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Autore: sascy    27/06/2018    3 recensioni
[Alycia Debnam-Carey - Eliza Taylor]
[Alycia Debnam-Carey - Eliza Taylor]Elycia AU dove Eliza Taylor è un'attrice famosa e Alycia Debnam-Carey è una sua fan che decide di andare ad una convention dove sarà Eliza sarà presente come ospite. Sì, sono reduce dalla Con-Clave. XD
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

 

Alycia

 

Era forse stata Eliza a regalarmi il Meet&Greet con lei? E per quale motivo avrebbe dovuto farlo? Non riuscivo a trovare una valida spiegazione, ma da come si era comportata poco prima sembrava proprio che questa fosse la realtà dei fatti. Un sorriso si abbozzò sulle mie labbra e mi portai istintivamente una mano alla bocca, carezzandola. Le mie labbra avevano davvero incontrato le sue? Evidentemente dovevo essermelo immaginato, altrimenti lei non sarebbe stata così tranquilla e a suo agio con me quella mattina. Ok, era stato sicuramente un sogno, dettato dal mio desiderio di lei.

Finii il mio caffè, continuando a sentirmi tra le nuvole e lanciandole qualche occhiata di sfuggita. Stava mangiando al tavolo con gli altri attori e di tanto in tanto sorrideva verso William, che distrattamente le carezzava una spalla, rimanendo con il braccio poggiato sulla sua sedia, cingendola.

Quell'uomo era il più fortunato del mondo, non c'era altro modo di descriverlo. Era il fottutissimo uomo più fortunato dell'intero pianeta terra. Punto.

La mia mente fu popolata da scenari di loro due insieme e immediatamente il mio stomaco ebbe un sussulto. Dovevo assolutamente smettere di pensare a certe cose di prima mattina.

Una volta finito il mio caffè mi diressi verso la sala nella quale si sarebbero svolti i panel, io avevo il pass base che mi permetteva di sedermi soltanto nelle ultime file, ma forse era anche meglio così, almeno non avrei rischiato ancora di incontrare il suo sguardo. Volevo che quella giornata scorresse nel modo più tranquillo possibile, volevo evitare ogni altra figuraccia. Mi sedetti e mi resi conto di essere praticamente da sola, la maggior parte delle persone era ancora ammassata vicino al ristorante per poter ammirare tutto il gruppo degli attori. Se solo avessero saputo la fortuna che avevo avuto io la sera precedente...

La sicurezza dell'albergo fece diradare il gruppo di fan e li invitò a sedersi nella sala del panel, aspettando l'inizio della convention. Così fecero, incredibilmente disciplinati.

Dopo circa mezz'ora eravamo tutti pronti, ognuno al suo posto, in trepidante attesa. Le ragazze dello staff mostrarono un video montato ad arte con scene prese dal telefilm e finalmente annunciarono l'ingresso degli attori. Il primo ad entrare fu Richard, seguito a ruota da William. Per ultima, come una vera diva, entrò Eliza, lasciando che la attendessimo per qualche secondo. La folla esultò, erano tutti quanti su di giri, sembrava di essere nel bel mezzo di una rivoluzione. Anche se da fuori cercavo di non dare a vedere le mie emozioni, in realtà dentro stavo urlando insieme a loro.

Eliza si sedette nella poltroncina in mezzo agli altri due attori, sul piccolo palco leggermente rialzato, poi salutò caldamente tutti i fan che di nuovo cominciarono a lanciare urla per lei, in completa ammirazione. Era meravigliosa, aveva una camicetta rossa stretta sul seno e un paio di jeans slavati talmente attillati che sembravano una seconda pelle. I capelli sciolti erano più luminosi del solito e il trucco leggero le donava un'aria acqua e sapone che mi faceva impazzire.

Durante il panel alcuni fan trovarono il coraggio di farle delle domande, dapprima sullo show, poi sulla sua carriera lavorativa. Io cercavo di tenermi il più in disparte possibile, non avrei mai potuto farle una domanda, non dopo quello che era successo.

“Ciao Eliza” disse una fan ad un certo punto.

“Ciao!” rispose con entusiasmo genuino lei, sorridendole.

“Vorrei farti una domanda un po' personale, in realtà vorrei farla sia a te che a William” la ragazza arrossì vistosamente, ma non dette segni di cedimento, nonostante la forte vergogna che stava chiaramente provando in quel momento.

“Oh... beh, spara!” Eliza sembrava in imbarazzo, ma forse fui l'unica a notarlo.

“Ecco... si dice in giro che voi due siate una coppia, potete confermare o smentire questo rumor?”

Nella sala si alzò un leggero brusio, un ragazzo accanto a me fece commenti poco carini e io lo fulminai con lo sguardo.

Eliza rimase in silenzio per qualche secondo, sembrava guardare in giro, come se stesse cercando qualcuno o qualcosa nel pubblico. Che stesse cercando me? Impossibile.

William si schiarì la voce e le prese una mano tra le sue.

Schiamazzi si alzarono incerti.

“Beh, bella domanda, diciamo che siamo buoni amici, direi amici molto... intimi” a quelle parole Eliza ebbe un sussulto e lo guardò, mi sembrò di vedere, anche se da lontano, del disappunto nei suoi occhi, ma solo per un attimo. La folla impazzì letteralmente tra fischia, applausi e urla. Eliza abbozzò una risata imbarazzata. Richard in tutto questo aveva soltanto accennato un mezzo sorriso con le labbra, ma con gli occhi sembrava pieno di disapprovazione.

Lo staff riuscì dopo un minuto buono a riportare ordine nella sala, con non poca fatica.

Le domande proseguirono e ad un tratto una ragazza chiese ad Eliza di raccontare un aneddoto divertente o imbarazzante avvenuto durante le riprese. Attendendo la sua risposta presi una bottiglietta d'acqua dalla mia borsa e cominciai a berne un copioso sorso.

“Ce ne sarebbero molti da ricordare, ma uno in particolare mi fa ancora arrossire e ridere allo stesso tempo – disse guardando la fan – quando dovevamo girare la famosa scena di sesso saffico nella terza stagione, mi sono avventata sulla povera ragazza con un po' troppa aggressività e il regista ha bloccato il tutto dicendomi di essere più dolce” una risata sconcertante uscì dalla sua bocca, suscitando ilarità in tutto il pubblico.

Io non potei far altro che immaginarmi la scena, sostituendo me all'attrice. Percepii chiaramente una vibrazione in mezzo alle gambe, era tremendamente eccitante immaginarla aggressiva durante un amplesso.

Non riuscii a bloccare il mio flusso di coscienza tanto che ad un tratto mi resi conto che avevo la bocca piena di acqua, non avevo ancora inghiottito. Provai a mandare giù il sorso che prese la strada sbagliata finendomi di traverso. Cominciai a tossire violentemente, non riuscivo a smettere. Sentii il silenzio calare nella sala e quando riuscii a calmare la tosse notai che praticamente tutti mi stavano guardando, Eliza compresa.

“Si sente bene, signorina?” mi chiese lei davanti a tutti.

Non potevo crederci, avevo fatto il possibile per evitare di farmi vedere e adesso l'attenzione di tutti era su di me. Ok, era il caso di trovare una pala al più presto e cominciare a scavare una fossa talmente fonda da non poterne vedere la fine.

“S...sì” risposi sentendomi avvampare il volto per la vergogna.

“Non vorrei averla fatta emozionare troppo con il mio aneddoto” disse ridendo. Maledetta, aveva capito quello che aveva suscitato in me ed era stata fiera di farmelo notare. Perché mi faceva tutto questo? Dove voleva arrivare?

“N...no, no” molto probabilmente il mio volto era del colore della sua camicetta in quel momento. Avrei tanto desiderato smaterializzarmi.

Eliza continuò a guardarmi, sul suo volto un'espressione di soddisfazione e sfida. Non capivo come fosse possibile che riuscisse a provocare in quel modo solo con lo sguardo.

Soprattutto non capivo perché lo facesse proprio con me.

Una ragazza dello staff passò il microfono per la domanda successiva ed Eliza fu costretta a distogliere lo sguardo dai miei occhi. Nonostante questo non fece altro che guardarmi per tutto il resto del panel, ogni volta che ne aveva l'occasione rivolgeva a me la sua attenzione. Non sapevo cosa fare, né come comportarmi, dovevo guardarla a mia volta in una sorta di sfida? Dovevo fare finta di nulla per non farle capire che la cosa mi tangeva così tanto? Volevo capire a che gioco stesse giocando con esattezza. Istintivamente mi misi a fissarla a mia volta e notai che le piaceva girarsi verso di me e trovare il mio sguardo che già la stava aspettando. Sembrava godere delle mie attenzioni.

Il panel finì velocemente e gli attori si alzarono per andarsene, sommersi dagli applausi di una platea in adorazione. Prima di lasciare la stanza, però, Eliza mi fece uno strano cenno con il capo che sembrava voler dire “seguimi”, ma era probabilmente stata soltanto una mia impressione. Pensai comunque che anche volendo lo staff e la sicurezza non mi avrebbero in alcun modo permesso di seguirla e decisi quindi di fare finta di niente, rimanendo seduta al mio posto che abbandonai soltanto quando furono annunciate le sessioni di autografi.

Mi misi in fila con tutti gli altri, in silenzio. Erano tutti vogliosi di parlare, probabilmente per scaricare la tensione, ma io mi resi conto che non ero affatto dell'umore. Volevo solo che quella giornata giungesse al termine. Desideravo ardentemente di passare di nuovo del tempo da sola con Eliza, avevo bisogno di parlarle, di capire cosa fosse successo la sera precedente.

Dopo ben un'ora e mezza passata in fila la ragazza dietro di me mi tirò un pestone sul piede.

“Ouch!” esclamai involontariamente.

“Oddio scusami, non volevo! Scusa!” si scusò la ragazza con evidente imbarazzo e sinceramente dispiaciuta. Mi fece molta tenerezza, le dissi che non doveva preoccuparsi e che in fin dei conti non era stato poi così doloroso. Lei si tranquillizzò e ridemmo insieme dell'accaduto, poi cominciammo a parlare del più e del meno. Sembrava una ragazza molto simpatica e piacevole, non potei fare a meno di notare quanto fosse carina. I capelli ricci e corvini contrastavano fortemente con la pelle pallida ma liscia e ben curata, aveva occhi scuri e profondi che le conferivano un'aria molto dolce e semplice.

Parlammo per un tempo indefinito e mi resi conto che ero riuscita a calmarmi, incredibile.

Mi accorsi anche che nel frattempo la fila era scorsa in fretta e che di lì a poco sarebbe toccato a noi. Potevo intravedere Eliza a pochi metri da me. Stava parlando e ridendo con i fan mentre firmava loro gli autografi, stavano tutti pendendo dalle sue labbra, tutti quanti la adoravano e lei lo sapeva alla perfezione.

Continuai a parlare con la ragazza alle mie spalle, mi confessò la sua ansia nell'incontrare sia Eliza sia gli altri attori del cast e ci ritrovammo ancora a ridere tra di noi.

Mi voltai di nuovo verso Eliza quando la fila procedette ancora e vidi che mi stava guardando. Era uno sguardo diverso dal solito, era forse risentimento quello che percepivo? Che fosse rimasta male per il fatto che non l'avevo seguita quando me lo aveva chiesto? Non ne avevo la più pallida idea, ma quel suo sguardo così ostile mi metteva in difficoltà. Mi sentii in soggezione e per cercare di non pensarci mi costrinsi a continuare a parlare con la ragazza dietro di me, evitando il più possibile lo sguardo di Eliza.

Passarono altri minuti e alla fine fu il turno del giovane ragazzino davanti a me, tutto ansioso di farsi autografare la fotografia dalla bellissima donna bionda.

Mi voltai, pronta ad aspettare il mio turno, e mi accorsi che ancora Eliza mi lanciava occhiate torve. Ma che diavolo avevo mai combinato adesso? Non riuscivo a capacitarmi di come potesse essere tanto arrabbiata con me.

Oddio! Pensai quando improvvisamente mi resi conto che probabilmente il bacio c'era stato sul serio. Forse anche lei se lo era ricordato solo adesso? Porca miseria, avevo definitivamente rovinato tutto.

In quel momento volevo scappare, mi guardai intorno per cercare una via di fuga, ma mi resi conto che avrei fatto ancora di più una figuraccia se me ne fossi andata nel mezzo della sessione autografi, sotto gli sguardi di tutti. Decisi quindi di affrontare il mio destino e quando fu il mio turno mi avvicinai con passo incerto al tavolo di Eliza.

Lei mi guardò e mi disse un freddissimo: “Ciao”.

Ok, era definitivamente incazzata con me. Cercai di sorriderle, ma non so quale espressione mi uscì fuori quando le passai la foto da autografare. Per un attimo le nostre mani si sfiorarono nel momento in cui lei la afferrò. Io sussultai, ma notai un segno di cedimento anche nel suo sguardo blu intenso. Non riuscivo a capirla, a leggerla, nemmeno un poco. Non mi chiese il nome come aveva fatto con gli altri fan e firmò scrivendo “Ad Alycia, do what you want”. Era forse un riferimento al testo della canzone di Lady Gaga con la quale avevamo ballato la sera precedente? Feci per dire qualcosa, non sapevo nemmeno io cosa esattamente, quando Eliza guardò oltre le mie spalle e disse: “Il prossimo!”. Fu così che mi liquidò in meno di un minuto. Non sapevo se essere risentita o disperata.

Optai per la seconda opzione e lasciai la zona, affranta. Ero confusa come non lo ero mai stata in vita mie e andai a bere qualcosa al bar. Un the freddo. Non avevo intenzione di toccare alcool almeno per un altro bel po'.

Quando finirono le sessioni di autografi ormai erano le 12.30, i membri dello staff annunciarono che le fotografie non sarebbero iniziate prima di un'ora. Decisi di mangiare qualcosa per pranzo ed aspettai l'orario per mettermi in fila.

 

Ero tra le prime per la foto di Eliza, ero decisa a cercare un modo per chiederle scusa durante i pochi minuti di tempo a mia disposizione. Eliza arrivò poco dopo e le foto cominciarono. Mi accorsi che la ragazza di prima era pochi posti dopo di me, così la raggiunsi perdendo un poco di priorità, ma almeno avrei potuto continuare a parlare un po' con lei cercando di distrarmi.

Quando circa mezz'ora dopo fu il mio turno sentii il mio stomaco ribellarsi ed entrare in subbuglio, come dovevo comportarmi? Qual era la cosa giusta da dirle?

Salutai la ragazza che mi aveva così carinamente tenuto compagnia con un sorriso e mi diressi verso Eliza, sentendo il cuore battermi in gola.

Presi fiato, la guardai e cercai di leggere i suoi occhi, erano ancora ostili, ma tremendamente belli anche così. Non feci in tempo ad emettere alcun suono che Eliza mise le mani sui fianchi e mi chiese sottovoce: “Chi è quella?”.

“Chi?” chiesi sconcertata. “Quella che ti porti appresso da stamattina” specificò indicando con un cenno del capo la ragazza in fila dopo di me che aspettava il suo turno, sorridendomi, a qualche metro di distanza da noi. Era gelosia quella che incominciavo a intravedere in lei? Era impossibile che fosse gelosa per me.

“Una ragazza che ho conosciuto oggi, perché?” risposi non riuscendo a nascondere un sorriso che comparve repentino sulle mie labbra. Il fotografo sembrava leggermente confuso, ma non commentò.

Lo sguardo di Eliza si posò sulla ragazza dai capelli corvini, torvo. “Credo che tu le piaccia” disse con stizza. Io non potei far altro che scoppiare in una risata fragorosa. “E quindi?” chiesi.

“A te lei piace?” mi chiese tornando a fissarmi negli occhi. Mi feci improvvisamente seria, mi stava realmente chiedendo una cosa simile? Avevo sentito bene? Era veramente gelosia la sua? Incredibile.

“Assolutamente no, è molto simpatica e carina ma....” il fiato mi si bloccò in gola, era tutto così maledettamente strano. “Ma...?” insisté.

Cercai di farmi coraggio e non so dove riuscii a trovarne così tanto da risponderle guardandola dritta negli occhi: “... ma non è te”.

Non avrei mai e poi mai immaginato che sarei stata in grado di confessarle una cosa del genere. A quelle parole il suo sguardo si addolcì, le mani scesero dai fianchi lungo il corpo, più rilassate. Il cuore mi si sciolse e si fermò per un secondo quando lei mi abbracciò. Guardò in camera e fece scattare la foto mentre io stavo ancora guardando lei. Mi baciò su una guancia e mi sussurrò: “A dopo” con quella sua voce profonda e sexy.

I brividi mi corsero lungo la schiena quando mi allontanai da lei e mi diressi verso l'uscita dell'hotel per prendere una boccata d'aria. Mi sembrava di camminare sulla gomma piuma.

Eliza Taylor era gelosa di me. Sorrisi da sola e assaporai bene quella sensazione. Mi sembrava di percepire il gusto della vittoria.

Adesso mi attendeva il Meet&Greet.

   
 
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