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Autore: Kristine_    17/06/2018    1 recensioni
|| Flashfic || Poesia libera || Ispirata alla canzone: While your lips are still red - Nightwish. ||
Non ha tregua il falco, non ha posa l'ombra, ora che la notte è alta in cielo e il tempo non può per loro finire.
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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/ While your lips are still red, Nightwish ♬ /

Era come se non potesse cadere, come se il pensiero che una pietra del fiume potesse tagliarle il piede nemmeno la sfiorasse. Lei era libera, bella e leggera come il vento. E io la guardavo, la guardavo. E non potevo smettere di farlo, un'ombra fedele e silente al suo fianco.

C'era qualcosa di curioso e buffo nel modo in cui si muoveva per mantenersi in equilibrio tra un salto e l'altro; fletteva leggermente le gambe, sollevava in alto le braccia e nello spiccare il balzo faceva congiungere i dorsi delle mani sopra la testa, come se si trattasse di una danza, di un insolito balletto insegnatole dagli elfi. Quante volte mi ero rifiutato di seguirla al fiume solo perché lei potesse pregarmi di andare con lei, perché mi prendesse le mani e mi riempisse il cuore con i suoi occhi grandi e scuri.

Volava alto il falco, serpeggiava silenziosa l'ombra per trovarla ovunque la sua voce l'avesse chiamato, ovunque il suo piede si fosse poggiato.

E la sua schiena. Le piccole fossette che si creavano fra le scapole quando si inarcava, si chinava, si rialzava, vacillava. Le sue spalle avevano un modo unico di emergere dall'orlo di pizzo del suo vestito estivo.

E non c'era modo di stare al suo passo, correva sull'acqua, fra le rocce e gli alberi, con i piedi scalzi, sporchi e martoriati. Meravigliosa al punto che, ogni volta che si voltava a guardarmi, temevo che lo potesse capire dai miei occhi il modo folle in cui l'amavo. E il cuore sembrava volermi scoppiare nel petto ogni istante. Se non mi avesse ucciso in quegli attimi, mi dicevo, nulla avrebbe potuto.

Ero il suo falco, fedele, legato e schiavo, ma non da catene, solo dalla sua voce, ammaliato, disperatamente anelavo il suo richiamo.

Chiama il falco, chiama la tua ombra, ora che la notte è ancora alta in cielo e il tempo ancora deve finire.

Non c'erano molte parole tra noi. C'era silenzio e aria, era morbida e avvolgente tra noi. Come i nostri occhi, che quando si incontravano mi facevano dubitare che si fossero mai separati.

E arricciava il naso e si prendeva gioco delle mie paure, ma mi teneva con sé, sotto la sua ala mi proteggeva e per mano mi conduceva sui sentieri dell'ignoto; rideva dell'umanità come se non ne facesse parte anche lei – e forse, in fondo, era così – ma con lei mi illudevo d'aver bevuto ambrosia anch'io. Perché lei non sarebbe mai caduta su quelle rocce, mai avrebbe fallito un salto, mai avrei visto i suoi piedi sanguinare. Avrebbe continuato a ballare per sempre sul fiume, scomparendo fra le fronde, per farsi cercare nei luoghi dove avrebbe saputo trovarla il mio cuore.

Non ha tregua il falco, non ha posa l'ombra, ora che la notte è alta in cielo e il tempo non può per loro finire.

Spazio dell'autrice:
È la prima volta che scrivo in questa sezione. Non sapevo come definire questo tipo di elaborato, quindi, se si tratta di una sorta di poesia, penso sia chiaro che è completamente libera...
Il mio intento era trasmettere un'emozione, far immaginare una situazione, seppur vaga, quasi onirica. I significati che ne potrete trarre spero siano diversi; non c'è un'interpretazione. Ho solo trasferito su carta l'impressione di una canzone :)
Spero comunque vi possa piacere.
Kristine

   
 
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