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Autore: Lightning Plasma    18/06/2018    9 recensioni
Questa storia è il regalo di un amico, in onore del cavaliere il cui colpo da il nome a questo profilo.
Quella notte il Cavaliere del Leone era in visita alla tomba del fratello, da tutti tacciato di tradimento, ricordi gli si afollano nella mente, interrotti brutalmente dall'arrivo di qualcuno...
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga, Leo Aiolia, Sagittarius Aiolos
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Aiolia scendeva lentamente gli scalini della cripta, aveva scelto quel momento per scendervi perché era certo che non vi fosse nessuno. Se lo avessero sorpreso lì dentro avrebbe dovuto dare spiegazioni, ma non ne aveva alcuna voglia. Il cavaliere proseguì la sua discesa sino ad arrivare alla sala degli Eroi, il posto dove ogni gold saint dopo la propria morte avrebbe riposato. Aiolia continuò il suo viaggio attraversando la stanza illuminata, i bracieri facevano luce sulle tombe di tutti i cavalieri precedenti narrandone la vita, le gesta e gli atti di devozione ad Athena con dei basso rilievi scolpiti sul marmo bianco delle loro tombe. Era sorprendente come tali costruzioni si mantenessero in ottimo stato nonostante la pochissima cura che il nuovo grande sacerdote aveva imposto gli dedicassero. Aiolia pensò che era sicuramente Athena stessa a mantenerli. Lei non dimentica chi l’ ha servita con onore. Già, servita con onore. Il gold saint avrebbe voluto che anche suo fratello fosse in quelle stanze, ma le sue azioni non lo permettevano.
Aiolia arrivò all’ esterno della cripta, dove un piccolo obelisco segnava la presenza di un tumulo. Il cavaliere si inginocchiò di fronte alla tomba, posandone alla base i fiori che aveva portato. Aiolia pulì la pietra dai rampicanti e dalle foglie secche che si erano posate li intorno, poi appoggiò la mano guantata dalla cloth sulla lastra di pietra. Nel passare la mano su quell’ espressione il saint scoppiò in lacrime.
“Fratello…perché proprio tu? Tu che eri così fedele alla dea, tu che avresti dovuto rappresentarla, come è possibile che tu l’ abbia tradita?” disse Aiolia fra i singhiozzi. Le lacrime scendevano sul suo viso, andando poi a gocciolare sulla cloth dorata.
“Perché mi hai lasciato in questa situazione Aiolos? Non mi hai nemmeno potuto finire di addestrare, non ti ho avuto accanto nei momenti difficoltosi e ora tutti mi guardano non come Cavaliere del Leone, ma come fratello del traditore! Non me lo merito, e nemmeno tu…”. Il cavaliere abbassò la testa. Il dolore era troppo grande, così come la frustrazione. Le lacrime del cavaliere cominciarono a bagnare la terra, mentre il canto di un gallo in lontananza scandì l’ avvicinarsi dell’ alba.
Quel canto fece tornare in mente ad Aiolia il periodo nel quale suo fratello lo addestrava. Uno dei compiti che gli dava era spesso quello di prendere le galline a mani nude, e spesso doveva correre per tutta l’ arena per prendere uno di quei polli.
Aiolia ripensò ad un episodio in particolare: poco dopo la fine di un allenamento aveva messo il broncio al fratello, perché pensava che quello non fosse un allenamento adatto a lui. Ricordò di aver detto al fratello: “Aiolos, uffa perché devo fare questi stupidi allenamenti?? Quando potrò allenarmi con maestro Kaiser e imparare le vere tecniche da Cavaliere? Prendere questi stupidi polli non mi aiuterà certo a proteggere Athena!”
Aiolos si era avvicinato, mettendosi a sedere di fianco a lui e sorridendo gli aveva risposto: “Ascolta piccoletto, non ti faccio fare questi allenamenti perché mi diverto a vederti correre su e giù dietro ad un pollo…anche se in effetti è divertente” ridacchiò Aiolos. “Lo faccio perché maestro Kaiser mi ha chiesto di allenare la tua velocità, perché come sai i Gold Saints sono gli uomini più veloci al mondo, e tu fratellino che succederai a Kaiser diventerai il più veloce di tutti. Come è sempre stato il Cavaliere del Leone.”
Il piccolo Aiolia sorrise, suo fratello sapeva sempre come tirarlo su di morale. Mentre si stava rialzando per riprendere il suo inseguimento, notò che i due neo eletti Cavalieri dei Gemelli si erano avvicinati a loro.
“Salute a te Aiolos” parlò il più anziano dei due, quello chiamato Saga.
“Salute a te Cavaliere, cosa ti porta qui oggi?” rispose Aiolos
“Siamo venuti a controllare gli allenamenti degli aspiranti Saints, e mi duole dirti che tuo fratello non ci ha impressionato, se dopo mesi non è ancora riuscito a prendere un semplice pollo come potrà apprendere le tecniche di Kaiser?” la voce di Saga era fredda e tagliente.
“Già” proseguì Kanon il più giovane “come potrà? Sicuramente non ci riuscirà, mi duole per te Aiolos, non tutti hanno avuto la fortuna di avere delle abilità ben ripartite come Saga e me. Capisco che non deve essere facile per te avere un fratello tanto debole e poco avvezzo all’ essere un cavaliere.” Kanon rise di gusto, mentre Saga rimase imperturbabile sebbene Aiolos percepì il disprezzo che il Cavaliere dei Gemelli provava per lui e la sua famiglia.
“Penso che non sia affar vostro i progressi che mio fratello compie, in quanto Gold Saint del Sagittario e incaricato da Kaiser del Leone questo è solo di mia competenza. Vi prego dunque di lasciarci continuare gli allenamenti e di far ritorno alla vostra casa, od ovunque foste diretti”. Appena finito di parlare Aiolos si voltò per andar via, ma Kanon lo fermò spostandosi davanti a lui.
“Dove credi di andare insolente?” la sua voce era decisamente alterata “Come osi parlare così a NOI Saint dei Gemelli? Non mi interessa se sei nostro parì, ti distruggerò se lo farai nuovamente!” Kanon cominciò ad espandere il suo cosmo.
Aiolia era paralizzato non sapeva cosa fare, la presenza di quel cosmo era qualcosa che non aveva mai percepito prima. Era diverso da quello di suo fratello, sembrava rabbioso e carico d’ odio.
Aiolos guardò negli occhi Kanon, e poi espanse il suo cosmo. Un aura dorata gli si propagò attorno. Entrambi erano pronti per collidere.
“Fermati Kanon” intervenne Saga.
“Questo insolente merita una punizione!” Rispose Kanon, ancora furente.
“Ti ho detto di fermarti” il cosmo di Saga si propagò, andando ad ingrandirsi sempre di più.
Kanon ritirò il proprio cosmo e Aiolos lo imitò. Aiolia era rapito dalla potenza che i tre avevano dimostrato.
“Andiamo via Kanon, e tu Aiolos continua ad allenare tuo fratello. Il grande tempio si aspetta dei risultati” disse Saga
“Me ne ricorderò, grazie” rispose Aiolos.
I due gemelli si allontanarono. Aiolia corse ad abbracciare Aiolos. “Wow fratello avevi un cosmo davvero potente, l’ ho percepito!! Non vedo l’ ora di poterlo espandere così anche io!!” disse Aiolia con gli occhi che gli brillavano dall’ emozione.
“Sicuramente ci riuscirai, io credo in te e anche maestro Kaiser…ma prima cattura quel pollo. O vuoi essere il primo Leone che non ha catturato la sua preda? Quando ti investiranno dell’ armatura potrei anche dirlo.” Aiolos fece un occhiolino al fratello minore e poi scoppiò a ridere, seguito da Aiolia che rise mentre ricominciò a correre verso i polli.
Aiolia si ridestò da quel ricordo, stava ancora piangendo. “Fratello” sussurrò il Saint “tu hai creduto in me. Io crederò in te e ristabilirò il tuo nome”. Il cavaliere passò ancora una volta le dita sulla fredda pietra.
“Cosa ci fai qui?” Aiolia si voltò. Era la voce di Arles il grande sacerdote.
“Sono solo venuto a trovare mio fratello, sommo Arles.” Rispose il saint.
“Non ti è concesso stare qui, e nessun onore deve essere corrisposto ai traditori come tuo fratello” il Gran Sacerdote stese il dito verso i fiori posti sul tumulo, ed essi presero fuoco. Aiolia non si mosse, era in collera ma non poteva macchiare ancora il nome della sua famiglia.
Arles si avvicinò al piccolo obelisco. Poi con un calcio mandò in pezzi il tumulo dove Aiolos era stato riposto. “ Un traditore come tuo fratello, Aiolia non merita di essere ricordato. Ma se proprio vuoi ricordarlo questo mi sembra più appropriato”. Arles raccolse il piccolo obelisco di pietra e vi incise sopra: “TRADITORE”. La forma di pietra venne poi conficcata dove prima vi erano i fiori che Aiolia aveva portato.
Il Cavaliere del Leone strinse le unghie nei palmi delle mani, e sangue caldo colò verso il terreno. Arles si voltò verso di lui. Il Gran Sacerdote si avvicinò e si mise faccia a faccia con il Saint. “Invece di portare fiori e costruire tumuli rozzi, pensa a come ristabilire il nome di tuo fratello. Non è bello essere riconosciuto come fratelli di uno spergiuro e traditore dico bene?? Chissà, forse laverai la macchia di tuo fratello un giorno.” Nonostante la maschera sul suo volto Aiolia poteva giurare che Arles avesse un sorriso stampato in faccia.
“Ci proverò o sommo”
Arles si diresse verso le scale e cominciò a salirle, aveva goduto di quel momento. Sotto la maschera blu, Saga stava ridendo di gusto nel vedere le espressioni del piccolo Leoncino. Avrebbe sofferto fino a che non sarebbe morto. Un piccolo roditore sbucò dagli scalini. Saga lo schiacciò. Avrebbe schiacciato come quel topo tutti i suoi nemici. Il più forte si erge sui più deboli e lui era il più forte di tutti. Lui era un Dio. Continuando a ridere fra se e se, si diresse verso il Grande Tempio.
Aiolia osservò Arles andarsene. Poi si chinò nuovamente sul tumulo e cominciò a ricostruirlo. L’ obelisco inciso era ancora lì, ma decise di lasciarlo. Avrebbe rimosso quel marchio solo quando il nome di suo fratello sarebbe stato ristabilito e in quel momento anche Arles l’ avrebbe pagata. Osservando il sole che sorgere da est, Aiolia si diresse verso la propria casa.


   
 
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