Candy era triste perché Terence non c’era più.
Suor Maria le diceva:
"Su non essere triste, abbi fede e prega il Signore".
Miss Pony aggiungeva:
"Cara, vedrai che tutto si risolverà per il meglio".
Un giorno Suor Maria chiamò Candy:
"Candy è arrivata una lettera di Terence".
La ragazza strappò la lettera di mano alla suora e scappò sulla "Collina di Pony", per leggerla in santa pace, senza rotture di scatole. Questo fu quanto lesse:
 
Candy ti amo tanto e presto sarò da te; quell’arpia di Susanna s’è finalmente buttata dal cinquantasettesimo piano dell’Empire State Building, sfracellandosi, e io ho subito prenotato sul primo treno per correre da te; non rispetterò neanche il lutto previsto e ho già mandato a quel paese quella megera della signora Marlowe, dicendole che il funerale se lo può organizzare, e soprattutto pagare, da sola.
Aspettami sto arrivando.
Per sempre tuo
 
Terence Graham
 
Candy strinse la lettera al petto e ringraziò il Signore per averle levato dai piedi la malvagia e tetra Susanna.
 
Due giorni dopo Terence si presentò a Lakewood per chiedere ufficialmente la mano di Candy allo zio William. Entrando nella villa s’imbatté in Neal che cominciò ad insultarlo: un gancio, due diretti e un montante, furono sufficienti. I colpi del nostro furono così forti da provocare a Neal il distacco della mascella e da lasciarlo storpio per sempre.
Lo zio William fu felice e acconsentì al matrimonio tra Candy e Terence: come regalo di nozze licenziò il signor Legan, buttandolo in strada con sua moglie, comprò la "Casa di Pony", trasformandola in un residence per gli orfani di tutto il mondo e donò Lakewood agli sposi. Candy, notoriamente buona e gentile, regalò la tenuta alle "Opere delle Carmelitane Scalze": "Così almeno si potranno comprare dei sandali e non andranno più scalze", pensò la nostra generosa eroina.
Uscendo da Lakewood, Terence incontrò Iriza, che cominciò ad inveire contro di lui: lui la spinse, facendola rotolare per le scale e poi la buttò fuori dalla villa proprio mentre transitava di là un carro; Iriza finì sfracellata sotto gli zoccoli dei cavalli e le ruote del carro. Elroy, contrariata da tutto ciò, litigò con Candy, fu colpita da ictus e, dopo settimane di agonia, morì, tra atroci tormenti.
Lo zio William, che aveva pensato, "Ma porca miseria, quella bastarda di Susanna non poteva aspettare un paio di giorni per buttarsi di sotto? Ero a tanto così dal cuccarmela io la Candy; avrei dovuto battere il ferro finché era caldo e presentarmi tutti i giorni alla Casa di Pony, agghindato come un deficiente e con le lumache che strisciano", si buttò a capofitto nel lavoro col risultato di fare un ictus pure lui e Santa Notte.
Nel giorno stesso dell’arrivo di Terence, lui e Candy si baciarono e fecero l’amore, concedendosi il bis e il ter nei giorni successivi, senza sosta.
Candy e Terence si sposarono e vissero eternamente felici; Archie ed Annie, tolta di mezzo la vecchia arpia, poterono sposarsi e vivere felici in eterno; Patty finì col passare le giornate  a piangere sulla tomba di Stear, fino a fare una sincope e rimanerci secca.
Ma questi dettagli non guastarono mai la piena felicità dei nostri eroi, che ebbero una decina di figli, tutti forti e robusti.
Non ci fu necessità di creare stupidi personaggi aggiuntivi e complicate trame inutili, poiché la storia conteneva in sé tutto il necessario per concludersi felicemente.