"Hoseok!" Una voce ovattata mi raggiunse nel sogno che stavo facendo. Chissà chi mi stava chiamando. Ero in una foresta o quella che doveva sembrare, magari una radura . Affianco a me un cavallo albino mi annusava la mano intrisa di odori mentre la sua coda nera ondeggiava qua e di là per mandare via delle fastidiose mosche. Davanti a me un lago verde acqua si stagliava ai piedi di una montagna innevata, completato da qualche pesce che saltava al di fuori dell'acqua cristallina. Mi grattai e scostai i capelli ramati che ormai dovevo tagliare per l'eccessiva lunghezza. Più fissavo quel lago e più mi sentivo strano. Concentrato su quello specchio d'acqua non mi resi conto di una bassa nebbiolina che si stava formando su di esso avvolgendolo poi completamente. Questo era decisamente strano. L'animale affianco a me improvvisamente tolse il suo naso dalla mia mano per guardare di fronte a se, come già stavo facendo io, con le orecchie ritte e gli occhi color nocciola attenti. Una specie di ombra stava uscendo da quella nebbiolina. Questo era decisamente più strano di ciò che stava accadendo prima. Thornton, come avevo soprannominato il mio compagno immaginario di sogni, iniziò ad agitarsi e a ritirarsi di qualche passo indietro mentre i suoi nitriti coprivano l'apparente silenzio. "Shhh" gli dissi accarezzandogli la folta criniera nera e viola riusciendo a tranquillizzarlo quel che bastava per capire che cosa stava accadendo. La figura in questione più si avvicinava più diventava facile distinguerla. Ora era davanti a me, forse 1 o 2 metri di distanza, con la testa china coperta, insieme al corpo, da un mantello rosso scuro che risaltava in quell'ambiente verdognolo e grigiastro. Non riuscivo a distinguerne nemmeno le mani che rifugiavano all'interno dellelarghe maniche. E niente, stava lì ferma, immobile non accennando minimamente a nessun movimento o azione. D'un tratto se prima non faceva niente, ora aveva alzato la testa rivelando un viso pallido e dei lisci capelli corvino. Aveva occhi color pece e delle labbra color rosa che spiccava su quella pelle che sembrava composta da neve. Mi fissava e io fissavo lui, e si lui perché avevo capito fosse un ragazzo, probabilmente della mia età. Si preannunció a parlare. "Smettila di fissarmi" "Io? Ma se sei tu quello che fissa" "In verità stavo guardando la tua faccia e più precisamente il tuo brufolo" avvicinandosi col viso e toccando il tanto rinomato foruncolo. "Ma che fai!" Togliendo il suo dito dalla mia faccia e allontanandolo. "E che ne so io, sono venuto da te per consegnarti un messaggio mica per spiegarti perché hai un brufolo in faccia" "Un messaggio? Per me? Davvero? E da chi? Nooo non dirmi che me lo ha mandato il Signore avendo visto la mia magnificenza" Alzai gli occhi al cielo e sorrisi "No per finta guarda. Ma sei scemo o cosa? Te lo porto io il messaggio mica Dio" "Ah" al luce divina era scemata improvvisamente come il mio sorriso "Ora ascoltami attentamente Solthi è in pericolo" disse guardandomi dritto negli occhi "Chee? Ma ti sei bevuto 10 sake?" "Ma tu hai seri problemi. Ti ho detto di ascoltarmi maledizione e non di fare domande. Chiudi quella tua boccaccia se non vuoi che ti trasformi in un cavallo" "Mpff come vuoi" "Principe Hoseok il tuo regno è seriamente in pericolo. Qualcuno vuole ribare le pietre basi del potere. Qualcuno ti tradirà e tutto partirà dall'interno del governo. Sta attento. Io non so esattamente chi o cosa oppure quando avverrà so solo che non puoi lasciare nelle mani altrui quelle pietre capisci? Mettici tutta la guardia che hai e se fosse necessario dovrai farlo pure tu." "Ma...le pietre sono nelle segrete in un covo nascosto e conosciuto solo dalla mia famiglia non può venire aperto da nessun altro" "Non so come succederà tu fa solo il possibile perché ciò non avvenga" "Hoseok svegliati!" Ancora quella voce "Io devo andare" "No aspetta! Dimmi il tuo nome almeno" "Il mio nome dici? mi chiamo Sugar ma non so come questo possa interessarti" "Bhe almeno so chi ringraziare se riuscirò a proteggere le pietre" "Ora devo seriamente andare" "Ci rincontreremo?" "Non saprei dopotutto questo è solo un sogno no?" E detto ciò scomparve. Hoseok abbandonato a se stesso lasciò quel luogo e si risveglió nella stanza reale con Jin in piedi davanti a lui. "Jin?" "Principe..." "Chiamami per nome sai che questi appellativi mi fanno sentire più vecchio" "Come desidera...Hoseok ho cattive notizie" "Dimmi" "Hanno rubato la pietra sacrale"