Anime & Manga > Ranma
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Autore: nouv84    06/06/2018    3 recensioni
Si guardò intorno: casa Tendo sembrava letteralmente distrutta. Come se un tornado si fosse abbattuto sulle struttura e l’avesse devastata.
Le decorazioni erano state strappate via, i vestiti erano sporchi, le facce erano desolate.
Dopo il matrimonio fallito si sedettero a tavola, in silenzio e con gli occhi bassi. Nessuno disse una parola.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, ranma/akane
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stava lì, nel suo futon e non riusciva a dormire. Cosa diavolo significava INVIARE DOMANDA?
E, soprattutto, perchè Shampoo? Quelle due si odiavano, perchè le chiedeva aiuto? Cosa aveva in mente quella scema di Akane?
Doveva assolutamente parlarle e lo avrebbe fatto la mattina seguente.

---

La luce filtrava dalla finestra, in casa si sentiva il trambusto tipico della mattina: rumore di stoviglie in cucina, gente che saliva e scendeva dalle scale e che entrava e usciva dal bagno.
Si rese conto di essersi addormentato e balzò in piedi.
Si preparò al volo e trovò Nabiki fuori dalla porta del bagno “Buongiorno Ranma, come mai già in p...?”
“Akane dorme ancora?” la interruppe Ranma. “No, Akane è uscita per prima stamattina, ha detto che doveva passare a trovare il Dottor Tofu prima di andare a scuola.”
“E’ andata dal Dottor Tofu? Come mai? Sta male?”
“Ah non ne ho idea, chiedilo a lei!”
Mangiò una ciotola di riso al volo: in casa l’aria era ancora pesante. Soun non aveva rivolto la parola a nessuno ed era ancora sotto shock. “Dai papà, mangia qualcosa!” lo esortò Kasumi.

Ranma si precipitò fuori di casa e corse verso la clinica del Dottor Tofu. Entrò di soppiatto nella sala d’attesa, vide la cartella di Akane su una sedia e li sentì dalla porta socchiusa
“Ne sei proprio sicura Akane?”
“Assolutamente Dottore, c’ho pensato molto. Non ho nessuna intenzione di continuare così, non ne posso più!”
“Ok se è quello che vuoi Akane, faremo come dici tu, anche se questo va contro tutti ai miei principi. Ma lo farete qui, in modo che io possa controllare.”
“Grazie dottore, è un vero amico.”
“Di niente piccola Akane, spero solo che tu sappia cosa stai facendo” e l’abbracciò.
Ranma si accorse che stavano per uscire e si attaccò al soffitto per non farsi vedere. Sapeva perfettamente che il Dottor Tofu aveva avvertito la sua presenza. Aspettarono entrambi che lei se ne fosse andata “Puoi scendere ora Ranma”
“Cosa sta succedendo Dottore? Cosa vuole fare Akane?”
“Non te lo dirò Ranma, sai benissimo che non spetta a me farlo. Tutto quello che posso dirti è che non l’ho mai vista in questo stato, sono molto preoccupato. Ora scusa ma stanno arrivando i pazienti di oggi.”

La sua testa era piena di domande. Non soddisfatto riprese la sua cartella e corse via.
Arrivò miracolosamente a scuola prima del suono della campanella e trovò una serie di ragazzi stesi per terra. “Visto Ranma? Si è sparsa la voce!”
“Cosa?” Disse Ranma, accorgendosi di Nabiki che urlava dalla finestra
“Kuno ha detto a tutti che il matrimonio non c’è stato e che, probabilmente, il fidanzamento è rotto, quindi hanno ripreso a sfidare Akane. Tranquillo, li ha stesi tutti in 3 minuti, è migliorata molto!”
“Accidenti, ci mancava solo questa!” Pensò Ranma.
Entrò in classe ma Akane non c’era. La vide entrare poco dopo con la professoressa Hinako. Aveva dei documenti in mano che nascose subito nella cartella. La fissò per tutta la lezione: aveva gli occhi ancora gonfi, un paio di lividi sulle braccia e un sorriso spento sulla faccia.
All’intervallo fu impossibile parlarle: venne circondata dalle amiche, curiose di sapere tutto sulla giornata precedente. “Ma allora Akane? Cosa è successo ieri?”
“Il solito caos” accennò un finto sorriso “ma tranquille, va tutto bene ragazze, ci sono abituata ormai…” e abbassò la testa.
Non lo guardava: non era arrabbiata, non era triste, non era felice.
L’avrebbe preferita in collera, furiosa. Avrebbe preferito che gli tirasse un banco in testa. Lo stava ignorando come un normale compagno di classe. Cavolo, lui non era un normale compagno di classe, vivevano insieme da anni, stavano per sposarsi il giorno prima e lei era praticamente morta per salvargli la vita poche settimane fa! Lui non era uno come Gosunkuji per lei, lui era il suo fidanzato!
Non riuscì a concentrarsi su niente quella mattina: i pensieri andavano da Akane morta tra le sue braccia, a Akane vestita da sposa; da Akane vestita da sposa con gli occhi gonfi a letto al foglietto della sera precedente; dalle parole del Dottor Tofu, ai fogli nella cartella.
Al suono della campanella scattò in piedi, mise velocemente tutto a posto ma si accorse che lei era già sparita.
Ormai era evidente: lo stava evitando.
Corse a casa ma non la trovò. “Kasumi hai visto Akane?”
“No, Ranma, pensavo fosse con te, ancora non è tornata. Le hai parlato?”
“Non ancora, ma lo farò, tranquilla.”

CHIEDERE AIUTO A SHAMPOO CHIEDERE AIUTO A SHAMPOO CHIEDERE AIUTO A SHAMPOO
Quella frase scritta sul foglietto gli tornò in mente, prepotentemente, e le gambe lo trascinarono di corsa al ristorante gestito dalle due cinesi.
Entrò e trovò Obaba. “Se stai cercando Akane è di là con Shampoo ma non disturbarle.”
“Che sta succedendo, vecchia?!”
“È una sua scelta, dovrai rispettarla. Non posso dirti altro futuro-marito.”
Incurante della parole di Obaba fece un passo avanti ma le ragazze uscirono nello stesso momento.
Akane aveva gli occhi ancora più gonfi, Shampoo sembrava felice e appena vide Ranma gli si gettò al collo “oh sei venuto da me amole mio!”.
Akane tirò dritto verso l’anziana, ignorandoli. “Arrivederci Obaba, la ringrazio tanto”, disse.
“Abbi cura di te, Akane Tendo”

Ranma e Akane camminavano fianco a fianco lungo la strada verso casa. Avevano percorso quel breve tratto milioni di volte eppure c’era qualcosa di diverso: l’aria era insostenibile. Un silenzio pesante era calato tra i due, sembrava non si conoscessero. Sembravano due estranei che si ritrovano a camminare l’uno di fianco l’altra per caso.
“Akane…” Ranma provò a interrompere quel silenzio assordante. Per quanto fosse forte fisicamente non riusciva a tollerare quella situazione.
“Non dire niente Ranma, andiamo a casa. Devo parlare di una cosa a papà e alle mie sorelle”.
“E a me non devi dire niente?”
“Puoi ascoltare, se vuoi.” Le sue parole lo colpirono come un pugno. Non c’era odio nel suo tono ma le sue parole erano distaccate e fredde come il ghiaccio. Sembrava che tutto quello che erano stati, tutto quello che avevano passato insieme fosse stato cancellato. A Ranma sembrò di affogare.
   
 
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