Serie TV > Grey's Anatomy
Segui la storia  |       
Autore: Chiccagraph    08/06/2018    1 recensioni
Questa raccolta conterrà diverse drabble, un insieme di istantanee nate delle parole più disparate, rievocando i momenti più significativi dei nostri incredibili dottori.
Dal testo:
«Stiamo studiando?»
«Sì, anatomia. Qualcosa del genere».
Avrebbe dovuto saperlo. Era difficile prestare attenzione a quello di cui avrebbero dovuto parlare quando era così vicina, quando poteva semplicemente piegarsi in avanti e baciarla.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Addison Montgomery Sheperd, Altri, Derek Sheperd, Mark Sloan, Meredith Grey
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



25. “Troppo spesso la cosa che desideri di più è quella che non puoi avere. Il desiderio ci lascia col cuore infranto, ci esaurisce. Il desiderio può distruggerci la vita. Ma per quanto si possa volere qualcosa, le persone che soffrono di più sono quelle che non sanno che cosa vogliono.” (Grey’s Anatomy 3x21 – Desiderio)
 (Addison e Mark)
 
 
Scivolarono nell'appartamento, un uragano di mani che si affannavano e denti mordaci. Una mano cercò l'interruttore della luce, ma anche quando la fioca luce elettrica si accese, Mark, non era sicuro se fosse stato lui o Addison a volerlo. 
Invece, la sbatté contro il muro, premendosi contro di lei, tirando il labbro inferiore con i denti. 
Quando le mani di Addison rimasero nella loro posizione sul muro, Mark, sorrise, grugnì e si tirò fuori da lei, e poi di nuovo dentro, affondando in profondità. 
Duro, veloce, punitivo, ma poteva ancora sentire le parole che Addison gli sussurrava sottovoce: più forte, più veloce, per favore
Si sentì obbligato a soddisfarla come poteva, muovendosi con tutto il corpo, con le unghie che affondavano nella pelle nuda e serica, e con il sudore che gli scendeva lungo la schiena, sotto la maglietta.
Poteva sentire quella pressione insistente che si accumulava dentro di lui, promettendogli che non sarebbe durato ancora a lungo e che presto si sarebbe potuto sbarazzare di questa dannata tensione.
Gli unici suoni intorno a loro erano il loro stesso respiro affannoso e lo schiaffo della loro pelle insieme. 
 
 
 
 
26. Tenere il broncio
(Alex e Addison)
 
 
Si aggirano l'un l'altro il giorno successivo. Era imbarazzante. Davvero, davvero imbarazzante, e, Alex, non ne era abituato. Sì, era abituato a ricevere qualche sguardo mortale dalle infermiere la mattina successiva, e forse la classica scenata melodrammatica per essere andato via prima dell’alba. 
Ma Addison non urlava. Ovviamente non lo faceva. 
Addison teneva il broncio. 
Teneva il broncio e incrociava le braccia al petto rifiutandosi di guardarlo. A volte lo passava nei corridoi facendo finta di non vederlo, ed emettendo fastidiosi rumori - “hmmmph” - attraverso il naso.
Si era allontanata bruscamente ogni volta che Alex aveva tentato di toccarla, anche solo per parlarle.
Non era bello, e non era divertente, e Alex voleva schiaffeggiarla sulla testa per essere una tale stronza.
 
 
 
 
27. L’anello
(Burke e Cristina)
 
 
Cristina sa che non è felice, che è stanca di combattere, stanca di restare. 
Lei sa di amarlo. Sa che il battito accelerato del suo cuore quando si perde tra le sue braccia è sintomo di amore; ma ora che Burke si avvicina, e la guarda con quegli occhi vuoti e privi di speranza, sa che è stanca del suo modo di amare.
La pietra incastonata sul suo dito le scotta la carne, si conficca nei suoi tessuti e si espande, bruciandola, come se fosse fatta di lava incandescente.
Sente il corpo di Burke che si avvicina, la barba ruvida le gratta la pelle tenera della guancia quando la bacia. Sfiora con le dita la pietra e per un momento le manca l’aria, come se le sue mani fossero serrate intorno alla gola, invece che tra le sue dita.
Lo respinge, dice che non può. 
«Non posso» ripete ancora. 
Questa volta lei si alza dal letto, prende i vestiti e si allontana. 
Anche se non ha idea di cosa farà, per la prima volta da mesi Cristina è felice. 
 
L’anello che Burke trova al mattino è l’unica traccia della sua fuga.
 
 
 
 
28. Bordi
(Mark)
 
 
Traccia i bordi delle lettere dorate in rilievo sulla carta. Striscia il polpastrello - l’indice della mano destra - sul cartoncino ruvido.
I bordi sono erti, spessi, ma nonostante tutto taglienti.
Siete cordialmente invitati...
Tre parole che squarciano il primo taglio sul pericardio del suo cuore.
Ora passa il dito sul nome degli sposi e rimane deluso nel non vedere il foglio tingersi di rosso. Il sangue che gli scorre all’interno non è visibile ad occhio nudo. 
Volta i palmi delle mani verso l’alto e sente una briciola di pentimento che si diffonde come la polverina d’orata sparpagliata sulla sua pelle, rubata dai due nomi degli sposi.
Ogni analisi che ha fatto su sé stesso è stata fonte di oscurità, poiché lui non è altro che un bastardo.
Un bastardo, sì, questo è quello che è. Un bastardo che desidera la fidanzata del suo migliore amico, sperando che lei lo scelga. 

È imperdonabile.
 
 
 
 
29. Fiori
(Derek)
 
 
Quando avevi cinque anni, guardavi tuo padre portare a casa un mazzo di fiori per tua madre ogni sabato sera dopo il lavoro. Ha portato a casa fiori di ogni tipo: margherite, lillà, narcisi, orchidee. All'età di sette anni, hai pensato di aver visto così tanti fiori da poterti bastare per tutta la vita.
In un'occasione particolare, ti ha portato al negozio di fiori locale, esortandoti a scegliere da solo dei fiori per tua madre. Hai indicato un bellissimo mazzo di rose rosse, ma lui ha scosso la testa, consigliandoti di scegliere qualcos'altro. 

«Una cosa che devi sapere, Derek» disse, dopo aver raccolto un mazzo di tulipani freschi, «è che non devi dare a una donna che è speciale per te, qualcosa di comune e banale come la rosa».

Dieci anni dopo, le sue parole ti suonano ancora vere. Guardi per una buona mezz’ora la collezione di fiori colorati davanti a te, e non sai neanche lontanamente deciderti su quale sia quello giusto da regalare ad Addison; nessun fiore sembra corrispondere alla sua personalità vibrante e complessa. 

«Ho bisogno di un bouquet di qualcosa di... fresco. Romantico» dici, alla fioraia che ti consegna un mazzo di rose bianche e color pesca.
 
«No. Nessuna rosa per favore» le dici, e lei alza le spalle, in cerca di qualcos'altro.

Tuo padre aveva ragione. Una donna che merita tanto dei tuoi pensieri, merita molto più di un mazzo di rose, non importa quanto siano eleganti o carine. 
La ragazza torna, con un mazzo di gigli, tulipani e lavanda fresca. Sorridi. 

«È perfetto. Semplicemente perfetto».


 
  
30. Casa
(Mark e Derek)
 
 
«Ho bisogno di una casa» dice Mark, posando la bottiglia vuota di birra accanto a lui, «Come una casetta a schiera o qualcosa del genere».
 
Derek guarda sospettosamente il suo migliore amico, porgendogli un'altra bottiglia prima di rispondere. «Perché avresti bisogno di una casa?»
 
«Perché» risponde Mark, prendendo un lungo sorso dalla sua birra, «ho bisogno di una casa. Non ho una casa qui a Seattle. Ho bisogno di un posto dove vivere».
 
«Vivi in ​​un albergo» fa notare Derek, e, Mark, sbuffa frettolosamente. «Le case sono generalmente per le persone che vogliono rimanere in loro».
 
«Ci rimarrei» mormora beffardamente, «se solo ne avessi una».
 
«Perché non prendi un appartamento? Puoi permetterti anche un bell'attico se vuoi».
 
«Stai costruendo una casa» dice Mark, indicando il legname e le scorte di costruzione dietro di loro. 
 
Derek semplicemente lo fissa. «Sì» risponde, in maniera concisa «e sono fidanzato e mi sposo in due mesi».
 
«Le coppie sposate possono vivere in un appartamento».
 
«Stiamo progettando di costruire una famiglia».
 
«I bambini possono vivere in un appartamento».
 
«Qual è il problema con te?» Derek brontola per la frustrazione, lanciando la bottiglia di birra vuota sull'erba. «Perché sei così invadente con questa faccenda della casa?»
 
Mark sospira, il suo sguardo si getta in fretta sul paesaggio di Seattle di fronte a lui. «Voglio una casa. Come un posto dove posso andare e sentirmi… a casa» borbotta e Derek lo guarda. «Come la tua vecchia casa a New York, con la cucina in legno e il camino in salone».
 
«Hai bisogno di una casa» afferma Derek, guardando il chirurgo arrogante; il suo nuovo, vecchio, migliore amico. 
 
Mark si stringe nelle spalle. «Sì. Ho bisogno di una casa».
 
«Puoi sempre venire a casa da noi» Derek gli dice, ignorando la sorpresa molto evidente sul volto dell’uomo. «Basta che tu non dorma con mia moglie».



 
31. L’ultimo bacio
(Addison e Derek)
 
 
L’ultima volta che lo baciò avevano appena finito un intervento.
Entrambi sapevano che avesse già scelto; entrambi sapevano che sarebbe rimasto con lei.
Fu meglio di quello che si aspettava, e, quando le loro labbra si toccarono, la stessa scintilla di un tempo attraversò i loro corpi.
 
«È sempre stata lei, non è vero?» gli chiese.
 
«Ti ho amato davvero».
 
«Lo so» rispose, e lo pensava davvero.
 
«Starai bene?»
 
«Meglio di come lo sia stata per un lungo periodo di tempo».
 
Quando la porta si chiuse alle sue spalle rimase sorpresa nel realizzare che fosse la verità.
 
 
 
 
32. Tormento
(Addison e Derek)
 
 
Pelle contro pelle, gemiti disperati, unghie che corrono e che graffiano, lasciando delle deboli scie rosse con il loro passaggio; il dolce intoppo del respiro di Addison, il battito delle sue ciglia.
Bocche che si scontrano rabbiosamente, lottando per il dominio; la pressione di Derek contro di lei, sotto di lei; le sue mani, i muscoli duri e tesi.
Rompono il bacio e la afferra, spingendola contro il muro, la maglietta serrata nei suoi pugni.
La lingua è sulla sua spalla, leccando una linea infuocata lungo la clavicola, i denti rasenti, le labbra bagnate, le mani sulla sua schiena, tenendola stretta ed è così vicino; eppure non può fare a meno di chiederle ancora di più, ora, più velocemente, più forte, più profondamente.



 


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Grey's Anatomy / Vai alla pagina dell'autore: Chiccagraph