"Amerai il prossimo tuo come te stesso".
Così insegnava la chiesa.
Così ci era stato detto da Gesù Cristo.
Ma come si poteva amare chi aveva distrutto la tua vita e quella dei tuoi cari?
Chi ti aveva spinto alla fuga,
costringendoti a darti alla macchia per trovare una sorte migliore?
No, io non li amavo... Io odiavo i Mickalov.
Lui primo fra tutti: Viktor, o, come desiderava essere chiamato, il Principe.
Non ero limpido nemmeno io, privo di peccato, ma ciò che loro, lui, avevano fatto a noi, me, celava del marcio.
Puzzava.
Ma sarei tornato sulla loro strada.
Avrebbero ritrovato in me quel nemico che nessuno osava diventare.
Nemmeno mio zio...
Un codardo che non si ribellava a loro.
Avrei affondato in loro la mia lama, l'avrei girata e rigirata per poi finirli.
Sarei rimasto soddisfatto?
No. Non finché l'ultimo Mickalov sarebbe caduto sotto il mio sguardo.
"Ama il prossimo tuo come te stesso".
Io mi odiavo.
Così avrei fatto.