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Autore: Freeshane    07/06/2018    2 recensioni
[ 6° posto al contest "Keep calm e... Fatemi amare la vostra otp II edizione"]
Gli anni passano inesorabili, ma certe cose non cambiano mai: Chuck e Blair sanno bene come ferirsi a vicenda, ma sanno anche come amarsi. Di un amore così vero, così puro capace di superare qualsiasi cosa, o quasi.
Dal testo.
“Sono un disastro, Blair. Anzi, siamo un disastro. Riusciamo a distruggerci in tutti i modi in cui è possibile distruggere una persona, nonostante tutto quello che abbiamo passato, nonostante tutti i traguardi raggiunti: finalmente dirci ti amo, il ritrovarci nonostante le mille difficoltà tra cui mio zio Jack, un principe, Bart, persino Dan Humphrey. E il matrimonio, e il nostro bene più prezioso, Henry. E’ quello che facciamo sempre, ci distruggiamo e poi ricomponiamo i pezzi, insieme”
“Hai ragione, noi facciamo questo, ci distruggiamo. Ma io non voglio più questo, Chuck [...] Ti prego, lasciami andare”
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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        I
 hate you but i love 
you.





Fa male sentirsi feriti dalla persona che più ami al mondo, quella per cui hai sempre lottato, quella per cui hai sempre creduto che ne valesse la pena.  Quante volte ancora Chuck Bass dovrà ferirmi prima di capire che lui è veleno per me? Quante lacrime versate, quanto dolore. Avrei dovuto immaginare che qualcosa non andava più nel momento in cui le sue partenze dallo zio, Jack Bass, continuavano ad essere più frequenti, sempre più. Avrei dovuto impedirgli di mettermi al secondo posto, ancora. Poi è successa quella cosa che ha spezzato il mio cuore e la mia anima. Quella cosa che mi ha uccisa e mi ha fatta sprofondare in un oblio profondo e così doloroso, che quasi mi mancava l'ossigeno. E lui ancora una volta non era con me. Così, l’unica cosa che sono riuscita a fare è andare a letto con un collega e trovare un modo per farglielo sapere. Volevo fargli male esattamente come lui ne aveva sempre fatto a me. Tutto il bene, tutto l’amore, nostro figlio, la nostra casa, non avevano alcun senso, non per Chuck Bass almeno.

“Signorina Blair, lui si trova a Manhattan.” mi informò Dorota con timore per la mia reazione.

“Forse si degnerà di venire a trovare suo figlio.” affermai con una freddezza glaciale, senza pronunciarmi di più.

Non appena Dorota mi lasciò da sola nel mio studio personale a terminare il lavoro del giorno, ecco che ne approfittai per lasciar andare qualche lacrima così da trovare un piccolo momento nella mia giornata in cui non dovevo più essere Blair Waldorf , l’ex moglie di Chuck Bass , ma semplicemente Blair.

Quella sera ritornai distrutta- in tutti i sensi – a casa, posando immediatamente la giacca all’ingresso per poi alzare lo sguardo e fermarmi un attimo. Chuck Bass, proprio seduto sul mio divano mentre gioca con nostro figlio con un sorriso tenero e dolce stampato sul viso. Sentì il cuore fermarsi per un attimo, ma poi mi decisi a farmi forza e a dimostrargli che non avevo timore di lui.

“Sei qui.” osservai con freddezza.

“Scusa l’intrusione, non volevo più aspettare per incontrare Henry.” si scusò alzando lo sguardo verso di me, impavido come sempre.

“Lo capisco, sono mesi che non ti fai vedere.” Dissi per ferirlo, e riuscì nel mio intento “Henry, vai in camera tua, starai con tuo padre domani, Dorota ti aiuterà a metterti a letto.”

“Si, mamma.” obbedì il mio ometto di casa, abbracciando suo padre e lasciando un dolce bacio sulla mia guancia, per poi salire di sopra, in camera sua.

Aspettai che mio figlio scomparisse prima di voltare le spalle all’uomo che più avevo disprezzato nella mia vita e che, allo stesso tempo, più avevo amato.

“Sei sempre bellissima, anche quando mi volti le spalle.” sentì dire a Chuck da dietro le mie spalle, così strinsi entrambe le mani in due pugni e mi voltai verso di lui.

“Qui l’unico che ha voltato le spalle sei tu.” dissi a denti stretti, con una rabbia feroce che mi tenevo dentro da troppo tempo.

“Hai chiesto tu la separazione o sbaglio? Sei stata tu ad andare a letto con un altro o sbaglio?” mi chiese a raffica, con risentimento.

“Sono andata a letto con un altro sperando che tu mi notassi, che ti accorgessi di me, ma anche in quel caso non è stato così. Io per te non esisto, forse non sono mai esistita. Sono sempre stata un trofeo da vincere per te!” esclamai con le lacrime agli occhi e la rabbia nelle parole.

“Cosa? Come puoi dire questo dopo tutto quello che abbiamo passato insieme.?”

“Cosa significa esattamente per te  insieme? Perché arrivati a questo punto, non credo che sia mai esistito un noi.” dissi, sfogandomi del peso che sentivo al centro del petto.

Quelle parole lo ferivano, lo leggevo nei suoi occhi e nessuno sapeva interpretarli meglio di me.

“Pensi davvero questo di noi? Vuoi davvero mandare tutto a puttane per un altro sbaglio? Il matrimonio? Nostro figlio?” chiese Chuck guardandomi.

“Un altro sbaglio? L’ennesimo! Ricordi quando mi ha barattata per l’Empire? Quando sei andato a letto con Jenny Humphrey? Tutte le dannate volte che mi hai messa da parte? Inclusa quest’ultima? Sono tua moglie, Chuck, e hai messo da parte il nostro amore per i tuoi sporchi interessi!” esclamai furente.

“Lo sapevi quanto il progetto con Jack fosse importante, te ne avevo parlato.” Disse, quasi sentendosi giustificato.

“Chuck, tu mi hai lasciata sola! Mentre mi trovavo in ospedale a farmi raschiare nostro figlio, che avevo perso, tu te ne stavi con tuo zio al casinò per quel tuo stupido progetto!” ,dissi con il fiato che mi mancava, “Serena ti ha chiamato, ha parlato con te e ti ha spiegato la situazione… Hai detto che saresti arrivato, ma non lo hai fatto. Tu non lo fai mai!” dissi per poi scoppiare a piangere.

“Quella perdita mi ha fatto così male, Blair. Così male che quasi mi sono sentito morire.”

“Io invece sono morta per davvero, Chuck.”

Mi guardò con gli occhi lucidi, forse più di quanto fosse permesso a Chuck Bass e capì quanto dolore provasse anche lui.

“Mi conosci, lo sai come sono fatto, quando ho paura o quando soffro… Scappo. E’ quello che so fare meglio, sono un codardo.”

“No. Non ti permetto di commiserarti così, Chuck. Queste sono futili giustificazioni che potevano servire quando eravamo dei liceali, non adesso che sei un padre.” ,dissi asciugandomi le lacrime dal viso, “Mi hai fatto troppo male, devi andartene da casa mia.”

Guardai il grande Chuck Bass voltarsi di spalle e dirigersi verso l’uscita come un cucciolo bastonato con la coda tra le gambe. Avrebbe dovuto farmi stare meglio, avevo la mia rivincita: anche lui stava male esattamente come me. Ma non era così. Abbassai lo sguardo e cominciai a singhiozzare, cercando di soffocare le lacrime che troppo velocemente scendevano sul mio volto. Improvvisamente sentì delle calde mani avvolgermi il viso ed asciugarmi le lacrime troppo amare che avevo versato: era Chuck, che mi guardava con quel dolore così profondo che solo lui sapeva provare.

“Sono un disastro, Blair. Anzi, siamo un disastro. Riusciamo a distruggerci in tutti i modi in cui è possibile distruggere una persona, nonostante tutto quello che abbiamo passato, nonostante tutti i traguardi raggiunti: finalmente dirci ti amo, il ritrovarci nonostante le mille difficoltà tra cui mio zio Jack, un principe, Bart, persino Dan Humphrey. E non dimenticare i traguardi più belli come il nostro matrimonio, e il nostro bene più prezioso, Henry... è quello che facciamo sempre, ci distruggiamo e poi ricomponiamo i pezzi, insieme.” ,disse stringendomi le mani più forte che poteva, “Quindi non ti permetto di insinuare che non ci sia mai stato un noi per una delle tante cazzate imperdonabili che ho commesso. Perché di una cosa sono certo, Blair, ed è che non voglio vedere la fine di questo. Di me e te. Blair Waldorf e Chuck Bass. Sei il mio tutto, Blair, nonostante tutti gli sbagli, nonostante tutta la merda. Tu ed Henry siete la cosa migliore della mia vita.” mi disse con le lacrime agli occhi.

“Hai ragione, noi facciamo questo, ci distruggiamo. Ma io non voglio più questo, Chuck. Voglio un marito che stia sempre al mio fianco, voglio un padre per mio figlio e per i prossimi che verranno. Ti prego, lasciami andare.” dissi abbassando lo sguardo, allontanandomi da lui.

“No.” affermò categoricamente.

“Cosa?” chiesi sbigottita.

“Non ti lascerò andare, Blair.”

“Oh, ti prego, Chuck!”

“Non ti lascerò andare prima di essere sicuro di una cosa.” mi disse con determinazione.

“Non sono in vena di giochi, Chuck. Lasciami andare!” dissi stufa, dirigendomi verso le scale per salire in camera mia.

Tre parole. Sette lettere. Dille e sarò tuo” ,affermò, bloccandomi di colpo, “Ti ricordano niente queste parole? Riesci a sentire le esatte sensazioni di allora? Perché, ecco, io si, Blair… Ed è per questo che non posso lasciarti andare. Io ti amo.”

Mi voltai verso lui con le lacrime agli occhi e mi avvicinai pian piano a lui, scrutandolo meticolosamente e accarezzandogli delicatamente il volto dai lineamenti marcati, duri, che celavano un animo eccessivamente vulnerabile.

“Io ti odio, Chuck Bass.” ,gli dissi, continuando ad accarezzargli il volto, mentre la rassegnazione cominciava a dipingere i suoi occhi carichi di lacrime “… Ma ti amo.” dissi, infine, lasciando che l’ultima lacrima che possedevo scivolasse via.

“Oh, Blair.”

Un bacio intenso e passionale mi travolse, erano quei baci che solo Chuck Bass sapeva dare, erano quelle sensazioni che solo lui sapeva farmi provare, esattamente come il primo giorno, nonostante tutto.  Qualcosa tra noi non sarebbe cambiata mai. Del resto, eravamo sempre Chuck e Blair. Solo quando sentì le sue mani calde e possenti su ogni parte del mio corpo capì che quel qualcosa non era il dolore, il tradimento, la solitudine. Quel qualcosa era l’amore. E, si , solo quando mi fece sua sul pavimento del mio – anzi, nostro – soggiorno capì che nonostante tutto ci saremmo amati per sempre. Semplicemente perché io e Chuck siamo destinati ad essere.

E se ripenso a quella notte, quella in cui avevo rivisto Chuck dopo la separazione e quella in cui avevamo litigato e poi fatto l’amore, mi spunta un sorriso sul volto. Perché adesso sapevo che, alla fine, quel dolore e quelle lacrime si riducevano ad un test di gravidanza positivo e al sorriso felice di Chuck e del nostro Henry quando, un mese dopo quella notte, gli avevo comunicato che ero incinta. E niente aveva più importanza,. E’ questo che siamo, io e Chuck. Amore puro, così puro da incasinarsi il più delle volte. Ma capace di affrontare qualsiasi cosa e di ritrovarsi, sempre.






Spazio Autrice_____: Sarò breve nel mio spazio autrice: il contest a cui partecipo è riuscito a farmi rivivere le emozioni che solo Chuck e Blair sapevano suscitarmi. Spero che attraverso questa mia one shot si sia compreso il messaggio che intendevo dare: Chuck e Blair, così sbagliati, così incasinati. Sanno solo farsi del male, esattamente come sanno aggiustare qualsiasi cosa grazie al loro amore, così vero, così immenso da poter superare tutto (e l'abbiamo visto :p). Spero che abbiate gradito la lettura, grazie a chi mi sostiene, un abbraccio! <3
   
 
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