Posso vivere?
Ciò
che non ho mai osato neanche sperare mi è infine stato
concesso.
Perdono.
La
nuova regina di Fiore è un’anima candida; ha
concesso la grazia non solo a me,
a tutta Crime Sorcière, la gilda di peccatori.
Nata
per espiare peccati inespiabili.
Sono
felice per Meldy, e così per gli Oracion Seis.
I
loro peccati neanche si avvicinavano ai gesti orribili di cui sono
responsabile
– solo Ultear poteva davvero condividere le mie colpe, ma lei
mi ha lasciato da
tempo.
Ha
sacrificato la vita per concedere a tutti del tempo prezioso
– sono certo che
quel solo minuto per cui è morta abbia contribuito a salvare
innumerevoli vite.
Lei
c’è riuscita: ha espiato le sue colpe.
La
regina mi ha chiesto di vivere.
Per
lei, per Fiore.
Merito
il perdono? No, sono certo di no.
Tuttavia…
Tuttavia,
la tentazione di tornare a vivere
è forte.
«Che
cosa aspetti?»
Non
mi giro nemmeno; avevo sentito Meldy avvicinarsi.
«Va’
da lei»
«Come
posso…»
«Gerard,
guardami» m’impone.
Mi
volto verso la mia compagna di Gilda, vedo il suo sguardo triste.
«Non
devi compatirmi, Meldy»
Lei
scuote la testa. «Non lo faccio. Ma tu devi andare. Avete
già sofferto troppo
entrambi».
Affronto
il suo sguardo.
Posso
davvero andare?
Non
lo merito, ne sono certo – allora
perché…
Perché
sento la necessità di farlo?
«Non
dimenticheremo mai ciò di cui ci siamo macchiati»
continua lei. «Questo sarà il
nostro castigo. Ma dobbiamo continuare a vivere…»
sospira. «Va’ da lei».
Per
un secondo credo di vedere Ultear accanto a lei.
Sta
annuendo, anche lei con un sorriso triste.
Colpevole.
«Grazie,
Meldy»
Lo
faccio.
Esco
dalla capitale, entro poche ore sarò a Magnolia.
Da
lei.
Lo
merito?
No,
affatto.
Lo
voglio?
Sì,
con tutto me stesso.
Ripenso
al bacio fugace che le ho rubato tre anni prima.
Sembra
così lontano.
Non
so se Erza mi accetterà.
Forse
sì, è sempre stata troppo buona; qualunque sia la
sua decisione, la rispetterò.
Erza
sa sempre cosa dire.
Arrivo
a Magnolia che è mattina presto.
Rallento;
improvvisamente, mi rendo conto che non so cosa dirle.
“Sono
qui”?
Scuoto
la testa; lei capirà da sola, ne sono certo.
Le
parole verranno.
Non
devo cercarla a lungo; la trovo quasi subito.
Tutti
dormono, e lei è fuori, da sola.
Non
me ne accorgo subito, ma è in reggiseno.
Qualcosa
non va; mi avvicino.
La
vedo avvampare nel notarmi.
«Gerard…»
mormora solo.
Mi
è mancata la sua voce.
Traballa;
cadrebbe, ma sono pronto a sostenerla.
«Sei
ubriaca?»
«Sì…
Credo…»
Togliermi
la giacca e posargliela sulle spalle è questione di secondi.
«Grazie»
mi dice, finendo d’infilarla.
«Mi
dispiace, sono così stupida…»
Non
la lascio finire.
«Va
tutto bene»
Faccio
sì che si regga a me e mi incammino verso il dormitorio di
Fairy Tail.
Ci
sono molte cose che vorrei chiederle, ma dovrò aspettare.
«Sei
venuto» nota mentre l’adagio sul letto.
Sorrido;
«Sì».
Mi
afferra una mano.
«Non
lasciarmi…» sussurra prima di scivolare
nell’incoscienza.
Sento
uno strano calore pervadermi.
Se
è questo che vuoi, Erza.