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Autore: mente_aggrovigliata    12/06/2018    1 recensioni
Introspettiva e molto personale lettera al dolore
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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11 giugno 2018

 

Caro Dolore,

per cominciare vorrei darti il bentornato nella mia vita perchè era molto tempo che non ti facevi sentire.

Alle volte avevo la sensazione di averti accanto, come se da un momento all'altro saresti spuntato fuori come i funghi nel bosco ma alla fine non ti sei fatto vivo.

Oggi, invece, sei ripiombato nella mia vita, quasi come se avessi lasciato la porta aperta.

Non pensavo ti ricordassi di me, dopo tutto questo tempo, ma tu non ti dimentichi mai di nessuno, aspetti sempre il momento adatto per riapparire.

Mi sono presa una pausa dalla felicità, non so se si tratta di giorni o mesi ma a volte pure in paradiso ci sono dei problemi.

Spesso si tratta di cose piccole, futili, che poi si sommano, ci schiacciano e non si riesce più a capire cosa ci si sta a fare in mezzo alle nuvole se ogni due secondi arriva il temporale e si viene colpiti da un fulmine.

Ho deciso, quindi, di prendermi questa pausa, ma non mi aspettavo che saresti arrivano così di corsa come se necessitassi il tuo soccorso.

A volte mi mancavi perchè senza di te, per me, diventa molto difficile fare una cosa che amo tanto, ovvero scrivere.

Quando la gioia ci riempe, il nostro cuore è talmente pieno che si dimentica del bisogno di scrivere e quando ci si prova si passano ore a guardare un foglio bianco senza riuscire a buttare giù nemmeno una parola.

Ora però sto scrivendo e lo sto facendo a te.

Mentre lo faccio mi scendono lacrime colme di trucco che mi rigano il volto, le dita mi tremano e sono sopraffatta dalle emozioni. Tristezza, rabbia, paura e preoccupazione.

Si muovono dentro di me come un tornado e non riesco ad organizzarli, sto perdendo il controllo, sto cedendo.

Caro Dolore, sei davvero seducente ed è molto difficile resisterti.

Hai quel modo di fare che attrae, quel tuo modo di dire “Mi prendo io cura di te, lasciati andare” che mi spinge ad abbandonarmi totalmente a te.

Non riesco quasi più a vederla più la felicità soprattutto perchè se ti seguissi ho paura che, dopo il nostro passato, non ci possa più essere modo di lasciarti.

Ho paura che andarmene via mano nella mano con te significhi appartenere totalmente a te e lasciare che tu possa invadermi e riempirmi, ma soprattutto controllarmi.

Finisco questa lettera così: domani è un altro giorno e ho bisogno di riflettere anche se mentre sono seduta sul divano , tu siedi vicino a me e mi guardi come un predatore guarda la sua debole preda e aspetti paziente, il momento giusto per attaccare.

 

A presto, forse, per sempre tua C.

   
 
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