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Autore: Altair4    03/06/2018    0 recensioni
Se siete appassionati di Star Wars, Star Trek, Galattica, Farscape ecc… questa storia potrebbe piacervi. Sequel di “Senza Nome le origini”, è ambientata in un’altra dimensione rispetto la nostra ed in una galassia a spirale barrata come la Via Lattea. Questa galassia è chiamata Trixtar ed è ricca di mondi popolati da esseri viventi e senzienti. Come nella storia precedente ci saranno dei gialli da risolvere, per cui Senza Nome sarà ancora una volta alla ricerca della verità, stavolta però con l’aiuto di personaggi davvero singolari. Tanto singolari da non saper definire se una delle coppie che si formeranno sia het, FemSlash…ecc. Non resta che togliervi la curiosità…
Genere: Avventura, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando Ṡénza mise il naso fuori dalla Bluer, la luminosa stella di Reugian stava tramontando. Per un istante le sembrò di vedere l’orizzonte della Terra, il violetto, l’azzurro ed il rosso che tanto le mancavano, poi uno strano volatile ricoperto di scaglie verdastre li raggiunse e parlò:
         -Xiariani e Paichiani vi prego di seguirmi all’ospedale, Obo e Aril vi aspettano-
In poco tempo la delegazione di ambasciatori raggiunse il centro della capitale con i sui incredibili palazzi vegetali, fino al cubo di legno che fungeva da ospedale. Come la prima volta che lo avevano incontrato, Obo era all’entrata, il suo benvenuto fu molto cordiale, era veramente felice di vederli.
         -Benvenuti! So che avete vissuto una bella avventura e che avete salvato il destino di Terzia e Vera. Tutti noi Reugiani apprezziamo molto ogni sforzo per mantenere la pace nella Trixtar-
         -Grazie Obo, anche noi siamo felici di vederti e di visitare nuovamente il tuo bellissimo pianeta- Rispose allegro Tril, poi si rabbuiò, Aril non era lì con lui, forse non poteva camminare.
         -Come sta Aril oggi?- Chiese Geistor.
         -Non è una giornata delle migliori, ma vi riceverà, seguitemi-
         -Abbiamo portato degli zirconi per la cura- disse Feidor.
         -Bene, saranno sicuramente utili…-
         -Ne abbiamo portati anche per gli altri malati dell’ospedale-
         -Grazie Feidor, apprezziamo molto il vostro aiuto, ma seguitemi, Aril era un po’ in ansia-
Obo condusse Xiariani e Paichiani per i corridoi di legno, dei rami verdi ne invadevano il soffitto e giungevano ad ogni camera, erano i prolungamenti di una grande pianta che curava tutti i malati. Il Reugiano sostò davanti ad una porta, si girò verso i suoi ospiti e disse:
         -Forse siete in troppi, vorrei che Aril vedesse Geistor per primo e poi, se te la senti Tril, vorrebbe vedere anche te, gli altri forse domani, spero non vi offenderete, ma oggi è molto debole-
         -Non preoccuparti Obo, sappiamo che Aril è molto malato- rispose Feidor, mentre Cleria e Ṡénza erano così dispiaciute che non sapevano cosa dire. Tril era in forma Xiariana, era molto teso, non sapeva come mostrarsi all’altro suo genitore. Entrò nella stanza con il batticuore ed il timore che sarebbe stato rifiutato, ma poi vide quegli occhi grandi ed identici ai suoi che lo fissavano con amore, la conversazione fu telepatica perché il Kreosiano non aveva una laringe sviluppata.    
         -Tril! Sei venuto! Vieni fatti vedere…ma sei uguale a Geistor!-
         -Aril…non è così, non ricordi?…posso mutare aspetto…in realtà io…ecco, sono così…-
Tril assunse il suo vero aspetto e, a parte la pelle leggermente metallica, assomigliava tantissimo ad Aril.
         -Hai visto Aril come ti assomiglia?- Intervenne Geistor senza nascondere l’emozione dentro di sé.
         -E’ vero, ma devo dire che ha preso il meglio di noi…Tril sei bellissimo, vieni più vicino…ti prego-
Aril era debole e per di più non voleva turbare Tril, così si limitò a carezzargli una guancia.
         -…so che tu e Ṡénza avete salvato due pianeti…sono molto orgoglioso di te-
Tril era così emozionato che riusciva a malapena a mettere insieme i suoi pensieri per rispondergli.
         -…bè il mio apporto è stato secondario, Ṡénza ha veramente fermato i Paichiani…-
         -Non lo ascoltare Aril, ha rischiato la vita per i Verani, poteva scappare ed invece è rimasto al fianco dei suoi compagni- commentò Geistor.
         -Tril ti conosco molto più di quello che pensi, Kara ci ha raccontato tutto di te-
         -Credevo che non vi importasse nulla di me…anzi che mi odiaste…-
         -Perché? Non potremmo mai…-
         -Per come vi ho trattato l’ultima volta…era logico che non voleste nemmeno vedermi…-
         -Noi credevamo che ci odiassi- Rispose Aril.
         -E’ vero vi ho odiato…ma perché non vi capivo e non sapevo che i Kreosiani avevano tentato di uccidervi…-
         -Non era la paura di morire che ci ha tenuto lontani…ma la mia malattia…non volevo che mi vedessi così e non volevo esserti di peso…-
         -Perché hai cambiato idea?-
         -Ero guarito…o almeno lo credevo, infatti avevamo chiesto a Kara di metterci in contatto con te… purtroppo ho avuto una ricaduta e Geistor ha insistito per venire qua…poi ho saputo da Kara che stavi rischiando la vita su Vera…ho temuto di perderti per sempre…-
         -Ma sono qui sano e salvo…-
         -E ti sei innamorato…forse adesso puoi capirci…-
         -Sì Aril…adesso vi capisco…-
Tril non percepiva solo le parole di Aril ma anche i suoi sentimenti, tutto l’amore che aveva per lui, il figlio ritrovato, gli arrivava al cuore tramite il contatto. Non riuscì a restare calmo e flemmatico, abbracciò Aril e si mise a piangere. Giestor si unì all’abbraccio e per qualche istante i loro cuori si fusero: le parole non dette, i fraintendimenti, i risentimenti erano ormai storia passata. Quando Tril si staccò da quel tenero abbraccio ritornò alla realtà e non poté fare a meno di chiedere.
         -Che cura stai seguendo, funziona?-
         -Obo dice che c’è una speranza, ma che è presto per vedere risultati. Vivider, la grande pianta curatrice, sta rinvigorendo il mio corpo perché riesca a sconfiggere la leucemia-
         -E pensa che questo sarà sufficiente?- chiese Tril.
         -Dice che ognuno di noi ha la capacità di difendersi dalle malattie, in certi momenti però può essere difficile, soprattutto se non abbiamo uno scopo, se non siamo abbastanza determinati…Vivider dice che non sono guarito perché non ho avuto il tuo perdono-
         -Dici sul serio? Basterebbe questo?-
         -Non credo che sia così semplice…- Commentò Geistor.
         -… ti ho già perdonato…-
         -Till…hai un cuore grande…- Rispose commosso Aril.
         -…ci ho messo tanto per capire…ma anche se pensavo di odiarvi, l’unica cosa che volevo veramente era il vostro amore…-
Aril sorrise, sembrava quasi che non fosse malato.
         - Adesso non ho più scuse, devo guarire assolutamente-
         -Caro riesci sempre a scherzare in tutte le situazioni…-
Geistor aveva uno sguardo amorevole e di ammirazione per il suo compagno, Tril stava assistendo e partecipando ad un fenomeno che i Kreosiani non conoscevano, il calore e l’amore di una famiglia. Mentre i tre conversavano grazie alla telepatia, una sorta di liana, appoggiata sulla testata del letto, si illuminò, si mosse e si attorcigliò intorno al braccio di Aril.
         -Cosa succede?- Chiese Tril.
         -E’ Vivider, devo fare la cura…dovrei restare solo…-
         -Va bene…vado…ma tornerò presto…-
         -Ci conto…vorrei tanto conoscere Cleria…-
Aril carezzò ancora la guancia del figlio, poi si sdraiò e chiuse gli occhi, la pianta cominciò ad infondere in lui una sorta di energia, Geistor e Tril lasciarono in silenzio la stanza. Nel corridoio gli altri aspettavano notizie.
         -Allora Tril? Come sta tua madre?- Chiese Cleria.
         - …diciamo che non sta male…ma non è mi madre -
         -Come non è tua madre?-
         -Non esiste il genere femminile da noi…bè…nemmeno il maschile…comunque noi non abbiamo né padre né madre…-
         -Ma Aril ti ha dato alla luce, no?-
         -Sì…certo ha prodotto il mio uovo…ma non sono abituato all’idea di madre-
         -Su ragazzi, la cosa importante è che c’è una speranza, Vivider ritiene che Aril possa reagire e guarire da solo…- intervenne Geistor.
         -Cosa? E come fa da sola? Se fosse stato così fin dall’inizio a quest’ora non sarebbe qui- commentò Cleria perplessa.
         -Diciamo che a volte ci vuole un po’ di fiducia e poi Vivider gli sta restituendo un po’ di energia, infatti l’ho visto molto meglio dell’ultima volta- Disse Geistor.
         -Mi fa molto piacere- Commentò Feidor.
         -C’è niente che possiamo fare?- Chiese Ṡénza, era seduta su una specie di sedia di foglie con Krio ai suoi piedi.
         -Restate qui con Tril per un po’…farete un regalo anche a me e Aril…-rispose Geistor ed aggiunse -altro non potete fare, ma è tantissimo-
         -Non c’è problema, adoriamo Reugian, sarà un piacere restare per un po’- Rispose Ṡénza, ma in realtà sarebbe voluta tanto tornare su Xiar e parlare con Kara, non riusciva a smettere di pensare che adesso era pronta per liberare David dal suo amore velenoso.
Obo era rimasto in un angolo in silenzio, completamente immobile, come una pianta. Ad un certo punto si rianimò e disse:
         -Sarete stanchi, credo che sia il momento che vi conduca ai vostri alloggi, al nostro albergo per gli ospiti-
         -Io avrei anche un bel po’ di fame…- commentò Cleria.
         -E’ naturale, troverete anche del cibo nelle vostre stanze-
Quando Ṡénza entrò con Krio nella sua camera, rimase incantata, di fronte a lei era un giaciglio a forma di prato fiorito, da un lato una sorta di tavolino scavato in una grossa zucca con vari frutti sopra, dall’altro uno stagno dove scorreva un’acqua limpida ed invitante. Si avvicinò ed immerse una mano in quel cristallo liquido. L’acqua era calda in modo piacevole, cominciò a spogliarsi e vi entrò dentro. L’attenzione di Krio invece era focalizzata su ben altro, saltò sul tavolo e si mangiò un frutto.
         -Non sapevo che tu fossi vegetariano-
Krio mosse la coda mentre continuava a mordicchiare il frutto Reugiano.
         -Vuoi dire che non sa di frutto, ma di cibo Paichiano? E’ in credibile!...cosa? Ah sì, l’acqua è stupenda, avevo bisogno di rilassarmi un po’…certo anche io ho fame-
Krio prese un frutto, lo portò a Ṡénza e poi tornò a mordicchiare il suo.
         -Grazie sei un amico. Mmm ma che buono…sa di patatine fritte…certo non puoi capire non le conosci…-
Mentre Krio e Ṡénza cenavano e si rilassavano, Tril era seduto sul suo prato fiorito in lacrime, Cleria, anche se aveva molta fame, era vicino a lui per consolarlo.
         -Aril è come me…non voglio che muoia…-
         -Geistor ha detto che sta meglio…perché sei così pessimista…- Cleria cercava di scuoterlo.
         -Non lo so, quella Vivider con la sua teoria che guariamo da soli…non mi convince…-
         -Quindi questa tipa…-
         -Non è una tipa, è una pianta-
         -Insomma questa pianta cosa fa in pratica? Racconta le favolette?-
         -Sta ridando energia evitale ad Aril…ha detto che non guariva perché non aveva il mio perdono…-
         -Ma è una splendida notizia! Allora presto guarirà!- Disse Cleria raggiante.
         -Voi Piachiani la fate subito facile…io non ci credo a queste sciocchezze, io credo nella scienza! Ci vogliono i farmaci per guarire!-
         -Non sono d’accordo, non bastano i farmaci! E poi non hai detto che Obo è in gamba e che qui a Reugian fanno sempre la cosa giusta?-
         -Questo ospedale ha una buona percentuale di sopravvivenza…ma alcuni muoiono…-
         -Devi essere più positivo! Non ti farai vedere così affranto da tua madre?!-
         -Cleria…Aril non è mia madre!-
         -Sul mio pianeta chi ti mette al mondo si chiama madre! Tu chiama Aril come vuoi! E adesso basta commiserarsi, vieni, andiamo a mangiare, guarda quante cose buone ci hanno portato i Reugiani-
         -Va bene…Cleria…cercherò di essere positivo…-
         -Dai su, che poi facciamo un bel bagno, l’acqua è calda…è così limpida…-
Tril si avvicinò alla sua Cleria, le carezzò delicatamente la nuca, l’avvicinò a sé e la baciò. Poi disse.
         -Tu non mi lascerai mai, vero?-
         -Amore, perché dovrei lasciarti? Non fare lo Xiariano piagnone…ed ora mangiamo, lo sai come divento scorbutica quando ho fame-
Geistor aveva un letto all’ospedale vicino ad Aril, mentre gli altri due Xiariani avevano una stanza a testa. Feidor era sola che gustava la sua cena, quando Kara entrò in contatto con lei.
         -Cosa pensi di fare Feidor?-
         -Non capisco a cosa ti riferisci…-
         -Non è un comportamento da Xiariana, il tuo-
         -Perché? Come mi sto comportando?-
         -Per la verità non saprei, forse da umana?-
         -Non dire sciocchezze Kara…-
         -Tenerla lontana dalla nostra influenza non servirà a niente, so cosa pensa Ṡénza, vuole comprendere il suo potere, non riuscirai a convincerla-
         -Anche io spero che comprenda il suo potere, ma con la meditazione!-
         -Non funzionerà e tu lo sai bene!-
         -Deve funzionare, mia figlia non può diventare un’arma di distruzione di massa-
         -Se non farà la cosa giusta, lo diventerà!-
         -E’ mia figlia! Lasciatemi fare, se non funzionerà, faremo come dite-
         -Non la contatterò, lascerò che la porti da “lui”, ma non farti illusioni, Ṡénza è determinata proprio come te, non si lascerà convincere e comunque ora ha solo una cosa in mente-
         -E sarebbe?-
         -Vuole andare da David…è la sua priorità…sono certa che sia pronta!-
         -Non permetterò che viaggi nel tempo, potrebbe morire, non sono molti gli Xiariani che l’hanno fatto e che sono tornati…-
         -Lei è speciale, tu l’hai resa speciale suggerendo al dottor Spellman come preparare i chip che ha nel suo cervello, può farcela e tornare tutta intera-
         -Perché deve rischiare, perché?-
         -Anche io, anche noi non vorremmo…ma è il suo pensiero fisso…lo hai detto anche tu che nessuno può guarirla a parte sé stessa…dobbiamo lasciarla libera di agire come crede, sai che ho ragione…me lo hai detto tu che l’amore è la forza più potente dell’universo…noi non possiamo nulla contro di esso…-
         -Lo so…ma devo fare almeno qualcosa…la porterò da Qasir…lui la farà ragionare-
         -Oppure la convincerà di più che ha ragione lei…non sai mai come queste cose vadano a finire-
         -Ti prego di interrompere la nostra comunicazione…non voglio litigare-
         -L’umano James ti ha proprio condizionata, da quando gli Xiariani moderni litigano?-
         -Siete voi che non ricordate più cosa sia un corpo…le emozioni sono diverse quando hai delle terminazioni nervose, carne e sangue…tu non sai quanto sono in pena per Ṡénza-
         -Feidor, forse non posso capire a pieno, ma tengo molto a Ṡénza e se non la lascerai libera sarà infelice per sempre…essere infelici è come essere morti…-
         -Lo so…ma non avevo mai conosciuto veramente mia figlia ancora…non voglio perderla-
         -Abbi fiducia in lei, è speciale…-
Kara interruppe la conversazione e Feidor si sdraiò sul suo prato fiorito, le luci si abbassarono lentamente da sole e lei in poco tempo si addormentò.
La mattina seguente Feidor si recò di buon’ora alla porta della camera di Ṡénza, ma la trovò chiusa, una specie di fiorellino al posto dello spioncino le parlò:
         -Chi devo annunciare?-
         -Sono Feidor madre di Ṡénza-
         -Ṡénza è sveglia, entri pure-
Ṡénza era sdraiata sul suo prato fiorito che carezzava Krio.
         -Buongiorno mamma, qual buon vento? Hai fatto colazione? Hai visto che il cibo ricompare come se lo portassero gli spiriti?-
Disse Ṡénza ridacchiando.
         -Gli spiriti?- Rispose Feidor.
         -Immagina degli Xiariani in forma incorporea, sulla Terra sono detti spiriti o fantasmi…-
         -So cosa sono…ma tu ne hai visti?-
         -Scherzavo non esistono veramente, non sulla Terra…credo…allora hai fatto colazione? E Nestor?-
         -No non ancora…Nestor è andato trovare un amico di vecchia data…devo parlarti…-
         -E’ successo qualcosa ad Aril?-
         -No…vorrei farti conoscere una persona molto particolare che vive su Reugian, si chiama Qasir ed è mezzo Xiariano e mezzo Reugiano, ha grandi poteri e potrebbe aiutarti…-
         -Sempre quella storia di governare il mio potere con la meditazione?-
         -Lui ci è riuscito!-
         -Gli hanno infilato in testa ben cinque chip potenziati come a me?-
         -No…gliene sono nati naturalmente quattro…mentre come ben sai a noi ne vengono solo tre quando siamo in forma corporea, mentre altri ibridi Xiariani non ne hanno, come ad esempio Tril-
         -Quindi i chip di Qasir non sono in parte artificiali come i miei…pensi che siano migliori?-
         -Questo non lo so, ma so che può comprenderti e consigliarti, è molto vecchio e molto saggio-
         -Un rudere quindi- commentò Ṡénza ironica, ma la madre non capì la battuta.
         -Rudere? No…è mezzo albero-
         -Mezzo albero? Caspita e l’altra metà cos’è?-
         -L’altra metà è Xiariana, ovviamente-
         -In pratica uno Xiariano s’è fatt…cioè si è unito ad un albero?-
         -Ho l’impressione che tu abbia passato troppo tempo con i Paichiani…comunque gli Xiariani possono avere figli con chi vogliono, su Reugian le piante sono esseri senzienti…e quindi amano…probabilmente anche sulla Terra, anche se non ho mai avuto il tempo di studiarne il linguaggio-
Ṡénza rimase a bocca aperta, era abituata a considerare i vegetali come qualcosa con cui fosse impossibile comunicare, tantomeno averci una relazione.
         -Kara non mi ha mai parlato di Qasir…ed è vero, qui su Reugian sembra che tutto sia vivo ed abbia un pensiero, ma è comunque difficile per me capire a pieno-
         -Sei in questa dimensione da poco più di un anno Xiariano, ci sono tante cose che non sai ed hai vissuto tanti anni solo sulla Terra. Dovrai aprire la mente a tantissime altre culture e mentalità così diverse dalla tua da sembrarti incomprensibili, ma ce la farai, del resto anche se hai geni terrestri…tuo padre James era un terrestre notevole…-
         -Spero che tra di voi gli epiteti fossero un po’ più romantici di così…-
         -Non ti dimenticare che sono Xiariana…ma sì, James mi ha insegnato tante cose, anche ad essere romantica…però non mi sembra adesso il caso…-
         -Non preoccuparti mamma stavo scherzando…però prima di andare vorrei sapere cosa farà Tril, forse vuole presentarci Aril…ma intanto perché non rimani qui con me e mangiamo qualche frutto Reugiano? Ho scoperto che assumono il gusto dell’alimento che ci va di più sul momento, sono incredibili, ieri mi sono mangiata diverse patatine e pollo fritto!-
         -Va bene Ṡénza…ti farò compagnia, ma poi andiamo subito da Tril-
Poco lontano dalla camera di Ṡénza, Tril e Cleria parlavano sdraiati sul loro letto di fiori.
         -Quindi oggi mi presenterai tua madre?-
         -Dipende da come si sente…e poi potresti chiamarlo Aril?-
         -Mi fa così strano pensare a tua madre come ad un maschio…-
Tril alzò gli occhi al cielo.
         -Non è un maschio e nemmeno una femmina…è Aril! Non c’è altro modo per chiamarlo-
         -Va bene va bene, non ti scaldare, ma quando non siamo di fronte ad Aril la chiamerò sempre “tua madre”-
         -Sapevo che sarebbe stata dura con una Paichiana…-
Ad un tratto una specie di fiorellino sulla punta di un ramo si allungò dalla porta di entrata e disse:
         -Ṡénza e Feidor sono qui, vorrebbero sapere se possono entrare-
         -Falle entrare…grazie qualsiasi cosa tu sia…- rispose Tril sorpreso.
         -Sono la vostra porta, ieri sera non mi sono presentata, eravate stanchi ed avevate bisogno di ambientarvi…molti ospiti non sono abituati ad avere una porta come me-
Il fiorellino si fuse con la porta, la quale si aprì, Ṡénza e Feidor entrarono.
         -Avete visto che carina la porta?- Chiese Ṡénza sorridente.
         -Concordo, certo è un qualcosa di singolare, non mi ero accorto che fosse viva…è molto utile e cordiale- Gli rispose Tril.
         -Allora Tril, cosa hai intenzione di fare? Vedrai Aril anche oggi?-
Chiese Feidor secca, aveva fretta di portare Ṡénza da Qasir e sperava di rimandare l’incontro con Aril.
         -Pensavo di presentargli solo Cleria oggi e vedere come reagisce-
         -Molto bene, allora io e Ṡénza andiamo a trovare un amico-
         -Ṡénza, non sapevo che conoscessi qualcuno su Reugian- disse Tril.
         -Non lo conosco personalmente, è mezzo Xiariano e mezzo Reugiano, sembra che sia così saggio da potermi aiutare a risolvere il mio problemino di “incontinenza” di energia-
Ṡénza cercava di sdrammatizzare, ma in realtà soffriva ancora molto per quello che era successo e per le morti che aveva causato.
         -Ma che aspetto ha?- Chiese Cleria che ultimamente aveva a che fare principalmente con gli ibridi più singolari.
         -Ha un aspetto a metà strada tra un albero ed uno Xiariano- Rispose pronta Feidor.
         -Non possiamo venire a conoscerlo anche noi?- Chiese Cleria.
         -In un secondo momento, prima abbiamo molto di cui parlare e voi dovete andare da Aril. Vieni Ṡénza, ho già contattato Qasir telepaticamente, ci aspetta-
         -Ci vediamo dopo…- disse Ṡénza un po’ in imbarazzo, non era contenta del comportamento della madre. Cleria non aveva molta simpatia per Feidor e quell’atteggiamento distaccato le dava sui nervi, ma non disse nulla, la vide allontanare con Ṡénza ed incrociò lo sguardo incredulo di Tril.
         -Hai visto quell’arpia? Se potesse, rinchiuderebbe Ṡénza a vita da qualche parte-
         -Ora non esagerare Cleria…non mi ha lasciato leggere i suoi pensieri, ma sento che è molto preoccupata per la figlia, lasciamola fare…piuttosto sei pronta a conoscere Aril?-
         -Prontissima! Di solito piaccio alle probabili suocere Paichiane…certo non ho idea di cosa possa pensare di me una Kreosiana-
         -Non è tua suocera e devi dire “Kreosiano”…ma tranquilla, so che le piacerai-
Mentre Tril e Cleria si recavano all’ospedale da Aril e Geistor, Feidor e Ṡénza si addentrarono in una stranissima foresta. Gli alberi vivevano vicini come se non si disturbassero l’un con l’altro ed il suolo era tappezzato di strani fiorellini che si muovevano e strani animali insettoidi.
         -Come mai qui non sono organizzati come una città?-
         -Non tutti gli esseri vegetali possono modellarsi per costruire case per gli altri abitanti di Reugian ed alcuni preferiscono vivere così, in piena libertà, come succede anche sulla Terra-
         -Infatti questa foresta ha un che di familiare…ma sento chiaramente l’armonia che lega questi esseri viventi…però…perché non sento chiaramente Qasir?-
         - Vuole prima parlarti di persona e poi potrete unire le vostre menti…è molto ansioso di conoscerti…siete unici tu e lui…-
Dopo qualche minuto che camminavano nella fitta foresta, arrivarono ad una piccola radura, al centro della quale si trovava un albero molto simile ad una quercia. Ṡénza si avvicinò e mise una mano sulla corteccia, subito quella sorta di legno si tinse di metallo ed una porzione del maestoso albero prese forma umanoide e si staccò. Ṡénza si allontanò colma di meraviglia.
         -Tu sei Qasir?-
         -Sono io-
         -Non sembri tanto vecchio…e sembri uno Xiariano…-
         -Sono anche Xiariano, io sono tutta la pianta che vedi, ma una parte di me può separarsi dal resto per brevi periodi, poi devo rifondermi o potrei morire-
         -Affascinante…ma come è possibile? Come hanno fatti i tuoi genitori a…-
         -Ṡénza! Non mi sembra il caso di mancare di rispetto, Qasir è il frutto dell’amore di due esseri viventi e senzienti, questo ti deve bastare-
         -Non temere Feidor non mi ha offeso, capisco che a Ṡénza possa sembrare assurdo-
         -Scusami Qasir…devono essere i miei geni terrestri-
Ogni occasione era giusta per dare la colpa di tutto ai geni terrestri.
         -Non devi scusarti Ṡénza…mio padre si è innamorato della mente e del cuore di mia madre ed è successo qualcosa che ha del miracoloso, si sono fusi ed è nato un frutto…quel frutto ero io-
         -Dove sono i tuoi genitori?-
         -Sono morti entrambi, i loro corpi erano molto vecchi…ma lo spirito di mio padre non si è unito agli Xiariani…non sappiamo cosa sia successo, crediamo che lui e mia madre siano andati insieme nella dimensione che spetta ai Reugiani-
         -Tu quanti anni hai?-
         -Per un terrestre avrei quasi trecento anni-
         -Ammazza, sei vecchio!-
         -Ṡénza!- Feidor reagiva esattamente come una qualunque madre terrestre che si preoccupa del comportamento della giovane figlia. Qasir sorrise e disse bonariamente:
         -Feidor non preoccuparti, Ṡénza ha perfettamente ragione-
         -Però…non li dimostri…- rispose Ṡénza per rimediare.
         -Grazie, immagino che sulla Terra sia un complimento, mentre qui dimostrare i propri anni dà diritto a molto rispetto e venerazione-
         -Scusami non ne imbrocco una…-
         -Non preoccuparti, mi piace la tua spontaneità, qua mi trattano come se fossi una specie di divinità, ma non mi sento così-
A Ṡénza piacque subito Qasir, all’inizio si era aspettata un vecchio con la barba ed i rami al posto delle braccia come Obo, ma l’essere di fronte a lei sembrava uno Xiariano con degli occhi verdi bellissimi, invece del nero imperturbabile di Feidor.
         -Feidor puoi lasciarci soli?-
Disse Qasir, Feidor lo guardò con sorpresa, ma non rispose nulla e se ne andò.
         -Allora Ṡénza, che ne pensi di Reugian?-
         -E’ un pianeta bellissimo, ieri per un attimo mi ha ricordato la Terra…ma Reugian è più bello della Terra…è così pacifico, tranquillo, rilassante, senza essere spoglio e triste come Xiar-
         -Non sono mai stato su Xiar, non mi posso muovere molto di qui, ma so da mio padre che aspetto ha e come vivono gli Xiariani. E’ comunque un pianeta pacifico, sicuramente il più evoluto della Trixtar-
         -Perfino troppo evoluto…-
         -E’ un qualcosa di negativo?-
         -No…cioè per me lo è, mi sento esclusa dalla loro perfezione…a causa di questo corpo, credo-
         -Immagino che tu abbia ragione, andrai nella dimensione di tuo padre quando morirai?-
         -Non ho ancora deciso…a volte mi spaventa l’idea di fondermi a Kara-
         -Quando ero molto giovane soffrivo per il distacco, avrei tanto voluto visitare Xiar, ma col tempo ho capito che il mio posto è qui-
         -Le piante non viaggiano, chissà come sono profonde le tue radici…-
         -E’ vero, però forse c’è modo di far viaggiare questa parte di me che vedi. Avrei bisogno di una sorta di capsula per la stasi che infonda energia vitale, forse con gli zirconi potrei resistere per molto tempo lontano dal resto del mio corpo…-
         -Tril potrebbe costruire lo strumento giusto per il tuo proposito, è un genio-
         -E’ ironica la vita, quando ormai mi sono rassegnato a vivere qui, arriva la soluzione che sognavo da giovane…non preoccuparti Ṡénza, non occorre più, non so quanto tempo ancora mi resti, sono l’unico del mio genere, non so se andarmene a spasso per la galassia gioverebbe alla mia salute-
         -Non dire così…-
         -Non ti dispiacere, sono felice qui-
         -Hai una famiglia ed una moglie? Magari più di una moglie-
         -Ho una famiglia, ma la mia unica moglie è morta pochi anni fa, i miei figli sono tutti intorno a noi, sono questi splendidi alberi, possono parlare oltre che usare la telepatia, ma non possono lasciare mai le loro radici come me, nemmeno per poco…ma adesso parlami del motivo che ti ha spinto a venire qui-
Ṡénza lo guardava incantata, assomigliava un po’ a Geistor, ma quegli occhi verdi clorofilla lo rendevano quasi più umano, si sentì a casa e parlò senza timore.
         -Forse sai già da Feidor cosa è successo…ho cinque chip in parte di origine terrestre, non sono in grado di usarli e comprenderli come vorrei…non sono ancora completamente attivi, ma più passa il tempo e più il mio, anzi il “loro” potere aumenta e credo che presto prenderanno il sopravvento su di me-
         -Capisco benissimo la sensazione, anche io quando ero giovane ero più o meno come te, credevo che avrei perso il controllo -
         -Hai ucciso qualcuno? -
         -No…non fisicamente…-
         -Cosa vuoi dire?-
         -Che non ho colpito a morte nessuno…ma ho ucciso delle anime…con le mie parole e con il mio pensiero…non ne sono orgoglioso…è stato tanto tempo fa…ormai ho scontato i miei errori, ma non dimentico. Invece tu hai ucciso senza volerlo, non sei riuscita a contenere l’energia sprigionata dal tuo corpo… non ho mai avuto quel problema-
         -Fammi capire…quindi tu non sai combattere?-
         -No, Reugiani e Xiariani rifuggono la violenza, mentre i terrestri sono molto aggressivi, confermi?-
Ṡénza sbuffò, era arrivata relativamente da poco nella Trixtar e già si era sparsa la voce, ma solo lei poteva parlare male dei terrestri, si trattenne dal lamentarsi e disse:
         -Sì, sono aggressivi ed a volte anche io lo sono…ma non volevo uccidere…-
         -Lo so Ṡénza, Feidor mi ha parlato di te…è convinta che con la meditazione riuscirai a vincere quell’energia incontrollabile, lo pensi anche tu?-
         -No- Rispose Ṡénza senza alcuna esitazione, ma lo sguardo tradiva un po' di insicurezza.
         -Capisco…-
         -Prima devo vedere cosa posso fare, poi ci potrò ragionare su, mi sembra logico-
         -So che ne hai discusso con Feidor-
         -Sì, ma non mi ascolta-
         -Ha paura del tuo lato terrestre, lo ritiene imprevedibile-
         -Ti ha parlato per caso di mio padre? Sai qualcosa che non so? Lui era uno scienziato, non ha mai ucciso nessuno…-
         -E’ vero, era un uomo pacifico, ma tu sei stata addestrata come un soldato sin dalla nascita, forse anche tuo padre se fosse stato cresciuto come te sarebbe stato un violento, l’educazione infantile è molto importante e determinante-
         -Non sono una persona violenta ti ho detto! So combattere, ma uso le mie capacità per difendere i più deboli. Allora non hai capito nulla di me-
         -Non parlo di quello che hai fatto fino ad ora, ma di quello che potresti fare, sei una bomba ad orologeria-
         -Cosa vorresti dire? Che la prossima volta ucciderò con l’intento di farlo?-
         -Potrebbe essere. Forse se darai sfogo ai tuoi poteri, non sarai più in grado di farne a meno-
         -Ho deciso di sperimentarli al massimo in un luogo dove non nuocerò a nessuno, se vedrete che diventerò incontrollabile allora sopprimetemi-
         -Nessuno di noi Reugiani o Xiariani potrebbe mai sopprimerti, forse sei tu che non hai capito nulla di noi-
         -Non intendevo di uccidermi fisicamente, potresti uccidermi mentalmente fino a rendermi incapace di intendere e di volere…perché è quello che hai fatto ai tuoi nemici, ho capito bene?-
La conversazione stava prendendo una brutta piega, Qasir non si stava dimostrando il saggio centenario che pensava Ṡénza, si sentiva quasi delusa di questo.
         -Hai capito bene, ho voluto dimostrare il mio potere superiore ereditato dal mio padre Xiariano, volevo che tutti sapessero quanto fossi potente e speciale: un mezzo vegetale però capace di governare Reugian…più di duecento anni fa c’era un governo centrale ed io volevo scalare la vetta per il più importante incarico politico-
         -E poi cosa è successo?-
         -Mi sono innamorato ed ho capito che stavo sbagliando tutto-
Ṡénza era confusa, Qasir era passato da accusarla di essere un essere violento a parlare della sua storia d’amore.
         -Cosa vorresti dirmi che l’amore mi salverà? Anche qui mettete buffi messaggi sentimentali nell’incarto dei cioccolatini?-
         -Non capisco di cosa parli, ma so che stai ironizzando. Hai qualche importante impegno da bipede nella prossima ora?-
         -Da bipede? Intendi se devo andare da qualche parte, vero? La risposta è no-
         -Allora viaggia con me-
Gli occhi di Qasir si illuminarono di un verde brillante ed entrarono nella mente di Ṡénza penetrandola come burro, era cominciato un viaggio che avrebbe segnato la mezza Xiariana per sempre.

 

P.S. Ciao a tutti! ;-)

 
Nel capitolo 29 ho rammentato una quercia dietro la quale Ṡénza trova i cadaveri, anzi i Ghu che aveva ucciso, diventati zombie…è stato un caso che Qasir assomigliasse ad una quercia…forse è un simbolo…tutta questa storia è piena di simboli, forse tutto quello che scriviamo anche se non parla di noi, tra le righe parla solo di noi…ma come sono diventata filosofica, forse un giorno rileggendo capirò…ma torniamo alla storia: mentre Tril si gode la sua famiglia ritrovata, Ṡénza incontra questo saggio, Qasir, un ibrido Reugiano/ Xiariano, una parte di questo essere si stacca dall’albero ed ha un aspetto da Xiariano, ma non può restare separato a lungo dal resto della pianta, perché è parte di un tutto Xiariano e pianta insieme. Questa quercia saggia potrà aiutare Ṡénza a trovare la sua strada?
Alla prossima
Ciaux
Altair
   
 
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