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Autore: MielChan    11/06/2018    0 recensioni
Storia a tematica gay.
Introduzione capitolo:
Era il 2 novembre quando decisi di suicidarmi, il motivo? Beh forse stupido, il perché non mi buttai? Forse stupido anche quello, semplicemente incontrai una persona, una di quelle che ti fa scoprire la bellezza della vita, che te la fa amare e al tempo stesso te la fa rimpiangere.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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                                                          CAPITOLO 8
                                                    Scott ha fatto… cosa!?
 
‘’TU! Sei davvero uno scemo lo sai?’’
‘’D-Denzil?!’’ Indietreggiai appena. ‘’Dovresti essere alla festa, Haylee si voleva dichiarare…q-quindi torna indietro.’’ Dissi continuando a indietreggiare.
‘’Si è già dichiarata.’’
‘’A-ah sei venuto a dirmelo? C-congrat-‘’
‘’L’ho rifiutata.’’
‘’Cosa? Perché?’’ Chiesi scioccato ma con quel tocco di felicità nascosta.
‘’A quanto pare tormenti la mia mente più del previsto, questa settimana non ho fatto altro che pensarti, poi quado Haylee si è dichiarata ho capito il perché ‘’chi vuoi ci fosse al mio posto?’’ mi ha chiesto dopo che l’ho rifiutata.’’ Rispose avvicinandosi finché non si trovò vicinissimo. ‘’Te Frederick.’’
‘’Impossibile… stai scherzando!’’
‘’Sapevo che eri scemo ma non fino a questo punto.’’ Ridacchiò.
‘’Vedi stai scherzando.’’ Ribattei imbronciato.
‘’Forse così mi crederai.’’ Mi afferrò per un braccio, mi tirò a se e in un attimo le sue labbra si posarono sulle mie, sul momento rimasi disorientato, mi stava baciando, non mi sembrava vero! Quando si staccò, rimasi alcuni secondi  imbambolato a fissarlo.
‘’Adesso ci credi?’’ Domandò prendendomi il volto tra le mani.
‘’Ma perché io? Poi sono un ragazzo!’’
‘’Ti pare m’interessa? Sei semplicemente tu, ecco il perché.’’ Sorrisi e questa volta fui io a baciarlo.
Non avendo molta voglia di ritornare alla festa decidemmo di rimanere al parco, ci fu bel tempo quel giorno, le stelle poi si vedevano perfettamente, quindi pensai che a Denzil potesse  piacere rimanere un po’ fuori, ci sedemmo sulla panchina ed io rimasi ad abbracciarlo come un idiota per tutto il tempo.
‘’Sicuro non ti sembra strano? Cioè prima ti piacciono le ragazze e all’improvviso non più.’’ Chiesi timidamente.
‘’Sinceramente no, se con quella persona stai bene… cosa importa tutto il resto?’’ Rispose velocemente. ‘’Te?’’ Aggiunse guardando in alto.
‘’Io inizialmente non ci credevo, ero sorpreso e non poco… è grazie a Deemer che alla fine l’ho compreso e accettato, devo molto a tuo fratello!’’ Sorrisi all’idea.
‘’Ecco cosa mi teneva nascosto allora!’’ Si girò per guardarmi ed io arrossii violentemente.
‘’Mi rifugiavo da lui molto spesso in effetti.’’ Dissi guardando altrove.
‘’Quand’è che smetterai d’imbarazzarti? Metti in imbarazzo anche me facendo così.’’ Lo vidi girarsi dalla parte opposta e notai le sue orecchie leggermente rosse.
 ‘’S-scusa.’’ Mi girai dall’altra parte anch’io e dopo pochi secondi ci guardammo in faccia e scoppiammo a ridere.
‘’Sembriamo dei deficienti, davvero…’’ Disse con le lacrime agli occhi.
‘’Abbastanza.’’
‘’Scott sapeva qualcosa, vero? Alla festa non faceva altro che guardarmi di sottecchi.’’ Smise lentamente di ridere.
‘’Lui e Deemer sapevano che volevo ridichiararmi senza scappare.’’
‘’Ma sei riscappato lo stesso.’’ Ridacchiò 
‘’E smettila!’’ Risi anch’io, sembrava davvero stesse per andare tutto nel verso giusto.
Il giorno dopo informammo sia Scott e Deemer della vicenda, entrambi si congratularono felicemente con noi, Deemer non fece altro che stringermi la mano e chiamarmi ‘’cognato’’ facendo finta di commuoversi; la settimana avvenire la passammo praticamente sempre noi due assieme e  per paura che Scott si sentisse escluso, un giorno lo invitammo a uscire con noi.
‘’Promettiamo di non farti sentire il terzo incomodo.’’
‘’In classe non succede mai quindi mi fido.’’
‘’Perfetto! Dicci dove vuoi andare sarai te a scegliere, ma per favore basta rettili.’’ M’Intromisi nella conversazione.
‘’Va bene niente rettili! Che ne dite di andare al Bowling?’’ Scrisse velocemente e ci guardò con la speranza che gli dicessimo di ‘’sì’’.
‘’ESISTE!?’’ Urlammo praticamente in coro io e Denzil.
‘’Appena aperto.’’ Ci fece un sorriso e tirò fuori un volantino dalla tasca. ‘’Si trova quasi vicino dove abito io.’’ Aggiunse.
‘’Apertura venerdì 26 maggio, questo che viene!’’ Li guardai felice una volta finito di leggere il volantino.
‘’Ci troviamo direttamente la? Io credo verrò a piedi, tanto casa mia è vicina.’’
‘’Va bene, passerò a prenderti io Freddi.’’
‘’Freddi!?’’ Guardai male Denzil.
‘’Frederick è troppo lungo come nome dai!’’ Mi arruffò i capelli.
‘’Ha ragione!’’ Si intromise Scott arruffandomi i capelli anche lui.
‘’E smettetela!’’ Scoppiarono a ridere mentre io, guardandoli leggermente male, cercai di risistemarmi.
Le lezioni a fine maggio, come sempre, furono le più strazianti e pesanti, la professoressa Milles non fece altro che ripeterci che, a causa della nostra ‘’sfortuna interiore’’, saremmo stati bocciati tutti, ma dopo noiosissimi altri giorni finalmente arrivò venerdì; quel giorno, a causa dell’orribile mattinata passata, una volta arrivato a casa aprii la finestra per prendere un po’ d’aria e, senza accorgermene, crollai nel letto a dormire, quando Denzil arrivò, non vedendomi fuori, fu costretto a entrare in casa e beccarsi le occhiatacce dei miei genitori.
‘’Bello addormentato svegliati!’’ Mi tirò un cuscino addosso. ‘’Con la finestra aperta poi, con questo freddo?’’ Grugnii un po’ e mi rigirai nel letto.
‘’Hai bisogno di un bacio per svegliarti o cosa?’’
‘’Non mi dispiacerebbe!’’ Dissi mezzo intontito, lo vidi avvicinarsi lentamente al mio volto e bloccandosi mi tirò una cuscinata in faccia.
‘’Scordatelo e muoviti!’’ Ridacchiò e mentre fece per allontanarsi mi alzai di scatto, lo buttai nel letto e gli diedi uno di quei baci profondi.
‘’Io il bacio lo volevo però.’’ Gli dissi a un palmo dal suo naso.
‘’D’accordo, ma ora sbrigati che Scott ci aspetta!’’ mi diede un altro bacio e si staccò da me.   
Arrivammo come previsto un po’ in ritardo, Scott non fece altro che guardarci di sottecchi per tutta la giornata; il bowling all’interno era abbastanza grande, ma quel giorno, con tutte le persone presenti, non lo sembrava affatto, ci volle un po’ prima che una pista si liberasse quindi decidemmo di aspettare il nostro turno tentando la fortuna nelle macchinette coi ticket, in mezzo a tutta quella folla intravidi Eddy e i suoi amici, ignorai la cosa e, dopo un po’, finalmente toccò a noi, Denzil si impossessò immediatamente dello schermo.
‘’Scotti!?’’
‘’Freddi!?’’
‘’Poi perché il tuo rimane Denzil?’’ Iniziò a colpirlo Scott col quaderno quando finì di far leggere.
‘’Suvvia sono più carini così!’’ Affermò con convinzione. 
‘’A me sembrano ridicoli.’’ Commentai guardandolo male.
‘’Anche a me!’’ Si intromise Scott guardandolo male a sua volta.
‘’Troppo tardi, ormai ho cliccato conferma.’’
‘’Ricorderemo questo tuo atto malvagio, sappilo.’’ Dissi continuando a guardarlo con occhi semichiusi e Scott approvò facendo cenno con la testa.
La serata passò abbastanza bene, dopo pochi minuti, ovviamente, scoppiammo a ridere a causa della scenetta patetica avvenuta; Denzil e Scott in quel gioco andarono piuttosto bene e, pian piano, iniziarono a gareggiare tra di loro, mentre io, a differenza, fui molto impedito, la palla otto volte su dieci finì sempre fuori.  
‘’Davvero non ho mai visto nessuno più impedito di te.’’ Mi punzecchiò Denzil quando finimmo di giocare.
‘’Hai praticamente sbagliato ogni tiro.’’ Aggiunse Scott.
‘’Ma perché vi coalizzate sempre contro di me?’’ Domandai facendo finta di sentirmi offeso.
‘’Piccola vendetta personale!’’ Mi rispose Denzil arruffandomi i capelli.
Quando finimmo di parlare, salutammo Scott che, immediatamente, si diresse verso casa sua a piedi, Denzil mi riaccompagnò a dove abitavo io, una volta arrivati rimase alcuni istanti a fissarmi dopodiché,  scese dalla moto e mi abbracciò per non so quanto tempo, amavo il calore che emanava.
Il giorno dopo Scott non si fece vedere a scuola, inizialmente pensammo stesse male quindi non ci preoccupammo più di tanto o altro, ma dopo giorni che non ricevemmo nessuna sua risposta ci impensierimmo per davvero.
‘’Ancora non ti risponde?’’ Mi chiese Denzil durante l’intervallo.
‘’Nulla di nulla… ho provato di tutto, messaggi, e-mail, chiamate anche se non parla… io direi di andare direttamente a casa sua a questo punto.’’ Risposi nervosamente iniziando a girare avanti e indietro per i corridoi vuoti.
‘’Già, penso anch’io sarebbe la cosa migliore da fare.’’
‘’Pensi sia successo qualcosa di grave? Hai provato a chiedere qualcosa a Haylee?’’ Domandai più agitato di prima.
‘’Hei calmati adesso.’’ Mi bloccò a se e mi abbracciò. ‘’ Vedrai starà bene, Haylee ora sta dove abitava prima insieme a sua nonna, quindi non sa nulla nemmeno lei, per il momento calmati, andremo a trovarlo subito dopo scuola d’accordo?’’
Rimase immobile a fissarmi cercando di confortarmi quando sapevo perfettamente che il più agitato dei due fosse proprio lui, riuscivo chiaramente a sentire le sue mani tramanti dietro la mia schiena.
‘’D’accordo.’’ Sorrisi appena e lo strinsi più forte.
Le ultime ore di lezione passarono troppo lentamente, e senza Scott accanto sembravano più stressanti che mai; quando finalmente suonò la campanella di fine lezione mi preparai in fretta e sgattaiolai fuori in un lampo, Denzil mi raggiunse subito dopo, salimmo in moto e dopo alcuni minuti ci trovammo sotto casa sua.
‘’Sto per suonare.’’ Si girò Denzil verso di me e accennai con la testa.
Aspettammo un po’ e finalmente si affacciò alla porta una donna con dei capelli rossi come Scott che ci scrutò severamente.
‘’Salve, siamo degli amici di Scott, ecco… non viene a scuola da alcuni giorni quindi siamo passati per vedere come stava.’’ Si sbrigò a rispondere Denzil.
‘’Siete Frederick e Denzil giusto?’’ Chiese continuando a guardarci severa.
‘’S-sì siam-’’ M’intromisi ma mi bloccò immediatamente.
‘’Scott è ritornato venerdì scorso a casa mal ridotto, qualcuno a quanto pare l’ha preso di mira, non esce dalla sua stanza da allora.’’
‘’Ma com’è possibile?’’ Chiese Denzil alzando leggermente la voce. ‘’Possiamo vederlo?’’ Aggiunse avvicinandosi alla porta ma lo fermò all’istante.
‘’Capisco che siete suoi amici, ma sinceramente non mi posso fidare.’’ 
 ‘’Crede che siamo stati noi?’’ Domandai un po’ infastidito.
‘’Non posso escluderlo, quindi per favore andatevene.’’ Fece per chiudere la porta ma la fermai io questa volta.
‘’Ma è assurdo, noi non abbiamo fatto nulla.’’ Continuai aumentando di volume il mio tono di voce.
‘’Ho detto andatevene, non fatemelo ripetere o chiamo qualcuno!’’
‘’Ed io le ripeto che non siamo stat-‘’
‘’NON SONO STATI LORO.’’
Tolsi immediatamente la mano dalla porta e rimasi immobile con occhi spalancati, non mi guardai attorno, sapevo perfettamente che sia Denzil e sia la madre di Scott in quel momento si trovavano sorpresi quanto me.
‘’Scott tu hai…. Appena parlato!?’’   
   
 
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