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Autore: mari05    26/06/2018    0 recensioni
E se a cadere nel Tartaro non fossero stati Percy e Annabeth, ma solamente Percy?
E se, a distanza di anni, il figlio di Poseidone tornasse a casa per portare una brutta notizia?
E se lui stesso non fosse consapevole di ciò che sta succedendo?
DAL TESTO
«Percy?» chiamò di nuovo, stringendo le lenzuola con ossessività. Chi c’era?
Ripeté il nome del ragazzo tre volte prima che qualcuno si facesse vivo davanti a lei. O meglio, qualcosa.
Un paio di occhi smeraldini avanzavano verso Annabeth, grandi, belli e preoccupati come l’ultima volta che la figlia d’Atena li aveva visti. Quelli erano gli occhi di Percy Jackson, ne era sicura.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Percy/Annabeth
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Pe-Percy?» biascicò la figlia d’Atena, rivoltandosi nelle coperte. Una mano a reggerlo per non farlo cadere, l’altra verso Nico di Angelo, un grido che squarciava l’aria, e, d’improvviso, una delle due mani mollò la presa, lasciando cadere un corpo urlante nel gigantesco baratro senza via di rimedio.
Di nuovo lo stesso incubo, o meglio, ricordo, che l’assaliva tutte le notti, le mescolava le budella e la spingeva a svegliarsi di soprassalto nella sua cabina, madida di sudore freddo, chiamando a voce bassa il suo ragazzo, quasi come se quest’ultimo, dal Tartaro, avesse potuto risponderle.
Ovviamente, ogni volta che Annabeth si svegliava e lo chiamava nessuno rispondeva. Nessuno replicava.
Ma quella volta fu diverso. Le sembrò quasi di aver percepito un cambiamento all’interno della cabina, nel momento in cui aveva pronunciato il nome del suo ragazzo.
«Percy?» ripeté questa volta con più sicurezza, per accertarsi che la presenza che aveva appena percepito si fosse mossa nell’esatto momento in cui aveva sentito pronunciare quel nome o se fosse stata solo una coincidenza, una corrente d’aria innocua e innocente.
Non fu così. Un sussulto, quasi come se qualcuno stesse trattenendo il respiro dinanzi a lei. Quasi come se qualcuno…avesse sentito il suo nome, si fosse sentito chiamato in causa.
«Percy?» chiamò di nuovo, stringendo le lenzuola con ossessività. Chi c’era?
Ripeté il nome del ragazzo tre volte prima che qualcuno si facesse vivo davanti a lei. O meglio, qualcosa.
Un paio di occhi smeraldini avanzavano verso Annabeth, grandi, belli e preoccupati come l’ultima volta che la figlia d’Atena li aveva visti. Quelli erano gli occhi di Percy Jackson, ne era sicura.
Gli si avvicinò, aguzzando la vista nel buio che li avvolgeva. Non appena fu abbastanza vicina a quegli occhi questi si sgranarono, e Annabeth percepì un sorriso appena sotto di loro.
E sorrise pure lei, perché finalmente poteva rivedere quegli occhi e sentire quel sorriso, lo stesso che un tempo scompariva per fare spazio alle sue labbra, alla sua lingua.
Finalmente Percy Jackson era tornato a casa.
   
 
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