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Autore: Civaghina    08/06/2018    0 recensioni
Com'era la vita di Leo, prima della terribile scoperta della Bestia?
Com'è cambiata la sua vita quando si è trovato davanti ad una verità così devastante?
La storia di Leo prima di Braccialetti Rossi, ma anche durante e dopo: gioie, dolori, amori, amicizie, passioni, raccontate per lo più in prima persona, sotto forma di diario.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Sabato, 22 settembre 2018

Leooo! Ma non sei ancora pronto?!”

Cinque minuti!” rispondo io mentre mi pettino i capelli con le mani.

Sono le dieci e mezza! Faremo tardi!” esclama Cris entrando in bagno.

Tranquilla! Senza di me mica cominciano!” le rispondo mentre la osservo attraverso lo specchio: indossa un abito blu chiaro, senza spalline, stretto sul busto ma che le cade morbido sui fianchi, e ha raccolto i capelli, lasciando scoperto il collo e le spalle; si è pure truccata, ed è davvero bella da togliere il fiato; mi lecco involontariamente le labbra e poi accenno un sorriso compiaciuto piegando la testa un po' di lato, e lei si mette a ridere.

È da mezz'ora che ti stai pettinando i capelli, basta! Andiamo!” mi dice avvicinandosi e sistemandomi la cravatta.

Saranno al massimo dieci minuti, che sono in bagno! E prima ho pensato a Nic!”

Papino mi ha messo il gel” dice lui che è seduto sul ripiano accanto al lavandino, mostrandole orgoglioso la sua acconciatura.

Ho visto...” sospira Cris prendendolo in braccio. “Dai, Leo! Guarda che sei solo il testimone! Non sei mica tu, lo sposo!”

Beh, quando lo sposo ero io, di capelli non ne avevo, perciò...”

E adesso ne hai pure troppi! Non è ora che li tagli un po'?” mi chiede sorridendo, mentre con una mano mi sfiora i capelli che si arricciano leggermente alla base del collo.

No!” esclama Nic prendendole il viso tra le mani. “Sono belli i capelli di papino! Sono uguali ai miei!”

Sì...” gli risponde lei. “Avete i capelli uguali. E non solo quelli...”; sospira scuotendo la testa, ed io rido.

Siamo pure belli uguali!” esclamo sfoderando uno dei miei sorrisi, mentre finisco di sistemarmi i capelli. “Vero, Nic?”

Eh sì!” interviene lui. “Lo dice pure la maestra Mary!”

Cos'è che dice, la maestra Mary?” gli chiede Cris riappoggiandolo sul ripiano del lavandino.

Che sono bello come il mio papà!”

Questa non la sapevo...” dice lei lanciandomi un'occhiataccia.

Ma la mamma è la più bella di tutte, no?” dico a Nic facendogli l'occhiolino.

Certo!” esclama lui dandole un bacio. “La mamma è una strafiga!”

Cosa?!” gli chiede Cris che non sa bene se arrabbiarsi o ridere. “E questa dove l'hai sentita?!”

Me l'ha dett...”

In tv!” intervengo io mentre mi lavo le mani.

In tv...?”; Cris non sembra convinta e mi guarda incrociando le braccia.

Sì! In quel cartone che si guarda sempre..., quello dei Super Pigiamini... L'ha detto Gattoboy a Gufetta! Te lo ricordi, Nic, no?”.

Lui guarda Cris, poi guarda me, poi riguarda Cris, e poi annuisce con forza, sorridendo. “Andiamo, dai!” dico prendendolo in braccio e uscendo dal bagno mentre Cris sospira.

Povera me!”.


Ehi!” dico aprendo la porta che dà sul portico, che non è chiusa a chiave. “Guarda che sta arrivando la tua sposa! Non sarebbe carino farla aspettare!”

Tu la tua l'hai fatta aspettare...” ribatte lui con un sorrisetto nervoso.

Beh, io avevo un valido motivo per farmela sotto!” esclamo ridendo mentre mi indico il petto con l'indice.

Anche io ce l'ho” mi risponde lui tutto serio.

Io mi avvicino a lui e accenno un sorriso: “No. Non ce l'hai” gli dico guardandolo negli occhi, e mi accorgo che mi trema la voce. A lui, invece, trema il mento, e sembra sul punto di piangere: ha già gli occhi lucidi. “Eh no, eh!” gli dico ridendo, ma la verità è che viene da piangere pure a me.

Leo, io non so se...”

Sì che lo sai!” esclamo appoggiandogli le mani sulle spalle. “La ami, no?”.

Lui mi guarda, col mento che trema ancora, ed annuisce sussurrando un “Sì” che sento a stento.

E allora andiamo, su!”; gli sistemo la giacca, proprio come ha fatto lui con me per il mio matrimonio, e poi mi avvio verso la porta, ma lui non mi segue.

Leo, tu sei sicuro che...”

Ne abbiamo già parlato, mi sembra” dico tornando da lui. “È tutto ok.”

Davvero?”

Davvero!” sorrido allargando le braccia.

Io... l'amerò sempre, lo sai.”

Lo so.”

Sarà sempre l'amore della mia vita.”

Lo so, stai tranquillo. Lo so”; lui annuisce e si asciuga gli occhi con le dita, poi mi attira in un abbraccio e mi stringe forte. “Andrai alla grande!” gli dico accarezzandogli la schiena con vigore.

Andrò alla grande” ripete lui sospirando, mentre mi accarezza la testa. “Ma non è ora che li tagli, questi capelli?”

Non ti ci mettere pure tu!” rido io staccandomi dall'abbraccio. “I miei capelli non si toccano! Andiamo, allora?”.

Lui prende un grosso respiro e poi annuisce. “Sì, andiamo!”; ma non facciamo in tempo ad uscire, che la porta si spalanca ed entra Nic correndo.

Nonnooo! Sei pronto?” gli chiede abbracciandogli le gambe.

Lui mi guarda e mi sorride, mentre gli scompiglia i capelli: “Sì, sono pronto.”

Nonno, mi rovini i capelli!” protesta Nic prendendolo per mano e trascinandolo verso la porta.

Pure le tue fisse, ha preso!” esclama mio padre guardandomi allibito, mentre io mi stringo nelle spalle e rido.


Per fortuna Anna, come ogni sposa che rispetti la tradizione, arriva in ritardo, e così siamo noi a dover aspettare lei, e non il contrario; arriva sottobraccio ad Ale, e seguita da Allegra e Giada che spargono petali dietro di lei, azzurro polvere come il suo vestito; è bellissima, si è schiarita i capelli, e sembra di vedere Lilia tra una quindicina d'anni; papà la guarda con gli occhi che brillano, mentre la vede avanzare verso di noi che la stiamo aspettando sotto il gazebo allestito appositamente nel giardino della masseria, insieme alla sua amica/testimone Valeria, e insieme alla consigliera comunale che deve celebrare il matrimonio.

La cerimonia non dura tanto: sbrogliate tutte le faccende burocratiche, arriva già il momento fatidico del “Sì, lo voglio” di Anna, ed io cerco lo sguardo di Cris, che è seduta su una panchina in prima fila, accanto ad Asia; Nic è stato in braccio a lei fino a poco fa, ma adesso è sulle ginocchia di Michele. Cris mi sorride e mi manda un bacio con la mano, io glielo rimando indietro e poi torno a guardare papà: è arrivato il suo momento.

Mentre la consigliera gli pone la domanda, lui si gira a guardare me, e poi Asia, passando lo sguardo da uno all'altra; Asia gli sorride dolcemente, mentre annuisce, ed io gli faccio il segno dell'ok. Lui fa un respiro profondo, e poi lo dice: “Sì, lo voglio”.

E adesso a me viene da piangere: di tristezza, di gioia, di nostalgia, di rabbia, di tutte le emozioni tutte insieme. Sono felice per lui, ma allo stesso tempo pensare che adesso sua moglie non è più la mamma mi fa stare malissimo; anche se la fede della mamma non la porta più già da tre anni, anche se sono stato io a dirgli di darsi una mossa e ricominciare a vivere, anche se so quanto gli è costato farlo, e quanto sarebbe stato più facile per lui restarsene solo e triste, non posso fare a meno di provare un nodo alla gola, e istintivamente allento la cravatta. Mi mordo nervosamente il labbro inferiore per non piangere, mentre Nic avanza saltellando con in mano il cuscinetto con sopra gli anelli; cerco di pensare ad altro, agli anelli della Lisandri e Alfredi che poi io e Cris abbiamo restituito, e a quelli nuovi che ci siamo regalati il Natale successivo. Era stato un Natale bellissimo, anche se io ero ancora prigioniero in ospedale, con una cicatrice enorme sulla testa, e dopo una giornata di mal di testa atroce mi ero arreso alla morfina; avevamo il nostro alberello addobbato sulla scrivania, le lucine fuori dalle finestre, una deliziosa cena offerta da Ruggero, e le persone più importanti lì con noi, primo fra tutti Nic dentro la pancia di Cris, che cominciava a notarsi un bel po', e che quella sera scalciava come un matto. Adesso, invece, sta urlando come un matto, perché è appena inciampato e si è sbucciato entrambe le ginocchia; io e Cris non facciamo in tempo a raggiungerlo che lui si è già rialzato e, con le ginocchia sanguinanti e continuando a piangere, arriva sotto il gazebo e porge il cuscinetto degli anelli a mio padre, che lo prende sorridendogli. Nic si sforza di ricambiare con un sorriso allegro, poi si guarda le gambe sporche di sangue e ricomincia a piangere forte, correndo verso di me e saltandomi praticamente in braccio.

Papà e Anna si scambiano gli anelli, firmiamo sul registro di Stato Civile, ed è fatta: sono ufficialmente marito e moglie, ed il primo ad abbracciarli sono io, con Nic ancora aggrappato al mio collo. Tra musica, riso e petali volanti, attraverso il giardino per andare in casa a ripulire Nic, con Cris che mi segue subito dopo.


Allora, cos'è che vuoi mangiare?” chiede Cris a Nic (ripulito, incerottato e tranquillizzato), mentre io lo sollevo per fargli vedere cosa c'è sopra il tavolo del buffet.

Ehm... voglio... voglio... l'artice alla carovana!”

Che?!” esclamo io ridendo.

Me l'ha detto lo zio Toni di mangiarlo!”.

Io mi giro verso Toni che si sta riempiendo il piatto di bocconcini di mozzarella di bufala e carciofini: “Cos'è che gli hai detto?”

Eh?”

Voglio l'artice alla carovana!” ripete Nic alzando la voce.

Aaah! L'astice alla catalana!” lo corregge Toni. “Anzi, catalana-napoletana” gli dice muovendo avanti e indietro una mano mentre ridacchia.

Ma secondo te un bambino di tre anni mangia l'astice alla catalana?!” esclamo io alzando la voce.

E perché no?! È buono assai!”

Comunque qua non c'è” dice Cris a Nic. “Scegli qualcos'altro.”

Ma io voglio l'artice napoletana!”

Oooh, senti!” sbuffo mollando Nic in braccio a Toni. “Adesso ci pensi tu!”

Io?!” mi chiede lui spaesato. “E che devo fare?”

Trova qualcosa che voglia mangiare al posto di quel cavolo di astice che gli hai messo in testa!”

E va bene... e che sarà mai!”

E non vale dargli solo del pane, eh!” dico dandogli una pacca sulla spalla.

Ma sei sicuro che ci possiamo fidare?” mi chiede Cris mentre io la prendo per mano e vado verso l'angolo del buffet dove ci sono gli antipasti di mare.

Ma sì!” rido io sollevando in aria una mano. “Non è mica la prima volta che lo lasciamo con lui!”

Sì, ma ti ricordo che una volta ha vomitato per tutta la notte per un'indigestione da gelato, e un'altra volta non ha dormito perché gli ha dato la Coca Cola!”

E vabbè, se starà male o sarà iperattivo lo lasciamo a dormire da lui!”

Dai, non scherzare!”

Non ti preoccupare, Toni se la caverà. Tu piuttosto, che vuoi mangiare? Anche tu l'artice?”

Mi sa che prendo il carpaccio di pesce spada.”

E basta?” le domando mentre mi riempio il piatto di cozze, gamberoni, calamari, polpo, e carpaccio di pesce spada e di salmone.

Sì, dopo arrivano i primi!”

Guarda che ti tengo d'occhio, eh!”

Lo so!” sorride lei baciandomi.

Hai perso almeno un paio di chili” le dico circondandole la vita con un braccio.

A correr dietro a tuo figlio!”

E a passare le notti sui libri! Le passassi su di me, almeno!”

Ma smettila!” ride lei andando verso un tavolino libero. “Che il tempo per te lo trovo sempre! E poi, a dirla tutta, su di te non mi ci fai mai stare!”.

Io sorrido e le rivolgo uno sguardo malizioso, mentre lei si siede accanto a me: “Ok, stasera te lo concedo.”

Sempre se tuo figlio non vomita per tutta la notte!” esclama lei cominciando a mangiare.

Meglio se scrivo a Toni!” dico prendendo dalla tasca dei pantaloni il cellulare e mandandogli un messaggio con scritto tutto quello che non deve dare da mangiare o da bere a Nic. “Oh mamma, queste cozze sono buone come quelle che preparo io! Assaggia!”

Sì!” dice lei lasciandosi imboccare. “Buonissime come le tue!”

Vabbè, diciamo quasi, dai!”.

Lei ride e scuote la testa: “Quasi...”.

Con una scusa o con l'altra, imboccandola, riesco a farle assaggiare tutto quello che ho preso io, e poi condividiamo anche un abbondante piatto di risotto con zucchine e code di gamberi.

Nic è a posto” le dico dopo un po', quando ricevo un messaggio da Toni. “Pare che Anna gli abbia preparato un panino al prosciutto.”

Bene! E tu sei a posto?”

Sì, ho spazio giusto per il dolce.”

Non intendevo quello” mi dice lei accarezzandomi il viso. “Stai bene?”

Sì, sto bene.”

Ti ho visto, prima che Nic cadesse...”.

Io faccio una smorfia e distolgo lo sguardo: “Vabbè, quello è stato un momento così...”

E adesso ti è passato?”

Sì. Sono felice per lui. Davvero.”

Questo lo so.”

Sai, prima..., quando sono andato in camera sua per prendere una camicia pulita..., ho trovato la foto di mia mamma nel cassetto del comò.”

Oh...”

Proprio quella che per anni lui ha tenuto sul comodino, e che da un bel po' di tempo non avevo più visto..., da quando le cose con Anna hanno cominciato ad essere serie, più o meno... Mi chiedevo che fine avesse fatto, ma non ho mai avuto il coraggio di chiederglielo, ed è stato bello ritrovarla proprio oggi.”

Sì, è molto bello... Ma dove vai?” mi chiede quando mi alzo in piedi. “Non vorrai mica prendere ancora da mangiare?”

No no...”

Vai a recuperare Nic, allora?”

No... Ho voglia di fare un giro. Vieni con me?” le chiedo tendendole la mano, che lei subito prende.

Certo!” esclama sorridendo mentre si alza.


Mi piace sempre venire qui...” mi dice Cris quando, dopo aver camminato un po', ci sediamo sotto il mio ulivo. “Mi ricorda gli Ulivoni...”

Sì, anche a me”; appoggio la schiena contro l'albero e poi le circondo le spalle con un braccio. “Cioè, in realtà sono gli Ulivoni a ricordarmi questo posto.”

È da tanto che non ci torniamo, agli Ulivoni...”.

Io sorrido e mi giro a guardarla: “A dire il vero io ci sono andato un paio di settimane fa, con Nic.”

Ah, e perché non me l'hai detto?”

Perché quel giorno gli ho fatto saltare la scuola” le rispondo sorridendo imbarazzato mentre mi gratto la nuca.

Cris mi lancia uno sguardo di rimprovero e poi sospira: “E sentiamo, come ti ha convinto, stavolta?”

Ha detto che aveva male a un piede e che non riusciva a camminare...”

E tu gli hai creduto?! Lo sai che si inventa sempre qualcosa quando non vuole andare a scuola! Lo faceva già l'anno scorso al nido!”

Ma subito non gli ho creduto! L'ho pure preparato per andare, ma lui continuava a dire che aveva male, e piangeva...” le spiego mentre lei continua a scuotere la testa. “E insomma, l'ho portato in ospedale!”

E ovviamente non aveva niente...”

Niente, nemmeno una botta aveva preso...”

Quello lì è più bugiardo di te!”

Come faresti senza di noi?” esclamo ridendo, per poi darle un bacio sulle labbra.

Lei prova a restare seria, ma poi si illumina in un sorriso e appoggia la testa sulla mia spalla: “Non me lo ricordo più, com'era senza di voi”.

Io sorrido e le accarezzo i capelli: “Io me lo ricordo, ma è stato decisamente meglio dopo...”

Ti ricordi quella volta che abbiamo visto sorgere il sole, agli Ulivoni..., quando poi ti ho detto che mi dimettevano...?”

Certo!”

E tu prima, scherzando, mi hai detto che con i capelli e in piedi mi sarei persa un'occasione, se ti avessi mandato a fare un giro...”

Beh, avevo ragione no?!” esclamo allargando le braccia.

Sì, ma per fortuna l'occasione non me la sono persa...!”

Anche se ero ancora pelato e sulla carrozzella! Di' che è stata la faccenda del ballo nel sangue, a convincerti!”

Può darsi!”; Cris ride e solleva la testa a guardarmi, e non lo so se è la luce particolare che filtra dalle chiome degli alberi, ma non ho mai visto i suoi occhi di un verde così intenso; mi chino a baciarla, mentre le metto una mano dietro la testa, sprofondando le dita in mezzo ai suoi capelli, facendo così cadere sull'erba qualche forcina. Lei ricambia il mio bacio con passione, ed io non ci capisco più niente: la mano che avevo appoggiato sul suo fianco risale velocemente fino al suo seno, e poi scende a percorrere le sue gambe e le sue cosce nude.

Non posso aspettare stasera” le dico staccandomi dal bacio e riprendendo fiato.

Lei spalanca gli occhi per la sorpresa e mi sorride divertita: “Ti sei scordato che poco lontano da qui ci sono almeno settanta persone?!”

Pure in spiaggia c'erano almeno settanta persone!”

Non così vicine! E poi non vale tirare fuori questa storia della spiaggia ogni volta! Sono passati quattro anni!”

Sì che vale!” esclamo io mordicchiandole l'orecchio, e lei ride, mentre inspiro il profumo dei suoi capelli: stavolta oltre al solito shampoo alla camomilla sento un odore nuovo, dev'essere lo spray che ha usato per tenere su l'acconciatura che io le ho miseramente rovinato; ricomincio a toccarle il seno, ma lei mi ferma.

Dai, non fare il ragazzino!”

Non ho in mente roba da ragazzini” le dico con un sorriso malizioso.

Tu sei matto! Pensa se arriva Nic!”.

Effettivamente, lei non ha tutti i torti: potrebbe arrivare chiunque, compreso Nic o mio padre; o peggio: Nic con mio padre.

Vieni con me!” esclamo alzandomi in piedi, colto da un'idea.

Dove andiamo?”

Tu vieni!”.


Cris prende la mano che Leo le sta porgendo e lo segue fino al vecchio fienile, che adesso viene usato come capanno degli attrezzi.

Qui?!” gli chiede ridendo, mentre si rende conto che il tono che ha usato è identico a quello che aveva usato lui quella famosa volta in spiaggia.

Che obiezioni hai adesso?”

Ah, nessuna! Non mi pare il posto più romantico del mondo, ma se va bene a te...”

Chi ti dice che voglio essere romantico...?”; il tono di Leo è serio, e pure il suo sguardo, e come al solito lei è perduta. Ancora, dopo tanti anni, è sempre così; il tempo di uno sguardo o di un sorriso: questo è quello che basta a Leo per fare di lei ciò che vuole; deglutisce, mentre lui la spinge piano contro la parete, guardandola negli occhi, e si rende conto di essere proprio d'accordo con lui: decisamente, nemmeno lei può aspettare stasera; lo bacia e comincia a sbottonargli la camicia (della giacca e della cravatta lui se n'è già liberato prima di pranzo, quando è andato a cambiarsi): le sue dita si muovono frenetiche da un bottoncino all'altro, mentre lui le tiene il viso tra le mani e continua a baciarla, profondamente, a lungo, fino a lasciarla senza respiro; finalmente i bottoni sono finiti e lei può accarezzarlo senza impedimenti. Leo allontana le mani dal suo viso per potersi togliere la camicia, ma non smette di baciarla, nemmeno mentre risale le sue cosce con le mani e le sfila le mutandine; pare che non voglia perdere tempo, e d'altronde gliel'ha pure detto che non vuole essere romantico; decisamente non vuole perdere tempo, e la sta già toccando nel modo che le fa perdere la testa; le ginocchia le tremano e deve sorreggersi alle sue spalle mentre lui le allarga un po' di più le gambe e le fa scivolare dentro due dita, cominciando a muoverle a fondo. Cris cerca di riprendere il controllo di sé, quel tanto che basta per sbottonargli i pantaloni e farli scivolare giù insieme ai boxer; lo tocca con decisione e lui geme contro il suo collo, facendola rabbrividire. Leo lascia uscire le dita, e con un braccio le circonda la vita, sostenendola, mentre con l'altro le solleva una gamba e se l'appoggia su un fianco.

Leo, aspetta...” dice lei col respiro affannato, e lui le rivolge uno sguardo interrogativo e poi sorride.

Lo so che ti avevo promesso che ti facevo stare sopra, ma non ci penso proprio a sdraiarmi su quel pavimento! Ci mettiamo un attimo a prenderci una zecca o il tetano!”.

Lei ride piano e scuote la testa: “No, non è questo...”

Che c'è allora?” le chiede con un tono di voce che la fa impazzire, mentre si avvicina un po' di più, fino a farle percepire chiaramente quanto sia eccitato.

Non siamo coperti” gli ricorda lei.

Ma come, scusa? E... ah già! Il virus!” sbuffa lui storcendo le labbra.

Eh!”; una decina di giorni fa, Nic si è beccato la gastroenterite, e l'ha attaccata a Cris, quindi per questo mese sulla pillola non ci possono contare. “Rischiamo di fare un bambino”.

E, ad un tratto, gli occhi di Leo sembrano illuminarsi, insieme al suo sorriso: “E tu non lo vuoi?”

Cosa...?!” gli chiede Cris sorpresa, con un filo di voce.

Facciamo un altro bambino.”

Ma... stai dicendo sul serio?”

Il primo ci è venuto così bene...” mormora lui baciandole il collo.

Ma lei lo sposta, per poterlo guardare in faccia: “Leo, non è una cosa su cui scherzare!”

Non sto scherzando” le dice lui serio. “Nic sta crescendo così in fretta, pensa che bello avere un altro piscione tra i piedi!”; l'attira di più a sé, e scivola appena dentro di lei, che geme e chiude gli occhi. “Se vuoi che mi fermi mi devi dare un motivo davvero convincente!”.

Ma Cris, il motivo convincente, non ce l'ha: ha le gambe che tremano, il cuore che le batte all'impazzata, e Leo che lentamente si sta facendo strada dentro di lei; se pure avesse un motivo convincente per fermarlo, in questo momento non riuscirebbe a trovarlo, ma il motivo lei proprio non ce l'ha: economicamente stanno bene, Nic è adorabile, loro due si amano da impazzire e hanno sempre immaginato di avere un altro bambino, prima o poi. No: non ha davvero nessun motivo per fermarlo; muove il bacino contro di lui, andandogli incontro, aggrappandosi alla sua schiena calda, con la voglia di baciarlo ma senza il fiato necessario per farlo; il respiro di Leo si fa sempre più accelerato, mentre lascia che sia lei a decidere il ritmo, e lei se la prende con calma, inducendo anche lui a muoversi lentamente. Solo quando sente il piacere arrivare, Cris accelera all'improvviso, seguita immediatamente da Leo, e sono sufficienti poche spinte per portare entrambi a quel piacere intenso e travolgente, che ogni volta li sorprende per come si ripeta sempre uguale e sempre diverso allo stesso tempo. Lui le libera la gamba e gliela fa riappoggiare per terra, mentre resta ancora dentro di lei, abbandonato, con la testa appoggiata sulla sua spalla, e ancora la tiene stretta a sé.

Adesso dormirei proprio volentieri...” dice Cris sorridendo, e Leo la guarda, le sfiora le labbra con un bacio e poi si allontana da lei.

Adesso mi sa che ci dobbiamo ricomporre” ribatte ricambiando il sorriso, mentre le sistema il reggiseno e il vestito. “E andare da Nic a dirgli che presto avrà un fratellino!”.

Cris ride e si scioglie i capelli, dato che ormai l'acconciatura è rovinata: “Ne sei così sicuro? Non è mica detto!”

Mi sottovaluti, bimba?”

Ah, no! Per carità!”

Ad ogni modo, vedremo di darci da fare per aumentare le probabilità!” esclama Leo togliendole dai capelli le forcine superstiti. “Sempre se non hai cambiato idea”.

Cris si morde le labbra e accenna un sorriso scuotendo la testa. “No, non ho cambiato idea”.


La signora è servita!”.

Asia mi sorride e prende il piatto con sopra una fetta della torta nuziale: “Grazie!”

Prego” rispondo io sedendomi accanto a lei, sulla panchina.

Queste scarpe mi stanno uccidendo!”

E allora toglile, no?”

Se le tolgo non riuscirò più a rimetterle e mi toccherà andare a casa scalza!”

Effettivamente sono gonfi da far paura!” esclamo guardandole i piedi. “E anche la pancia non scherza, sembra che stia per esplodere!”

Grazie eh, fratellone! Carino come al solito!”

Ma guardala, è enorme! Sei sicura che non lo sforni qui?”

Stai tranquillo, manca ancora parecchio tempo.”

Beh, anche per Nic mancava un sacco di tempo, e ha fatto di testa sua!”

Leo, io sono al settimo mese. A Nic mancavano due settimane! Solo tu le puoi considerare un sacco di tempo!”.

Io rido e comincio a mangiare la torta: “Cazzo se è buona 'sta torta!”

Sì, è deliziosa!”

Scommetto che piace anche a te, eh Piscione?!” dico chinandomi verso la sua pancia.

Non chiamarlo così, dai!”

Perché? Forse è una Pisciona?!”

Non mi piace che lo chiami così, e basta!”

Ma hai saputo il sesso, finalmente?”

Non te lo dico.”

Dai, dimmelooo!” insisto dandole una leggera gomitata sul braccio.

Sì, ma io e Michele vogliamo tenercelo per noi e non dirlo a nessuno.”

Ed io ti sembro nessuno?! Lo zio Leo ha il diritto di saperlo prima degli altri! Scusa, eh?!”

Lo zio Leo aspetterà come gli altri!”

Lo sai che ti darò il tormento finché non me lo dirai! Oppure potrei andare in ospedale e corrompere la dottoressa...”

Purtroppo ne saresti capace!” sospira lei porgendomi il piatto vuoto. “Me ne vai a prendere un'altra fettina?”

Solo se mi dici il sesso del Piscione!” le dico mentre vado a prendere dell'altra torta per lei e pure per me. “Allora?” le chiedo quando torno, tenendo i piatti lontani da lei.

Femmina!” esclama lei allungando un braccio per prendere il suo piatto.

Grande! Una bella Pisciona innamorata dello zio Leo!” dico parlando alla pancia e accarezzandola.

La smetti di ripetere quella parola?!”

Quale, scusa?”.

Lei scuote la testa e mi dà uno schiaffo sulla coscia. “E non dirlo a nessuno!”

Promesso!” esclamo sollevando la mano destra. “Non vedo l'ora che nasca! Si sa che le femmine impazziscono per gli zii!”

Veramente di solito impazziscono per il papà!”

E vabbè, vorrà dire che la condividerò con lui!”

E col nonno anche! Anzi, di nonno c'è pure l'altro! E anche di zio...”

Quale zio, scusa?”

Il fratello di Michele...”

E che palle! Il suo preferito sarò io, comunque!”

Non ho dubbi! La prenderai per sfinimento!”

E comunque, intanto, mi faccio una Pisciona tutta mia!”

Cris è incinta?!” mi domanda lei restando con la forchettina a mezz'aria.

No, ancora no... O forse sì!” esclamo ridendo.

Non sapevo voleste un altro bambino. Cioè..., non nell'immediato!”

Ah, non lo sapevamo nemmeno noi, se è per questo!”

E quand'è che lo avete deciso?”.

Io tiro fuori dalla tasca il cellulare e guardo che ore sono: “Un'ora fa, più o meno!”

Ok, ok, basta! Non voglio sapere i dettagli, né dov'eravate spariti!”

Tranquilla!” rido io. “Non te li dico!”

Ma poi come fai ad essere certo che sarà una bambina?!”

Me lo sento! Una bambina stupenda uguale a Cris!”

Non ci contare, noi Correani abbiamo i geni dominanti! Basta guardare Nic: è la tua fotocopia!”

Vabbè, a chiunque dei due somiglierà, sarà comunque stupenda!” le dico facendo l'occhiolino.

Mi costa ammetterlo, ma devo darti ragione!” esclama lei ridendo.

Però non è poi vero che abbiamo i geni dominanti” dico osservando papà che balla un lento con Anna. “Io sono uguale alla mamma!”

Tu hai preso tantissime cose dalla mamma, ma più cresci più ti rivedo anche in papà.”

Davvero?” le domando perplesso, corrugando le sopracciglia.

Sì.”

Forse perché ho indosso la sua camicia!” dico ridendo.

Dico sul serio! Le sue mani grandi, i capelli che si arricciano sul collo, l'espressione che fate quando non siete convinti di qualcosa... E poi guardalo! Il modo in cui tiene la mano sulla schiena di Anna, il modo in cui le sta sorridendo...”

Sembra felice...” dico io deglutendo.

Lo è” mi risponde lei prendendomi una mano. “Tu no?” mi chiede con dolcezza, vedendo che mi sono immagonato.

Ma sì! Sono felice per lui! Però... è... boh, è strano. Per te no?”

Sì, anche per me è strano, e credo che lo sia anche per lui, sai?”.

Io annuisco, mentre guardo papà che si tiene stretto la sua bella sposa, e ripenso a quel giorno che gli sono piombato in casa, aprendo tutte le tende e svuotando tutti gli armadi della mamma mentre lui protestava, e poi gli ho detto che se fossi guarito avremmo ridipinto il soffitto; lì ero quasi sicuro che non sarebbe mai successo, ma volevo che almeno lui ci credesse; e invece è successo per davvero, e abbiamo ridipinto insieme tutta la casa, anche se sulla scala per dipingere il soffitto del soggiorno ci si è arrampicato lui, mentre io mi dedicavo a dipingere di giallo e verde acqua le pareti della mia camera, che sarebbe diventata quella di Nic.

Papiiiiinooo!” mi chiama a gran voce Nic, correndo verso di me.

Ehi!” esclamo io allargando le braccia e chinandomi un po', e lui si tuffa ad abbracciarmi.

Ma quando arriva lo zio Vale? E la zia Bella?”

Non arrivano. Lo zio Vale sta facendo un viaggio importante, e la zia Bella è andata con lui.”

Uffa! Un altro?!” protesta lui sedendosi in mezzo a me ed Asia.

Su, devi essere contento!”

Perché?”

Perché quando torna dai suoi viaggi ti porta sempre un bel regalo, no?!” gli dico porgendogli la mano per farmi battere il cinque.

Giusto!” esclama lui battendomelo.

Ma... Leo!” interviene Asia con tono di rimprovero.

Che c'è?” le chiedo ridendo.

Nic, tu devi essere contento per lo zio Vale, perché sta facendo una cosa che gli piace tanto”.

Nic la guarda e piega le labbra da un lato, poco convinto: “Ma io volevo giocare con lui!”

E lo zio Toni?” gli chiedo indicandolo.

No, basta! Parla parla e canta canta!”

Puoi andare a giocare con le bambine...”

Stanno giocando a Frozen. Bleah!”

Vai a cercare lo zio Rocco allora!”

Ha detto: dopo!”

Dopo?! Era con una ragazza per caso?”

Sì” sospira lui.

Ed era strafiga?”

Sì. Però non come la mamma, eh?!”

Eh no, come la mamma no!” rido io mentre Asia sgrana gli occhi e scuote la testa. “Oh, guarda! Sono appena arrivati lo zio Mattia e lo zio Alberto! Andiamo a salutarli?”

Sì!” dice lui arrampicandosi sulla mia schiena, appoggiandoci i piedi.

Nic, mi hai già sporcato una camicia...”

Ma questa è del nonno Teo, mica tua...” ribatte lui sedendosi sulle mie spalle.

Una fotocopia, proprio!” esclama Asia mentre io mi alzo in piedi tenendo Nic per le gambe.


Giada e Allegra per fortuna smettono di giocare a Frozen, così Nic si unisce a loro ed io, Mattia e Alberto possiamo starcene a fare due chiacchiere in pace, dividendoci una bottiglia grande di Leffe che ho prelevato dal frigo di casa, dato che sul buffet ci sono solo del vino e dell'acqua.

Ce n'è un po' anche per me?” chiede Eleonora agitando un bicchiere vuoto.

No” le rispondo io riempiendomi di nuovo il bicchiere.

Ma come? La bottiglia è ancora mezza piena!”

Prendi pure” le dice Mattia porgendole la bottiglia, ma lei gli avvicina il bicchiere per farselo riempire da lui.

Senza schiuma.”

La birra è buona con la schiuma” preciso io.

Non sapevo che fossi un esperto!” ribatte lei sedendosi accanto a me.

Ed io non so tu che la bevi a fare! Credevo bevessi solo Champagne!”

Credevi male.”

Io comunque sono Alberto!” esclama lui facendole ciao ciao con la mano. Mattia invece si presenta porgendole la mano, che lei stringe come se gli facesse un favore.

Eleonora.”

Eh, lo sappiamo!” ride Alberto mentre io alzo gli occhi al cielo.

Lo sapete?” gli chiede lei stupita.

Sì, abbiamo visto delle tue foto, tanti anni fa!”

Ah, davvero?!”; maledetta Boccaccia Larga! Mai che si faccia gli affari suoi! “Gli hai fatto vedere le mie foto?” mi chiede lei divertita.

Ma chi si ricorda!” sbuffo io muovendo in aria una mano. “Sono passati un sacco di anni!”

Io me lo ricordo!” ride ancora Alberto. “Era il 2011!”

E tu ti ricordi di me per aver visto delle mie foto, sette anni fa?” gli domanda lei tirandosela come non mai.

Sì!”

Non te la tirare, eh! Ha solo una buona memoria!” puntualizzo io. “Si ricorda di chiunque!”

Eeeh, ma certe cose non si possono proprio dimenticare!” esclama Alberto.

Che cose, scusa?” gli chiede lei, che probabilmente vuol sentirsi dire quanto sia bella, e stupenda, e magnifica.

Il primo bacio di Leo non si scorda mai!” ride Alberto, e a questo punto io gli do uno scappellotto dietro la testa.

Ahia!”

Ringrazia che Riccardo è a Londra, lui te lo avrebbe dato più forte!” gli dice Mattia ridendo.

Nic è caduto di nuovo (era appollaiato su una panchina); lo osservo da lontano per capire se sia il caso di intervenire, ma stavolta non si è fatto niente e si è rialza da solo senza piangere.

Di certo non puoi avere dubbi sulla paternità” mi dice Eleonora guardandolo a sua volta.

E infatti non ne ho” le rispondo guardandola male.

È uguale a te.”

Ma va?! Davvero?! Come sei acuta!”

Certo che gli anni passano, ma tu sempre stronzo rimani!”

Che ti devo dire?! Mi ispiri!”

Comunque guardatelo lì!” esclama Mattia guardando Nic che regala dei fiori alle bambine. “Già a correr dietro alle ragazze più grandi!”

Proprio come suo padre!” ride Alberto, ed io gli do un altro scappellotto.

Anche io sono più grande” interviene Cris che è appena arrivata, prendendomi dalla mano il bicchiere e bevendo un sorso di birra.

Ah sì?” le chiede Mattia, mentre lei si siede sulle mie gambe.

Sì” risponde passandomi un braccio sopra alle spalle. “Vabbè, di due mesi in realtà!”; lei ride e si sposta i capelli da un lato, scoprendo il collo, ed io non resisto dal darle un bacio, facendole il solletico, e facendola ridere ancora.


Ormai il sole è tramontato, io e Cris stiamo ballando, e Nic è con Lilia che si sta occupando di far cenare i bambini. Prima ho ballato con Anna: ci tenevo a farle sapere che sono felice per lei e papà, e che ringrazio l'universo per aver fatto rompere la gamba ad Ale e averlo fatto finire in stanza con me.

Avrei preferito conoscervi in un altro modo...” mi ha detto lei sorridendo. “Ma non posso che ringraziare l'universo anch'io!”.

Dopo un paio di lenti, papà è venuto a reclamare la sua sposa, e allora io sono andato a reclamare la mia che stava ballando con Toni.

Non passa molto tempo, però, che Nic viene a reclamarci entrambi, cominciando a tirare il vestito di Cris e i miei pantaloni: è stanco e vuole andare a casa; un minuto dopo che ho messo in moto la macchina, lui già dorme: effettivamente è strano che abbia resistito tutto il giorno senza crollare addormentato da qualche parte; si risveglia mentre lo porto in braccio su per le scale, e comincia a dire che vuole guardare i cartoni.

No, è tardi” gli dice Cris. “Bagnetto e poi a nanna.”

Ma io non ho sonno!” protesta lui mentre sbadiglia. “E non voglio fare il bagno!”

Sei tutto sporco, non puoi andare a letto così.”

Non sono sporco!” ribatte quando lo passo a Cris; e poi comincia a piangere e a dire che il bagno non lo vuole fare: quando è stanco diventa capriccioso da matti. “Papinooo! Vieni a suonare la chitarra!”

Non posso Nic, devo lavorare.”

Ma devi andare alla radio adeeessooo?!” urla disperato.

No, domattina, ma adesso devo capire cosa devo fare”.

Mentre tornavamo a casa mi ha telefonato Giulio: pare che Federico si sia beccato la laringite e sia quasi del tutto afono, così tocca a me sostituirlo nel programma di domattina. Nic protesta ancora, ma, suo malgrado, Cris lo porta in bagno; io indosso i pantaloni del pigiama e una canotta, e me ne vado sul balcone a studiare la scaletta di domani, mentre mi godo l'aria fresca della sera; quando ho finito rientro in casa per prendermi un succo, e dalla stanza di Nic sento provenire solo la voce di Cris che gli sta raccontando una storia: per fortuna si è messo tranquillo; torno sul balcone e mi appoggio alla ringhiera, contemplando la luna quasi piena che si riflette sul mare; quante volte ho trovato mamma qui, appoggiata a questa ringhiera, a guardare il cielo o il mare e a pensare a chissà cosa; mi manca ancora così tanto, e credo che mi mancherà sempre; e non lo so, se davvero mi può vedere, ma io spero di sì, perché così almeno vede quanto sono felice, ed è felice anche lei per me e il mio Leoncino; e per Asia e la sua Pisciona; e pure per papà; perché, se davvero ci vede, sono sicura che lei sia felice anche per lui.

Il Leoncino è crollato?” chiedo a Cris quando mi raggiunge; si è messa comoda anche lei e indossa una camicia da notte corta, con le spalline sottili, e se possibile è ancora più sexy di oggi.

Sì, dopo nemmeno due pagine!” mi risponde mettendosi accanto a me. “Lilia mi ha mandato un po' di foto...”

Oh, fa' vedere!”; e lei comincia a far scorrere sul cellulare varie foto della giornata: dalla cerimonia alla festa, tutte bellissime.

Guarda qua tuo figlio!” ride lei mostrandomi una foto di Nic seduto su una panchina in mezzo a Giada e ad Allegra, che se le abbraccia tutte e due.

Giuro che questo non gliel'ho insegnato io!”

Guarda qui come guarda Toni! Chissà che gli stava raccontando!”

Uno dei suoi soliti aneddoti, sicuramente!”

Questa è bellissima...” sorride lei accarezzandomi il viso; ci siamo io e papà in piedi che parliamo, e Nic davanti a noi che ci guarda dal basso verso l'alto, tutto concentrato.

Sì...”; certo che la vita è davvero imprevedibile: credevo che io e mio padre non ci saremmo mai riavvicinati così, credevo che non avrei visto nascere mio figlio, e invece eccoci qua, tutti e tre insieme. E poi ci sono io che parlo con Asia, io che tolgo di mano il bicchiere di vino a Toni che aveva già bevuto troppo, Cris che divide una fetta di torta con Nic, i bambini che giocano, io e Cris che balliamo, Allegra in braccio a suo padre, gli sposi che si baciano, Michele che rimette le scarpe ad Asia, io e miei amici che beviamo la birra, l'arrivo della sposa, Nic che porta gli anelli piangente e insanguinato, io che lo prendo in braccio, io e papà che ci abbracciamo... “È stata una giornata bellissima...” dico con un tono di voce basso e un po' malinconico, quasi come se parlassi tra me e me.

E non è ancora finita...” mi risponde lei sorridendo.

Oooh! Giusta osservazione!” esclamo tirandola verso di me e abbracciandola. “Andiamo, prima che Nic si svegli e corra nel nostro letto!”

Non credo che si sveglierà. Oggi non ha fatto il riposino perciò adesso è proprio sprofondato!”

Meglio così allora, potremo prendercela con calma...” le dico baciandola.

Guarda che mi hai fatto una promessa, eh?”

Sì sì, mi ricordo...” le rispondo ridendo. “Andiamo.”

Andiamo...” sorride lei prendendomi per mano.


   
 
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