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Autore: AryaDream    18/06/2018    5 recensioni
Fin dagli albori dei tempi, i miti e le leggende sono state popolate di mostri incantati, dalla forza sovrannaturale. I più potenti erano i draghi: creature con il corpo di serpente, le zampe da lucertola, gli artigli da aquila, le fauci di un coccodrillo, i denti di un leone, le ali di un pipistrello. I draghi avevano incredibili poteri sovrannaturali e, soprattutto, erano malvagi e distruttivi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pandora, Wyvern Rhadamanthys
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La parola che deve comparire nel testo è

Norimberga.




 

Fin dagli albori dei tempi, i miti e le leggende sono state popolate di mostri incantati, dalla forza sovrannaturale. I più potenti erano i draghi: creature con il corpo di serpente, le zampe da lucertola, gli artigli da aquila, le fauci di un coccodrillo, i denti di un leone, le ali di un pipistrello. I draghi avevano incredibili poteri sovrannaturali e, soprattutto, erano malvagi e distruttivi. In ogni mito, in ogni leggenda occidentale, il drago fa la parte del cattivo. L’origine dei draghi si perde nei meandri della storia dell’uomo: infatti compaiono nelle leggende di popoli del passato, sia europei che orientali, ma la loro concezione è notevolmente differente; mentre nelle zone occidentali i draghi erano considerati l’incarnazione del male, portatori di distruzione e morte, in oriente erano visti come potenti creature benefiche.
Nella medievale Norimberga era attraversata da una strada che collegava la valle e per questo era frequentato ogni giorno da molti mercanti, che con i loro carri e i loro prodotti passavano da una parte all’altra della regione, dirigendosi al grande mercato della città.
Da qualche mese la vita degli abitanti era diventata un inferno. All’entrata del villaggio, si diceva, si era insediato una Viverna
Molti mercanti che dissero di averlo visto la descrissero come una creatura gigantesca con la presenza di un pungiglione all'estremità della coda, capace di iniettare veleno mortale o paralizzante.
Nessuno però sapeva se fosse leggenda o verità, ma durante la notte, bagliori di luce e di fuoco squarciavano il cielo. E poi, si sentiva un sibilo acuto, insistente, assillante, che non faceva dormire.
Durante i mesi successivi tutti i mercanti che venivano dai villaggi vicini sparirono.
Il Signore di Norimberga decise che bisognava affrontare il drago e chiese se ci fossero dei volontari.
Nessuno si fece avanti a parte la figlia del signore che governava Norimberga, ma suo padre rifiutò non voleva perdere la sua unica figlia.
E così il drago continuava a incendiare le case e a tenere svegli gli abitanti sibilando tutta la notte.
La fanciulla che non aveva smesso di pensare alla sua idea di vedere il temuto drago un giorno, poco prima dell’alba, mise in atto il suo proposito. Si alzò dal letto senza far rumore, scese nella grande cucina di casa, riempì un sacchetto di cibo e partì.
Arrivò all’ultima casa del villaggio. In effetti constatò che era tutta bruciata e non vi abitava più nessuno. Il chiarore nel cielo annunciava l’alba: le ombre della terra si ritiravano.
Fece il giro della casa con circospezione, alla ricerca del drago.
Niente.
Buttò lo sguardo nella valle, scrutando tra le piante del bosco.
Gli alberi si confondevano ancora con il buio della notte, ma gli parve di intravvedere qualcosa sotto una quercia.
Si incamminò in quella direzione.
Fu li che lo vide.
Era enorme con due ali grandissime e il corpo nero e le narici che emettevano scintille.
Sembrava dormire e non essersi accorto di non essere più solo.
Per la fanciulla fu una sorpresa, si aspettava il drago molto più grande,ma la sorpresa di poter osservare comunque un drago dal vivo gli fece trattenere il respiro.
Il drago, come se si sentisse visto, aprì un occhio e poi subito l’altro:Si drizzò sulle zampe, emettendo fuoco dalle narici. Un sibilo spaventoso uscì dalla bocca, mentre digrignava i denti.
La fanciulla ebbe l'impulso di scappare, ma si trattenne: Continuava a fissarlo con occhi che comunicavano paura, interesse e curiosità, ma anche fermezza.
Il drago smise di sibilare e aprì le ali come se volesse farsi ammirare in tutta la sua maestosità. Poi, lentamente, mosse le zampe verso la fanciulla, ma quando fu a pochi passi da lei, si bloccò.
Entrambi avevano gli occhi uno nell’altro e così stettero per alcuni minuti.
La fanciulla allungò il braccio verso quella creatura e il drago non si mosse era incuriosito dall'atteggiamento della fanciulla.
Fece uscire una nuvola di scintille dalle narici per poi emettere un sibilo.
-Non hai paura di me?-
-Non hai fatto nulla, perché dovrei aver paura di te?-
-Qual è il tuo nome-
-Pandora e il tuo?-
-Mi chiamano in molti modi, ma puoi chiamarmi Rhadamanthys-
La fanciulla, si sedette sull'erba e anche il drago si distese con il corpo a terra.
-In paese c'è il terrore. Mio padre il signore di Norimberga teme che tu possa uccidere tutti.
Hai incendiato le case e dentro vi erano anche dei bambini e delle ragazze come me.
Hai tolto loro la possibilità di crescere, conoscere la vita, godere delle albe e dei tramonti, divertirsi, scoprire l'amore.
Io credo che tu non sia cattivo. Ma ti comporti come se lo fossi, perché?-
Il drago aveva smesso di emettere scintille dal naso ed era silenzioso.
Il sole si era alzato e l'aria si stava riscaldando e la fanciulla pensò che le sue domestiche si saranno accorti della sua assenza e avranno avvisato suo padre.
La creatura vide che la giovane si era alzata e stava prendendo la via per casa.
-Te ne vai?-
La voce del drago traspariva molta tristezza e la ragazza guardò le ali, il muso affusolato e la bocca da cui usciva la lingua scarlatta.
Tutta quella magnificenza comunicava forza, vitalità e aggressività.
-Sei davvero un bel drago-
-Tornerai?-
-Dipende da te-
Il drago e la ragazza si lasciarono con quelle ultime parole.
Da una settimana al villaggio era tornata la calma. La notte, più nessun sibilo e nessuna spaventosa lingua di fuoco che saliva a bruciare il cielo. Niente più incendi di case e uccisioni di abitanti. E per strada, erano tornati i mercanti, con i loro carretti.
I mercanti si fermavano nella piazza della città a chiacchierare e fare a scambi di merci.
Si sarebbe potuto pensare che il drago avesse abbandonato il villaggio. Ma ogni tanto, quando calava il buio, qualche timido bagliore faceva capire che il drago era ancora là, che girava tra i boschi, tra le prime case del paese. E poi c’erano i suoi voli per la vallata, che distendevano ombre larghe e lunghe ovunque lui passasse.
Una sera dove la luna brillava alta nel cielo, la fanciulla rivide il suo amico drago.
-Mi hai ascoltata-
-Si-
-Come mai?-
-Ti racconterò la mia storia: Secoli fa, quando ancora gli eroi dominavano queste terre,una figura vestita di stracci avanzava carponi lungo una strada rocciosa. Era uno schiavo che fuggiva dal suo padrone, un signore che dominava queste terre prima di tuo padre.
Lo schiavo vagando si imbatte in un enorme tumulo di pietre che era l'entrata di una grotta tomba di un antico re.
Camminando per la grotta trova la sala del tesoro,dove erano ammassate le ricchezze del defunto re.
raccialetti d’oro a forma di serpente, spille in filigrana d’argento, spade di ferro dall’impugnatura dorata, coppe in ceramica e molto altroStava già per avventarsi su quelle meraviglie, quando qualcosa gli gelò il sangue, bloccando ogni suo movimento.
Da secoli io ero il guardiano di quel tesoro.
Quello schiavo fuggì portando via però una coppa dorata e fui costretto a lasciare la grotta per trovare la coppa e quindi ogni mille anni questo posto deve essere raso al suolo dalla mia potenza per ritrovare la coppa dorata rubata.-
La fanciulla provò pena per la creatura e decise di aiutarlo.
Si ricordò che suo padre le aveva raccontato di una coppa che si trova nella sala del tesoro del castello che era stata donata da uno schiavo secoli prima al padrone per essere perdonato.
-Devo tornare al castello, ma tornerò tra un ora-
-Va bene piccola amica-
La fanciulla corse al castello e senza farsi vedere prese la coppa e tornò dal drago.
-Questa è la coppa che ti era stata rubata-
Il drago per ringraziarla la prese con la grossa zampa e la posò sul suo dorso e prese il volo.
Arrivarono nella grotta e la creatura posò delicatamente a terra la fanciulla che rimase incredula di vedere tutte quelle ricchezze.
-Grazie per il tuo aiuto-
La fanciulla abbracciò il drago e gli diede un bacio sul muso e improvvisamente il drago si trasformò in uomo e dalla coppa una luce investì tutta la stanza e una figura femminile si manifestò.
-Dopo secoli in cui sei stato trasformato in drago hai trovato una persona che ti ha visto come sei ed ora tu tornato uomo dovrai proteggerla.
Sarà lei la tua ricchezza-
Dopo aver pronunciato quelle parole, la figura femminile svanì e tutto tornò come prima.
La fanciulla in seguito sposò il suo drago tornato uomo.


Nota Autrice: All'inizio non sapevo come inserire la parola Norimberga, ma poi mi era venuto in mente di scrivere su Pandora e Rhadamanthys in chiave diversa.
Mi sono ispirata ad una fiaba che avevo letto molto tempo fa.

 
  
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