10/06/2018
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PROLOGO:
Freddi... Così erano chiamate le creature contro cui le armate britanniche stavano combattendo. Creature della notte, assetate di sangue.
I primi Freddi furono creati in tempi antichi da una strega, poi loro iniziarono a trasformare gli umani e gli umani trasformarono altri umani. E così continuarono fino ad arrivare ai giorni nostri.
Gli umani, una volta trasformati, perdevano ogni singola traccia di umanità, o meglio, permettevano al mostro dentro di loro di prendere il sopravvento. E poi vivevano nella notte per il resto della loro vita immortale.
Non potevano stare al sole perché esso bruciava loro la pelle.
L’unico modo per stare alla luce era quello di possedere un medaglione magico, che però potevano permettersi solo i pochi fortunati che avevano qualche conoscenza di persone che praticavano la magia.
I Freddi decimavano gli uomini, sterminavano famiglie. Il solo sentir pronunciare il loro nome provocava i brividi anche al più temerario.
John Watson era uno che di coraggio ne aveva da vendere. Per questo aveva deciso di arruolarsi per combattere quelle creature. Era ormai quasi un anno che combatteva contro i Freddi.
Viveva ogni notte a stretto contatto con la morte. La vedeva prendersi i suoi amici, la sentiva ogni volta che rimaneva ferito e la salutava con un ghigno ogni volta che poi riusciva a cavarsela.
Odiava i Freddi, con tutto se stesso.
Qualche mese prima che lui si arruolasse, uno di loro gli aveva ucciso sua sorella maggiore, Harriet.
Ogni volta che chiudeva gli occhi la scena gli si presentava davanti: lui e la sorella in giro per le strade di Londra, lui che si allontana un attimo e non la trova più al suo ritorno.
Harriet fu ritrovata la mattina seguente, sulle rive del Tamigi, senza più una goccia di sangue in corpo.
Da quel giorno John Watson iniziò la sua battaglia.
Provava estremo piacere ogni volta che uccideva un Freddo. Le prassi per ucciderlo erano sempre la stesse: O trafiggendolo con un paletto di legno o tagliando la testa e bruciando il corpo.
Ogni volta che ne uccideva uno si incideva una X sul lato sinistro del petto, di quelle X era ormai diventato pieno.
Non gli importava chi fosse il Freddo che uccideva, uomo o donna era lo stesso. Non gli importava del fatto che prima anche loro erano umani e che erano stati trasformati in quello che erano contro la loro volontà, Non gli importava niente. Voleva solo ammazzarli tutti.
Sherlock Holmes aveva appena compiuto 29 anni quando fu trasformato insieme a suo fratello Mycroft mentre i genitori invece furono uccisi.
Sherlock però era diverso dagli altri Freddi. Fin da prima della trasformazione lui aveva sempre avuto un grande controllo di se stesso. E questo gli permise di tenere a bada il mostro assetato di sangue dentro di se una volta trasformato.
Non era facile però mantenere il controllo. Quindi si teneva ben lontano dalla civiltà. A Mycroft invece non importava nulla.
Uccideva chiunque per nutrirsi. Era uno dei più pericolosi dei Freddi.
Persino molti della sua stessa specie gli stavano alla larga.
Solo Sherlock non lo temeva, nonostante tutto Mycroft era sempre suo fratello, anche se le divergenze per i differenti stili di vita ogni tanto si facevano sentire.
I fratelli Holmes facevano anche parte dei fortunati possessori del medaglione della luce, che gli permetteva di girare anche di giorno.
Sherlock però preferiva non uscire molto. Anche se abitavano in una sperduta casa nelle campagne inglesi, il rischio di incontrare un umano era comunque alto, e lui non voleva uccidere un innocente.
Anche lui doveva pur nutrirsi però.
Ma aveva trovato una soluzione che, tra tutte quelle cha aveva, era la meno disgustosa.
Ogni notte andava a caccia di criminali, assassini, carcerati.
“Un assassino che uccide assassini” Si definiva sempre lui.
Le uscita di caccia però erano nettamente calate da quando era iniziata la guerra con gli umani.
Uscire senza farsi scoprire era sempre più difficile.
Se non fosse stato per Mycroft, che ogni tanto per aiutarlo gli portava delle sacche di sangue strappato a chissà chi, a quest’ora Sherlock sarebbe stato decisamente indebolito.
Tutto questo andò avanti fino a quando un giorno Mycroft obbligò il fratello a seguirlo in battaglia.
Sherlock era agile e forte e sarebbe stato sicuramente utile, e poi il maggiore era stufo di dovergli sempre portare sacche di sangue fresco.
Quindi, in una fredda notte d’inverno, i due Holmes partirono per la battaglia. Mycroft assetato di sangue, Sherlock con una battaglia interiore dentro di se sul fatto di uccidere.
Dall’altra parte della foresta intanto John Watson affilava la lama del suo pugnale e appuntiva i paletti di legno, pronto a far fuori qualche freddo.
Ed è qui che comincia la storia che vorrei raccontarvi....
Freddi... Così erano chiamate le creature contro cui le armate britanniche stavano combattendo. Creature della notte, assetate di sangue.
I primi Freddi furono creati in tempi antichi da una strega, poi loro iniziarono a trasformare gli umani e gli umani trasformarono altri umani. E così continuarono fino ad arrivare ai giorni nostri.
Gli umani, una volta trasformati, perdevano ogni singola traccia di umanità, o meglio, permettevano al mostro dentro di loro di prendere il sopravvento. E poi vivevano nella notte per il resto della loro vita immortale.
Non potevano stare al sole perché esso bruciava loro la pelle.
L’unico modo per stare alla luce era quello di possedere un medaglione magico, che però potevano permettersi solo i pochi fortunati che avevano qualche conoscenza di persone che praticavano la magia.
I Freddi decimavano gli uomini, sterminavano famiglie. Il solo sentir pronunciare il loro nome provocava i brividi anche al più temerario.
John Watson era uno che di coraggio ne aveva da vendere. Per questo aveva deciso di arruolarsi per combattere quelle creature. Era ormai quasi un anno che combatteva contro i Freddi.
Viveva ogni notte a stretto contatto con la morte. La vedeva prendersi i suoi amici, la sentiva ogni volta che rimaneva ferito e la salutava con un ghigno ogni volta che poi riusciva a cavarsela.
Odiava i Freddi, con tutto se stesso.
Qualche mese prima che lui si arruolasse, uno di loro gli aveva ucciso sua sorella maggiore, Harriet.
Ogni volta che chiudeva gli occhi la scena gli si presentava davanti: lui e la sorella in giro per le strade di Londra, lui che si allontana un attimo e non la trova più al suo ritorno.
Harriet fu ritrovata la mattina seguente, sulle rive del Tamigi, senza più una goccia di sangue in corpo.
Da quel giorno John Watson iniziò la sua battaglia.
Provava estremo piacere ogni volta che uccideva un Freddo. Le prassi per ucciderlo erano sempre la stesse: O trafiggendolo con un paletto di legno o tagliando la testa e bruciando il corpo.
Ogni volta che ne uccideva uno si incideva una X sul lato sinistro del petto, di quelle X era ormai diventato pieno.
Non gli importava chi fosse il Freddo che uccideva, uomo o donna era lo stesso. Non gli importava del fatto che prima anche loro erano umani e che erano stati trasformati in quello che erano contro la loro volontà, Non gli importava niente. Voleva solo ammazzarli tutti.
Sherlock Holmes aveva appena compiuto 29 anni quando fu trasformato insieme a suo fratello Mycroft mentre i genitori invece furono uccisi.
Sherlock però era diverso dagli altri Freddi. Fin da prima della trasformazione lui aveva sempre avuto un grande controllo di se stesso. E questo gli permise di tenere a bada il mostro assetato di sangue dentro di se una volta trasformato.
Non era facile però mantenere il controllo. Quindi si teneva ben lontano dalla civiltà. A Mycroft invece non importava nulla.
Uccideva chiunque per nutrirsi. Era uno dei più pericolosi dei Freddi.
Persino molti della sua stessa specie gli stavano alla larga.
Solo Sherlock non lo temeva, nonostante tutto Mycroft era sempre suo fratello, anche se le divergenze per i differenti stili di vita ogni tanto si facevano sentire.
I fratelli Holmes facevano anche parte dei fortunati possessori del medaglione della luce, che gli permetteva di girare anche di giorno.
Sherlock però preferiva non uscire molto. Anche se abitavano in una sperduta casa nelle campagne inglesi, il rischio di incontrare un umano era comunque alto, e lui non voleva uccidere un innocente.
Anche lui doveva pur nutrirsi però.
Ma aveva trovato una soluzione che, tra tutte quelle cha aveva, era la meno disgustosa.
Ogni notte andava a caccia di criminali, assassini, carcerati.
“Un assassino che uccide assassini” Si definiva sempre lui.
Le uscita di caccia però erano nettamente calate da quando era iniziata la guerra con gli umani.
Uscire senza farsi scoprire era sempre più difficile.
Se non fosse stato per Mycroft, che ogni tanto per aiutarlo gli portava delle sacche di sangue strappato a chissà chi, a quest’ora Sherlock sarebbe stato decisamente indebolito.
Tutto questo andò avanti fino a quando un giorno Mycroft obbligò il fratello a seguirlo in battaglia.
Sherlock era agile e forte e sarebbe stato sicuramente utile, e poi il maggiore era stufo di dovergli sempre portare sacche di sangue fresco.
Quindi, in una fredda notte d’inverno, i due Holmes partirono per la battaglia. Mycroft assetato di sangue, Sherlock con una battaglia interiore dentro di se sul fatto di uccidere.
Dall’altra parte della foresta intanto John Watson affilava la lama del suo pugnale e appuntiva i paletti di legno, pronto a far fuori qualche freddo.
Ed è qui che comincia la storia che vorrei raccontarvi....