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Autore: invisibile_90    17/06/2018    0 recensioni
Isabella.
20 anni, passata la vita in una mega villa adottata da un facoltoso uomo d'affari. Amata da una sola persona, Morgan, la madre adottiva, solamente per cosi poco da non rendersene nemmeno conto. Una madre morta appena dopo un anno che lei aveva trovato una nuova famiglia, da allora il calore, l'affetto, l'amore, la forza e la tenacia nell'affrontare i suoi sogni e inseguire con tutte le sue forze e lottare per essi finiscono nel buio del suo dolore.. il prima e il dopo.
" Le varie perdite ci possono rendere pių forti cosi possono distruggerci.. io credo nella tua forza e nel tuo cuore bambina mia.. la tua mamma "
questo aveva trovato scritto nel suo primo diario appena Morgan mori, in questo modo seppe cosa scegliere o almeno cosi doveva essere ma la paura di avere il cuore spezzato alle volte e di non sopportare altro dolore ci fa cambiare rotta cosi fece Isabell crescendo.
Suo padre l'aveva spedita in diversi collegi pur di non ricordarsi di sua moglie e di averla persa, non vedere quella figlia era un modo per far finta che nulla fosse successo, ormai era un uomo glaciale, freddo e
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Storico
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Sweet Home
Eccomi, la cosa normale sarebbe stata sentirmi felice. Avere voglia di correre incontro a mio padre ed abbracciarlo, con lui che mi diceva che gli ero mancata ma invece era tutto diverso, per me. Mi faceva male che per lui ero solo un brutto ricordo, mi scavavano con un coltello dentro ogni volta che vedevo il suo sguardo ma ormai era come se mi ero abituata, non al dolore ma a lui. Cosi tolgo gli occhiali neri e prendo la mia valigia rossa, la borsa in spalla e premo col dito nel citofono cosi in due minuti la servitų mi apre il cancello.
Il giardino... oh ! Quello si che mi dava casa, mi ricordava che mia madre non era andata via con le sue rose di mille colori che amava, i pomeriggi in cui ci sedevamo nella panchina e mi leggeva la mia favola preferita " Biancaneve " e poi mi inondava la stanza con quel profumo raccogliendo mazzi di fiori. Ma persa nei ricordi come se la vedessi ecco lei, Adele. Era stata la mia roccia, la mia compagna di giochi e risate, la dolce governante.. la vedo pių stanca, con i capelli pių bianchi dopo...2 anni che non tornavo. Le rughe erano pių evidenti e il modo di camminare stanco dai diversi anni di lavoro...mi viene un magone ma me lo tengo dentro e poso la valigia gių per correre ad stringerla. Forte, forte.. ritrovando le mie narici quel profumo di gelsomino e cucina..

 


 
   
 
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