Lancemir Hermes Alicante di Narwick.
Occhi di un blue mare, alto oltre la mezza altezza, capelli ricci ma così ricci che quando crescono stanno dritti dritti e si sparano a cactus verso l'esterno, uniformi. Le orecchie sono leggermente a punta ma qua finisce il retaggio paterno.
La voce è di Pierfrancesco Favino, il volto di Michael Ealy.
Nasce sulla Costa del Farsen e porta con sé il libertinaggio e la bellezza di pelle mulatta di chi sa che cosa Farsen. Ovviamente Feryi, il dio trickster degli Inganni, gli sta molto a cuore.
E' un libero bardo, seguace della poesia, del Canto e della Gioia. Persegue ciò che è bello e la leggerezza.
Si fa chiamare Fante di Spade ma in realtà si sente un pedone semplice. Direi Caotico buono 
 
“Mi sono rincarnato tante volte prima di acquisire la mia forma attuale e me ne ricordo con chiarezza.
Sono stato una lancia nel buio della battaglia, io credeo in ciò che è chiaro…”
Queste parole di senso oscuro non le canterà mai ma è una eco della sua inventiva.
La storia del padre di Lancemir è complessa e forse non è neanche il luogo per trattarla interamente ma è questo il bg di Lancemir: i suoi antenati, i suoi avi, le storie degli Eroi per lui contano. I suoi discendenti sapranno da lui le gesta di altri, non le proprie. E' modesto, nonostante ciò che sembra quando parla di se stesso. C'è ben altro da raccontare. Ovviamente potrà dire che è anche la sua storia, a seconda di come gli gira al momento.
Il padre di Lancemir si chiamava Paredwr, era un elfo dei boschi seguace del dio della guerra, Khorr e quella della bellezza e dell’amore, Leira. Amava la battaglia e dalla madre, una strega molto potente, aveva avuto due soli insegnamenti: Prendi quello che ti dà la natura senza chiedere il permesso, sii sempre galante e perdona e quando vedi una bella donna, seducila. Ovviamente se la donna si rifiutava di amarlo, lui avrebbe dovuto impegnarsi di più. Appena morirono entrambi i suoi genitori di morte violenta, Paredwr, che aveva vissuto un'infanzia felice e serena, si mise in viaggio per mettersi al servizio del grande re degli elfi ma il fratello di questo, Kai, lo schermì dicendo che non sarebbe mai riuscito a diventare un cavaliere perché di basso lignaggio. Allora lui s'impegno a dimostrare al Re il suo valore. Sconfisse ogni cavaliere della sua corte e lo rimandava indietro dal Grande Re, dicendo loro di dire al Re che era stato Paredwr a sconfiggerlo. Poi sconfisse con agilità e inganno due grandi eroi malvagi che assediavano la corte di una bellissima principessa. E ovviamente lei per ringraziarlo se lo portò a letto, dicendo che lo avrebbe amato per sempre. Lui ancora rifiutò, dicendo che lo aveva fatto per dovere verso di lei e cortesia. Liberò una piccola contea dai contendenti che l'asserragliavano e la Contessa lo amò e gli offrì di regnare insieme a lui. Lui stavolta non rifiutò ma disse che lei avrebbe dovuto mettersi al servizio del Gran Re degli elfi. E così fece con molte contee e molti regni minori finché un giorno il Gran Re non lo convocò alla sua corte. Era La Festa Principale degli Elfi e si festeggiavano le Divinità e gli Elementi. Lui si travestì come un povero e sconfisse i migliori cavalieri alla Corte, compreso Kai, che lo aveva schermito. Solo allora dichiarò chi era e il Re lo accolse a corte. Ovviamente, come succede in ogni storia che si rispetti il finale buono non c'è mai. Egli s'innamorò di una fanciulla umana di poveri natali e lasciò tutto per lei e andò a vivere su una barca nel porto di Narwick e in tarda età concepì Lancemir e gli insegnò tutto quello che sapeva ma questa è un'altra storia per un altro giorno E forse, se Lancemir vi racconterà questa storia starà inventando che Paredwr era suo padre. In fondo che cosa importa quando ciò che racconti è per rallegrare e intrattenere? Fingerete ch sia stato un sogno e lo perdonerete!