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Autore: Lupus    05/07/2009    7 recensioni
Più di tutto, Brooke Devis rimpiangeva gli struggenti silenzi, le parole morte in gola e quelle sussurrate ma mai giunte a destinazione, tutto quello che aveva riempito gli angoli vuoti della sua esistenza, tutto quello che aveva colmato le inadempienze della vita.
I baci, gli abbracci, gli affetti, l’amore, erano comparsi sotto forma di proiezioni di nitide ombre, disposte con cura per evitare che si perdessero al buio.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brooke Davis
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE:  Potrebbe essere presente uno SPOILER delle puntate seguenti alla 6x01. Dico 'potrebbe' perché in realtà la ff è realizzata tutta su una mia congettura (che, appunto, potrebbe essere reale - non lo so perché non ho visto né la 6x02 né le successive), saltatami in testa subito dopo la visione della suddetta puntata. Proprio per questo motivo ho inserito come nota "What if?", perché non sono sicuro che ciò che qui è velatamente descritto possa accadere veramente. 

 

*** 

 

 

Brooke Davis, l’imperturbabile Brooke Davis, la ragazza che aveva combattuto contro il mondo, vincendo una difficilissima battaglia, che vedeva schierate nelle file nemiche il suo passato e il suo futuro, stava piangendo.
Stringeva tra le mani i lembi della sua coperta preferita, i cui colori erano stati oramai sbiaditi dal tempo e dall’usura, senza riuscire a trarre alcun tipo di calore da quello che sarebbe dovuto essere un piacevole contatto.
Era da sola e la sua casa sembrava ancora più grande e triste, avvolta dal buio e dal silenzio della notte.
Ripensava alla sua vita, alle scelte che aveva preso, agli sbagli che aveva commesso. Se in passato le era sembrato difficile, ora invece appariva tutto così facile: sapeva cosa avrebbe dovuto fare, la strada che avrebbe dovuto percorrere.
Più di tutto, rimpiangeva gli struggenti silenzi, le parole morte in gola e quelle sussurrate ma mai giunte a destinazione, tutto quello che aveva riempito gli angoli vuoti della sua esistenza, tutto quello che aveva colmato le inadempienze della vita. I baci, gli abbracci, gli affetti, l’amore, erano comparsi sotto forma di proiezioni di nitide ombre, disposte con cura per evitare che si perdessero al buio.
Stringendosi ancora di più su se stessa, cercava di riscoprire quel delicato profumo di pace, quell’impalpabile senso di protezione che dà valore alla vita, trovando solamente una fredda e dolorosa agonia.
L’amore.
In tutta la sua vita, Brooke Devis aveva amato una sola volta. Aveva concesso se stessa, i suoi sogni, le sue speranze, illudendosi per un attimo che la storia del “mondo che poteva essere cambiato” fosse vera, perché tutto, accanto a lui, sembrava maledettamente reale.
Ma, col tempo, era stata raggirata dai suoi stessi sentimenti, si era lasciata coinvolgere troppo, diventando facile preda della più cupa disperazione.
Senza neanche accorgersene aveva perso tutto quello che realmente desiderava: qualcuno da amare incondizionatamente, un luogo da poter chiamare casa, una storia che sarebbe durata in eterno.
Lei ci aveva creduto, come ogni essere umano crede nell’amore: trasformandosi in una dolce strofa di una canzone, diventando una rima baciata di una tenera poesia.
Si era completamente abbandonata alla musica della vita, ai ritmi rassicuranti del ritornello della sua esistenza che le donava, al contempo, pace e un velato senso di protezione.
Si lasciava praticamente trasportare dalla passione delle note musicali che nascondevano in sé i segreti dell’universo e la chiave della felicità.
Brooke Davis, semplicemente, amava.
Amava con tutta se stessa un uomo per il quale si sarebbe sacrificata, e fu terribile quando la musica scomparve e il presentimento di doverlo fare veramente divenne sempre di più una triste realtà.
In un attimo, un solo e singolo attimo, lei perse tutto quello che era riuscita a conquistare e che la rendeva felice. Quando Lucas Scott, l’uomo che con lo sguardo era riuscita a farla tremare, sposò Peyton, Brooke sentì qualcosa dentro lei frantumarsi in mille pezzi.
Le immagini sbiadite dei suoi sogni, prospetti di un futuro che non avrebbe potuto mai più essere il suo, si riversavano, confuse, nella sua testa, riproponendo sempre e solo un unico filone narrativo.
Il profumo della pelle dell’uomo che amava, lentamente si disperdeva nell’aria circostante,
e la triste figura di Lucas Scott, il suo Lucas Scott, dietro una nube confusa di promesse infrante e sogni spezzati, scompariva.
La moltitudine di tonalità che un tempo avevano animato la sua vita, caleidoscopica essenza della felicità, si erano ridotte al malinconico alternarsi di tinte nere e bianche, prive di qualsiasi energia.
In quell’istante, Brooke si sentiva come un solitario fiore di loto: dopo aver visto la luce, il suo periodo di massimo splendore, stava giungendo l’inesorabile declino… la terribile ironia della sorte, che rende la bellezza di un fiore speciale, unica, ma al tempo stesso crudelmente effimera, destinata a non durare in eterno.
Come un solitario fiore di loto, allora, Brooke Devis appassiva.
Si spegneva, lentamente, rannicchiandosi ancora di più su stessa, distrutta dal triste orpello del suo stesso amore.



«Cambierai il mondo, Brooke Devis. Me lo sento»
Non questa volta, Lucas. Non questa volta.

 

 

N/A

Wow. Volevo scrivere qualcosa su OTH da un sacco di tempo, oramai, ma finora non ero riuscivo a cavar fuori dalla mia testolina nulla di accettabile.
Ecco, questo dovrebbe esserlo.
Nella mia ff il personaggio di Brooke è, forse, un po’ più cupo del solito, ma sono i pensieri di una ragazza che ama un uomo che sta per sposare la propria migliore amica: un po’ di depressione penso sia lecita e umana. XD
Per chi se lo stesse chiedendo, no, non stava pensando al suicidio: era solamente angosciata. XD

Scherzi a parte, devo ammettere che mi sono divertito molto a scrivere, utilizzando questo personaggio che – lasciatemelo urlare - AMO immensamente.
L’ispirazione per questa breve fanfiction è arrivata dopo aver visto la prima puntata della sesta serie.
E’ anche vero che Lucas e Peyton non si sposano (non lì almeno XD Se poi le nozze ci saranno veramente, non lo so. Anche perché non ho ancora visto le puntate seguenti), ma quella puntata mi ha fatto riflettere su come si sarebbe sentita Brooke nell’eventualità di quel matrimonio improvviso.
Penso che, nonostante il bene che voglia alla sua amica sia immenso, avrebbe silenziosamente sofferto da sola per un po’.


Ok, basta, la smetto di abusare dello spazio concessomi e salto subito ai saluti e ai ringraziamenti conclusivi.
Un enorme bacio a Hoshi Edo e Nightmares che hanno sopportato i miei scleri e la mia testardaggine, addossandosi un compito non facile, come lo è stato appunto il betaggio di questa fanfiction.

Per quello che può valere, inoltre, dedico questa storia a tutti i fan “Brucas”, nella speranza che la nostra cara beniamina non faccia questa orrenda fine. <3

Sempre amabilmente vostro,
Lupetto.


PS: Gradirei che negli eventuali commenti che lascerete a questa fanfiction non ci siano spoiler. Grazie.

   
 
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