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Autore: ToraStrife    12/06/2018    1 recensioni
Giocando con le parole, ho trovato tre piccole riflessioni sulla vita.
Da non prendersi troppo sul serio.
Genere: Comico, Commedia, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giochi di parole
Giochi con le parole


Agente 007 e l'A-missione agli esami

Di mente distratto
di corpo distrutto
studio il Moto Orbitale
con gli occhi fuori dalle orbite

Leggo avidamente, mangio avidemente,
Parlo fluentemente, bevo fluentemente.
Studio Ercole, son diventato Er Culone
sembro incinto
se sarà femmina sarà fiocco rosa
se sarà maschio è per la Nastro Azzurro

Ho ancora fame, vorrei ordinare,
ma la camera non è in ordine
non c'è neanche servizio in camera,
perché "Questa casa non è un albergo!"

Spinto dalla golosità
mi precipito a rotta di collo
precipito in rotta di collisione
con nonnà!
Sono un ladro colto in flagrante
volevo solo un biscotto fragrante
ho il profumo del crimine
la famosa fragranza di reato.

Cassiopea! - Esclamai.
No - Rispose lei, - Cassi tua!
E ripensai a Beethoven, che era sordo
ma la ciabatta della nonna la sentiva eccome!
Tanto che le dedicò il suo brano più famoso:
"La nonna di Beethoven".


Mangio come Cenerentola
perché faccio la scarpetta
A tavola mi commuovo
provo pietà per la pietanza.

Invero, una volta ero riuscito a dimagrire,
ma poi son ritornato ad essere in carne
è da allora che credo nella reincarnazione.

-

Gladio e Pilum
Grande e Pilu

L'importanza di importare
la speranza di esportare.
La mia vita è convenzione di incapace
i miei amici tromban tutti come opossum
io invece, non possum.

Quando siamo tra amici, raccontiamo a chi tromba di più
ma tutti mentiamo, e sghignazziamo
come i pescatori che le sparano grosse
su quanto grossi li hanno presi
e tutti ridono,
perché sono battute di pesca.

La mia vita sessuale è sempre stata una favola
quella dei tre porcellini
dove il lupo dava dei colpetti per poter entrare
ma una aveva la fica di legno, l'altra la coda di paglia e l'ultima la testa di coccio.

Ricordo di un appuntamento al buio con una tipa
ma si è presentato un gay in perizoma
di nome Aldo Svarzenegher
lei mi ha tirato pacco e a lui tirava il pacco.

Provai il sesso al buio e con l'I-pod
era riproduzione casuale con partner occasionale.

Provai a fottere una debitrice, solo per il gusto di farmi una morosa:
una senzatetto, e senza tette.

Provai coi social
e scoprii il grande inganno di Instagram
una volta si diceva: "Chi mi ama mi segua"
ora si crede: "Chi mi segue mi ama".

Provai con la cartomante.

- Dimmi cosa vuoi e ti dirò chi sei.
- Cosa vuoi.
- Sei uno scemo.
L'avevo presa alla lettera e lei è stata di parola.

Provai con il meteo

"Cielo a pecorelle
acqua a catinelle
cielo a pecorina
mi faccio Caterina".

Se fossi stato re, avrei fatto concubine tutte le concubiste.

Come Mr. Gray, anche io ho una stanza dei giochi
purtroppo, è quella sotto la tettoia.

Ma ho trovato anche io l'amore!

Con la mia ragazza è un tira e molla
a me tira, ma le non la smolla
Lei è a scuola, nel corpo di ballo
ma io ho solo occhi per il suo corpo da sballo
Ma non mi lamento:
con lei sono coccole, mica caccole!
In pausa mensa, la nostra è pausa melensa.

-

Il canto del cigno e il ballo del qua qua

Passo la vita
a rimpiangere
la vita passata

Perdo tempo
a rimpiangere
il tempo perduto

Sono sempre stato depresso
Trovavo chi mi incoraggiava paradossale
come dire a un salice piangente: "Non abbatterti!".

A chi mi faceva un complimento rispondevo: - Mi confondi!
Inteso come "Mi confondi con qualcun altro".

Ma c'era sempre l'ottimista che mi invitava a buttarmi
"Esibisciti nel cabaret della vita.
Se ti applaudono, bene.
Se ti fischiano, ti consolerò
offrendoti un buon vinello".
Fu da allora che mi specializzai
nel prendere i fischi per i fiaschi.

Mi segnavo le date di morte dei parenti
solo per giocarmi i numeri al lutto

Nella vita non ho particolari ambizioni
non voglio essere un capo
mi basta lo stipendio di un capo
non mi interessa il potere,
se non quello d'acquisto.
Ma non sono egoista
perché "chi fa da sé, rosica" .

Ma non mi abbatto,
e finché vivo, vegeto.
Perché quando l'elettrocardiogramma si spegne
è il terminale che è malato
non il malato che è terminale.

Non sono ancora così "pollo"
da confondere il canto del cigno
col ballo del qua qua.







  
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