrompe il tutto.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: pokepony10