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Autore: _AreyC    16/06/2018    2 recensioni
Alexander Lightwood era un ragazzo di quasi ventitrè anni che abitava da solo -escludendo il gatto ovviamente- in un piccolo appartamento vicino Central Park a meno di un chilometro di distanza dall'appartamento dei suoi genitori. Non perché non volesse separarsi da loro, anzi a sedici anni si era arruolato nell'esercito proprio per andarsene da quella casa, ma per non separarsi dai suoi fratelli.
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Alec rimase confuso e stranito, aveva appena chiamato il suo gatto 'biscottino'? Come si può dare un nome del genere ad un gatto? Parlò senza neanche pensarci su: “Allora è da te che viene tutti i giorni!”
L'uomo alzò la testa confuso. “Come scusa?”
||HumanAU!||Malec||
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Church, Magnus Bane, Presidente Miao
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ormai Chuch passava più tempo fuori casa che dentro.
Non era mai stato così anzi, da piccolo aveva paura anche ad affacciarsi alla finestra e adesso non tornava per giorni: Alec si sentiva come un papà severo che sgrida il figlio che sfora il coprifuoco -e probabilmente lo era- ma quello stupido gatto sembrava proprio non capire.
Una volta era sparito per una settimana intera e il ragazzo era così preoccupato che aveva passato l'intero pomeriggio ad attaccare volantini, una volta tornato a casa aveva trovato Church sul tappetino di benvenuto che miagolava indignato, probabilmente perché nessuno era li per accoglierlo. Per sicurezza, il padrone aveva lasciato i volantini rimasti nel cassetto del comodino. Non si sa mai con quel dannato gatto.

Alexander Lightwood era un ragazzo di quasi ventitrè anni che abitava da solo -escludendo il gatto ovviamente- in un piccolo appartamento vicino Central Park a meno di un chilometro di distanza dall'appartamento dei suoi genitori. Non perché non volesse separarsi da loro, anzi a sedici anni si era arruolato nell'esercito proprio per andarsene da quella casa, ma per non separarsi dai suoi fratelli: Jace aveva ventidue anni e si era arruolato anche lui pochi anni dopo, Isabelle aveva invece ventun'anni e le mancavano poco più di due anni per concludere la scuola di moda, infine c'era Max, il più piccolo della famiglia, che aveva appena compiuto quattordici anni e iniziato il primo anno di liceo. Per nessuna ragione al mondo si sarebbe allontanato da loro, erano i suoi fratellini.

I ragazzi in effetti passavano più tempo a casa sua che a casa dei genitori ma ad Alec non dispiaceva, gli facevano compagnia.
Si trovò a constatare, dopo circa due mesi di continue sparizioni da parte di Church, che era iniziato tutto quando il gatto aveva conosciuto Isabelle e la ragazza lo aveva quasi avvelenato dandogli del pesce cucinato da lei. Il ragazzo pensò che doveva fare una seria chiacchierata con la sorella.
Si era ormai arreso alle varie scappatelle quando un giorno capì, Church era tornato dopo essere stato fuori tutta la mattina e non solo profumava di lavanda ma al collo aveva un fiocchetto azzurro.

Andava da un'altra famiglia.


Passò i giorni successivi a guardarlo sparire, da dietro la finestra e solo quasi una settimana dopo si decise: doveva seguirlo. Era un soleggiato lunedì pomeriggio quando il gatto si attivò di nuovo e il ragazzo non esitò ad afferrare la giacca e seguirlo fuori dalla porta e attraverso il parco. Camminò per dieci minuti buoni quando

Church finalmente svoltò verso una strada trafficata e entrò dentro un portone. Alec si guardò intorno titubante e poi lo seguì. Si fece guidare dal miagolio familiare e salì tre rampe di scale quando lo vide: Church era davanti ad una porta che si aprì non appena Alec mise piede sull'ultimo scalino.

Sei già qui biscottino? Non ti aspettavo fino a domani!”

Alec rimase confuso e stranito, aveva appena chiamato il suo gatto 'biscottino'? Come si può dare un nome del genere ad un gatto? Parlò senza neanche pensarci su: “Allora è da te che viene tutti i giorni!”

L'uomo alzò la testa confuso. “Come scusa?”

Non riuscì a spiaccicare nemmeno una parola, davanti a lui si trovava l'uomo più bello che avesse mai visto. Era alto, ma non superava il metro e ottantacinque centimetri di Alec, aveva i capelli scuri tirati su con del gel con i brillantini e gli occhi, gli occhi erano di un verde tendente al giallo dal taglio orientale, ma la cosa che più lo colpiva era la forma della pupilla che assomigliava tremendamente a quella allungata di un gatto. Indossava dei pantaloni di pelle neri e una camicia viola aperta che lasciava vedere le collane appese al collo, Alec si sentì tremendamente a disagio e si strinse nella vecchia felpa nera che stava indossando.

Sono.. Lui.. Cioè, quello è il mio gatto.” Arrossì leggermente maledicendosi per come aveva esordito e distolse lo sguardo da quello dell'altro, imbarazzato.

Biscottino è il tuo gatto?” Il dio -come lo aveva appena rinominato Alec nella sua testa- lo scrutò attentamente sollevando leggermente il gatto che aveva precedentemente preso in braccio per enfatizzare il concetto.

Si chiama Church” Non ne poteva davvero più di sentirlo chiamare in quel modo “E si, è il mio gatto.”

Beh biscottino, potevi dirmi di avere un padrone così carino, ti avrei riportato indietro subito!” Borbottò l'uomo mettendo il gatto per terra. “Il tuo Church ci prova spudoratamente con il mio Presidente.” Continuò poi.

Alec era sempre più confuso, aveva appena detto che lo trovava carino? Si schiarì la leggermente la voce alternando lo sguardo dal gatto all'uomo “Il.. il tuo presidente?”

L'altro non fece in tempo a rispondere che un gatto gli passò tra le gambe fiero e si fermò acanto a Church. “Beh padrone di biscottino ti presento Presidente miao, Presidente, questo è il padrone di bisc-mh Church.” Chiarì l'altro muovendo leggermente la mano.

Il ragazzo si avvicinò ai due gatti curioso e allungò la mano per accarezzare il nuovo arrivato, vide l'uomo fare due passi in avanti “Non ti conviene farlo, quel gatto è un vero stron-” le parole gli morirono in gola. Il gatto si stava strusciando contro la mano di Alec e aveva anche iniziato a fare le fusa.
Dopo appena un minuto il ragazzo tornò in posizione eretta e sorrise leggermente vedendo la faccia stupita dell'altro.

Piaci al mio gatto.” Disse semplicemente guardandolo con un sorrisetto.

Mi.. fa piacere” sorride leggermente, confuso, in risposta.

Come ti chiami, bel faccino?” Ammiccò l'uomo spostandosi dall'uscio della porta, i gatti entrarono di corsa.

A-Alec, Alec Lightwood.” Mormorò imbarazzato, non riusciva a staccare gli occhi da quelli dell'uomo.

Alec sta per qualcosa?” Lo guardò interessato.

Alexander, ma preferisco solo Alec.”

Bene, Alexander, io sono Magnus Bane.”

E' vero, Alec odiava il suo nome, ma pronunciato da quelle labbra e in quel modo gli era sembrato il nome più bello del mondo.

Magnus indicò casa sua con un gesto della mano “posso offrirti un drink, Alexander?”

Alec si irridigì leggermente e si guardò intorno, a disagio. “Non so se..”

I gatti ne avranno ancora per un po' fidati” Magnus gli fece l'occhiolino e sparì all'interno dell'appartamento.

Il ragazzo esitò qualche secondo, poi lo segui dentro.

L'appartamento era arredato in modo elegante e decisamente poco sobrio, le pareti rosso fuoco gli saltarono subito all'occhio e il tappeto di pelliccia bianco sembrava estremamente costoso. Raggiunse l'altro sul divano di pelle bianca e si sedette accanto a lui “Non vorrei disturbare, signor Bane.”

Oh per favore chiamami Magnus” gli fece l'occhiolino porgendogli un bicchiere di quello che sembrava vino. “Non sono così vecchio.”

Alec sorrise leggermente e prese il bicchiere “Grazie, sig-Magnus.”

Di niente, fiorellino.”

Aggrottò leggermente la fronte per il soprannome ma non disse niente, li limitò a bere un sorso di vino.

Andiamo Alexander, raccontami qualcosa di te” Magnus lo guardava attentamente e questo lo metteva leggermente a disagio.

Uhm.. Mi chiamo Alexander, ho ventitrè anni e abito a meno di un chilometro da qui” Alzò leggermente le spalle “Non c'è molto da dire.”

Invece mi sembri un ragazzo pieno di cose da dire, sai?” Non disse altro, avvicinò elegantemente il bicchiere alle labbra e bevette un sorso. Alec era rapito dai suoi gesti, dalla bellezza di quell'uomo.

Distolse leggermente lo sguardo alzando l'angolo della bocca in un accenno di sorriso “Sono sempre stato piuttosto silenzioso,”

Ma questo non vuol dire che tu non abbia niente da dire” osservò l'altro scrutandolo.

Alec si lasciò andare in una lieve risata “Non ti arrendi, mh?”

Mai.” Sorrise soddisfatto. “Allora, non hai intenzione di dirmi niente? Magari devo invitarti a cena per scoprire qualcosa?”

Alec spalancò gli occhi, le guance gli andavano a fuoco “Vorresti invitarmi a cena?”

Tu verresti? Sono anche disposto ad aspettare il prossimo incontro amoroso dei nostri gatti per vederti, se devo.”

Al ragazzo venne da ridere per la parte che riguardava 'l'incontro amoroso' ma lo shock superava tutto. Quell'uomo bellissimo davvero voleva uscire con lui?

Io.. Sono molto impegnato con il lavoro e.. non so se..” Si ritrovò a balbettare come un idiota mentre l'altro lo guardava attentamente alzando leggermente le sopracciglia.

Venerdì alle otto?” Sorrise tranquillo Magnus. “Al posto ci penso io, fiorellino.”

Alec lo guardò, ma non ebbe il coraggio di contraddirlo, voleva uscire con quell'uomo, conoscerlo. Si limitò ad annuire in silenzio.

Restarono a guardarsi per qualche secondo quando un miagolio li distrasse e li fece girare entrambi verso l'ingresso. Church li guardava indispettito e grattava leggermente la porta miagolando forte.

Qualcuno ha finito la sua visita” ridacchiò leggermente Magnus.

E' meglio che vada” Alec si alzò appoggiando delicatamente il bicchiere sul tavolino davanti al divano e si avvicinò a Church prendendolo in braccio. “Grazie per l'ospitalità, Magnus.”

Allora a venerdì, Alexander.” Sorrise l'uomo aprendogli la porta senza staccare gli occhi dai suoi.

A venerdì” mormorò Alec stringendo leggermente il gatto a sé e avviandosi verso il parco.

Una volta arrivato all'entrata si girò a guadare indietro, il portone adesso era chiuso. Grattò dolcemente il gatto dietro l'orecchio e sorrise “Grazie, Church.” Sussurrò appena prima di avviarsi verso casa.

Heey!
I'm baack.Come state?
Adesso che è iniziata l'estate ho intenzione di scrivere tutto quello che mi passa per la testa, a partire da questa Malec.
Giuro che finirò anche l'altra a breve, ve lo prometto.
Se vi va di farmi sapere cosa ne pensate di questa one shot o avete voglia di leggere i miei altri lavori siete i benvenuti, davvero.
Volevo fare un ringraziamento speciale alla mia migliore amica, la mia Magnus che mi spinge a scrivere e migliorarmi sempre. Ti amo infinitamente.
Un altro ringraziamento voglio farlo alla meravigliosa Ylpeys che sopporta tutti i miei scleri e a qualsiasi ora si ferma a leggere tutto quello che le mando. Come farei senza te e i tuoi bellissimi banner?
Detto questo, spero vi sia piaciuta.
A presto!
Vostra,

Arey

  
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