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Autore: hertz    20/06/2018    0 recensioni
Sara è una tennista professionista, eterna promessa incompiuta. Riuscirà a superare i suoi limiti sportivi e, sopratutto, personali, per poter finalmente vivere la sua vita?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sara aveva iniziato da una settimana gli allenamenti per le qualificazioni agli Open di Francia, aveva cercato di dedicarsi esclusivamente al tennis ed evitare di pensare ad altre cose e, sopratutto, a Martina. Dopo che aveva scoperto l'esistenza di un fidanzato non volevo pensare minimamente a lei, in quella settimana si era data più volte della stupida. Si era illusa di poter avere con lei una frequentazione normale, o almeno potersi conoscere senza nessuna forzatura o paranoia. Invece sapere che era stata solo usata l'aveva ferita, l'aveva fatta sentire quasi un oggetto. Aveva anche litigato con Roberto per questo motivo, secondo l'amico stava esagerando, non si conoscevano e avevano semplicemente fatto del sesso, perché Martina avrebbe dovuto informarla di essere fidanzata? In fondo anche lei cercava un'avventura e non capiva perché Sara se la fosse invece presa così tanto. Per la giovane però era una questione di rispetto, si era sentita sporca e usata, non voleva essere un'amante, nemmeno per una sola notte.

 

Sospirò e cercò di non pensarci più, doveva togliersi assolutamente Martina dai pensieri, era riuscita a evitare i suoi messaggi e le sue telefonate, le sarebbe passata molto presto.

 

“Piccola oggi ti ho vista un po' sottotono, tutto bene?” - la voce del padre la ridestò da quei pensieri e questa volta gliene fu grata.

 

“Sì, tranquillo papà, ero solo un po' stanca perché ieri non ho dormito benissimo. Però domani andrà meglio” - rispose sorridendo e andandogli incontro - “Non fallirò, te lo prometto”

 

“Non devi farlo per me Sara, devi farlo per te” - replicò l'uomo abbracciandola forte - “Solo per te.”

 

Sara annuì e chiuse gli occhi, sapeva di avere col padre un rapporto conflittuale ma anche intenso, spesso odiava come la faceva sentire e odiava tutta la pressione, anche se spesso inconsapevole, le metteva addosso. Ora però quell'abbraccio aveva avuto la capacità di rilassarla, di farle dimenticare lo stress che aveva accumulato nei giorni precedenti. Doveva pensare solo al tennis, si ripeté mentalmente.

 

“Ora vado in albergo, faccio una doccia e provo a riposare. Per l'esordio di domani voglio essere in forma”- disse infine Sara staccandosi lentamente.

 

Il padre annuì, le diede un leggero bacio sulla guancia e uscì. Aveva davvero delle sensazioni positive questa volta.

 

 

Sara sapeva di dover cercare di dormire, aveva la sveglia alle sette l'indomani, però si sentiva troppo carica ancora e sapeva che si sarebbe solo innervosita, Aveva giocato un po' col cellulare, postato qualche foto su Instagram e risposto ai messaggi di auguri per il torneo. In quel momento in realtà avrebbe voluto solo sentire Roberto però non voleva parlare di Martina e sapeva che il ragazzo invece avrebbe tirato fuori l'argomento. E lei non voleva discutere.

Sbuffò per l'ennesima volta e decise di chiamare Alice, l'unica persona con cui aveva un rapporto di amicizia oltre Roberto.

 

Ma tu non dovresti pensare alla partita di domani contro quella slovacca?” - disse una voce femminile subito dopo uno squillo.

 

“Non ho voglia di pensarci e mi andava di sentire la mia vecchia amica” - rispose Sara

 

Non ti fai sentire da giorni Carli, dovrei pure essere incazzata. Lo sai?” - replicò l'altra canzonandola.

 

“Ero impegnata, scusa... il ritorno ai tornei, mio padre, le solite cose. Scusami Ali.” - tentò di giustificarsi Sara ma in realtà non le aveva scritto perché temeva il suo giudizio.

 

Sei perdonata. Comunque ti sei ripresa, la settimana scorsa hai giocato bene. Sì ti ho vista, prima che tu me lo chieda.” - continuò Alice - “E sei sempre bellissima”

 

“Grazie...” - bisbigliò Sara - “Mi manchi Ali, perché non riusciamo a vederci spesso?”

 

Hai litigato con Roberto? Cosa è successo?” - le domandò invece Alice

 

No, cioè un po' ma non è proprio un litigio. Però non mi ti ho chiamata per questo.” - disse Sara chiudendo gli occhi e sdraiandosi sul letto - “Volevo solo...”

Sara ti conosco bene, non mentirmi, stai male, lo percepisco dalla voce, e se stessi male normalmente avresti chiamato Roberto non me. Lui riesce a farti tornare il buonumore sempre, io no, purtroppo. Ma non voglio parlare della mia gelosia nei suoi confronti” - la interruppe Alice - “Quindi cosa è successo?”

 

Sara sospirò, odiava quella sensazione che stava provando, Alice però aveva detto la sacrosanta verità, non si confidava mai con lei, anche se le era stata vicina in momenti molto delicati della sua vita non era mai riuscita a parlare di tutto, nemmeno della sua omosessualità. Temeva, senza nessuna ragione in realtà, di una reazione negativa, però era consapevole che erano solo sue paranoie, Alice sapeva di Roberto e non si. Sospirò ancora e decise di dirle la verità, o meglio la sua verità.

 

“La settimana scorsa ho conosciuto una persona, non so perché ma le ho chiesto di uscire. Roberto ha insistito, per lui devo pensare anche ad altro oltre al tennis. So che lo pensi pure tu. Ma il tennis è la mia vita, non posso distrarmi. Non ora.” - iniziò a spiegarle parlando velocemente - “Ma aveva ragione lui, uscire mi ha fatto bene, mi son divertita. Almeno sino alla mattina successiva, dove ho scoperto che son stata l'avventura di una persona impegnata. E ho reagito male, mi son sentita così stupida. E Roberto doveva appoggiare me! Non dirmi che sto facendo drammi per una scopata!” - disse ritrovandosi sull'orlo del pianto.

 

Alice stette in silenzio. Avrebbe voluto dirle diverse cose ma si rendeva conto che rischiava di farla chiudere e non voleva, non dopo che si era aperta con lei, come non faceva da tanto tempo. Sospirò e sperò che Sara continuasse.

 

“Io non so cosa mi prende Ali, non so nemmeno chi sia, perché allora sto così male e mi sento stupida? Dovrei pensare solo che son stata bene, no? Però perché non dirmi subito della presenza di un'altra persona? Perché?” - continuò Sara ormai in lacrime, sapendo che il pianto non era dovuto solo a Martina.

 

“Sara non dire così, la tua reazione è normale. Ti sei lasciata andare e anche se solo per un'avventura avresti preferito sincerità, è normale. Capisco anche Roberto però probabilmente la tua frustrazione non è dovuta solo a questo. Non ti ho mai chiesto troppo sulle tue storie ma so benissimo che le hai avute, non son stupida. Perché non inizi con l'essere sincera almeno con chi ti vuole bene?” - disse Alice con estrema calma e quando sentì Sara singhiozzare continuò - “Non voglio obbligarti a considerarmi alla stregua di Roberto, so benissimo che non sarò mai ciò che è lui ed è giusto così. Però non voglio nemmeno che tu non mi dica come stanno realmente le cose. Cosa ti fa star male Sara?”

“Non avrei voluto dirti questo senza guardarti in faccia” - iniziò Sara quasi balbettando - “E se non l'ho fatto in tutti questi anni non è perché non ti ritenga importante ma perché faccio fatica anche io...” - si fermò e pensò a come dirglielo, sarebbe stato tutto più facile con una birra in mano - “La persona con cui son uscita la settimana scorsa non è... cioè è... Cazzo non riesco nemmeno a dirlo!” - singhiozzò in preda al panico - “Scusami Ali, è tutto così sbagliato”

 

“È una donna, vero?” - disse semplicemente Alice togliendola dall'imbarazzo - “Credi non me ne fossi già accorta che non ti interessano gli uomini?” - sorrise sperando di averla tranquillizzata - “Aspettavo solamente me lo dicessi tu, per me non fa differenza se nel tuo letto ci va una donna o un uomo. Non ti faccio una colpa per non averlo detto, voglio però estrema sincerità d'ora in poi. Ok?”

 

“Grazie Ali” - disse solamente Sara sentendosi improvvisamente più leggera - “Lei mi piaceva, nonostante non sapessi nulla. Forse mi ha ferito essere presa in giro per l'ennesima volta. Non lo so, davvero, son stata benissimo quella sera, del sesso fantastico, la mente libera, nessuna pressione e nessuna voglia di piacere a ogni costo. Ero solo Sara Carli.”

 

Le hai dette anche a lei queste cose? Ok, ti ha mentito ma magari aveva delle ragioni per farlo, no? Perché non le dici quello che ti passa per la testa?” - le disse semplicemente Alice - “Sara ora devo andare, sta passando Leonardo a prendermi. Però vorrei tornare sull'argomento, magari dopo che finisci il torneo. Ok?

 

“Grazie.” - rispose e poi chiuse la chiamata.

 

Si alzò e si diresse in bagno, si lavò il viso e sospirò. Aver parlato con Alice le aveva fatto bene, si sentiva più leggera e meno oppressa, probabilmente il suo disagio e nervosismo non era solo per Martina. Prese nuovamente il telefono e mandò inizialmente un messaggio a Roberto.

 

Scusami, sono stata stupida. Mi manchi.

 

Si morse il labbro inferiore e decise di smettere di farsi del male e digitò: Ho bisogno di parlarti. Sono a Parigi ora, quando torno possiamo vederci?

  
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