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Autore: pampa98    11/06/2018    1 recensioni
Dal testo: "Erano già passati cinque mesi da quando James era arrivato alla piantagione e, nonostante il duro lavoro che occupava gran parte della sua giornata, Thomas non poteva essere più felice di così. James era vivo ed erano di nuovo insieme, questa volta per sempre. Era certo che anche James fosse felice, sebbene fosse chiaro che gli mancasse la libertà di prima. Erano insieme e stavano bene. Almeno fino a che avevano il controllo sulle loro menti."
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Flint, Thomas Hamilton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Storia scritta per la #26promptschallenge indetta dal gruppo Facebook "Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart"]
Prompt: Respirare





Thomas non fu sorpreso quando venne svegliato nel cuore della notte dai lamenti provenienti dall’uomo che dormiva accanto a lui. Erano già passati cinque mesi da quando James era arrivato alla piantagione e, nonostante il duro lavoro che occupava gran parte della sua giornata, Thomas non poteva essere più felice di così. James era vivo ed erano di nuovo insieme, questa volta per sempre. Era certo che anche James fosse felice, sebbene fosse chiaro che gli mancasse la libertà di prima. Erano insieme e stavano bene. Almeno fino a che avevano il controllo sulle loro menti.
Thomas ricordava bene i primi mesi trascorsi in quel luogo, dopo aver lasciato il Bethlam. Ogni volta che chiudeva gli occhi si ritrovava in quella cella buia, terrorizzato al pensiero della prossima tortura a cui sarebbe stato sottoposto. Spesso si svegliava urlando, sudato e terrorizzato e in quei momenti avrebbe solo voluto avere qualcuno accanto che lo tranquillizzasse. Ma lui era solo, nessuno poteva salvarlo né da quel luogo né da se stesso. Per questo si era ripromesso che, sebbene non avrebbe potuto portare James lontano da quel posto, avrebbe almeno tentato di proteggerlo dai demoni del suo passato.
I suoi incubi si presentavano a Thomas sempre nello stesso modo: James che si dimenava nel sonno, stringendo i pugni intorno alle lenzuola o talvolta conficcandosi le dita nella pelle fino a tagliarla. A volte urlava di dolore o di paura e spesso pronunciava il suo nome e quello di Miranda e di Silver e di altri a cui Thomas non poteva dare un volto.
Ciò che all’inizio lo aveva spaventato era il fatto che James sembrava non riuscire a respirare in quei momenti. Ansimava e la voce usciva a rantoli dalla sua bocca. Se fosse andato avanti per tutta la notte, avrebbe rischiato di soffocare.
Thomas gli mise una mano sul braccio e cominciò ad accarezzarlo. Aveva imparato ad avvicinarsi con cautela per evitare reazioni violente da parte di James.
-James… Shh… va tutto bene…-
James però continuava a dimenarsi e ad ansimare, così Thomas gli passò un braccio intorno alle spalle e lo attirò a sé.
-Shh, James… respira… va tutto bene, sono qui…-
James cercò di liberarsi dalla sua presa, ma Thomas riuscì a tenerlo premuto contro di sé e continuò a sussurrargli parole di conforto, finchè James non cominciò a calmarsi.
Il suo respiro si fece più regolare e una mano tremante si aggrappò alla sua maglia, come se da questo dipendesse la sua vita.
-Thomas…-
-Va tutto bene, James. Sono qui.-
-Mi dispiace…-
Thomas scosse la testa, sebbene James non potesse vederlo, e gli diede un bacio sulla testa. Lo strinse ancora di più a sé e continuò a dire il suo nome e a dirgli che andava tutto bene, che sarebbe andato tutto bene fino a che non sentì il corpo di James farsi più pesante e il suo respiro diventare regolare.
Il sonno aveva completamente abbandonato Thomas che rimase sveglio a  controllare il suo compagno. Lo attendevano altre notti insonni e altre urla, ma a lui andava bene così. I dieci anni che li avevano separati erano stati bui e dolorosi per entrambi e niente li avrebbe mai cancellati del tutto. Si sarebbero fatti forza l’un l’altro, tutte le volte in cui il passato sarebbe tornato a rabbuiare il loro presente, e avrebbero trovato la pace, l’uno nelle braccia dell’altro.
   
 
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