Perché eravamo solo bambini quando ci siamo innamorati
Non sapendo cosa fosse
Non voglio rinunciare a questo tempo
Ma cara, baciami lentamente, il tuo cuore è tutto quello che possiedo
E nei tuoi occhi, tu stringi i miei
Ed Sheeran, Perfect
 
 
La luce che sfuma lentamente ad ovest. E’ solo un inganno: non li lascerà soli, non per le prossime notti, almeno.
Camus stringe forte la mano di Milo. Hanno bevuto, riso, si sono rincorsi sul muschio nato dallo sgelarsi della fredda, dura terra della tundra. Come angeli ubriachi, hanno rotolato tra i licheni, fermandosi entrambi a pancia in su, a fissare quel cielo color perla, così alto, così chiaro, indefinito.
Non ha nostalgia. Negli occhi di Milo ritrova l’azzurro che quell’angolo della Siberia non conosce, abituata alla lunga notte polare, alle aurore boreali; o al sole pallido, glaciale che la sfiora soltanto, come una lieve carezza lontana.
Quegli occhi che ora accarezzano lui. E quelle labbra, che lambiscono le sue, e che parlano senza fiatare.
 
In un altro luogo, non così distante, un ragazzo osserva il cielo. Il sole è già calato, ormai è sera inoltrata; nel crepuscolo morente i petali di ciliegio imitano i fiocchi di neve, vendendo giù dai rami al suono della dolce brezza quasi estiva.
Una mano si posa lenta sulla schiena, risale la spalla tra i suoi capelli slegati. Lui ama quei capelli, dice che sono leggeri come piume.
Come il suo nome.
“ Ed io, gabbiano o cigno che sia, non posso volare senza di esse”.  Il bacio gli sfiora la scapola, l’orecchio, il mento.
<< Ho sempre amato i fiori di ciliegio >>, mormora, avvicinandosi a lui, stringendosi al suo petto forte, sentendo le delicate forme delle sue vertebre premergli contro il costato, contro la croce di Mama.  
<< Lo so >>.
Hyoga si volta, sorridendogli mentre cerca il suo sguardo col proprio. << C’è qualcosa che non sai, di me? >>.
<< No >>. Ora è il braccio di lui a cingerlo, per tenerlo più vicino. Quasi tema che quella stessa brezza possa portarsi via anche lui, lieve appunto come una piuma.
Ma quel cigno non ha più intenzione di fuggire. Ha la sua casa, il suo nido. E non c’è luogo dove voglia stare, oltre lui. << Ma non è questo il bello? >>.
Hyoga fissa quei grandi occhi chiari, limpidi eppure profondi, d’un verde purissimo. << Sì >>. Attira la testolina ramata nell’incavo della propria gola, inspirando a fondo. << E’ proprio questo, il bello >>.
 
 
Angolino di Saga: okay, non sono impazzita ( non più del solito, almeno). Ho fatto una scommessa con me stessa, e vedere se riesco a vincerla: riuscire a condensare in poche righe quello che di solito impiego fiumi di tempo e inchiostro ( sia pure virtuale) a descrivere. E siccome non mi accontento, e mi serve pure una linea guida, voglio vedere se per ogni drabble riesco a trovare una canzone interpretata da un artista dello stesso segno zodiacale del protagonista … chiaramente Ed Sheeran è dell’Acquario, ed ecco Maestro e discepolo impegnati coi rispettivi compagni. Che dite, ce la farò? Speriamo di sì, e di non fare la fine dell’Italia ai Mondiali, cacciata prima della qualificazione … oh, ma chissà che aria spirerebbe al Santuario, durante il torneo, ci pensate? Chissà, magari prima o poi ne tiro fuori una anche su quello … chissà, ho detto.
Bacioni,
Saga