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Autore: KiraKira90    06/07/2009    5 recensioni
DA REVISIONARE
Tutto ha inizio con un funerale ... Ho trovato questo primo capitolo di una ficcy mai conclusa nel computer e visto che la scrissi alle medie ed ora ho quasi finito le superiori mi ha molto intenerto e ho pensato meritasse di essere conclusa ...
Genere: Romantico, Triste, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Dark/Yami Yuugi, Nuovo personaggio, Seto Kaiba, Yuugi Mouto
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non scorderò mai quel giorno

 

ADDIO

 

 

Non scorderò mai quel giorno! Un giorno terribilmente triste, anche il cielo piangeva ed era grigio come le nostre anime. Il nonno sorrideva, un pallido sorriso di liberazione in quella fredda bara in qui il suo stanco corpo riposava. “Non era più tanto giovane” avevano detto i medici “e il suo cuore non ha retto.”. Si, il suo cuore spezzato in due da quando la banca gli aveva ipotecato il suo piccolo negozio di carte. Il suo amato negozio, temeva di non trovare i soldi per estinguere i debiti così aveva cercato lavoro e s’era fatto assumere. Al mattino portava il latte, a mezzogiorno lavorava in un fast food e il pomeriggio fino a tarda sera faceva il giardiniere. Un simile sforzo a settantotto anni unito all’angoscia di perdere quello per cui aveva tanto lavorato avrebbe ucciso anche me. Se solo me lo avesse detto avrei potuto aiutarlo, sarei tornato dall’Egitto e l’avrei aiutato. Se solo me lo avesse detto non sarebbe morto, se solo non fossi stato via così a lungo, se solo avessi seguito l’impulso di tornare, se solo…

Non facevo altro che ripetermelo mentre la bara veniva chiusa e portata via. L’ombrello nero in mano, il completo scuro, gli occhi tristi.

I miei capelli erano l’unico tocco di colore tra la folla che si accalcava nel cimitero. Davanti al buco nero in cui stavano calando la bara, la bara in cui giaceva mio nonno, non sono riuscito a trattenermi, anche Yami stava piangendo, piangevamo senza accorgercene, la bara era scesa e tutti in fila gettavano un po’ di terra su di essa. Joy, Tristan, Tea, Mokuba, Seto, Rebecca e suo nonno, e poi io ...

 

Io non c’è l’ho fatta a contribuire alla sua sepoltura!

 

Volevo rendere onore ad un grande duellante del passato, a un maestro straordinario ed all’unica persona della mia famiglia che mi era rimasta.

Dalla tasca della giacca presi cinque carte di duel monster, mi voltai, e con il sostegno di Yami ho iniziato il mio discorso:

“ Ciao nonno! ” la voce rotta dai singhiozzi “ Ogni volta che partivo per una nuova avventura ti ho sempre salutato così, allegramente, convinto che al mio ritorno ci saresti stato, ora sono tornato dal mio ultimo viaggio e non ci sei più!” la disperazione trattenuta mordendomi il labbro “ Purtroppo non sono riuscito a dirti addio, ma non ho intenzione di dirtelo. Anche se non ci sei più fisicamente il tuo ricordo resterà per sempre …” uno sguardo a Yami… “ nei NOSTRI cuori!” … ora alle carte “ Exodia era il tuo preferito!” un sorriso amaro “ per questo merita di vegliare su di te! Sarà il tuo guardiano!”. I presenti piangevano, ma sorridevano ripensando alle mie parole, involontariamente il mio discorso aveva alleviato anche la nostra pena. Yami ed io sorridevamo mentre le cinque carte di Exodia scivolavano dalle mie mani e precipitavano nel buio eterno che avvolgeva mio nonno. “Vivrai per sempre nel mio dek” furono queste le ultime parole che gli dissi prima di vederlo scomparire sotto terra, mentre il terriccio sopra di lui veniva compattato. Non ricordo molto del ricevimento so solo che non ho mangiato e non ho parlato con nessuno a parte Yami.

 

I miei amici erano preoccupati per me, così mentre i vecchi compari di mio nonno se ne andavano, più grassi ma infelici, progettavano strani modi per cercare di tirarmi su. Joy aveva avuto la brillante idea di andare ad ubriacarci in qualche pub, Tristan aveva proposto di andare a in uno strip club e Tea s’era offerta di noleggiare un film a luci rosse (per fortuna che il nonno di Rebecca aveva riaccompagnato lei e Mokuba a casa!), ma l’idea più sensata fu di Seto: propose una vacanza su un’isola tropicale di sua proprietà. “Non mi pare il caso di isolarti in questo momento! Hai bisogno di stare tra la gente e divertirti! La mia isola privata non è adatta allo scopo percui andremo su una della isole turistiche di mia proprietà!” non dimostrai molto interesse per la cosa, ma visto l’entusiasmo generale accettai.

 

Non lo avessi mai fatto …

 

 

Ebbene nel computer ho trovato questo!! La scrissi alle medie ed ora sono alle superiori, ma non mi sembra malaccio come inizio!! XD Chissà … potrei continuarla magari … =)

   
 
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