Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
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Autore: 9Lou_Lou9    03/06/2018    0 recensioni
Ecco com'ero: strana.
Era una cosa inevitabile, se ne accorgevano tutti.. Insomma, sempre sola e per i fatti miei. Amavo la mia quiete e nessuno doveva interromperla.
Lui, però, lo fece.
Sono Lilith Dubois, e questa è la mia vita.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sembrava di stare in un sogno. Finalmente era accanto a me, nessun problema attorno a noi e solo l'amore che ci avvolgeva. Eravamo tornati in California ed ero più felice che mai. Tornare alla mia vecchia nuova vita, trovare un motivo in più per andare avanti mi rendeva felice.

«Lilith, devi andare a scuola» e purtroppo era vero, ma oggi era un giorno diverso.
Oggi non vedevo l'ora di scendere dal letto.

Mi preparai in meno di dieci minuti, scesi giù e vidi la colazione pronta. La visione di mia madre che mi cucinava i muffin al cioccolato era un ricordo tanto lontano, e invece dopo tanto tempo, era lì pronta a prepararmeli.

«Ti vedo molto felice oggi» esclamò mia madre.
«Lo sono, Jane!» e prendendo un muffin, uscì fuori di casa. 
Anche oggi lasciai la moto a casa, sapevo che al ritorno c'era Jared ad accompagnarmi.

Ormai a scuola avevano fatto l'abitudine al fatto che io fossi la ragazza di J, e dopo qualche falsa accusa e parole di invidia, tutti i pianeti sembravano essere allineati.

«Bonjour Mademoiselle! Come va Lil?»
«Tutto bene Cam. E voi due? Come state?» chiesi ai due piccioncini che mi stavano difronte.
«Diciamo che Soph ha appena conosciuto i miei»
«Si, ed è stato imbarazzante» ammise Sophie.
Li adoravo. Stavano davvero bene insieme quei due ed ero davvero felice per loro.
Mi voltai e vidi Hailie più acida di prima, la rottura con Brian aveva aumentato il grado di stronzaggine e questo mi terrorizzava. Se avesse scoperto tutto ciò che c'è stato tra me e lui penso sarebbe capace di far scoppiare la terza guerra mondiale.

Prima ora, arte, aula C. Niente di meglio di un'ora a guardare documentari sulla vita di Gauguin.
Solito terzo banco sulla destra, certe cose non cambiano. 
Mi voltai e vidi Brian intento a scrivere qualcosa.
Svariati minuti dopo mi arrivò questo bigliettino, come se fossimo bambini alle elementari e i cellulari ancora non erano stati inventati.

*Ci vediamo a inizio terza, aula musica dei sotterranei. Devo parlarti.
-B*

Accartocciai il biglietto e lo misi in tasca.
Da un lato ero cosciente di cosa volesse dirmi, dall'altro no. Parliamo comunque di Brian, la persona più imprevedibile della terra, solo seconda a Jared.

Così a fine seconda ora scesi e mi recai nell'aula di musica e mi sedetti al piano.

«È iniziata proprio qui la nostra prima conversazione, ricordi?»
«Certo che ricordo, Brian. Ma dimmi, cosa vuoi?»
Intanto si avvicinava a me, sempre con quella giacca nera di pelle, i suoi capelli neri che gli cadevano morbidi sulla fronte e quegli occhi dal colore indefinibile.
«Credo di essere arrivato troppo tardi ormai» disse «ma c'è qualcosa in te che mi tormenta. Non mi lascia in pace e tu rimani qui, sempre nella mia testa» disse.
Sapevo che prima o poi qualcosa del genere doveva uscire dalla sua bocca. Da quando ne abbiamo parlato a capodanno, nessuno dei due ha voluto riprendere il discorso.
«Brian, sai adesso qual è la situazione...»
«Lasciami finire Lilith» e fece un altro passo in più, e ormai eravamo troppo vicini, riuscivo a sentire il suo fiato che mi sfiorava la pelle.
«Adesso c'è Jared, è vero. E forse non ci crederai ma sono felice tu possa stare con lui e vivere ciò che tu hai sempre voluto. Non ti dirò di lasciarlo per stare con me, sarai tu a decidere nel tempo. Mi troverai sempre qui Lilith, ad aspettarti, a sostenerti e a consolarti. Quando sarai troppo arrabbiata se vuoi diventerò il tuo sacco da boxe, quando sarai troppo triste e piangerai sarò la tua spalla... E quando vorrai amarmi... Beh, sarò chi vuoi tu. Ti amo Lilith»
E mentre diceva queste parole, con una mano mi spostava una ciocca dietro l'orecchio e poi... Un bacio.
Un bacio che non aspettavo, un bacio che non avrei dovuto ricambiare. Eppure c'è stato.
Non disse più nulla, sorrise e sparì da quella stanza.
In quel momento non riuscì a capire più nulla.
Decisi di saltare la quarta ora, mi misi nel giardino e cercai di non ascoltare i miei assordanti pensieri.
A volte la solitudine è un buon modo per sopravvivere al caos.
A quinta rientrai e, come se tutto questo non bastasse, test a sorpresa di matematica. Ci vuole poco a rovinare una bella giornata, eh! Fortunatamente per me la matematica non era mai stata un grande problema, ma ero comunque stanca e mi venne un forte mal di testa.
La tanto attesa campana di fine lezione era finalmente arrivata e subito vidi la macchina nera di J. 
Corsi in quella direzione e, aperta la portiera, mi tuffai subito nelle sue labbra.

«Ehi piccola, particolarmente euforica oggi?» chiese scherzosamente.
«No, solo felice di vederti» risposi. Avevo bisogno solo di rilassarmi, quel mal di testa non mi lasciava in pace e volevo dimenticarmi delle parole di Brian.
«Stai bene Lilith? Sei un po' pallida»
Gli occhi osservatori di Jared, non può sfuggirgli niente.
«Ho solo un po' di mal di testa, mangiando qualcosa mi passerà, vedrai» risposi fiduciosa.
Arrivati nella sua casa, vidi un sacco di cibo in tavola, ovviamente non cucinato da lui.

«Ciao Lilith!»
«Ehi Shan» ricambiai. 
«Fratello potevi dirmi che portavi anche lei, almeno così mi sarei sistemato un po'!» effettivamente, ora che me ne rendevo conto Shannon era solo con dei pantaloncini grigi e senza maglietta. Non che mi dispiacesse!

«Non vedo l'ora di ascoltare il vostro nuovo album» andavo in fibrillazione ogni volta che pensavo che sarebbero state nuove loro canzoni.
«Anche noi non aspettiamo altro» rispose Shannon entusiasta.
«È per questo motivo che la prima copia andrà a te. Ma non devi aprirla, non fino a quando te lo dico io» disse Jared.
In realtà mi sembrava piuttosto preoccupato, pensieroso. Quello sguardo perso nel nulla, forse era un po' ansioso per il debutto di "America", il loro nuovo album dopo cinque anni di fermo.

Avevano l'intervista da Danielle tra meno di un'ora, quindi ci alzammo dalla tavola, ci sistemammo e partimmo.

Una volta arrivati, anche in ritardo direi, presi Jared per la mano.

«Sta tranquillo, vedrai che apprezzeranno» gli dissi per tranquillizzarlo.
«Non è questo che mi spaventa Lil» disse.
«E cosa?» chiesi. Domanda senza risposta, tipico di J.
«Jared... È bello sapere che nell'album ci sarà la canzone che hai scritto per me» affermai.
«Lil, qualsiasi cosa accada, non dimenticarti mai di questa canzone» e mi baciò forse come non aveva mai fatto.
Sembrava quasi un addio, adesso ero io ad essere preoccupata.

Entrarono tutti in scena, c'era Tomo ma questa volta non c'erano né Vicki né Constance.

Iniziarono con una performance di "Walk on water" e il pubblico non smetteva di applaudire.

«E questi erano i Thirty Seconds To Mars con Walk on Water, il primo singolo tratto dal loro nuovo album, "America"! Allora ragazzi, che piani avete per questo album?»

«Ciao Danielle, intanto ti ringraziamo per la tua gentile ospitalità. Questo album è frutto di un lavoro durato cinque anni, le prospettive sono abbastanza alte» rispose ovviamente Jared, sempre con la sua solita faccia di bronzo.
Sembrava avesse una sola espressione da utilizzare quando doveva parlare in pubblico.

«Tutti e tre abbiamo lavorato molto a questo album, c'è un pezzo di noi in ogni canzone. È come se finalmente fossimo riusciti ad andare avanti» intervenne Shannon.

«Bravi ragazzi. So che avete un annuncio da fare che renderà molto felici i vostri fans di tutto il mondo...!»

«Beh, si. I Thirty Seconds To Mars andranno in tour!» annunciò con euforia Tomo.

Aspetta... In tour? Questo vuol dire che...

«Un tour che credo non toccherà solo l'America, o sbaglio?»

«No, non sbagli affatto Danielle. Andremo in tour per tutta Europa e poi toccheremo la maggior parte delle città americane!» disse Jared.

Ho sentito il mio cuore andare a pezzi in quel preciso momento. Distanti, un'altra volta e, un'altra volta lui non mi aveva detto nulla.

Lacrimai, perché sapevo che quella era un'ennesima fine tra di noi.

«Quando partirà il tour?»
«Cinque giorni. Cinque giorni esatti ci sarà la nostra prima tappa a Berlino!» rispose Shannon.
«Ringraziamo i Thirty Seconds To Mars per essere stati qui! Mi raccomando, i biglietti sono già in vendita per il loro tour! Grazie ancora»

Cinque giorni.

  
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